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Decadimento culturale era covid - Versione stampabile

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Decadimento culturale era covid - Manuel The Volder - 20-12-2021

Credo che con il Jingle Bells storpiato dei virologi più in voga del momento si sia toccato il fondo. Si può sempre scavare, intendiamoci.
Volevo in tal senso l'opinione di Auriga che, a parte tutti gli scherzi, ha una grande sensibilità circa la cultura e la sua preservazione. Da Febbraio 2020 si sta dando sfoggio del peggio, sia in chiave trash (la d'urso che spiega come lavarsi le mani, le foto profilo sui social con la mascherina, angela da mondello....), sia in chiave macabra (le foto dei pazienti intubati e la spettacolarizzazione di essi).

Ovviamente non solo Auriga, sfogate pure la vostra frustrazione di persone acculturate.


RE: Decadimento culturale era covid - Paruzzo - 21-12-2021

Sul trash non ti so dire se ci sia un aumento, forse si è solo amplificata la diffusione ma quello, che io ricordi, c'è sempre stato (Lamberto Sposini che mangia un pollo in diretta nel periodo dell'influenza aviaria ma gli esempi di trash sarebbero mille).

Stessa cosa per la "spettacolarizzazione del dolore", una volta erano i bambini denutriti in Africa, ora ci sono anche i pazienti ricoverati per Covid.

Quindi a mio parere da quel punto di vista si è solo spostato l'obiettivo. Però mi sembra che ci sia una maggiore diffusione di certe cose e che, effettivamente, tutto quello che non c'entra con il Covid passa in secondo o addirittura in terzo piano.


RE: Decadimento culturale era covid - Luciano Pagliarini - 21-12-2021

I tre che cantano Jingle Bells fanno veramente pena.


RE: Decadimento culturale era covid - Giugurta - 21-12-2021

Tutta questione di prospettiva. 
Poteva esserci qualsiasi altro dramma al posto del covid a dimostrare l'essenza di gran parte dell'umanità  :)


SOTTOLINEO come RARAMENTE l'esperto che va in TV coincida con IL PIU' COMPETENTE.


RE: Decadimento culturale era covid - OldGibi - 21-12-2021

Rispetto al trash e al "non pensiero" credo che la pandemia sia solo una delle possibili lenti di osservazione. C'è un malessere diffuso, che prescinde dal Coronavirus, c'era prima e ci sarà dopo. La "valvola di sfogo" dei social mi sembra funzioni più come cassa di risonanza (se non come amplificatore), magari ci fa percepire che i "non pensanti" siano più di quanto è realmente. Certo, ce ne sono un bel po'. 
Semmai, penso alle conseguenze sociali della pandemia. Adesso è normale non toccare nessuno, non stringersi la mano. E' normale non andare a cena con gli amici, non andare al cinema, a teatro o a un concerto. Sperando in una conclusione un po' più rapida dell'emergenza (dopo il vaccino), pensavo ad una sorta di reazione "sana", al riscoprire il piacere della compagnia. Adesso non saprei, il malessere mi sembra in crescita (e ci mancava la Omicron). Spero comunque, a fine emergenza, in una sorta di "dopoguerra", alla possibilità di apprezzare di più cose che si davano per scontate. 
Mi aveva colpito un annetto fa un commento di Manuel, giustamente stufo di distanze sociali, che lamentava come la pandemia gli stesse rubando anni bellissimi della gioventù (28? 29? Confermo, epoca tra le più belle della vita). Non possiamo che sperare nell'uscita dal tunnel. 



RE: Decadimento culturale era covid - Giugurta - 24-12-2021

La vita è fatta in questo modo:

Bisogna studiare per poter lavorare.

Bisogna lavorare per potersi mantenere

Mantenendosi, uno può permettersi di riposare la mente quando non lavora (sempre che non decida di donare una prole al mondo, in quel caso il riposo è pressoché inesistente)

Parte dell'attività di OTIVM è anche - i romani lo insegnano - la cultura, il poter istruirsi ogni giorno, il poter elevarsi al di là dei meri bisogni del contingente, del "qui ed ora", il poter conoscere ciò che trascende la contemporaneità.

(Un bel dipinto, un Classico della letteratura, un evento storico, un'azione di Charly Gaul sono cose che resteranno, al di là di ogni merda che si vive nell'attuale)


Ammirando ciò che c'è stato dato una volta per sempre, si tollera la merda del contemporaneo, ci si eleva arginandolo. 

Il periodo pandemico prova in ogni modo a tenerci con le caviglie legate nell'odioso contemporaneo. Ali tarpate.