Il Nuovo Ciclismo

Versione completa: Caso Valverde - Valverde perde anche l'ultimo ricorso
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Alla vigilia del Tour de France 2006, scoppia in Spagna l'Operación Puerto, indagine riguardante il doping tramite emotrasfusione o EPO di molti corridori. I due responsabili principali, il medico Eufemiano Fuentes e il direttore sportivo Manolo Saiz, erano in rapporti di conoscenza con Valverde. Infatti, al momento dell'arresto, Fuentes aveva in tasca un biglietto con scritti alcuni nomi quasi cifrati, tra cui "Valv-Piti", misto del nome di Valverde con quello del suo cane, Piti. Ma non essendo presente tra i 58 nomi trovati nell'elenco ufficiale degli assistiti da Fuentes, Valverde, anche grazie ad un palese lassismo da parte della federazione spagnola, non è mai stato pubblicamente indagato o tanto meno squalificato.

La vicenda di Valverde rimane piuttosto insabbiata sino alla conferenza stampa d'apertura del Tour 2007, quando un gruppo di giornalisti francesi e tedeschi, ricorda al corridore del suo presunto coinvolgimento nell'affare Puerto, e si chiedono perché corridori come Ivan Basso e Jan Ullrich siano stati esclusi dall'edizione 2006, anche se coinvolti allora solo in indagini, e invece vi sia un trattamento di favore verso Valverde. Non sapendo rispondere, i giornalisti stizziti si alzano ed abbandonano la sala stampa in segno di protesta. Nonostante tutto, correrà comunque quel Tour.

Il 29 agosto 2007 l'UCI decide di non consentire la partecipazione di Valverde ai Campionati del mondo, qualificandolo come persona possibilmente responsabile di aver fatto uso di doping. Inviterà poi la federazione e la giustizia spagnola ad indagare su di lui, avendo ragione di credere, dopo il meticoloso esame delle 6000 pagine del dossier dell'Operación Puerto, che ci siano validi documenti che mostrerebbero il suo effettivo coinvolgimento. Tuttavia due giorni dopo arriva il comunicato ufficiale della federazione spagnola che non ha intenzione di avviare indagini sul corridore e che lo presenterà comunque nella squadra per i mondiali, a meno che qualcuno non la obblighi a fare al contrario.

L'8 settembre però l'UCI manifesta di voler continuare per la sua strada, pertanto conferma che a Valverde non sarà consentito di partecipare ai Mondiali. La federazione spagnola non demorde minacciando ricorsi legali e addirittura di disertare i campionati. Infine il giorno prima della prova in linea, il 29 settembre, grazie alla sentenza del Tas di Losanna gli viene permesso di correre per la propria nazionale.

Il 1º aprile 2009 il ciclista spagnolo viene deferito dalla Procura antidoping del CONI, che ne chiede la squalifica per le gare in territorio italiano per 2 anni[1], poi confermata in via definitiva l'11 maggio 2009[2]. Questa particolare squalifica costringe l'iberico a rinunciare al Tour 2009, che per un breve tratto attraversa l'Italia.

Il 31 maggio 2010 il TAS di Losanna accoglie il ricorso presentato da UCI e WADA ed estende la squalifica già in vigore sul suolo italiano; l'organismo giudiziario ha fissato l'inizio della squalifica al 1º gennaio 2010, respingendo la richiesta di annullare i risultati precedenti a tale data. Sono invece cancellati i risultati ottenuti dallo spagnolo nel corso del 2010.

(it.wikipedia.org)

Per approfondire:
http://ilnuovociclismo.forumfree.it/?t=17619722
Corte Federale Svizzera, Valverde perde anche l'ultimo ricorso
Il caso Valverde-Coni è definitivamente chiuso. Questa mattina la Corte dei Diritti Civili del Tribunale federale svizzero ha infatti respinto l'ultima istanza presentata dai legali del ciclista spagnolo coinvolto nello scandalo della 'Operacion Puerto' e squalificato dal Tribunale Arbitrale dello Sport fino al 31 dicembre 2011. Il Tribunale federale elvetico ha rigettato il ricorso di Valverde (sosteneva la non neutralita' di uno dei componenti del Tas), considerando invece il collegio e il suo giudizio finale pienamente legittimi, condannando lo spagnolo a pagare le spese del giudizio e a risarcire ciascuna delle controparti (Coni, Wada e Federciclismo internazionale).
Il corridore murciano resta dunque squalificato fino al 31 dicembre 2011. Gia' lo scorso 26 aprile, un primo ricorso di Valverde era stato dichiarato 'irricevibile' dalla Corte dei Diritti Civili elvetica, in quanto presentato prima del verdetto del Tas. Stavolta il Tribunale svizzero è entrato nel merito e ha dato nuovamente torto all'atleta.
Si chiude così la lunga controversia che ha visto opposta la Procura Antidoping del CONI, guidata da Ettore Torri, ad Alejandro Valverde, il cui coinvolgimento nella 'Operacion Puerto' e' stato scoperto grazie alle indagini effettuate in Italia dalla Procura della Repubblica di Roma e dagli organismi inquirenti del CONI.

tuttobiciweb.it
Svizzera, un'altra sconfitta per Valverde
Il ciclista spagnolo Alejandro Valverde, sospeso per due anni in Italia per doping, ha perso un'altra battaglia giudiziaria, secondo una sentenza pubblicata oggi dal Tribunale federale svizzero. Un altro ricorso, depositato da Valverde e riguardante la sospensione a livello mondiale per tutto il 2011, decretata dal Tribunale arbitrale dello sport (Tas), e' ancora in discussione presso lo stesso Tribunale federale.
Le autorita' italiane avevano sospeso nel 2009 lo spagnolo ritenendo che fosse coinvolto in una vicenda di doping in Spagna, la cosiddetta Operacion Puerto. Una decisione che e' stata confermata dal Tas, la cui sede e' in Svizzera.
Valverde aveva chiesto al Tribunale federale, una sorta di Corte Suprema, di annullare la decisione del Tas, puntando soprattutto su un problema di accesso alle prove dell'Operacion Puerto. La sentenza di oggi ha preso in considerazione il fatto che, secondo il Tas, il plasma contenuto in una sacca ''trovata nel laboratorio del dottor Fuentes nel corso di un'inchiesta penale aperta nel 2004 in Spagna per fatti di doping (Operacion Puerto) corrispondeva al campione sanguigno fornito da Alejandro Valverde''.
Nella sua sentenza, il Tribunale federale sottolinea anche che ''delibera sulla base dei fatti stabiliti dal Tas'' e non puo' dunque ''rettificare o completare d'ufficio le constatazioni degli arbitri, anche se i fatti sono stati accertati in modo manifestamente inesatto o in violazione del diritto''.
Il Tribunale ha precisato che ''le spese giudiziarie, che ammontano a 4 mila franchi svizzeri (2945 euro), sono a carico del ricorrente'', cioe' di Valverde.

da Agenzia Ansa
Sospensione confermata per Valverde. La Corte svizzera respinge il ricorso
Venerdì 7 gennaio 2011 - Lo spagnolo Alejandro Valverde ha fatto appello - è il terzo della serie - contro la squalifica di due anni per doping al tribunale federale svizzero. Il 30enne murciano ha chiesto che la Corte di giustizia svizzero annullasse la sospensione pronunciata nei suoi confronti dal Tribunale arbitrale dello Sport (Tas). Ma il ricorso è stato respinto. Già lo scorso novembre, Valverde aveva cercato di ribaltare il verdetto di due anni di squalifica sul territorio italiano. La sospensione fino alla fine del 2011 a livello internazionale era già stata confermata da un tribunale svizzero. Lo spagnolo nel frattempo ha annunciato che si rivolgerà alla Corte europea dei diritti dell'uomo.
Il Coni aveva squalificato Valverde nel 2009 per il suo coinvolgimento nell'Operacion Puerto. La sospensione era è stata confermata dal Tas.

ciclonews.it
Basta Alejandro. Mettiti l'anima in pace. Prenditi 'sta squalifica e smettila. Che tanto tra meno di un annetto tornerai a correre le più grandi corse ciclistiche senza troppi problemi...