Il Nuovo Ciclismo

L'anno della definitiva consacrazione a campione di Peter Sagan non poteva che coincidere con la conquista del premio più ambito da tutti i ciclisti del mondo. Pignone d'Argento conquistato per lo spessore dei risultati combinato ad un carisma unico, per alcuni personaggio vero per altri discutibile ma certamente uno che attrae l'attenzione su di sé e sul ciclismo in generale, di sicuro da quest'anno non lo si può considerare più soltanto un personaggio ma un fuoriclasse assoluto che con questo Pignone entra definitivamente nella storia dello sport. E in culo alla maledizione della maglia iridata

Vincitrice del Giro Rosa e della prima edizione del Women's World Tour, tanti altri successi e piazzamenti importanti e anche tanto lavoro per le compagne, per essere la migliore non basta essere la più forte c'e bisogno in egual misura di grinta e badassaggine e Guarnier in questo 2016 ha mostrato di averne a badilate.

Regina indiscussa dell'omnium con l'oro olimpico e mondiale, leader del quartetto che a Rio ha stracciato avversarie e record vari, campionessa del mondo anche nello scratch ma sopratutto colpisce la superiorità imbarazzante sulle avversarie particolarmente nell'omnium dove non concede sconti a nessuno, a 24 anni è già nella storia (e abituaveti a chiamarla Laura Kenny)

Campionato del Mondo, Coppa del Mondo, Superprestige, Bpost Bank Trofee, Campionato belga. Non è stata la stagione perfetta (soprattutto in coppa del mondo stona l'unica vittoria a Las Vegas non esattamente una delle prove più prestigiose), ma questo è andare proprio a cercare il pelo nel pagliaio se non addirittura l'ago nell'uovo; la rivalità con Van der Poel è destinata a segnare un'epoca e chissà che non si possa trasferire in futuro anche su strada.

Quinta maglia iridata per Nino Schurter che in Coppa del Mondo ha anche vinto tre prove (pur lasciando la classifica finale ad Absalon), ma soprattutto è finalmente arrivato l'oro olimpico inseguito per tanti anni, un risultato che per ogni sportivo vale una carriera e che ha completato dal punto di vista della qualità il palmares del fuoriclasse svizzero che continuerà sicuramente ad arricchirsi con altri grandissimi successi.

Tante leggende del ciclismo hanno detto basta quest'anno, Sven Nys spicca su tutti perché lui è il ciclocross, una disciplina minore che Nys ha nobilitato con una carriera quasi ventennale nella quale ha affrontato e sconfitto svariate generazioni di avversari. Sei coppe del mondo, nove trofei GVA/Bpost Bank, 13 Superprestige, due campionati del Mondo, cinque campionati nazionali, 50 vittorie in coppa del mondo l'ultima a Koksijde proprio nella sua stagione conclusiva con una bella lezione data ai ragazzini che stanno dividendosi la scena ora che il più grande di tutti è finalmente andato in un posto migliore (ai box come direttore tecnico della Telenet-Fidea)