24-12-2014, 10:55 PM
Giro d'Italia: è già tempo di wild card
La Commissione Licenze dell'UCI ha concluso la prima parte del proprio impegno ed è pronta per godersi davanti al camino le vacanze natalizie. Chi, invece, ha già iniziato a sgomitare sono i tanti team professional che hanno individuato gli obiettivi stagionali e sono pronti alla "guerra" per le wild card. Le prime in palio, non appena verrà girata la pagina del calendario, saranno quelle delle classiche del nord Europa e, soprattutto, quelle del Giro d'Italia.
In attesa che RCS Sport faccia le proprie scelte, formazioni alla mano, è già possibile fare le prime valutazioni ricordando che il primo effetto di un WorldTour a 17 squadre permetterà agli organizzatori della corsa rosa di disporre di ben 5 wild card:
ANDRONI GIOCATTOLI VENEZUELA: il team di Gianni Savio è una presenza immancabile al Giro d'Italia. E' innegabile che i ragazzi dell'Androni hanno sempre regalato spettacolo sulle strade della corsa rosa così come non è passata inosservata la campagna di mercato che ha rinforzato notevolmente le fila del team torinese. Al fianco di capitan Franco Pellizotti nel 2015 ci saranno Davide Appollonio, Marco Benfatto e, soprattutto, Oscar Gatto. Con questi uomini e con questo carattere la wild card per il Giro d'Italia 2015 è praticamente certa. In lizza anche per Strade Bianche, Milano-Sanremo, Tirreno-Adriatico e IL Lombardia. Certa.
BARDIANI CSF: non avrà vinto la Coppa Italia, ma quanti bei giovani può vantare tra le proprie fila questa formazione! Quella bianco-verde è la squadra del futuro e non ha paura di confrontarsi con i più grandi Team World Tour: tre vittorie di tappa al Giro 2014 sono il miglior biglietto da visita per i ragazzi della famiglia Reverberi. Aggiungeteci che Enrico Battaglin, Sonny Colbrelli, Stefano Pirazzi ed Edoardo Zardini hanno ormai raggiunto la piena maturità sportiva e avrete una squadra di cui non si può proprio fare a meno: invitata.
COFIDIS: basterebbe un nome per dire tutto, Nacer Bouhanni. La squadra transalpina, pur avendo i requisiti da World Tour, ha preferito rimanere tra le professional. Quella dei francesi è stata una campagna acquisti faraonica: il treno è già pronto e schierato sulla Riviera Ligure. Primo obiettivo la Milano-Sanremo, il secondo, ma solo per questioni di calendario, la cronosquadre del 9 maggio per andarsi a prendere la maglia rosa, il giorno successivo, in volata, sul traguardo di Genova. Non può mancare.
MTN QHUBEKA: la squadra che nel 2015 vestirà la maglia "dei carcerati" non ha mai fatto mistero di essere interessata al Giro d'Italia. Iscritta alla Coppa Italia 2014 non ha raccolto punti ma si è concentrata nell'allestimento di una rosa molto competitiva. Edvald Boasson Hagen è un corridore di "categoria superiore" insieme a Theo Bos e Tyler Farrar, poi, formerebbe un trio difficile da battere. E poi non dimenticate Louis Meintjes, giovane ma già pronto per puntare alla classifica generale: la prima volta in rosa di un sud-africano non è poi così lontana. Da invitare.
YELLOW FLUO: al via del Giro sin dal suo primo anno di attività, il 2009, il team di Angelo Citracca e Luca Scinto quest'anno è pure Campione d'Italia in carica. Quindi ha acquisito sul campo il diritto di far parte del gruppo rosa 2015 e la sua assenza sarebbe uno smacco terribile non solo per la compagine toscana ma soprattutto per FCI e Lega Ciclismo. L'UCI ha concesso una sorta di "libertà vigilata" alla società Yellow Fluo perchè la lunga striscia di positività appartiene al passato ma non può essere dimenticata così facilmente. L'ingaggio di Alessandro Petacchi potrebbe costituire un motivo in più per andare al Giro ma sull'etica RCS ha già dimostrato di non fare sconti... Sub iudice.
TEAM EUROPCAR: da vedetta dell'Europe Tour a ultima ruota del carro del World Tour, il passo è breve. I francesi si devono ancora riprendere dopo la bocciatura della Commissione Licenze dell'UCI e, con ogni probabilità ripiegheranno nelle prossime settimane su una licenza professional andando a caccia di wild card. Praticamente certa quella per il Tour de France, potrebbe arrivare anche quella per la Vuelta. Se così fosse il Giro d'Italia non interesserebbe ai transalpini che però, in un Giro pieno di salite, potrebbero contare su i soliti Pierre Rolland e Thomas Voeckler. Da non scartare.
UNITEDHEALTHCARE: Roberto Damiani è una certezza, esempio dell'Italia seria e professionale che sa farsi apprezzare anche all'estero. Il progetto americano partito alcuni anni fa, è cresciuto in maniera esponenziale nel corso dell'inverno. Gli atleti bianco-blu potrebbero essere la bella sorpresa del 2014 e non sono lontani dall'ottenere l'invito per il Giro d'Italia. Oltre al talento di Federico Zurlo, l'UHC può giocarsi la carta di Marco Canola che a Rivarolo Canavese ha firmato una delle vittorie più belle ed emozionanti del Giro 2014. Aggiungeteci gli arrivi di Brajkovic, alla ricerca del riscatto, di un altro italiano come Daniele Ratto e della promessa a stelle e strisce, Putt Tanner e il gioco è fatto. Perchè no?
WANTY GROUPE GOBERT: la candidatura della squadra belga, lo scorso anno, per una Wild Card al Giro aveva fatto sorridere. Ma la "squadra materasso" ha dimostrato la propria forza nel corso del 2014 e si è notevolmente rinforzata in vista della prossima stagione: gli arrivi di Enrico Gasparotto e Marco Marcato permetteranno loro di essere sempre presenti nelle fughe oltre che molto competitivi per i successi di tappa. Se poi in primavera arrivasse pure qualche vittoria sul pavè... le quotazioni salirebbero. Candidata.
COLOMBIA: la forza del team di Claudio Corti sembra essere inversamente proporzionale alla crescita del ciclismo colombiano. Da Nairo Quintana al giovane Miguel Angel Lopez, la nazione sud-americana può vantare i migliori scalatori al mondo ma tutti i più forti stanno alla larga dal team con base logistica in Italia. Invitati da anni alle presentazioni dei grandi giri esprimono giudizi sui percorsi e si complimentano con i connazionali.
In ricognizione d'inverno sulle salite mitiche, una volta invitati, passano inosservati. Al Giro nel 2013 e nel 2014, non hanno mai vinto una tappa e la formazione 2015 non fa eccezioni rispetto al passato: una lista di eterne promesse e perfetti sconosciuti, come farne a meno. Spettatori.
NIPPO VINI FANTINI: il quarto team professional italiano o il primo team giapponese? In attesa di fare chiarezza sulla natura e sulla consistenza della start-up abruzzese meglio non fare brutte figure e puntare tutto sul Tour of Japan. L'uomo più rappresentativo è l'idolo delle teenagers nipponiche, Damiano Cunego che non vince una corsa dal 2012 (tappa al Giro del Trentino) e che al Giro d'Italia non vince una tappa dall'anno domini 2004. Aldilà degli annunci roboanti, l'impressione è che la squadra sia molto giovane e portarla al Giro alla prima stagione da "professional" si potrebbe rischiare un "suicidio sportivo". Harakiri.
ALTRI: il bello del ciclismo è che tutti possono sognare di ottenere un posto al via del Giro d'Italia (e qualcuno può pure comprarselo). Non vanno esclusi quindi dalla sfida per una wild card gli altri team professional: su tutti il Team Bora Argon 18 che già due anni fa prese parte alla corsa rosa (come NetApp). La rosa tedesca si è arricchita con alcuni buoni innesti è non va sottovalutato nemmeno il rinnovato interesse della tv nazionale per il mondo delle due ruote.
Squadra-spot anche la Roompot Orange di Hoogerland, De Maar e dei Kreder: gli olandesi hanno annunciato di aver già ottenuto gli inviti dagli organizzatori di Fiandre, Gand-Wevelgem e Amstel ma per il Giro la questione è molto più complicata.
Stesso discorso per la spagnola Caja Rural, per la francese Bretagne Sechè Environnement e per la danese Cult Energy: per loro però, vista la concorrenza, le possibilità di essere al via del Giro d'Italia 2015 sono assai scarse.
Scritto da Andrea Fin per Ciclismoweb.net
La Commissione Licenze dell'UCI ha concluso la prima parte del proprio impegno ed è pronta per godersi davanti al camino le vacanze natalizie. Chi, invece, ha già iniziato a sgomitare sono i tanti team professional che hanno individuato gli obiettivi stagionali e sono pronti alla "guerra" per le wild card. Le prime in palio, non appena verrà girata la pagina del calendario, saranno quelle delle classiche del nord Europa e, soprattutto, quelle del Giro d'Italia.
In attesa che RCS Sport faccia le proprie scelte, formazioni alla mano, è già possibile fare le prime valutazioni ricordando che il primo effetto di un WorldTour a 17 squadre permetterà agli organizzatori della corsa rosa di disporre di ben 5 wild card:
ANDRONI GIOCATTOLI VENEZUELA: il team di Gianni Savio è una presenza immancabile al Giro d'Italia. E' innegabile che i ragazzi dell'Androni hanno sempre regalato spettacolo sulle strade della corsa rosa così come non è passata inosservata la campagna di mercato che ha rinforzato notevolmente le fila del team torinese. Al fianco di capitan Franco Pellizotti nel 2015 ci saranno Davide Appollonio, Marco Benfatto e, soprattutto, Oscar Gatto. Con questi uomini e con questo carattere la wild card per il Giro d'Italia 2015 è praticamente certa. In lizza anche per Strade Bianche, Milano-Sanremo, Tirreno-Adriatico e IL Lombardia. Certa.
BARDIANI CSF: non avrà vinto la Coppa Italia, ma quanti bei giovani può vantare tra le proprie fila questa formazione! Quella bianco-verde è la squadra del futuro e non ha paura di confrontarsi con i più grandi Team World Tour: tre vittorie di tappa al Giro 2014 sono il miglior biglietto da visita per i ragazzi della famiglia Reverberi. Aggiungeteci che Enrico Battaglin, Sonny Colbrelli, Stefano Pirazzi ed Edoardo Zardini hanno ormai raggiunto la piena maturità sportiva e avrete una squadra di cui non si può proprio fare a meno: invitata.
COFIDIS: basterebbe un nome per dire tutto, Nacer Bouhanni. La squadra transalpina, pur avendo i requisiti da World Tour, ha preferito rimanere tra le professional. Quella dei francesi è stata una campagna acquisti faraonica: il treno è già pronto e schierato sulla Riviera Ligure. Primo obiettivo la Milano-Sanremo, il secondo, ma solo per questioni di calendario, la cronosquadre del 9 maggio per andarsi a prendere la maglia rosa, il giorno successivo, in volata, sul traguardo di Genova. Non può mancare.
MTN QHUBEKA: la squadra che nel 2015 vestirà la maglia "dei carcerati" non ha mai fatto mistero di essere interessata al Giro d'Italia. Iscritta alla Coppa Italia 2014 non ha raccolto punti ma si è concentrata nell'allestimento di una rosa molto competitiva. Edvald Boasson Hagen è un corridore di "categoria superiore" insieme a Theo Bos e Tyler Farrar, poi, formerebbe un trio difficile da battere. E poi non dimenticate Louis Meintjes, giovane ma già pronto per puntare alla classifica generale: la prima volta in rosa di un sud-africano non è poi così lontana. Da invitare.
YELLOW FLUO: al via del Giro sin dal suo primo anno di attività, il 2009, il team di Angelo Citracca e Luca Scinto quest'anno è pure Campione d'Italia in carica. Quindi ha acquisito sul campo il diritto di far parte del gruppo rosa 2015 e la sua assenza sarebbe uno smacco terribile non solo per la compagine toscana ma soprattutto per FCI e Lega Ciclismo. L'UCI ha concesso una sorta di "libertà vigilata" alla società Yellow Fluo perchè la lunga striscia di positività appartiene al passato ma non può essere dimenticata così facilmente. L'ingaggio di Alessandro Petacchi potrebbe costituire un motivo in più per andare al Giro ma sull'etica RCS ha già dimostrato di non fare sconti... Sub iudice.
TEAM EUROPCAR: da vedetta dell'Europe Tour a ultima ruota del carro del World Tour, il passo è breve. I francesi si devono ancora riprendere dopo la bocciatura della Commissione Licenze dell'UCI e, con ogni probabilità ripiegheranno nelle prossime settimane su una licenza professional andando a caccia di wild card. Praticamente certa quella per il Tour de France, potrebbe arrivare anche quella per la Vuelta. Se così fosse il Giro d'Italia non interesserebbe ai transalpini che però, in un Giro pieno di salite, potrebbero contare su i soliti Pierre Rolland e Thomas Voeckler. Da non scartare.
UNITEDHEALTHCARE: Roberto Damiani è una certezza, esempio dell'Italia seria e professionale che sa farsi apprezzare anche all'estero. Il progetto americano partito alcuni anni fa, è cresciuto in maniera esponenziale nel corso dell'inverno. Gli atleti bianco-blu potrebbero essere la bella sorpresa del 2014 e non sono lontani dall'ottenere l'invito per il Giro d'Italia. Oltre al talento di Federico Zurlo, l'UHC può giocarsi la carta di Marco Canola che a Rivarolo Canavese ha firmato una delle vittorie più belle ed emozionanti del Giro 2014. Aggiungeteci gli arrivi di Brajkovic, alla ricerca del riscatto, di un altro italiano come Daniele Ratto e della promessa a stelle e strisce, Putt Tanner e il gioco è fatto. Perchè no?
WANTY GROUPE GOBERT: la candidatura della squadra belga, lo scorso anno, per una Wild Card al Giro aveva fatto sorridere. Ma la "squadra materasso" ha dimostrato la propria forza nel corso del 2014 e si è notevolmente rinforzata in vista della prossima stagione: gli arrivi di Enrico Gasparotto e Marco Marcato permetteranno loro di essere sempre presenti nelle fughe oltre che molto competitivi per i successi di tappa. Se poi in primavera arrivasse pure qualche vittoria sul pavè... le quotazioni salirebbero. Candidata.
COLOMBIA: la forza del team di Claudio Corti sembra essere inversamente proporzionale alla crescita del ciclismo colombiano. Da Nairo Quintana al giovane Miguel Angel Lopez, la nazione sud-americana può vantare i migliori scalatori al mondo ma tutti i più forti stanno alla larga dal team con base logistica in Italia. Invitati da anni alle presentazioni dei grandi giri esprimono giudizi sui percorsi e si complimentano con i connazionali.
In ricognizione d'inverno sulle salite mitiche, una volta invitati, passano inosservati. Al Giro nel 2013 e nel 2014, non hanno mai vinto una tappa e la formazione 2015 non fa eccezioni rispetto al passato: una lista di eterne promesse e perfetti sconosciuti, come farne a meno. Spettatori.
NIPPO VINI FANTINI: il quarto team professional italiano o il primo team giapponese? In attesa di fare chiarezza sulla natura e sulla consistenza della start-up abruzzese meglio non fare brutte figure e puntare tutto sul Tour of Japan. L'uomo più rappresentativo è l'idolo delle teenagers nipponiche, Damiano Cunego che non vince una corsa dal 2012 (tappa al Giro del Trentino) e che al Giro d'Italia non vince una tappa dall'anno domini 2004. Aldilà degli annunci roboanti, l'impressione è che la squadra sia molto giovane e portarla al Giro alla prima stagione da "professional" si potrebbe rischiare un "suicidio sportivo". Harakiri.
ALTRI: il bello del ciclismo è che tutti possono sognare di ottenere un posto al via del Giro d'Italia (e qualcuno può pure comprarselo). Non vanno esclusi quindi dalla sfida per una wild card gli altri team professional: su tutti il Team Bora Argon 18 che già due anni fa prese parte alla corsa rosa (come NetApp). La rosa tedesca si è arricchita con alcuni buoni innesti è non va sottovalutato nemmeno il rinnovato interesse della tv nazionale per il mondo delle due ruote.
Squadra-spot anche la Roompot Orange di Hoogerland, De Maar e dei Kreder: gli olandesi hanno annunciato di aver già ottenuto gli inviti dagli organizzatori di Fiandre, Gand-Wevelgem e Amstel ma per il Giro la questione è molto più complicata.
Stesso discorso per la spagnola Caja Rural, per la francese Bretagne Sechè Environnement e per la danese Cult Energy: per loro però, vista la concorrenza, le possibilità di essere al via del Giro d'Italia 2015 sono assai scarse.
Scritto da Andrea Fin per Ciclismoweb.net