Villella: «Sto già pedalando e mi rivedrete all'italiano»
Caduto al Giro d'Italia il bergamasco è pronto al rientro
Fino al 27 giugno ha ancora 22 anni, quindi è uno dei giovani più giovani della nostra nidiata. Davide Villella poteva essere uno dei piccoli grandi protagonisti del Giro “green”, ma la rotonda di Cassino per lui è stata fatale. Un bel volo a tutta velocità e la conseguente sub-lussazione e microfrattura della testa dell’omero della spalla sinistra. Lui, come tuttobiciweb vi raccontò, fece di tutto per convincere Stefano Zanatta e il dottor Roberto Corsetti a farlo proseguire il giorno dopo, ma il regolamento parla chiaro (si era ritirato) e il buonsenso anche.
Il ritorno a casa e poi il lento recupero.
«Sono rimasto a riposo una settimana – spiega Davide Villella a tuttobiciweb.it -. Poi ho ricominciato ad andare in bicicletta e ora mi sento molto meglio. Grazie al cielo non ho perso tanto, perché lo stop è stato piuttosto breve, anche se in ogni caso mi manca il ritmo della corsa».
Ti è mancato il Giro?
«Tanto. Tantissimo. Sognavo di poterlo correre e mi è spiaciuto davvero tanto non essere lì con tutti gli altri ragazzi. Sono felicissimo per Aru, Canola, Battaglin, Ulissimi e Pirazzi che si sono tolte delle belle soddisfazioni. Mi è spiaciuto tanto per Manuel (Bongiorno, ndr), che è stato fermato dal tifoso sullo Zoncolan. Non so se sarebbe riuscito a vincere, ma con Rogers sarebbe arrivato e il secondo posto non glielo toglieva nessuno».
Se al posto di Manuel ci fossi stato tu come avresti reagito?
«Non saprei, bisogna trovarsi in certe situazioni per vedere come reagisci. Io dico solo una cosa: Manuel è stato bravissimo a reagire come ha reagito e a parlare con grande garbo, chiarezza e lucidità dopo la corsa. L’ha presa da grande sportivo».
Quando torni alle corse?
«Se tutto va come deve andare, mi rimetterò il numero sulla schiena al Campionato Italiano».
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Villella: «L'obiettivo è farmi vedere nelle gare che contano»
Il bergamasco da oggi vola in ritiro a Mallorca
È tornato dall’Australia dove ha aperto la propria stagione agonistica. Una settimana a casa a Sant’Omobono, in Val Imagna, nella bergamasca e oggi via verso le isole Baleari: destinazione Maiorca. «In Australia ho faticato parecchio – ha spiegato a tuttobiciweb.it Davide Villella, 24 anni il prossimo 27 giugno, al suo secondo anno di professionismo con la maglia della Cannondale Garmin -. Al Tour Down Under sono andato con una condizione che non era ancora buonissima, ma ho fatto un buon lavoro e spero che questo possa dare i frutti sperati quando dovrò dimostrare il mio valore».
Che obiettivi ti dai quest’anno?
«Mi conoscete, non sono uno di quei corridori che fa proclami. Non mi piace volare alto, anzi, sono talmente critico con me stesso che mi considero un eterno insoddisfatto. Sei mi chiedi se sono contento di quello che ho fatto fino a questo momento non avrei problemi a dirti: no. Quindi posso solo dire che mi auguro di avere almeno un po’ di fortuna in più rispetto ad un anno fa, in particolare al Giro d’Italia dove l’anno scorso sono stato costretto a ritirarmi per la frattura del gomito».
Quanto starai in ritiro a Maiorca?
«Una settimana, il 14 sono di ritorno».
Come ti trovi nella nuova Cannondale Garmin?
«Bene. È un team molto ambizioso, che ha voglia di emergere. Io spero di contribuire con la mia parte al salto di qualità».
Dopo Maiorca come proseguirà la tua stagione?
«Ho in programma la Tirreno-Adriatico, la Sanremo, l’Amstel e Liegi. Appuntamenti importanti, di grande prestigio. Mi piacerebbe cominciare a farmi vedere».
Vivi sempre a Sant’Omobono?
«Sì, con i miei genitori, ma mi sto guardando attorno: anche sotto l’aspetto personale voglio mettermi in discussione».
Fidanzato?
«No, per scelta. Sono molto esigente e soprattutto cerco una ragazza che capisca il lavoro che svolgo. Ho bisogno di serenità, di trovare la mia strada e non tutte sono disposte ad aspettare uno che come me è in giro per tutto l’anno. Io per il momento ho altre priorità».
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