04-09-2011, 04:29 AM
Vuelta, Scarponi: "Ogni giorno mi sentivo sempre più debole, impossibile continuare"
Si è conclusa 26 km dopo la partenza da Astorga la Vuelta a Espana di Michele Scarponi. Lo scalatore della Lampre-ISD ha infatti abbandonato la corsa durante la 14^frazione (Astorga-La Farrapona di 173 km): troppo poche le energie rimaste nelle gambe di Scarponi, come ha spiegato lo stesso corridore.
“Giorno dopo giorno mi sentivo sempre più debole, non riuscivo a recuperare energie: in queste condizioni non era più possibile pensare di continuare, anche se mi è dispiaciuto moltissimo dovermi fermare. Ero venuto alla Vuelta a Espana per provare ad aggiungere, a una stagione lunga e corsa ad alto livello, un secondo grande giro; sapevo che non sarebbe stata una passeggiata e infatti ho sofferto e non ho raggiunto gli obiettivi che mi ero prefisso, ma devo anche tener conto che senza una salute impeccabile alla base difficilmente si riescono a intepretare al meglio tre settimane di corsa. Ora cercherò di valutare, con lo staff medico della squadra, le cause di questa debolezza, per poi programmare l’avvicinamento agli ultimi appuntamenti stagionali, tra i quali spicca il Giro di Lombardia”.
Questa la valutazione di Giuseppe Saronni, general manager della Lampre-ISD, sulla Vuelta di Scarponi: “E’ un peccato vedere un corridore generoso e combattivo come Michele doversi fermare ma, con le sue sensazioni negative che andavano acuendosi, c’erano poche alternative. L’idea di provare a confrontarsi con una seconda grande corsa a tappe, dopo aver corso da protagonista da febbraio e aver ottenuto un ottimo piazzamento al Giro d’Italia, era interessante ma certamente non semplice: la squadra ha supportato con convinzione Scarponi in questo tentativo e lo ringrazia per la voglia di primeggiare lungo tutta la stagione, senza terminare l’annata in anticipo e senza concentrarsi su poche apparizioni. E’ chiaro che si sono presentate delle difficoltà, ma esse serviranno in futuro per riuscire ad assecondare questa voglia di Michele di dare sempre un grande contributo alla causa della squadra”.
Si è conclusa 26 km dopo la partenza da Astorga la Vuelta a Espana di Michele Scarponi. Lo scalatore della Lampre-ISD ha infatti abbandonato la corsa durante la 14^frazione (Astorga-La Farrapona di 173 km): troppo poche le energie rimaste nelle gambe di Scarponi, come ha spiegato lo stesso corridore.
“Giorno dopo giorno mi sentivo sempre più debole, non riuscivo a recuperare energie: in queste condizioni non era più possibile pensare di continuare, anche se mi è dispiaciuto moltissimo dovermi fermare. Ero venuto alla Vuelta a Espana per provare ad aggiungere, a una stagione lunga e corsa ad alto livello, un secondo grande giro; sapevo che non sarebbe stata una passeggiata e infatti ho sofferto e non ho raggiunto gli obiettivi che mi ero prefisso, ma devo anche tener conto che senza una salute impeccabile alla base difficilmente si riescono a intepretare al meglio tre settimane di corsa. Ora cercherò di valutare, con lo staff medico della squadra, le cause di questa debolezza, per poi programmare l’avvicinamento agli ultimi appuntamenti stagionali, tra i quali spicca il Giro di Lombardia”.
Questa la valutazione di Giuseppe Saronni, general manager della Lampre-ISD, sulla Vuelta di Scarponi: “E’ un peccato vedere un corridore generoso e combattivo come Michele doversi fermare ma, con le sue sensazioni negative che andavano acuendosi, c’erano poche alternative. L’idea di provare a confrontarsi con una seconda grande corsa a tappe, dopo aver corso da protagonista da febbraio e aver ottenuto un ottimo piazzamento al Giro d’Italia, era interessante ma certamente non semplice: la squadra ha supportato con convinzione Scarponi in questo tentativo e lo ringrazia per la voglia di primeggiare lungo tutta la stagione, senza terminare l’annata in anticipo e senza concentrarsi su poche apparizioni. E’ chiaro che si sono presentate delle difficoltà, ma esse serviranno in futuro per riuscire ad assecondare questa voglia di Michele di dare sempre un grande contributo alla causa della squadra”.