Il Nuovo Ciclismo

Versione completa: Il bar del Giro d'Italia 2019: favoriti, analisi e chiacchiere!
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Il Bar dello Sport era un riferimento importante dell’Italia di un tempo, luogo d’incontro e di rapporti, dove, davanti a un buon bicchiere, esporre teorie straordinarie su Mazzola o Rivera, su Motta o Adorni come su Gaul o Anquetil. L’Italia di allora, infatti, non era solo “tutto calcio”, in quella sorta di mono-tematica di oggi che dà a volte l’idea di mono-neuroni in fervente attività… 
Da Binda / Girardengo a, ovviamente, Bartali / Coppi, fino a Gimondi, Merckx, all’ultimo singulto Saronni e Moser in un Paese ormai cambiato, il ciclismo sapeva accendere l’immaginario e muovere passioni, gioie e delusioni. Allora tutti sapevano chi fossero Renato Longo, Antonio Maspes o Sante Gaiardoni. Non era raro che un ciclista, a carriera conclusa, aprisse un bar, le foto in bella mostra e la televisione appesa alla parete. Si parlava anche di altri sport (ad esempio, la mitica voce di Aldo Giordani caratterizzava i nomi enfatizzati di Manuel Raga, Bob Morse o Chuck Jura come quelli di Dino Meneghin o Walter Magnifico, in un mondo più grande di oggi, dove la NBA era qualcosa di lontano e sconosciuto), sicuramente di pugilato, a partire da Benvenuti e Mazzinghi (o Clay – Frazier, mentre l’orgoglio italico richiamava il ricordo di Carnera!), di motociclismo e di automobilismo (che effe uno ancora non si diceva). Eco risuonate ancora nelle canzoni dei menestrelli (Nuvolari, Bartali…) prima di svanire.

[Immagine: Bar-sport2.jpg]

Resiste il “tutti a bordo strada che passa il Giro”, fugace vento di colori a cui gli stop immagine degli smartphone tolgono gran parte di una bellezza che pure riesce ancora a toccarci, visto come centinaia di migliaia di appassionati salgano ancora le grandi salite per vivere quegli istanti.
 
Forum e blog sono i Bar Sport di oggi, spesso specialistici ma… ‘Un si beve nulla! Rimediamo!

[Immagine: Bar-sport1.jpg]

Abbiamo tutto di tutto! Una cervejna, buona e leggera? Filu e’ferru artigianale? Anche liquori fatti in casa, preziosi nettari che tale Lord Kelvin ci invia dalla Germania! Un cocktail, nessun problema, il vecchio Old è pronto a servirvi, ad esempio, il vostro Margarita!
 
E mentre ci si adagia nel piacere di un eccellente drink e, soprattutto, della buona compagnia, spazio per parlare di questo Giro d’Italia 2019, quel vento di colori che ci passa splendidamente accanto. 
Il borsino della prossima tappa?
Il punto della situazione?
Se Dumoulin non lasciasse il Giro avrebbe chance di Podio? O, addirittura, di vincere?
Come è cambiata ora la griglia dei favoriti?
Sorprese per la top ten?
Il miglior velocista è Ackermann o Viviani, e chi vincerà la Ciclamino?
Il Mortirolo tanto atteso sarà una delusione? E ci sarà neve sul Gavia?
Carapaz potrebbe sorprenderci anche in chiave classifica generale?
Simon Yates crollerà o terrà le tre settimane? E Roglic?
Nibali, già con una buona gamba al Trentino, è entrato in forma troppo presto?
 
Mmm   Mmmh… Spesso non disdegno un grappino ma, per cominciare, mi faccio tentare da quel Margarita…
Il problema per Dum è che non è andato a tutta dopo la caduta...è anomalo per uno che deve vincere il Giro e quindi penso che si ritirerà...spero di no perché può essere l'ago delle bilancia a questo punto.
Roglic oggi nonostante abbia guadagnato non mi è sembrato brillantissimo ma posso sbagliare.
Io un cicchetto di grappa me lo faccio intanto.
A me non è sembrato che Roglic non fosse brillante. Dopo le cadute è andato per un attimo in testa a tirare a tutta, poi si è messo a ruota... Forse, o ha riflettuto o ne ha chiacchierato con l'ammiraglia. Fermarsi non poteva ma tirare a tutta in quella situazione non era il massimo (pur non essendo vietato, ovviamente, il ciclismo è anche questo). Secondo me si è messo a ruota per non approfittarne smaccatamente, rinunciando anche a lottare per gli abbuoni. 
Se fosse, un applauso.

Il mio Margarita è eccellente!  Beer
Roglic pedalava bene, solo che si è fatto chiudere sullo scatto di Carapaz. Dopodiché, sprintare con gente più veloce in seguito alla spianata, per un mero piazzamento peraltro, aveva poco senso. Ha fatto l'errore, però, di battezzare la ruota sbagliata e così si è preso un buco.

Un segnale di grande brillantezza è stato il modo in cui ha evitato la caduta.

Questo quello che ha detto lui sull'arrivo odierno:
“Yeah for sure I wanted to go for the stage but for me it was already enough to be in the front on a finish like that,” Roglič said. “I was happy with my position and the place where I was."

Domenica deve fare una crono monstre, poi potrà correre sulla difensiva.

Comunque Miguel Angel Lopez c'ha la gamba che scappa.
(14-05-2019, 11:05 PM)Luciano Pagliarini Ha scritto: [ -> ] ... Comunque Miguel Angel Lopez c'ha la gamba che scappa.


Vero. Con la possibile eccezione di Dum, probabilmente prudente in pianura prima del San Luca (fatto a buon ritmo), i principali protagonisti sono arrivati in grande forma. 
Salvo eccezioni, da alcuni anni non ho la sensazione che chi stia molto bene alle prime tappe rischi un calo. Al contrario, nel rodare la gamba durante la corsa si rischia di non trovare la forma migliore (o di trovarla quando ormai è tardi). 
MAL non ha certo deluso, finora, ma aveva promesso di fare ancora di più e non è detto che non sia di parola. Potrebbe fare un Mortirolo fantastico, forse fuori portata per tutti gli altri. 
La stessa tappa dove Nibali ha interesse ad un Gavia corso al massimo (e se il Gavia saltasse sarebbe un peccato assoluto). 

Non prendi niente Luca? Io chiudo con un buon rum invecchiato.
Io volevo una prugna che galleggia nel profumo servita in un cappello da uomo
(14-05-2019, 11:34 PM)Manuel The Volder Ha scritto: [ -> ]Io volevo una prugna che galleggia nel profumo servita in un cappello da uomo


Ce l'abbiamo, ce l'abbiamo... C'è tutto di tutto!! 

[Immagine: QCN9.gif]
Io mi piglio una tassoni.

In epoca recentissima abbiamo esempi di gente come Betancur o Purito che hanno fatto dei grandissimi Giri e andavano fortissimo già ai Baschi.

Per me il concetto di forma coi picchi ecc... è una discreta cacchiata (in questo sono d'accordo con Magrini). Esiste essere in condizione oppure non esserlo. I ritiri in altura che tutti fanno non è che migliorano magicamente la forma, banalmente a stare là settimane l'ematocrito si alza ed hai un boost che devi cercare di mantenere il più a lungo possibile.

Il fatto che Roglic andasse forte all'UAE e alla Tirreno non vuol dire nulla, perché in altura ci è andato dopo, per cui non è che sta trascinando la forma da febbraio.

La Jumbo, dall'anno scorso, lavora con un software che si chiama INSCYD, con il quale possono gestire la VLamax (produzione massimale di lattato, più è bassa e più un corridore è performante) dei loro atleti. Roglic ha una Vo2Max molto alta, però, a inizio 2018, ancora non era pronto per fare classifica in un GT e, infatti, loro progettavano di aspettare il 2019 e concentrarsi solo sulle brevi corse a tappe. Era già super negli sforzi di 10/15 minuti, ma in quelli più lunghi pativa. Tuttavia, grazie a INSCYD, sono potuti intervenire sulla sua VLamax, riuscendo a ridurla senza intaccare la Vo2Max. In questo modo Roglic ha bruciato le tappe ed è riuscito a fare classifica già al Tour 2018.

Al giorno d'oggi non si inventa nulla. Se Roglic corre così è perché può permetterselo. Nibali, quando era più giovane, vinceva Tirreno, Trentino e Giro nello stesso anno. Non aveva certo problemi di forma. Banalmente, nel tempo, ha dovuto iniziare a gestire in modo diverso le sue energie per prolungare la sua carriera ad alti livelli. Tirreno e Trentino corse a tutta prima del Giro non ti compromettono la Corsa Rosa. Ma Tirreno e Trentino corse a tutta ogni anno per 10 anni poi ti presentano il conto, motivo per cui Nibali, ma pure Froome per dirne un altro, passati i 30 ha iniziato a gestire il suo calendario in maniera totalmente diversa. Roglic è ciclisticamente molto giovane e il suo fisico non è logoro, può permettersi di fare una stagione diversa rispetto allo squalo.

D'altronde, non dimentichiamo che pure Lopez è a tutta da febbraio.

L'anno scorso a Yates non è mica venuta a mancare la forma di punto in bianco. Semplicemente non era forte abbastanza per reggere tutti quegli sforzi su tre settimane.

Se Roglic perderà il Giro o crollerà non sarà perché è calato di condizione, ma perché, al momento, ancora non è pronto per certi sforzi.
Oggi tappa corta e apparentemente tranquilla, anche se con probabile pioggia.
Nei giorni scorsi sembrava potesse esserci dello spazio per fare un po' di selezione ma, eccetto ieri causa caduta, non c'è stata.
Colpa del percorso poco selettivo o dei corridori che se la sono presa tranquilla?
Come spesso accade, i primi giorni non c'è una gran voglia di farsi la guerra, a meno che non succeda qualcosa di particolare
Comunque i corridori di oggi o son senza grinta o son troppo rabboniti dal sistema. Dumoulin ha già dichiarato che la sua lotta per la generale è finita. Non so le sue condizioni, infatti parlo di lui ma generalizzo, ma cazzo ! Sei Dumoulin, reagisci, fai qualcosa, vendi cara la pelle e non mollare così, ok che son 4 minuti di ritardo e magari sai che Roglic è più forte, ma reagisci !
Ormai i GT sono delle corse dove al primo inghippo fuori dal copione si molla.

Prendo un latte macchiato tiepido, senza schiuma e con poco caffè. Tiepido eh, non freddo...che poi
Per me 'sto Giro è disegnato "malino", ma come quasi tutti i Giri dell'epoca recente.

Troppi arrivi in salita inutili: San Martino, Anterselva, San Giovanni Rotondo.

Io di tappa di alta montagna ne farei 3/4, ma fatte veramente bene, come la Lovere - Ponte di Legno. Over 220 km, salite più dure lontane dal traguardo per costringere i corridori a muoversi prima e via.

E tante, tante, tappe mosse. Ma volete dirmi che se fai 220 km tra Toscana e Lazio non riesci a partorire nulla di meglio della frazione vista ieri?

Pescara 2013, Faenza 2003, La Spezia 2015, Pescocostanzo 2008. 'Sta roba qua serve. Quattrodici arrivi in salita non servono a una mazza.

E, aggiungo, na bella crono di 65 km Wub
Sono disegnate male ma il Giro quest'anno ha messo 8 tappe over 220km...il Tour l'anno scorso solo una over 220km.
Insomma beato chi ha un occhio...
Ma sono le tappe dure che devono superare i 220 km.

Tappe piatte di 220 km, tipo la Vinci-Orbetello, sono un calcio là dove non batte il sole.
E lo so ma quanto meno qualche difficoltà di base in più c'è per via del chilometraggio,posto che sono d'accordo con te.
Anche a me non fa impazzire sto disegno, però sono contento che ci siano cosi tanti km a crono. E poi la tappa di Anterselva con DOROOOOOOOOOOOOO Heart

Il latte m'è arrivato freddo  Mazza
Però i tanti km a crono lo sono per finta: ok, anzi perfetto, il prologo al San Luca ma una delle altre due crono doveva essere piatta senza tutta quella salita.
Così i valori sono più livellati e gli scalatori non prendono batoste enormi e perciò non sono "costretti" ad attaccare da lontano per recuperare uno svantaggio maggiore.
Io non sono un fan ne delle cronoscalate ne delle crono vallonate, però meglio una crono come quella di San Marino rispetto a un biliardo o a una unipuerto. In più 58.5 km a crono per gli standard odierni dei GT sono, purtroppo, tanti. L'ultimo GT che non si chiami Giro d'Italia ad avere più km a crono individuale rispetto a questo Giro è stato il Tour 2013.
Anche il Giro 2015, una sola crono, ma di 60 km.
Questo Giro mette molto avanti il dislivello complessivo maggiore rispetto ai Giri precedenti, aggiungendo poi che l’ultima settimana è “tremenda”.
Guardando bene il percorso non è esattamente così. Il dislivello complessivo è molto relativo, a parità di numeri può trattarsi di un percorso molto impegnativo o meno, dipende tanto dove si collocano le salite e quanto sono dure quelle vicine al traguardo.
L’ultima settimana, dopo il lunedì di riposo, presenta principalmente la tappa regina del Gavia – Mortirolo (16ma), Anterselva (17ma) a me sembra più apparenza che sostanza, la salitella a San Martino di Castrozza (19ma, una parte del Rolle) è tutt’altro che impegnativa. Il penultimo giorno, 20ma tappa, il Manghen è lontanissimo dal traguardo e c’è poco spazio per attaccare, tutto si dovrebbe risolvere sulla salita finale. Un po’ poco, a meno che non si intenda che l’ultima settimana inizi il venerdì della penultima…
In realtà è un Giro che, a parte le cadute e la cronometro di San Marino, rischia di giocarsi interamente in 4 tappe, dalla 13ma alla 16ma.
Il quasi nulla fino alla cronometro di San Marino è davvero poco, pur consumando un po’ di dislivello con salite sparse in modo quasi irrilevante rispetto all’esito della tappa.
Complessivamente, non mi piace molto. Come minimo, una bella tappa di muri marchigiani al posto della volatina di Pesaro ci stava benissimo. Tappe pianeggianti più brevi e tappe dure più lunghe.
L’unico pregio, dal mio punto di vista, è che in due tappe importanti le salite più impegnative (il San Carlo della 14ma e il Mortirolo) “obbligano” ad attaccare non a due passi dal traguardo, con successive discese impegnative ed un ultimo tratto. Potrebbero scaturirne belle tappe, poi la corsa la fanno ovviamente i corridori. Più facile che accada nella tappa del Gavia – Mortirolo, la cui attesa potrebbe deprimere le tappe precedenti. Vedremo!
 
Fa freddino, una cioccolata calda con una goccia di sambuca non ci sta male. Panna optional (per me sì, grazie).

(15-05-2019, 02:04 PM)Manuel The Volder Ha scritto: [ -> ]Il latte m'è arrivato freddo  Mazza

Accidenti... Un latte macchiato TIEPIDOOOO, poco caffè e senza schiuma, al sig. Manuel, che quello di prima era freddooooo...
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