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Qualche zoom sui ciclisti nati oggi 3 febbraio - Versione stampabile

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Qualche zoom sui ciclisti nati oggi 3 febbraio - Morris - 03-02-2023

....N.B.: i 4 zoom di ogni giornata, sono scelti in maniera casuale fra i rtratti che ho scritto in tutti questi anni che, relativamente ai ciclisti, sono migliaia. Tutto questo per dire che non ci si deve stupire se fra i compleanni di giornata, mancano zoom su corridori famosi.

Guillaume Cappelmans (Bel)
Nato il 3 febbraio 1920 a Molenbeek-Saint-Jean (Bruxelles), deceduto a Jette, il 4 dicembre 2004. Passista. Professionista dal giugno 1947 al 1949 con 2 vittorie.
Gran bel passista, breve ed insicuro dei propri mezzi come pochi. In altre parole, un fiammingo inverso alla tipologia che siamo stati abituati a vedere nel ciclismo. Quel che ha raccolto, lo ha fatto di pura classe, senza quella determinazione e quella grinta tanto comune nei suoi connazionali Dopo un bel nono posto ottenuto nella Freccia Vallone del 1947, che corse coi professionisti grazie ad una speciale deroga, ed il secondo posto nella Classifica generale della Dwars door Vlaanderen riservata agli indipendenti, poté passare professionista nel giugno di quell'anno, ottenendo solo nove giorni dopo, un bel successo in solitudine nel Criterium Gavere. La Rochet, la squadra che l'aveva fatto passare, gli offrì un premio speciale se avesse vinto anche a Nederbrakel, cosa che Guillaume Coppelmans fece alla maniera dei campioni. Poi, nel 1948, l'italiana Lygie, al pari di diversi altri belgi lo assunse per diverse corse, ma i difetti caratteriali di Coppelmans si videro tutti e la stagione, a parte una bella Liegi Bastogne Liegi, chiusa con un 10° posto che con un po' di grinta sarebbe stato podio, si consumò anonima. A fine anno, questo elegante pedalatore si trovò disoccupato e dopo poche gare corse da isolato, lasciò il ciclismo agonistico, per dedicarsi al commercio.

Biagio D'Arcangelo
[Immagine: 5858.jpg]
Nato a Casalincontrada (Chieti) il 03 febbraio 1947. Professionista dal 1970 al '72, senza ottenere vittorie.
La passione ciclistica di Biagio si dischiuse compiutamente, come per tanti giovani abruzzesi del resto, attraverso le gesta, le vittorie, ed il protagonismo televisivo nel famoso "Processo alla tappa" di Sergio Zavoli, da parte dell'indimenticabile Vito Taccone. Su quella che oggi definiremmo icona, Biagio D'Arcangelo ha provato il più semplice degli entusiasmi, ovvero quello che nasce da un processo simpatetico d'imitazione. Lui però, non aveva le doti di Vito e nemmeno quelle di Vincenzo Meco, quindi non gli restava che lottare per arrivare lassù, magari solo da comprimario. Senza infamia e senza lode andò avanti: fu discreto dilettante e, nel 1970, gli riuscì, grazie alla passione dei civitanovesi, di vedersi aperte le porte del professionismo nella "Civitanova Marche". Poche corse e tanti ritiri, poi, a fine anno, la chiusura della squadra gli impose una nuova ricerca. A giugno del 1971, ad offrirgli un ingaggio la svizzera Mobel Marki-Bonanza, che lo schierò al Tour de Suisse, ma Biagio si ritirò. A fine anno, pur senza contratto, decise di proseguire anche nel '72 da isolato. Poche corse e ritiri: era arrivata l'ora di smettere.

Gilbert Desmet (1) (Bel)
[Immagine: 16046098101325Desmet,Gilbert.jpg]
Nato a Roeselare il 3 febbraio 1931, professionista dal 1952 al 1967. Anche per Gilbert, uno che fu "guardia rossa" di Rik Van Looy in seno alla Faema, si può parlare di un valore notevole, che oggi lo porterebbe sicuramente ad essere visto come un campione. Basti citare che nel suo palmares ci sono una settantina di successi e se anche molti di questi furono colti in patria, non va dimenticato il valore dei partecipanti a quelle prove, ed il fatto che nel Belgio, soprattutto ai suoi tempi, il ciclismo è sempre stato sport nazionale. Scorrendo il ruolino di questo corridore tenace, discretamente veloce e bravo anche nelle salita non lunghe, emergono: il Circuit du Port de Dunkerque '52, il G.P. Zottegem '54, il G.P. Desselgem '55 - '59 - '60 e '63, il Trophée des Trois Pays e il Circuit de Flandre orientale nel '56, la Chateau-Chinon nel '57, due tappe del Giro di Spagna, la Parigi Tours e la Kuurne-Bruxelles-Kuurne nel 1958, la Heusden-Destelbergen '59 e '63, Nokere-Koerse, Genova-Roma, Buggenhout-Opstal e Campionati delle Fiandre nel '60, Beringen-Koersel e G.P. Industria e Commercio di Prato nel '61, Giro delle Tre Province e una tappa del Giro di Svizzera nel '62, Woluwé - St Lambert e 2 tappe della Quattro giorni di Dunkerque nel '63, la Freccia Vallona e la Quattro giorni di Dunkerque nel '64, Omloop van het Houtland - Lichtervelde '65 e il G.P. d'Orchies '66. Se la Parigi Tours e la Freccia Vallone sono le stelle del suo palmares, la costanza dei suoi successi comunque di nota, sono dimostrazione di qualità che non si possono dimenticare.


Hennie Kuiper (Hol)
[Immagine: 1975-kuiper-hennie-rainbow-jersey-frisol.jpg]
Nato a Danekamp il 3 febbraio 1949. Completo su strada ed occasionalmente pure ciclocrossista. Alto 1,72 per 69 kg. Professionista dal 1973 al 1988 con 81 vittorie.
Questo olandese dal fisico non eccezionale (uno tendenzialmente tozzo che oggi trasformerebbero vergognosamente in una acciughina), forte sul passo ed in salita, è stato professionista dal 1973 al 1988, raccogliendo ovunque delle affermazioni. Un campione sicuro, in ogni caso decisamente più adatto alle corse in linea, piuttosto che a quelle a tappe, per un motivo semplice: il suo pezzo migliore, quello del finisseur, ovviamente si addiceva alle classiche. Come scalatore era forte, ma non uno che poteva guadagnare al cospetto di scalatori veri, anzi, semmai poteva più che altro perdere; come cronoman era ottimo, ma non in grado di guadagnare minuti, insomma, non un predestinato per i grandi giri, contrariamente a quanto sostenuto da tanti. Infatti se ha colto ottime tangibilità soprattutto al Tour, lo deve in principal modo alla non certo forte generazione della sua epoca migliore..
[Immagine: D2GVJDkXQAA3Q-2.jpg:large]
Grazie al suo essere finisseur, invece, gli riuscì in un'accoppiata di lusso che solo Ercole Baldini, prima di lui, era riuscito a ottenere: vincere il Titolo Olimpico (Monaco '72) e poi laurearsi Campione del Mondo professionisti, nel '75 in Belgio. A loro s'è poi aggiunto Paolo Bettini, che però corse da prof l'Olimpiade di Atene. Sempre nel medesimo modo, Hennie, vinse grandi classiche, come il Giro delle Fiandre '81, Giro di Lombardia '81, Parigi-Roubaix '83 e Milano-Sanremo '85, oppure corse di livello come il Gran Premio Dortmund '74 e il Gran Premio Vallonia '82. Sempre da finisseur trionfò nel Campionato olandese '75. Si cimentò anche nel ciclocross, cogliendo anche qui il Titolo olandese nello stellare ’75.
Nelle corse a tappe vinse il Giro di Svizzera '76 e l'Indre et Loire '74, finì secondo al Tour de France '77 (dove vinse all'Alpe d'Huez) ed in quello del 1980, nel Giro d'Olanda '81, ed in quello del Lussemburgo '82.

Maurizio Ricci detto Morris