Il Nuovo Ciclismo

Versione completa: Alla Lavagna! Interroghiamo.......Lupo Solitario
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A tempo debito ci sarà il topic di sorprese & delusioni e farò i miei nomi.

Vediamo se ora che è alla Bora migliorerà a crono...Formolo ha delle qualità: ha fondo, se la cava in salita, è uno che sa soffrire. A me però era piaciuto l'anno scorso alla Liegi e già da prima sostenevo che deve avere un occhio di riguardo per le corse di un giorno...e continuo a pensarla allo stesso modo, anche se la mancanza di spunto veloce è una lacuna pesante.
Qual è la corsa monumento che ricordi con maggior piacere tra quelle che hai visto in diretta?

A proposito, con che corsa hai iniziato a vedere il ciclismo? (Io per esempio al Giro 2003)

Capitolo percorso mondiale: È giusto che ogni tanto ci sia spazio anche per una volata di gruppo? Sei favorevole ad un finale in salita o strappo oppure deve terminare in pianura come solito?



Sempre visto ciclismo a casa, primi ricordi nitidi 2001/2002...classiche e grandi giri.

Fosse pe mer, innanzitutto, smetterei di fare i Mondiali in circuito. Tatticamente una corsa in circuito è molto più facile da interpretare e ciò rende il canovaccio molto più banale. Tutto il resto è relativo.
Come pensi che si difenderebbero oggi (con l'alimentazione, la preparazione e i mezzi tecnici di oggi) i grandi campioni italiani del passato? Scegli chi vuoi per commentare. 


P.S.: non mettetemi mai alla lavagna! (al massimo dietro la lavagna  :D )
Finalmente una bella domanda, grazie Old.

Di Coppi, Bartali e Magni ne avevo parlato tempo fa, non mi ricordo in che topic.

In ogni caso i primi due li vedrei comunque benissimo, Coppi sarebbe più magro rispetto ai suoi tempi e sostanzialmente risulterebbe essere un Contador più forte in tutto e con più fondo. Bartali non vincerebbe quattro Sanremo, ma sarebbe tranquillamente il miglior scalatore al mondo, e sguazzerebbe alla grande nei percorsi dei GT odierni poveri di crono.

Per Magni il discorso è diverso, difficilmente potrebbe conciliare Fiandre e Grandi Giri e poi al giorno d'oggi essere forti discesisti conta meno rispetto ai suoi tempi visto il canovaccio che solitamente si sviluppa in buona parte delle tappe di montagna dei GT (al contrario essere cattivi discesisti è sempre un problema, citofonare Richie Porte).

Gastone Nencini penso sarebbe più o meno lo stesso corridore. Al contrario uno come Ercole Baldini potrebbe tranquillamente fare il Tom Dumoulin se finisse nel contesto giusto.

Italo Zilioli, avendo la possibilità di fare anche la Vuelta, qualche grande giro lo vincerebbe. Insomma, c'è riuscito Aru.

Gimondi e Adorni si troverebbe decisamente peggio in quest'epoca che in altre, penso, ad esempio, agli anni '90 che sono stati un decennio che strizzava decisamente l'occhio ai passisti scalatori.

Gianni Motta o Beppe Saronni sarebbero delle belle nemesi per Valverde nelle classiche vallonate. Motta farebbe anche classifica nei grandi giri, invece credo che Saronni pagherebbe l'assenza di crono...spesso ci si dimentica che nelle prove contro il tempo era veramente fortissimo, tanto da rifilare quasi 50" a Hinault nella crono di Turbigo al Giro '80. Oggi Saronni sarebbe un Alaphilippe più veloce e più forte sul passo.

Chi si troverebbe assolutamente male è Francesco Moser, costretto a scegliere tra classiche del nord e Giro d'Italia.

Al contrario altri corridori di quell'epoca si troverebbero meglio oggi, tipo il tuo idolo o Visentini, con GT meno semplici. Anche se penso che il top per Gibi sarebbero stati gli anni '00 e per Visentini i 90s.
Jakobsen Degenkolb ci sta come paragone? O pensi abbia qualche caratteristica diversa dal tedesco?

Qualche opinione su Louison Bobet? Uno che ha vinto tantissimo ma di cui si sente parlare molto meno rispetto ai grandi del passato
Sono straordinariamente simili...sia fisicamente che per caratteristiche. Come sprinter Jakobsen è sulla buona strada per emulare quanto fatto da Degenkolb; proprio come il tedesco, inoltre, si trova benissimo su arrivi complicati dove deve far valere tutta la sua potenza. Vediamo se avrà la stoffa per ripetere le gesta del tedesco anche sul pavé, le premesse di questi mesi non sono male.

Louison era un fenomeno, grande testa e grandi gambe. Era un gran fondista, tanto da riuscire a vincere la Roubaix in volata contro De Bruyne e Van Steenbergen e il Fiandre contro lo stesso Rik I. Era un corridore elegante, intelligente, ma non pavido....si gestiva nelle tappe di montagna e sfruttava alla grande discese e crono. Se ne parla poco probabilmente perché i suoi anni migliori sono coincisi con un epoca di transizione. E' colui che sta tra Coppi ed Anquetil.
Nella storia quali sono secondo te i corridori che hanno vinto troppo rispetto al loro valore e quelli che hanno vinto troppo poco?

A grandi linee, dove piazzeresti attualmente Sagan in una classifica all-time, più o meno al livello di chi?
Camenzind, Garzelli.

Tanti, troppi. Sicuramente Prim, Visentini, Zilioli, Motta, Casagrande.

Boh.
Mi piacciono i nomi che hai fatto per i corridori che hanno vinto meno di quanto avrebbero potuto! Forse il talento più strepitoso era quello di Gianni Motta. 

Ma siamo qui per interrogare... Mmmh...  Mmm

Tante le corse italiane, anche di grande tradizione, che oggi non ci sono più. Di quali si avverte maggiormente la mancanza, secondo te? 
E un "anacronistico" Trofeo Baracchi avrebbe oggi ragione di esistere?
Le prime 3 o 4 cose "urgenti" che faresti se fossi Lappartient?
Sei molto informato sul doping, soprattutto del periodo di Armstrong. Secondo te se non ci fossero state le confessioni di alcuni suoi ex compagni non si sarebbe mai giunti alla verità o magari con i vari avvicendamenti che ci sono stati negli anni dopo in capo all'UCI ci sarebbe voluto più tempo ma l'USADA sarebbe riuscita a raggiungere il suo scopo?
E poi nel biennio in cui Armstrong tornò nel 2009-2010 poteva ancora approfittare di un sistema di doping avanzato come negli anni d'oro o le sostanze e le metodologie erano simili a quelle che potevano essere per un suo collega di prima fascia?
(10-04-2018, 05:32 PM)OldGiBi Ha scritto: [ -> ]Mi piacciono i nomi che hai fatto per i corridori che hanno vinto meno di quanto avrebbero potuto! Forse il talento più strepitoso era quello di Gianni Motta. 

Ma siamo qui per interrogare... Mmmh...
  Mmm

Tante le corse italiane, anche di grande tradizione, che oggi non ci sono più. Di quali si avverte maggiormente la mancanza, secondo te? 
E un "anacronistico" Trofeo Baracchi avrebbe oggi ragione di esistere?

Old ha capito in pieno lo spirito del topic.

Per me ogni corsa aveva il suo perché...chiaro che, essendo io veneto, in primis ti dico il Giro del Veneto.

Però ce ne sono tante: Placci, Romagna, Lazio, Camaiore ecc....

Io le farei tornare tutte, perché sono un conservatore amante della tradizione. Però bisognerebbe metterle nelle condizioni di essere corse che attraggono grandi nomi, e non corsacce di serie Z com'è oggi, ad esempio, il Matteotti.

Il Baracchi avrebbe assolutamente senso di esistere. Io abolirei le Hammer Series e metterei al loro posto un weekend che propone Baracchi, una classica a crono come poteva essere la Firenze - Pistoia e una cronoscalata, a cui magari possiamo affibbiare il nome di Trofeo dello Scalatore.

(10-04-2018, 06:13 PM)Lambohbk Ha scritto: [ -> ]Le prime 3 o 4 cose "urgenti" che faresti se fossi Lappartient?

Reboot totale dell'antidoping, e metterei un parametro riservato alla massa grassa nel passaporto biologico. Se uno è troppo magro lo si ferma.

Abolizione dei limiti dei chilometraggi nelle varie corse. Fanculo.

Reboot del WT dando centralità a corse di un giorno e GT. Le brevi corse a tappe non hanno bisogno di essere WT, tanto i grossi nomi ci vanno lo stesso perché sono ottime per fare la gamba.

Limitazione rapporti per i pro, al contrario però rispetto a quella che c'è dagli juniores in giù. Vietati rapporti troppo corti.

(10-04-2018, 07:53 PM)Hiko Ha scritto: [ -> ]Sei molto informato sul doping, soprattutto del periodo di Armstrong. Secondo te se non ci fossero state le confessioni di alcuni suoi ex compagni non si sarebbe mai giunti alla verità o magari con i vari avvicendamenti che ci sono stati negli anni dopo in capo all'UCI ci sarebbe voluto più tempo ma l'USADA sarebbe riuscita a raggiungere il suo scopo?
E poi nel biennio in cui Armstrong tornò nel 2009-2010 poteva ancora approfittare di un sistema di doping avanzato come negli anni d'oro o le sostanze e le metodologie erano simili a quelle che potevano essere per un suo collega di prima fascia?

Senza confessioni non sarebbe uscito nulla....si sarebbero portati tutto nella tomba.

Beh sì.....chiaramente accessibile solo a lui e forse a un altro corridore (le prestazioni di costui nell'anno in cui era compagno di Armstrong e l'anno successivo in cui non lo era effettivamente fanno pensare male). Uno che fa podio al Tour a 38 anni dopo essere stato fermo per 4 anni non è normale.
pensi che Marc Soler possa diventare un ciclista da classiche delle Ardenne?
Le Ardenne alla fine sono un terno al lotto, dunque why not?

E' poco esplosivo e poco veloce per vincerne tante.

Però se ci puntasse potrebbe ottenere risultati simili a quelli ottenuti da Kreuziger nel corso degli anni.
Cosa cambieresti nel ciclismo italiano? Parlo soprattutto a livello di under 23.

E Gianni Moscon è un eccezione oppure i ragazzi italiani potranno dire la loro nel prossimo futuro? Purtroppo Aru sembrava essere la grande speranza per il dopo Nibali ma forse ci sono state troppe aspettative...
Farei più corse dure e meno corse semplici. In Italia per lo più ormai si fanno corse facili dove il velocista di turno col treno infinito fa incetta di primi posti. Per i corridori con altre caratteristiche ci sono poche gare. Peraltro le suddette sono dannose per gli stessi velocisti, che sono abituati talmente bene che quando arrivano tra i pro fanno una fatica boia anche nelle normali tappe/gare per sprinter e finiscono per essere competitivi solo in Asia.

Ho visto Mareczko da vicino al Giro di Turchia tre anni fa...staccato da tutto il gruppo (ma TUTTO TUTTO) su un cavalcavia.

Questo è l'ordine d'arrivo della tappa in questione: https://www.procyclingstats.com/race/tou...15/stage-4

Kuba unico DNF...il gemello Marini a 13 minuti.

Come si fa a mandare gente così tra i pro? Ma che lavoro (non) c'hai fatto?

Per me la Wilier a trasformarlo nel giro di due anni in uno in grado di piazzarsi al Giro ha fatto un miracolo.

Jakobsen da U23 faceva corse come la Slag om Norg, i nostri velocisti fan la Popolarissima o la Vicenza - Bionde. Corse per gente che dovrebbe andare a fare la velocità in pista, non correre su strada. Matteo Moschetti non si scopre grande velocista per caso quando va a correre a un livello un po' più alto.

Moscon per talento è chiaramente un unicum, ma di gente valida ce n'è...il problema è che non basta essere validi, bisogna finire nel contesto che ti sviluppi nel modo giusto.

Aru io non l'ho mai considerato al livello di Nibali e l'ho sempre scritto: Nibali ti copre classiche, grandi giri e competizioni per nazionali. Aru è solo un uomo da GT....che si pensava potesse avere qualche margine di miglioramento in più. E' comunque un ottimo corridore da grandi corse a tappe che si gioca la vittoria in GT di basso livello.
Per capirci meglio...queste sono le corse che fa un velocista in Olanda







Queste quelle che fa in Italia







Diciamo che qua capisci perché loro hanno i Groenewegen e gli Jakobsen e noi quelli che fanno i leoni solo in Malesia.

E perché il Colbrelli, il Canola o il Pasqualon di turno ha bisogno di tempo per venire fuori.
E allora ti chiedo perché in Italia continuiamo a fare le "ciclopasseggiate" e nessuno prova a cambiare le cose?
Rimanendo nell'ambito italiano pensi che il ciclismo su strada potrebbe trarre beneficio da un maggiore investimento su ciclocross e pista? E come giudichi la situazione attuale del nostro movimento in queste due discipline?
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