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Deve avere il coraggio di innamorarsi di uno sport
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Deve avere il coraggio di innamorarsi di uno sport


Vai Girardengo vai grande campione nessuno ti insegue su quello stradone, vai Girardengo non si vede più Sante, è sempre più lontano, è sempre più distante” cantava il grande Francesco de Gregori nella sua ode al ciclismo “Il bandito e il campione”


Una storia di due vite spese pedalando forte, di due destini opposti uniti dalla comune passione per la bicicletta.
I casi del destino spingono i due ragazzi a crescere in modo diverso. L’uno, il bandito, premerà forte sui pedali per rabbia, l’altro, il campione, volerà sulle due ruote per amore.
Sono tanti i motivi che possono spingere un ragazzo ad innamorarsi di uno sport, in questo del ciclismo. Ma, al di là delle motivazioni, chi arriverà al successo deve sicuramente avere una predisposizione fisica e mentale, ma soprattutto caratteriale, per questo sport.
Se, infatti, le proprie facoltà mentali, come per esempio l’intuito e la logica, possono essere costantemente migliorate tramite l’allenamento, utilizzando ad esempio siti che aiutino in questo come gamesforthebrain oppure cimentandosi con le sfide che quotidianamente la vita ci offre, il carattere può essere un grande ostacolo o un fido allato nel nostro percorso.
Quale ciclista famoso infatti non può vantare un carattere forte, caparbio, non arrendevole, che gli permetta di superare ogni giorno se stesso e i propri limiti attraverso il sudore e la fatica?

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La forza e la determinazione sono quindi importanti caratteristiche fondamentali per uno sportivo, che sia esso un ciclista, un calciatore, un tennista o persino un pokerista. Quest’ultimo paragone può forse risultare azzardato, ma se ci pensiamo bene un ciclista e un amante del poker possono avere molte caratteristiche in comune.
Se nel ciclismo ad esempio la determinazione è importante per affrontare la fatica fisica e sopportare gli allenamenti quotidiani, nel poker è necessaria per arrivare fino in fondo alla partita mantenendo la concentrazione nonostante la pressione mentale che gli avversari potranno farci.
Un’altra dote fondamentale è il sangue freddo, e la capacità di decidere quali strategie usare in brevissimo tempo. Perché se la strategia non è vincente, a poco porteranno i nostri sforzi per vincere.
Un ciclista usa la strategia per capire quando e se scattare, come dosare le proprie energie per conservarne a sufficienza per lo sprint finale. Anche a seconda della lunghezza e della difficoltà del percorso scelto, un buon ciclista sa quando tenere un ritmo regolare che gli permetta di non venire staccato ma non gli consumi troppe energie e quando invece bruciare tutte le sue forze nello sforzo estremo che lo porti in testa. E più è lungo il percorso più è necessario decidere cosa fare nelle varie tratte, e deciderlo mentre si corre, per poterlo modificare a seconda delle mozze degli avversari. Mentre il corpo si surriscalda per la fatica insomma, la mente deve rimanere ben fretta.

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Nel poker la strategia è ancora più importante, perché è parte fondamentale del gioco. È vero che nell’azzardo c’è sempre una componente di fortuna, ma, come i grandi del poker che giocano per brand importanti come PokerStars sanno bene, anche la mano più sfortunata può essere ribaltata o perlomeno salvata da un buon bluff. C’è anche un altro fattore da considerare: siccome non si gioca mai una sola mano, bisogna essere capaci di non diventare prevedibili, per riuscire sempre a spiazzare l’avversario e non rivelargli cosa abbiamo tra le mani. Il sangue freddo quindi serve anche per modificare all’ultimo i propri piani se ci si accorge che non stanno funzionando come speravamo.
Anche il coraggio svolge una parte importante. Un buon ciclista deve avere coraggio per oltrepassare i propri limiti e superare i precedenti record.
Deve sfidare il proprio corpo, la bici e la strada. Deve avere il coraggio di bruciare tutte le sue energie in una corsa folle quando è il momento giusto, anche se può essere un azzardo, oppure quello di non farlo, se ritiene che non sia quello l’attimo da sfruttare, lasciando che gli altri si sfiniscano per poi recuperarli in un secondo momento.
Deve avere il coraggio di spendere tutta la propria vita in duri allenamenti anche se potrà mai esser certo che i suoi sforzi verranno ripagati, perlomeno finchè non stringerà una medaglia importante tra le mani.
Per un pokerista il coraggio è altrettanto importante. Portare avanti il proprio bluff può costare una notevole dose di energie mentali, e bisogna avere il coraggio di continuare se si ritiene che sia la strategia vincente, anche se chips si accumulano sul tavolo in pile sempre più alte, e il fattore rischio aumenta costantemente. Allo stesso modo, ci vuole coraggio per lasciare una mano che si ritiene povera, perché finchè le carte non saranno scoperte non potremmo essere certi di quello che sarebbe potuto succedere se avessimo continuato. Ci vuole il coraggio di puntare forte quando è il momento e la situazione lo richiede, se si vuole vincere tanto. Il coraggio di continuare e quello di fermarsi.
Insomma, i punti in comune non sono pochi, e sicuramente tra i ciclisti si nasconde qualche pokerista, come ad esempio Raymond Poulidor, Giacomo Anquetil e Eddy Merckx. o, viceversa, la domenica potremo trovare un giocatore professionista di poker filare veloce sulle mitiche due ruote.

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