Il Nuovo Ciclismo

Versione completa: Qualche zoom sui ciclisti nati oggi 12 marzo
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Serafino Biagioni
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Nato a Pistoia il 12 marzo 1920. Deceduto in seguito ad incidente stradale il 13 febbraio 1983. Passista veloce, alto m. 1,73 per kg. 70/71. Professionista dal 1946 al 1955, ha ottenuto 9 vittorie.
Con questo pistoiese generoso, sincero e dal portamento ciclistico di nota primaria, ci troviamo di fronte ad un atleta che se fosse vissuto in una epoca diversa da quella di Bartali e Coppi, avrebbe sicuramente lasciato un solco ancor più profondo nel grande romanzo ciclistico. Biagioni, di doti ne aveva a iosa, e la stagione caldissima che combaciava col Tour de France, sembrava gli fosse stata cucita addosso, ma lui era un uomo d'un pezzo, ed in quella grande corsa, s'è sempre umilmente posto al servizio dei suoi illustri capitani. Nelle loro vittorie c'era un bel pezzo della sua fatica e quando si trovò nelle condizioni di fare la sua gara, fece vedere a tutto l'osservatorio quanto fosse forte.
S'avvicinò al ciclismo da giovanissimo, per raggiungere in bicicletta, ogni giorno, da Barile, la frazione in cui abitava, il negozio di macelleria di Pistoia, dove era aiuto macellaio. Da "Aspirante" nel 1937 vinse 40 corse, mostrando subito notevoli qualità negli sprint e sul passo. Da dilettante, esordì nel '38 e l'anno successivo era già classificato fra quelli scelti che potevano gareggiare anche coi prof. In questo status, vinse nel '39 il Giro dell'Emilia. In tutto furono 22 i suoi centri fra i "puri".
Dopo la guerra, passò professionista in seno alla Viscontea e, nel '45, vinse subito un'edizione sperimentale del GP Industria e Commercio di Prato. Nell'elite del pedale passò 11 stagioni, concludendo 8 volte il Giro d'Italia (9° nel 1948 e 8° nel 1949) vincendo 2 tappe e, con la Nazionale, tre volte il Tour de France, dove collaborò fattivamente ai trionfi di Bartali ('48) e Coppi ('49) e vinse 2 tappe. La sua miglior stagione fu quella del 1951, quando colse la frazione Pescara-Rimini al Giro e, al Tour, s'aggiudicò la Parigi-Caen, dove indossò la Maglia Gialla, nonché la leggendaria Dax-Tarbes, con la scalata dell'Aubisque. Chiuse quel Tour 15°. Fra gli altri successi, di nota il Giro del Lazio 1949. Nel 2005, in occasione dell'arrivo del Giro a Pistoia, gli è stata dedicata la tappa che partiva da Grosseto.

Raffaele Bosi
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Nato a Lugo di Romagna (RA) il 12 marzo 1975. Passista veloce, alto m. 1,79 per 70 kg. Professionista dal 2000 al 2001, senza ottenere vittorie.
Cresciuto fra i giovanissimi della Società Ciclistica Cotignolese, raccolse nei tre anni di militanza 34 successi. Da esordiente all'interno del Pedale Fusignanese conquistò una vittoria, mentre da allievo che segnò il suo ritorno alla Cotignolese, i suoi centri furono tre su strada e tanti su pista. Sempre tre i successi da juniores, categoria vissuta un anno con la Cotignolese, ed uno con la Forti e Liberi di Forlì. Da dilettante, per le prime tre stagioni, corse per la Faentina Zama, dove vinse in una occasione. Nel 1997 passò alla Dal Fiume Cicli Cinzia, esplodendo, con dieci successi all'attivo su strada. Nel 1998, alla disperata ricerca di un contratto professionistico (quello per intenderci che doveva arrivare in quell'anno), passò alla Tasselli Elematic di Padova, cogliendo nove affermazioni, fra cui una tappa al Giro del Veneto, una al Giro d'Italia ed una in Serbia. Ma era ancora poco per l'ormai contraddittorio mondo professionistico e Bosi s'accasò per il 1999 all'Edile Rosa Carni, dove conquistò 8 vittorie, con 4 tappe al Giro Baby e una al Giro d'Abruzzo open. Finalmente, nel 2000, si aprirono per lui le porte dei prof, grazie alla Mobilvetta, Nell'anno d'esordio, colse il 3° posto nel GP Umag e il 7° nella seconda tappa della Vuelta delle Asturie. Nel 2001, il suo miglior piazzamento fu il 10° posto nel Trofeo Castelfidardo. Capì che il meglio lo aveva dato per inseguire il sogno del passaggio fra i professionisti,ed a fine anno, non avendo proposte di ingaggio, si ritirò. Più serenamente di quel che si può pensare.

Guerrino Cassol
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Nato a Santa Giustina (BL) il 16 marzo 1916, deceduto a Pau (Francia) il Primo Maggio 1998. Passista scalatore. Professionista dal 1947 al 1952, senza ottenere vittorie.
Ennesimo italiano emigrato in Francia, in questo caso a fine anni '20, poi naturalizzato francese (esattamente il 22 aprile 1949). Guerrino era adolescente quando seguì la famiglia oltralpe, nella Francia del sud-ovest e lì si concretizzò in lui la passione verso il ciclismo. Nelle prime gare anteguerra si mostrò volenteroso, ma solo quando le corse abbracciavano i vicini Pirenei, riusciva ad emergere dall'anonimato. Il professionismo arrivò dopo il conflitto, nel 1947, attraverso il "lasciapassare" dei dilettanti "hors categorie", come talvolta venivano chiamati in Francia gli indipendenti. Nell'anno d'esordio, si classificò 10° nella Classifica finale del Circuito dei Pirenei a tappe. Nel 1949, giunse il primo contratto professionistico con la Ervish-Fontan-Wolber, diretta da Roger Hue. In quell'anno, finì ancora 10° nella Classifica finale del Circuito dei Pirenei a tappe. L'anno successivo, sempre da accasato, finì 3° nella Bordeaux-Saintes. Tornato col 1951 alla ancor più dura quotidianità del corridore isolato, si segnalò nuovamente nel 1952, per il 7° posto nella "amica" Classifica finale del Circuito dei Pirenei a tappe. Fu quello il suo ultimo anno di corse.

Cristian Pepoli
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Nato a Cesena il 12 marzo 1978. Passista, alto 1,88 m per 69 kg. Professionista dal 2000 al 2003, senza vittorie. Cresciuto nel Polisportiva Fiumicinese, una società storica del ciclismo giovanile romagnolo, conquistò i Titoli Italiani nell'inseguimento a squadre, sia da allievo che da juniores. In quest'ultima categoria fu azzurro ai Mondiali su pista di Nuovo Mesto, dove conquistò il Bronzo, sempre nell'inseguimento a squadre. Da dilettante, le sue doti sul passo lo portarono al prestigioso Gruppo Sportivo Caneva, sodalizio col quale vinse, nel 1999, una tappa del Giro Ciclistico d'Italia e conquistò il terzo posto nell'americana tricolore in coppia con Canevarolo e dove si distinse come gregario di Danilo Di Luca, funzione che svolse anche fra i prof, alla Cantina Tollo e alla Saeco. Un corridore che ha sempre vinto poco, ma che valeva molto di più. Potrebbe essere tranquillamente definito, "generoso per antonomasia".

Maurizio Ricci detto Morris