E al terzo giorno consecutivo di passaggi in zona Croce di Ferro, la sensazione di dejavù non potè non farsi pressante... così come la delusione per un tracciato che riduce ulteriormente il chilometraggio rispetto al giorno prima, siamo a poco più di 100 km, non propriamente la distanza su cui l'appassionato s'immaginerebbe di veder deciso un Tour de France. Eppure tale tendenza si fa sempre più presente, nei GT e in particolare alla Grande Boucle; nel nostro caso, poi, sono intervenute problematiche viarie a rendere ancor meno significativa la tappa che doveva essere regina e forse non lo sarà: si doveva salire fin sul Galibier, e quei 2556 metri d'altitudine avrebbero dato tutt'altro spessore alla frazione, ma una frana a valle, verso Bourg d'Oisans, con tanto di tunnel chiuso, ha costretto gli organizzatori a fare il giro dal versante nord del massiccio anziché da quello sud: e quindi, di nuovo, Croix-de-Fer, affrontata in salita (nella parte finale) dal lato percorso in discesa il giorno prima; e in discesa, dal versante del Glandon coperto salendo due giorni prima. I primi 25 km da Modane a Saint-Jean-de-Maurienne (vero centro di gravità permanente di questi giorni alpini) sono tutti in leggera discesa, poi iniziano i circa 30 km di scalata: fra il km 6 e il km 12 la parte più dura, poi un tunnel via l'altro e la strada si fa a lungo pianeggiante per poi riprendere a salire con dolcezza, in totale tra piano e falsopiano parliamo di poco più di 10 km interlocutori, che spezzano in due la scalata. Si riprende a far sul serio dal km 23 (a Saint-Jean-d'Arves, dove ci si reimmette sul tratto fatto in discesa nella 19esima tappa) e fino alla serie di tornanti che precede la vetta, con pendenze tra il 7 e il 9%. Al Gpm siamo esattamente a metà tappa, 56 km percorsi e 56 (o qualche metro in meno) da percorrere. La lunga discesa fino ad Allemont, quasi 30 km, non presenta caratteristiche da toboga, si lascia in gran parte pedalare in scioltezza, ed è interrotta da un paio di contropendenze che saranno superate abbastanza di slancio. In fondo spiana, e dopo che si circumnaviga il Lac du Verney, ad Allemont appunto, ci sono 10 km di respiro fino a Bourg-d'Oisans e, quindi, all'Alpe d'Huez. L'ultima vera salita del Tour, sesto traguardo in quota dell'edizione 2015, la conoscono tutti a memoria, coi suoi tornanti intitolati ai grandi campioni che qui vinsero in passato, e coi suoi 14 km all'8% di pendenza media. La differenza si farà nei primi 11, dato che in cima la scalata si fa più agevole, ma fin lì, nel prevedibile immenso bagno di folla che attende la carovana gialla, ci sarà di che battagliare sui non radi tratti dalla pendenza in doppia cifra, per assestare definitivamente la classifica. E lassù, all'Alpe, come diceva quel famoso film, "ne resterà soltanto uno".
a cura di cicloweb.it
Gran Premi della Montagna:
Km |
Salita |
cat. |
note |
56,0 |
Col de la Croix de Fer |
HC |
29 km al 5.2% |
110,0 |
Alpe d'Huez |
HC |
13,8 km al 8,1% |
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