Il Nuovo Ciclismo

Versione completa: Alessandro Petacchi
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La scheda dell'ex corridore italiano Alessandro Petacchi: la biografia della sua carriera, le squadre di cui ha fatto parte; il suo palmares completo, con tutte le vittorie ed i piazzamenti ottenuti fino ad oggi; i suoi riferimenti ufficiali sul web, a partire dal sito internet per finire con i contatti twitter e facebook. Per finire, foto, video ed ultime notizie della sua attività attuale.

Alessandro Petacchi


Petacchi

Nome completoAlessandro Petacchi
SoprannomeAlejet
Data di nascita3 gennaio 1974
Luogo di nascitaLa Spezia (Italia)
Altezza e Peso184 cm x 73 kg
CaratteristicheVelocista
Professionista dal/al1996/2015

Squadra-
Stipendio- €
Scadenza contratto-




Hanno partecipato alla realizzazione di questa scheda: SarriTheBest
Chiamato in causa dal ct che ha sostituito il povero Franco Ballerini, ecco il commento di Alessandro Petacchi: «Mi ha fatto molto piacere, anche perché parlando con altri corridori che conoscevano la zona avevo già intuito che il Mondiale 2011 potesse adattarsi alle mie caratteristiche. Ringrazio Bettini per la fiducia e cercherò in tutti i modi di non deluderlo e di presentarmi all’appunta mento nel migliore dei modi».

Ha già stilato un programma?
«Ne stiamo parlando con Saronni e i responsabili della Lampre: sicuramente disputerò la Vuelta, magari senza finirla. E prima anche il Tour, che mi stuzzica sempre molto ».

Ciò significa che non parteciperà a un Giro d’Italia davvero durissimo per un uomo veloce come lei?
«No, tutt’altro. Vorrei presentarmi al via delle tre le grandi corse a tappe, ma non è detto che debba finirle tutte».

Alessandro, scusi: e la sua inchiesta doping?
«Ne so meno di lei. Non ho più sentito nessuno, i tempi si stanno allungando troppo, ma voglio restare sereno perchè sono a posto con la mia coscienza».

ciclismoweb.net
Sfortuna Petacchi: dovra star fermo altri 10 giorni
Non ci sono buone notizie riguardanti le condizioni di salute di Petacchi, il quale sarà costretto, al contrario di quanto si sperava, a rinunciare a raggiungere la squadra in Medio Oriente in vista del Tour de Qatar.
Il Dottor Carlo Guardascione, responsabile medico del Team Lampre-ISD, ha così illustrato i dettagli degli esami ai quali si è sottoposto stamattina il corridore presso l'Ospedale di Lucca: "Petacchi è stato visitato dal Professor Guido Roggi, stimato pneumologo dell'Ospedale di Lucca, il quale ha diagnosticato un asma bronchiale grave che richiederà terapie adeguate, associate a un assoluto riposo di almeno dieci giorni. Al momento non è possibile stabilire un termine per il rientro alle corse".

tuttobiciweb.it
Laigueglia, il ritorno di Petacchi
Il Trofeo Laigueglia che scatterà tra poche ore, segnerà il suo ritorno alle gare dopo un brutta influenza virale che lo ha tenuto lontano dal Giro di Reggio Calabria e dalle corse nel deserto dell'Oman. Con grinta e determinazione, però Alessandro Petacchi ha ripreso gli allenamenti. “Sto meglio anche se non sono ancora al top. Sono già entusiasta di aver potuto allenarmi e di respirare l’aria della gara.”

IL CAMMINO FINO ALLA SAN REMO - Obiettivo primario per il velocista della Lampre-ISD sarà quello di ritrovare la condizione: dopo un ritiro in California nel mese di dicembre, l’ultima maglia verde del Tour de France, sentiva di avere una buona gamba ed invece, ora, si ritrova a dover ripartire da zero, anche se c’è ancora tempo per essere al top in vista del suo primo obiettivo del 2011, la Milano - San Remo. “L’importante è che c’è tempo per recuperare però non ci deve essere nessun altro intoppo. Sono stato malissimo. Ho dovuto seguire una cura pesante. Adesso via al Laigueglia, al Giro di Sardegna e poi una serie di allenamenti mirati. Credo che questo programma mi consentirà di trovare il ritmo, poi cercherò di affinare la condizione alla Tirreno-Adriatico. Adesso non posso dire se sarò competitivo. Spero in ogni caso di arrivare al meglio. Solo correndo, potrò trovare il ritmo giusto.”
Queste gare e allenamenti serviranno anche a oliare i meccanismi per le volate di Petacchi. “Quest’anno, la squadra è cambiata molto, però rimaniamo competitivi anche se ho il rammarico di aver visto andare via gente come Lorenzetto o Da Dalto." Ma il tedesco Danilo Hondo è rimasto. “Lui è fondamentale. Abbiamo la stessa età. Ci capiamo. Lui sa fare il suo mestiere alla grande. In gara, lo seguo come un’ombra e con lui, è difficile sbagliare."

OBIETTIVO MONDIALI - Dopo le classiche e gli appuntamenti con i Grandi Giri, il finale di stagione di AleJet sarà concentrato sui Mondiali: un percorso adatto al miglior Alessandro Petacchi, quello di Copenhagen. “Ho partecipato al Criterium di Curacao dove ho parlato con Jakob Fuglsang. Il danese mi ha spiegato che il percorso non è difficile. Un pensiero ce l’ho già fatto. Però in molti si sono dimenticati che correremo a fine settembre e rischiamo di trovare il cattivo tempo. Poi c'è Hushovd che vuole centrare il bis, il percorso è adatto anche a lui e non ci scordiamo di tutti gli altri."

GIOVANI LEVE - L'Italia delle volate, però, sembra essere partita forte quest'anno con le vittorie di giovani interessanti come Elia Viviani ed Andrea Guardini "Viviani e Guardini sono corridori promettenti perché non è mai facile di vincere. Credo che per loro sarà importante continuare su questa strada ma soprattutto dimostrarsi competitivi anche contro avversari di un altro calibro rispetto a quelli incontrati fino ad oggi."

Jérome Christiaens - ciclismoweb.net
Per il mondiale Petacchi potrebbe lasciare l'Italia
Correre contro l’Italia al Mondiale? Ci sto pensando» . La clamorosa provocazione è di Alessandro Petacchi. Oggi il 37enne velocista spezzino della Lampre-Isd parte per il Tour de France: la speranza è ripetere (o almeno avvicinare) l’exploit dello scorso anno, quando vinse due tappe e la maglia verde della classifica a punti. Ma a tenere
banco — inevitabilmente— è anche (e ancora) la decisione della Federciclo di vietare la maglia azzurra a chiunque in carriera abbia avuto una squalifica di più di 6 mesi per faccende di doping. Significa che a Petacchi (sanzionato con un anno per il salbutamolo al Giro d’Italia 2007) viene preclusa la possibilità di partecipare al Mondiale di Copenaghen, sulla carta molto adatto alle sue caratteristiche.

Petacchi, è evidente che quella decisione non le è andata giù. La ritiene ingiusta?
«Mi dispiace, sono amareggiato. Non so se è legalmente possibile prendere una decisione e renderla retroattiva, se l’hanno fatto evidentemente si può... E ci finiscono dentro, come in un calderone, casi molti diversi tra loro. So che non posso farci niente, e che devo accettarla».

Ma pensa che sia realistica l’ipotesi di correre il Mondiale per un’altra nazione, prendendo un nuovo passaporto?
«E’ un’ipotesi che sto prendendo in considerazione, non lo nascondo (si sta guardando a Paesi dell’est europeo: una possibilità sarebbe il Kazakistan, ndr). Non so se sarà possibile, non mi sono informato io direttamente. Ma ci sono delle persone che stanno seguendo per me la questione» .

Con che stato d’animo parte per il Tour de France?
«Onestamente, non penso di avere la condizione dello scorso anno. Al Giro ho vinto a Parma e mi sono ritirato a Ravenna, a giugno ho corso solo tre giorni (in Slovenia, ndr), sono stato sull’Etna ad allenarmi ma credo che mi servirà qualche tappa per ingranare» .

Fino all’anno scorso, non aveva però un bellissimo rapporto con la corsa
francese, vero?
«Sì. Nel 2003 vinsi 4 tappe ma ero stanco morto e mi ritirai, nel 2004 ero stato costretto a lasciare per una caduta. Non ero più tornato. Alla partenza dell’anno scorso, alla maglia verde non pensavo assolutamente, speravo di vincere una tappa. Quest’anno voglio viverla allo stesso modo, alla giornata» .

Ha studiato il percorso?
«No. So che la prima tappa finisce su uno strappo. Forse la prima volata ci sarà il terzo giorno» . E del nuovo regolamento per la maglia verde che cosa ne pensa? «Il fatto che ora ci sia un solo sprint intermedio che dà molti punti (20 al primo, contro i 45 che vanno a chi vince una tappa "piatta", ndr) favorirà un uomo come Hushovd, che sa andare in fuga su percorsi duri» .

Che cosa si aspetta dalle volate in
Francia? «Non sarà facile contrastare squadre come l’Htc, che lavoreranno quasi a pieno organico per Cavendish o Goss. Io avrò Hondo, forse Malori, che però è molto giovane, e Bole. Ma io ho ancora tanta voglia di combattere. E di vincere. Non abbiate il minimo dubbio su questo» .

da «La Gazzetta dello Sport» del 29 giugno a firma Ciro Scognamiglio
credo che faccia la miglior cosa, alla fine è l'Italia che ci va peggio, quindi, appoggio la sua decisione...
Sono d'accordo, è l'Italia che ci rimette, infatti era l'unico corridore italiano in grado di vincereTriste
Mi sta su parecchio Petacchi, ma in questa decisione lo appoggio alla grande Sisi
in questo tour de france petacchi può fare risultato pieno in 3 tappe essendo un velocista che tiene in salita, subito sabato, poi nella quinta tappa dove vedendo l'altimetria ci sono due rampette nel finale e anche la tappa di lisieaux dove c'è uno strappo al 10% a 1,5km dalla fine
(29-06-2011, 02:41 PM)blackflower Ha scritto: [ -> ]in questo tour de france petacchi può fare risultato pieno in 3 tappe essendo un velocista che tiene in salita, subito sabato, poi nella quinta tappa dove vedendo l'altimetria ci sono due rampette nel finale e anche la tappa di lisieaux dove c'è uno strappo al 10% a 1,5km dalla fine

Però non penso ha la forma del Giro dopo riusciva a tenere in parecchie salite
A me non piace proprio questa scelta, mi cadrebbe e non poco. Si fanno tanti discorsi sulla maglia azzurra, "un sogno bla bla bla", e poi basta che nel mezzo ci si metta una persona e tutto questo amore magicamente scompare. Mah, che ipocrisia, quasi al livello dei calciatori.
Che se ne faccia una ragione: la positività alla fine c'è stata (lo so che era ridicola, son d'accordissimo: però, a termini di regolamento, aveva sforato i limiti) e la sua chance ai mondiali l'ha già sprecata (2005, e non mi ci fate ripensare -_-)...
Io sono d'accordo con Sarri, poi questa cosa mi lascia veramente perplesso, cioè tradire così la propria nazionale, è veramente una cosa schifosa, anche se la cosa più schifosa rimane questa ridicola normativa, non c'era bisogno di questa stupidata per dimostrare che nel nostro paese si combatte il doping...
Petacchi è stato tradito dalla sua nazionale e da una federazione che per punire il doping guarda al passato e non al futuro(tra l'altro positività ridicola)
quindi sono perfettamente d'accordo con la sua decisione.
forza ale per il tour!
La sua è probabilmente una provocazione. E fa pure bene a farla Occhiolino
Beh, non ci scommetterei più di tanto: pure Rebellin provò a cambiar nazionale qualche anno fa (perchè non fu convocato dal Ballero -___-), e non riuscì nell'intento solo perchè il passaporto argentino arrivò troppo tardi.
Petacchi: «Non sarà la mia ultima stagione e in questo 2012...»
«Sono ancora in grado di poter correre, forse perche' nel 2006 ho perso un anno e quindi ho ancora un anno di energie da spendere. Non penso che quella che sta per iniziare sara' la mia ultima stagione, mi piacerebbe fare un altro anno ancora».
Nel giorno del suo 38esimo compleanno, passato ad allenarsi ed a preparare i bagagli per la partenza di domani destinazione Australia (debutto a meta' mese al Tour Down Under), Alessandro Petacchi rilancia anche in vista del prossimo anno a caccia di nuove sfide. A cominciare dalla scelta di partire da meta' gennaio e dall'Australia, e non da fine gennaio come sempre.
«Con il fatto che adesso i punti delle Pro Tour sono importanti per la squadra, ho fatto questa scelta. Inoltre, gli altri anni ho sempre avuto problemi di asma a gennaio, magari svernare la' puo' essermi utile» ha detto lo spezzino, che come numero di vittorie in carriera tra gli italiani ha davanti a se' solo Moser, Saronni e Cipollini.
«I primi due sara' difficile superarli e comunque passare il mio team manager non e' corretto, se mi riuscisse di passare Cipollini sarebbe una grande soddisfazione personale. Alla fine contano il tipo di vittorie che fai, Mario e' un grande campione, per me e' gia' stato importante batterlo nella mia carriera. Averlo come rivale mi e' servito tanto, battere uno straniero non sarebbe stata la stessa cosa. Questo mi ha reso piu' famoso ed ha cambiato la mia carriera anche perche' era campione del mondo».
Il rivale di oggi si chiama Mark Cavendish, campione del mondo in carica, imbattibile quando e' in forma. «Cavendish ha dimostrato di essere un grande campione, ha ancora 8-10 anni davanti ad alti livelli, ha vinto un Mondiale perfetto per lui, va tifato, vive in Italia. Per me e' un rivale, ma e' sempre bello vedere volti nuovi anche se da 2-3 anni vince molto, per me dopo Cipollini rappresenta un'altra sfida ma avendo 38 anni non e' facile, tuttavia mi sono rimesso in gioco, sto facendo il massimo per poter essere competitivo e ci provero'. Non sara' facile fare il numero di vittorie di qualche anno fa, certo battere Cavendish campione del mondo sarebbe bello».
Gli obiettivi sono stati gia' dichiarati ed in cima ai pensieri c'e' la Milano-Sanremo. «Spero di arrivarci al 100%, quest'anno faro' il Tour, probabilmente saltero' il Giro e spero vada meglio dell'anno scorso». Alle Olimpiadi di Londra, per via della posizione della Federciclismo, non potra' prendere parte, ma Petacchi spera che fino alla fine qualcosa possa cambiare.
«L'idea di andare in un'altra nazione c'e' stata anche prima del Mondiale, ho provato a sentire ma era una cosa complicata. Spero che la Fci cambi la sua filosofia che va contro tutte le regole che sono state fatte, ma d'altra parte se la pensano cosi' non posso essere io a cambiarla la regola. Potevo fare Atene, ma al Tour mi infortunai e salto'. Spero che le cose cambino e che io possa essere presente».

tuttobiciweb.it
Alessandro Petacchi ha rinnovato per un altro anno con la Lampre. Per il velocista spezzino il 2013 sarà la 18esima stagione tra i prof. - la quarta in blu-fucsia -, a 39 anni suonati.

http://www.biciciclismo.com/cas/site/not...p?id=55879
Mi sa tanto che non aveva alternative... Resta lì probabilmente per motivi di punti (soprattutto) e di riconoscenza, ma ormai ha ben poco da dire e non sarà lui il velocista prinicipale della Lampre, pur nella mediocrità della squadra.
AleJet: “Voglio essere ancora protagonista”
Dopo un’annata conclusa con tre vittorie all’attivo e ben cinque piazze d’onore, Alessandro Petacchi sta trascorrendo la pausa agonistica presso la sua abitazione di Lido di Camaiore.

Nessuna vacanza quindi, Alessandro?
“No, al momento non ho in programma di muovermi da casa. Quest’anno ho viaggiato molto, tra Australia, Cina, Norvegia e mezza Europa, quindi preferisco recuperare energie a Lido di Camaiore, dedicandomi alla casa e alla famiglia”.

Ti sei calato quindi a tempo pieno nel ruolo di padre?
“Sì, è bello trascorrere le giornate con mio figlio Alessandro, anche se ci sono i piccoli risvolti negativi: sia io che mia moglie siamo stati colpiti dall’influenza, trasmessaci dal nostro bimbo. Ora sono guarito e posso dedicarmi anche a qualche lavoretto presso la mia abitazione: ho comprato alcuni attrezzi ginnici per allestire una piccola palestra, così da avere la possibilità di iniziare la preparazione invernale direttamente da casa”.

Dalle tue parole, sembra che hai già lo sguardo rivolto al 2013. Cosa ti aspetti?
“La prossima stagione sarà per me importante, voglio dimostrare, in primo luogo a me stesso, di poter essere ancora protagonista. Sono convinto di poter regalare alla squadra belle soddisfazioni. Tra qualche giorno inizierò a fare ginnastica, poi riprenderò a uscire in bici”.

Sei contento della fiducia che Saronni e la dirigenza blu-fucsia hanno riposto ancora in te?
“Certamente. Sarà uno stimolo in più per provare a fare bene. Nel 2012 non sono mai riuscito ad arrivare ai miei appuntamenti principali con una condizione ottimale: tra infortuni, malanni e altri problemi, ho sempre rincorso la forma ideale. Per la prossima annata, vorrei proprio riuscire a essere al meglio per vedere quanto valgo ancora effettivamente”.

Oltre ai contrattempi che hai appena illustrato, cosa ti è mancato, nella stagione appena conclusasi, per dare continuità alle tue prestazioni?
“Nel 2012 ho colto alcuni buoni risultati, altre volte sono andato vicino a un bel colpo, però è anche vero che avrei potuto anche ottenere di più. Sono convinto che sono mancato io, per le ragioni che ho illustrato poco fa. I miei compagni di squadra hanno trovato un buon affiatamento durante la stagione, il loro supporto non mi è mai mancato. Si può sempre comunque migliorare, ci lavoreremo per la prossima annata: l’importante sarà riuscire a correre con continuità”.

L’organico del Team Lampre si è arricchito anche nel settore delle ruote veloci: come giudichi i nuovi innesti?
“Ferrari è un corridore con belle qualità, potrà certamente fare bene, riusciremo a dividerci nel migliore dei modi gli appuntamenti. Richeze ha vinto tantissimo nella scorsa stagione, sono curioso di vederlo all’opera in una squadra World Tour, spero possa essere efficace. Sono partiti Hondo e Bole, due pedine nella preparazione degli sprint, ma è rimasto un corridore valido come Viganò e in più Graziato sta maturando. Da verificare anche fino a che livello può giungere Cimolai.

Quando potranno vederti in corsa i tuoi tifosi?
“E’ ancora un po’ presto per dare un appuntamento preciso. Ho già iniziato a parlare con la squadra, stiamo valutando quale può essere il programma migliore e su quali obiettivi puntare”.

comunicato stampa Lampre
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