Il Nuovo Ciclismo

Versione completa: Richmond 2015, Peter Sagan si laurea campione del mondo. Matthews e Navardauskas sul podio, Italia da dimenticare
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Richmond 2015, Peter Sagan si laurea campione del mondo. Argento per Matthews e bronzo per Navardauskas, Giacomo Nizzolo migliore di un Italia da dimenticare.

La gioia di Peter Sagan - © BettiniPhoto
Peter Sagan sfoga la sua gioia dopo aver tagliato il traguardo - © BettiniPhoto


E' bastato uno scatto, spettacolare, sui 100 metri di strappo della 23rd Street, per permettere allo slovacco Peter Sagan di conquistare la maglia iridata, proprio nel paese in cui più è apprezzato ed amato (e non solo per le sue gesta ciclistiche). Sagan succede all'amico/rivale Michal Kwiatkowski, oro lo scorso anno a Ponferrada. Alle sue spalle l'australiano Michael Matthews si è aggiudicato la volatina per il secondo posto, davanti al lituano Ramunas Navardauskas. Solo 18° il milanese Giacomo Nizzolo, migliore degli azzurri.

In gara praticamente da solo, e fino ad allora invisibile in gruppo, Sagan dapprima ha fatto capolino sulla salita di Libby Hill, per rintuzzare la potente accelerazione di Zdenek Stybar e, alla ruota, John Degenkolb. Poche centinaia di metri dopo, piazza il colpaccio: il belga Greg Van Avermaet ha aperto le danze sulle aspre pendenze (fino al 16%) della salita di 23rd Street, senza fare però i conti con il ritorno del campione slovacco. Il ritorno di Sagan è stato prorompente, tanto che Van Avermaet non è minimamente riuscito ad agguantare la sua ruota. Il norvegese Edvald Boasson Hagen poteva essere un valido alleato per la rincorsa, se solo non avesse ragionato in ottica di squadra per favorire il rientro di capitan Kristoff. Fatto sta che Sagan si è così involato verso il traguardo di Governor Street, prendendosi tutto il tempo per potersi godere l'impresa appena compiuta. Alle sue spalle, soli tre secondi dopo, Michael Matthews ha preceduto di un pelo Ramunas Navardauskas, seguiti dal grande favorito di giornata Alexander Kristoff, lo spagnolo Alejandro Valverde, Simon Gerrans, il francese Tony Gallopin e, a chiudere la top ten, un trio di campioni del mondo formato da Michal Kwiatkowski, Rui Costa e Philippe Gilbert.

Deludente invece la comitiva azzurra: mai nel vivo della corsa i capitani Vincenzo Nibali e Diego Ulissi, in ombra l'acciaccato Matteo Trentin, fuori dai giochi Daniel Oss a causa di una transenna, i ragazzi di Davide Cassani si sono fatti notare soprattutto per l'azione (azzardata?) di Elia Viviani quando mancavano una trentina di chilometri dal traguardo. Il veronese, che doveva essere l'uomo di punta in caso di volata, è riuscito ad entrare in un interessante tentativo che comprendeva anche Tom Boonen e l'iridato in carica Kwiatkowski. Purtroppo l'attacco è naufragato all'ultimo giro, togliendo ogni possibilità di sprint a Viviani. E' così toccato a Giacomo Nizzolo salvare l'onore della patria, portando a casa un magro 18° posto nella volata dei piazzati.




a cura di Gilberto Cominetti