18-08-2019, 02:18 PM
Visto che non sono in vena di sorbirmi i soliti discorsi sul "erano altri tempi quelli di Merckx e bla bla bla".
Si erano altri tempi, dove correvano con bici più pesanti e rapporti più lunghi e se il peso fosse l'unica discriminante Merckx avrebbe dovuto subire di più.
Ma erano altri tempi, in realtà, perché non c'era il doping ematico, non c'era la possibilità di dimagrire innaturalmente e non c'erano i chetoni di cui sfondarsi per poter fare 754000 km di dislivello al giorno tipo Froome senza andare in overtraining.
Erano altri tempi anche perché le gare erano molto più dure e il recupero nel breve e nel lungo contava molto di più. A maggior ragione perché mancavano gli elementi di cui sopra. Vi è un calo generale del peso degli atleti già nella prima era EPO, quella di Indurain (vedere il peso dei vari Zulle, Riis, Rominger e confrontarlo con quello dei corridori che si giocavano i GT prima), perché il doping ematico agisce proprio sul recupero e storicamente i corridori leggeri avevano più potenza su singola salita, ma quando c'erano più salite in serie pativano (esempio principe sicuramente la 14esima tappa del Giro d'Italia 1972).
Indurain era l'unico della sua epoca, comunque, a pesare così tanto. Questo perché lui, nonostante tutto, era un corridore di tutt'altra risma rispetto ai dominatori di grandi giri venuti dopo. D'altronde, ripeto, a 22 anni vinceva un Avenir di 14 giorni aperto a corridori di qualsiasi età che presentava questo percorso qua: https://firstcycling.com/race.php?r=44&y=1986&k=stages
E, sempre parlando di recupero, Van der Poel l'Amstel l'ha vinta proprio là. Perché dopo 250 km tra una cotes e l'altra lui recuperava molto meglio di tutti gli altri, inclusi Alaphilippe e Fuglsang.
Si erano altri tempi, dove correvano con bici più pesanti e rapporti più lunghi e se il peso fosse l'unica discriminante Merckx avrebbe dovuto subire di più.
Ma erano altri tempi, in realtà, perché non c'era il doping ematico, non c'era la possibilità di dimagrire innaturalmente e non c'erano i chetoni di cui sfondarsi per poter fare 754000 km di dislivello al giorno tipo Froome senza andare in overtraining.
Erano altri tempi anche perché le gare erano molto più dure e il recupero nel breve e nel lungo contava molto di più. A maggior ragione perché mancavano gli elementi di cui sopra. Vi è un calo generale del peso degli atleti già nella prima era EPO, quella di Indurain (vedere il peso dei vari Zulle, Riis, Rominger e confrontarlo con quello dei corridori che si giocavano i GT prima), perché il doping ematico agisce proprio sul recupero e storicamente i corridori leggeri avevano più potenza su singola salita, ma quando c'erano più salite in serie pativano (esempio principe sicuramente la 14esima tappa del Giro d'Italia 1972).
Indurain era l'unico della sua epoca, comunque, a pesare così tanto. Questo perché lui, nonostante tutto, era un corridore di tutt'altra risma rispetto ai dominatori di grandi giri venuti dopo. D'altronde, ripeto, a 22 anni vinceva un Avenir di 14 giorni aperto a corridori di qualsiasi età che presentava questo percorso qua: https://firstcycling.com/race.php?r=44&y=1986&k=stages
E, sempre parlando di recupero, Van der Poel l'Amstel l'ha vinta proprio là. Perché dopo 250 km tra una cotes e l'altra lui recuperava molto meglio di tutti gli altri, inclusi Alaphilippe e Fuglsang.