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Versione completa: Guillén (Unipublic): "Nel 2015 una corsa femminile a Madrid"
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Javier Guillén (Unipublic): «Nel 2015 vogliamo organizzare una corsa femminile alla fine della Vuelta a España»
«Nel 2015 faremo come il Tour de France quest'anno, organizzando una corsa femminile a Madrid». Sono queste le parole di Javier Guillén, direttore generale di Unipublic, società che fa parte di ASO ed organizza la Vuelta a España, al quotidiano spagnolo AS. Guillén ed il suo team avranno un anno di tempo per studiare A.S.O., che nella passerella dei Campi Elisi al Tour de France ha inserito da quest'anno La Course by Le Tour de France, gara in linea femminile (si terrà il 27 luglio). La possibilità di far fare al movimento femminile un bel salto in avanti, con un'esposizione mediatica non da poco, è ghiotta. Il movimento ha reagito in maniera entusiasta alla creazione de La Course, motivo per cui Guillén, e con lui la Vuelta a España, vorrebbero seguire l'esempio della Francia. A questo punto all'appello manca solo RCS...

cicloweb.it
(13-02-2014, 02:29 AM)BidoneJack Ha scritto: [ -> ]A questo punto all'appello manca solo RCS...

Ma è da mo' che doveva muoversi, magari anche solo a livello di "collaborazione" con la corsa rosa femminile. Che, ricordiamoci, resta la corsa più importante del panorama femminile. (se si continua così ancora per poco, mi sa :-/)
Donne, anche la Vuelta pensa ad una corsa da organizzare a Madrid
Anche la Spagna pensa alle donne. In una intervista concessa a Ciclismo a Fondo, il direttore della Vuelta Javier Guillen ha confermato la sua idea: «Per il 2015, quando la Vuelta tornerà a concludersi a Madrid, stiamo pensando di organizzare una corsa femminile proprio come ha fatto quest'anno il Tour de France a Parigi». Come dire che all'appello manca ormai solo il Giro d'Italia...

tuttobiciweb.it
Vabbè, c'è poco da stupirsi visto che ASO controlla Unipublic. Se ha funzionato in Francia, era normale che venisse l'idea di riproporre la stessa formula anche in Spagna.

Bene così. Anche se è gravissimo che in Italia si continui a dormir ritti... Sweat
In Italia dormono sulla poltrona che è diverso
Il patron della Vuelta Javier Guillén ha parlato con Cyclingnews della corsa femminile che si terrà in concomitanza con l'ultima tappa della Vuelta, decretando di fatto l'ufficializzazione del progetto che prende spunto dal successo de La Course.
Si stanno definendo i dettagli, la corsa si terrà il 13 settembre a Madrid e può essere un'interessante anteprima al mondiale che sarà disputato due settimane più tardi, anche se dal punto di vista tecnico così come per la gara dei Campi Elisi a luglio non c'è da aspettarsi granché.
L'intento è infatti soprattutto quello di promuovere il ciclismo femminile avvalendosi di uno scenario importante (anche se sarà corsa vera comunque eh, e si presume con buona parte del meglio ciclismo mondiale, anche se purtroppo in contemporanea c'è il Giro del Belgio che potrebbe pagare qualcosa in questo senso) e soprattutto della diretta tv che è una delle cose che più mancano al movimento, oltretutto per un paese come la Spagna che a parte l'Emakumeen Bira non ha altre corse in calendario, non si sa ancora se il montepremi sarà lo stesso per uomini e donne come in Francia.

Ieri c'è stata la notizia che il Giro di California vedrà una corsa femminile di tre giorni, terminando il 10 maggio a Sacramento in concomitanza con la corsa maschile, quest'anno abbiamo avuto il Giro dell'Emilia (si parla anche di organizzare un GP Beghelli femminile per l'anno a venire), nel 2015 avremo anche Strade Bianche (che quasi certamente attrarrà un bel cast di partecipanti) e ci sono voci secondo cui anche i GP canadesi stanno muovendosi in questo senso.

Insomma aspettiamo solo il Giro, va bene che abbiamo il Giro Rosa ma vuoi mettere l'esposizione mediatica di quest'ultimo con quella che può dare la corsa più bella del mondo nel paese più duro del mondo?

Magari pure il ritorno della Primavera Rosa perché no, o un Giro del Lazio con arrivo in Via dei Fori Imperiali, altro che Champs Elysées Prr
Se dev'essere una roba tipo quella dell'anno scorso a Parigi non vedo che motivo abbia RCS di seguire questo esempio. Poi vabè non ti costa nulla, però mi sa molto di carità verso il ciclismo femminile, che ha del buono da offrire (non moltissimo ma un po' sì) anche senza attaccarsi a quello maschile
Il problema è che quel buono che offre in pochi se lo cacano, e allora perché non sfruttare le risorse, il clamore e l'esposizione degli eventi maschili per dare visibilità al movimento? Il ciclismo femminile ha bisogno di pubblicità, se si segue questa strada i costi si minimizzano e si massimizza il ritorno di immagine, sicuramente chi non vorrebbe vedere un Tour o un Giro femminile di due settimane capaci di sostenersi in maniera autonoma, ma però questo al momento non è possibile e allora intanto si sfruttano delle risorse che sono lì per crescere.

I ritorni che potrebbe avere RCS su una cosa del genere non lo so, però se con ASO è andata bene tanto da ripetere l'esperimento in Spagna allora può essere che qualcosa di valido c'è.
Che poi guardiamola anche dal punto di vista di ASO: le donne servono comunque a tappare un buco che a cose normali sarebbe vuoto, vanno ad intrattenere il pubblico che in alcuni casi è pure pagante (vedi le tribune al Tour). Insomma, anche gli organizzatori han tutto da guadagnarci battendo questa strada... Sese
La corsa di Parigi è stata di uno squallore unico, lo fanno perché non gli costa niente ma senza un minimo di senso sportivo la cosa finirà prestissimo
La penso come Gershwin. Non vedo cosa dovrebbe imitare la RCS. In Italia abbiamo una corsa bellissima e per ora fortunatissima che è il Giro Rosa, e andrebbe preservata. Queste corse che son poco più che delle kermesse non aggiungono nulla di tecnicamente rilevante ad un movimento che oggi come oggi ha una sua dignità e fisionomia, servono giusto come tappabuchi. Non vedo come potrebbero dare un giovamento al movimento, non aggiungono nulla.
Boh, mi pare che non abbiate proprio colto il senso dell'importanza di questi eventi. Tecnicamente hanno caratteristiche più vicine a quelle di un criterium che di una corsa vera (ma se vi è capitato di vedere dei criterium femminili avrete certamente notato che la componente agonistica ha una rilevanza notevole anche in questo tipo di competizione), e infatti l'obiettivo è che si evolvano in qualcosa di più significativo, ma per ora servono come il pane per portare pubblicità, visibilità, diretta tv, e conseguentemente a tutto questo, sponsor.

Parli di dignità e fisionomia, boh? Rispetto al ciclismo maschile è uno sport da terzo mondo, ci sono corse che saltano da un giorno all'altro, organizzazioni spesso da fare pena, altre che devono fare salti mortali per offrire un prodotto che possa quantomeno soddisfare i canoni dell'umana decenza, e gli stessi discorsi valgono per le squadre. Il professionismo praticamente non esiste, non esistono categorie intermedie, ti sembra una fisionomia accettabile e dignitosa?

Se si è trovata una strada per progredire, perché non continuare quando si è visto che ci sono benefici immediati per tutti e potenzialità importanti per il futuro?
Se poi lo stato delle cose resta questo allora posso darvi ragione, ma almeno all'interno dell'ambiente tutto è visto come un primo passo, poi se arriveranno il secondo il terzo eccetera è da vedere ma finché non si fa nulla cambiamenti non si può pensare di vederne.
(21-10-2014, 11:40 PM)BidoneJack Ha scritto: [ -> ]Boh, mi pare che non abbiate proprio colto il senso dell'importanza di questi eventi. Tecnicamente hanno caratteristiche più vicine a quelle di un criterium che di una corsa vera (ma se vi è capitato di vedere dei criterium femminili avrete certamente notato che la componente agonistica ha una rilevanza notevole anche in questo tipo di competizione), e infatti l'obiettivo è che si evolvano in qualcosa di più significativo, ma per ora servono come il pane per portare pubblicità, visibilità, diretta tv, e conseguentemente a tutto questo, sponsor.

Parli di dignità e fisionomia, boh? Rispetto al ciclismo maschile è uno sport da terzo mondo, ci sono corse che saltano da un giorno all'altro, organizzazioni spesso da fare pena, altre che devono fare salti mortali per offrire un prodotto che possa quantomeno soddisfare i canoni dell'umana decenza, e gli stessi discorsi valgono per le squadre. Il professionismo praticamente non esiste, non esistono categorie intermedie, ti sembra una fisionomia accettabile e dignitosa?

Se si è trovata una strada per progredire, perché non continuare quando si è visto che ci sono benefici immediati per tutti e potenzialità importanti per il futuro?
Se poi lo stato delle cose resta questo allora posso darvi ragione, ma almeno all'interno dell'ambiente tutto è visto come un primo passo, poi se arriveranno il secondo il terzo eccetera è da vedere ma finché non si fa nulla cambiamenti non si può pensare di vederne.

Come detto, sono molto scettico. Ora come ora queste kermesse assomigliano più allo spettacolo funambolico di certi personaggi tra il primo e il secondo tempo delle partite di calcio, e in questo intendo che il ciclismo femminile ha e deve avere una sua dignità: non si possono ridurre a spettacolo di contorno di gare maschili, tutt'al più questo ha senso nel caso in cui nello stesso contesto vengano organizzate gare giovanili. Comunque hai ragione nel dire che dove hanno lanciato il seme ci sarà il tempo di vedere il frutto. Ma sul panorama italiano non penso che aggiungere un simil evento di contorno al Giro o inventarsi sorelle di Giri di Lombardia e Milano-Sanremo possano essere utili. C'è un bel Giro Rosa da poter valorizzare maggiormente, ci sono corse italiane di tradizione come il Trofeo Binda e da rivitalizzare come il Liberazione. Non siamo al livello di Francia che ha fatto morire il tour femminile o paesi emergenti, abbiamo le nostre corse. E visto che i soldi sono limitati preferirei si spendesse tempo, denaro ed idee per dare più lustro e concentrare più interesse attorno a questi eventi piuttosto che buttare lì nuovi eventi di contorno che, traslato nel mondo maschile, avrebbero l'effetto di un Giro di Pechino e contemporaneamente affossare le altre corse storiche.

Poi, si capirà, non sono grande conoscitore del ciclismo femminile, ma ho visto troppe corse storiche italiane morire per il Giro di Padania o Gran Piemonte di turno, non voglio che nel ciclismo femminile accada lo stesso sacrificando corse storiche per l'entusiasmo passeggero di un paio di annate per queste kermesse neonate... sono pessimista lo so..!
Mettiti nei panni di uno che non ha mai guardato il ciclismo femminile e se lo trova imposto in quel modo all'ultima tappa del Tour, io penserei "Ah ma il ciclismo femminile è questo? Allora io passo". A me onestamente non piacciono neanche le altre corse però devi mostrare il meglio se vuoi fare pubblicità, non semplicemente buttarle lì in mezzo e sperare che qualcuno si appassioni
Quali margini credi ci siano per valorizzare le corse che ci sono allo stato delle cose? Il ciclismo femminile ha bisogno di essere valorizzato certo, ma per fare questo la prima necessità riguarda lo sviluppo, la crescita, se gli sponsor iniziano a investire contando su questi eventi la cui caratura tecnica può essere discutibile (e l'augurio è sempre quello che si lavori anche su questo aspetto) ma la cui valenza mediatica è notevole, certamente non paragonabile a un Trofeo Binda o a un Giro femminile per quello che queste corse sono ora, allora a quel punto si può pensare di lavorare in maniera più ampia.

Poi non ho capito cosa avresti contro una Milano-Sanremo (che per altro fino a qualche anno fa c'era ed era pure prova di Coppa del Mondo) o un Giro di Lombardia, ma magari tutte le classiche avessero una versione femminile, questa sarebbe probabilmente come ho già diverse volte scritto in passato una strada altrettanto valida da percorrere, forse meno produttiva ma decisamente più efficace da un punto di vista sportivo, e verrebbe meno anche l'aspetto che Gershwin critica tanto.
La versione femminile delle Classiche ci può stare, avrebbe molto più senso. Però a differenza di questi criterium sui circuiti di Parigi e Madrid, avrebbero un costo organizzativo (come l'Emilia femminile anche) quindi è un altro discorso.
L'Emilia femminile è stato un po' un bluff. Andava bene provarlo, ma se fra 12 mesi la situazione sarà la medesima, ne varrà ancora la pena? La starting list era veramente triste
Vabè in proporzione era quasi meglio della gara maschile, lì il problema è il calendario
Certo che vale la pena, se hanno deciso di riproporlo (addirittura secondo voci non so quanto ufficiali si starebbe valutando la possibilità di aggiungere anche un GP Beghelli) evidentemente gli organizzatori hanno avuto risposte positive, di sicuro posso dire che la corsa ha ricevuto elogi un po' dovunque al di là del campo dei partecipanti, che per altro si presume possa essere migliore nella prossima edizione anche in virtù proprio di quelle che sono state le reazioni generali all'interno dell'ambiente.
Se c'è la possibilità di gareggiare, con oltretutto mezz'ora di trasmissione televisiva, lì dove il calendario è tutt'altro che corposo (in Italia le corse UCI quest'anno oltre al Giro Rosa sono state: GP Cornaredo, Trofeo Binda, Giro del Trentino ridotto a corsa di un giorno, il famigerato Giro della Toscana che probabilmente è arrivato pure al capolinea e infine il Giro dell'Emilia), che fai allora ci sputi sopra perché non si presentano Vos e Johansson?
L'UCI non autorizza "La Course by la Vuelta"

L'UCI ha comunicato alla Federazione Spagnola il rifiuto a inserire nel calendario internazionale la corsa in programma il 13 settembre a Madrid in contemporanea con l'ultima tappa della Vuelta maschile: la motivazione è data dalla presenza in calendario quello stesso giorno di altri tre eventi (Giro di Toscana, Giro del Belgio e Chrono Champenois in Francia).
L'organizzazione proverà a inoltrare una ulteriore richiesta oppure la corsa dovrà avere carattere nazionale

fonte as.com
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