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Tour, polemica Armstrong al via dell'ultima tappa
#1
Tour, polemica Armstrong al via dell'ultima tappa
L'ultima tappa del Tour de France ha preso il via con circa quindici minuti di ritardo per colpa della RadioShack di Lance Armstrong. Il team statunitense, infatti, si è presentato al via da Longjumeau con un completo nero, il marchio Livestrong (la fondazione di Armstrong) e un grande numero 28 sulla maglia, per sottolineare come siano 28 milioni le persone nel mondo che in questo momento soffrono di cancro.
Il regolamento Uci, però, non autorizza i cambi di divisa e, dopo qualche discussione con il presidente di giuria Francesco Cenere, la RadioShack ha cambiato la divisa e attaccato il dorsale, quindi finalmente si è potuti partire. Anche i francesi Stephane Augé e Thomas Voeckler, che avevano indossato una divisa non regolamentare, sono staati costretti a indossare la loro divisa originale.

tuttobiciweb.it
 
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#2
L'Uci apre procedimento disciplinare nei confronti di RadioShack
L'Unione ciclistica internazionale (UCI) annuncia - con una nota ufficiale - l'apertura di un procedimento disciplinare nei confronti del team RadioShack per la violazione delle norme in materia di corridori e i loro team.

L'UCI si rammarica del fatto che un'iniziativa per una nobile causa come quello della lotta contro il cancro non è stato precedentemente coordinato con i commissari e gli organizzatori della manifestazione, che in ogni caso restano i deposotari e tutori dei regolamenti.

Il comportamento scorretto della squadra RadioShack ha causato un ritardo di 20 minuti dell'inizio dell'ultima tappa - che possono avere influenzato la programmazione di copertura televisiva della gara - e ha indotto i Commissari a comminare una multa per ogni corridore e il team manager.

La squadra RadioSchack ha successivamente violato le regole indossando sul podio durante la cerimonia di premiazione, una maglia non regolamentare e regolarmente registrata dall'Uci.

L'UCI deplora anche le dichiarazioni del signor Johan Bruyneel, che ha gravemente offeso tutti i commissari presenti alla corsa francese. Le sue osservazioni sono del tutto inaccettabili, e il signor Bruyneel dovrà quindi presentarsi dinanzi alla Commissione Disciplinare della UCI per rispondere di quanto dichiarato.

Se il team Radioshack era mosso dal desiderio di sensibilizzare l'opinione pubblica circa la portata della lotta contro il cancro a livello mondiale, l'UCI ne prende atto e decide di devolvere l'intero importo delle ammende riscosse alla Lega svizzera contro il cancro.

tuttobiciweb.it
 
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#3
Ormai va di moda: anche Bruyneel si scusa su twitter
La moda dilaga: dopo Alberto Contador, che si era scusato con Andy Schleck, anche Johan Bruyneel ha affidato a twitter le sue scuse per quanto accaduto domenica al Tour: «Alla partenza dell’ultima tappa del Tour, la RadioShack ha indossato una maglia con la scritta “Team 28” in omaggio ad una campagna di sostegno ai 28 milioni di persone che soffroni di cancro oggi nel mondo. Quando i giudici mi hanno detto che non potevamo correre con questa maglia, mi sono sentito frustrato perché ritenevo importantissimo il nostro messaggio. E la rabbia mi ha portato a pronunciare e scrivere sulle pagine di twitter parole irrispettose nei confronti dei giudici di gara e dell’Uci. Questo certamente non è stato il modo migliore di affrontare il problema, né di dare l’esempio come invece avrei voluto fare. Per questo voglio scusarmi pubblicamente se ho offeso funzionari o rappresentanti dell’Uci. E presenterò quanto prima le mie scuse direttamente al presidente dell’Uci, Pat McQuaid».

tuttobiciweb.it
 
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#4
Squalificato Bruyneel per i fatti del Tour
L'UCI procede con sanzioni apparentemente severe, ma in realtà più soft di quanto non sembri: verrà infatti fermato per due mesi Johan Bruyneel, team manager della RadioShack che aveva indossato una maglia non regolamentare nell'ultima tappa del Tour. Bruyneel sconterà la sua pena dal 1° febbraio al 31 marzo 2011.

cicloweb.it
 
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#5
Il Tas conferma la squalifica di Bruyneel fino al 31 marzo
Il Tas ha reso nota oggi la sua decisione sul ricorso presentato da Johan Bruyneel contro la squalifica impostagli dall'Uci: il ricorso è stato respinto. Il tecnico belga, quindi, pagaa con uan sospensione fino al 31 marzo la decisione di far indossare ai suoi atleti una maglia non conforme in occasione dell'ultima tappa del Tour 2010, quando la partenza della tappa stessa fu ritardata per dar modo agli atleti RadioShack di tornare a indossare la divisa tradizionale.
Nel suo ricorso Bruyneel contestava la decisione dell'Uci di sospenderlo per i mesi di febbraio e marzo e chiedeva invece di anticipare al 1° dell'anno l'inizio dello stop. Con una decisione arbitrale accelerata, il Tas ha respinto il ricorso del manager della RadioShack: le motivazioni della decisione saranno rese note in un secondo tempo.

tuttobiciweb.it
 
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#6
Tre mesi di sospensione...mi pare tanto, a dire il vero a mio avviso bastava anche una multona...ho come l'impressione che sia sempre preso un po' di mira dai vertici del ciclismo il povero Bruyneel
 
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