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Qualche zoom sui ciclisti nati oggi 28 aprile - Versione stampabile

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Qualche zoom sui ciclisti nati oggi 28 aprile - Morris - 28-04-2023

Raymond Batan (Fra)
[Immagine: 15570863601325Batan,Raymond.jpg]
Nato il 28 aprile 1934 a Tarbes (Midi-Pirenei) ed ivi deceduto il 23 maggio 2005. Passista. Indipendente dal 1954 al 1959 e Professionista dal 1960 al 1962, poi dilettante hors categorie, dal 1963 al 1965. Le vittorie ottenute da professionista o da indipendente coi professionisti sono state 11. Un corridore di discreta caratura che fece una scelta, opinabile finché si vuole, ma onesta, nel senso che la portò avanti senza scuse e sotterfugi. Correva con una maglia, ma era interiormente un isolato, uno che correva per sé. Lo dimostrò compiutamente quando divenne ufficialmente professionista, nel 1960, tanto è vero che dopo il primo anno passato in Mercier BP, vedendo la caratura dei compagni, in particolare quel Raymond Poulidor in grande ascesa internazionale e il comunque valente Renè Privat, nonché Albert Bouvet e l’ambizioso belga Frans Aerenhouts e sapendo che sarebbe stato chiamato sempre o quasi a fare il gregario, fece di tutto per cambiare sodalizio nel 1961. Scelse la Liberia Grammont, dove era convinto che a parte il leader Henri Anglade, con gli altri se la sarebbe potuta giocare, tanto è vero che rimase in Liberia due anni. Ovviamente le squadre capirono presto che Batan era rimasto concettualmente un Indipendente e solo raramente lo schierarono nei massimi appuntamenti. Fra gli altri però, il Raymond, se la cavò benino, cogliendo vittorie e piazzamenti, perché era davvero un discreto corridore. Poi, a fine ’62, ritornò fra i dilettanti hors categorie, che gli consentivano di fare ancora qualche gara coi prof, anche se di base il calendario corse si muoveva lautamente nella categoria cadetta.  Vinse ancora tanto e si piazzò, tra l’atro anche nelle gare coi professionisti. La bicicletta al chiodo l’appese a fine ’65. Anche il figlio Jean Jacques e il nipote Nicolas sono stati corridori, ma si fermarono alla categoria dilettanti.
Le undici vittorie coi prof, di Raymond Batan. 1957 (1): G.P d'Arcachon. 1959 (2): 1er du G.P de Saint-Gaudens, Prix d'Ax-les-Thermes.. 1960 - Mercier BP (6): Tappa a Quillan del Tour de l'Aude, Circuit de la Soule, Mauléon-Soule, Gp Orthez, Gp Galapian, Gp Terrasson la Villedieu. 1961 – Liberia Grammont (2): Gp Tarbes, Gp Royan.
Piazzamenti di nota. 1961: 2° nel GP Bayonne, 2° nella Labastide-d'Armagnac, 3° nella Bordeaux – Saintes.

Julien Gekiere (Bel)
[Immagine: 1303971256GEKIEREJulien.JPG]
Nato a Sint-Eloois-Vijve (West-Vlaanderen) il 28 aprile 1938. Passista veloce. Professionista dal 1962 al 1965 con 3 vittorie.
Un corridore che prima di incontrare una decisiva sfortuna ebbe una maturazione lenta, ma costante. Uno che poteva diventare qualcuno perlomeno come spalla o gregario d’eccellenza, capace ogni tanto di arrivare al bersaglio, perché le sue qualità, anche se non di vertice, erano comunque buone.
Da dilettante e indipendente alle vittorie accostò un crescente spessore di piazzamenti che lo posero in evidenza nazionale, soprattutto nel 1961. L’esordio professionistico avvenne nell’aprile del 1962 all’indomani del 3° posto conquistato al Giro delle Fiandre riservato agli Indipendenti. La squadra che lo tesserò era la Wiel's - Groene Leeuw. Esordì subito alla Vuelta di Spagna dove si piazzò 3° nella quinta tappa che si concludeva a Benidorm e giunse altre tre volte nei primi dieci, prima di ritirarsi alla nona frazione complice una caduta. Ruppe il ghiaccio con la vittoria al Critérium du Dauphiné Libéré in giugno, quando vinse la tappa che si concludeva a Lione e colse diversi piazzamenti di discreto livello nel resto della stagione. Di nota il 3° posto nel GP Frans Melckenbeeck. Col medesimo sodalizio s’avviò al 1963, dove si confermò atleta di buon livello anche se arrivarono solo piazzamenti. Nel 1964 passò alla Flandria – Romeo e la nuova stagione s’aprì subito con un successo nel Circuit du Port de Dunkerque, indi finì 2° nel Gp di Kwaadmechelen ed in quello di Burcht. Nuovo successo nel GP Briek Schotte ed un altro 2° posto al Gp Dudzele. Insomma una buona stagione che sembrava lanciarlo verso discreti orizzonti. Il 20 maggio 1965 però, fu vittima di una pesante caduta al Giro dei Paesi Bassi, dove subì una frattura al cranio che lo lasciò in coma diversi giorni. Si riprese per una vita normale, ma finì lì la sua carriera.

Carlo Rancati
[Immagine: 15335661381325Rancati,Carlo.jpg]
Nato il 28 aprile 1940 a Milano ed ivi deceduto il 22 novembre 2012. Passista veloce, alto m. 1,80 per kg. 73. Professionista dal novembre 1964 al 1973, senza ottenere vittorie su strada. Ha svolto l'attività prettamente in qualità di pistard (Stayer - Inseguimento e Seigiorni) vincendo non meno di una cinquantina di volte.
Uno degli ultimi “mohicani” del Vigorelli, uno nato vicino al leggendario impianto (non per UCI-FCI-Comune di Milano!), uno che dalla sua Città, ha saputo impreziosire, attraverso le sue pedalate, la notorietà mondiale di quel ciclismo su pista gravitante sul magico anello e ribadire quanto fosse buona la scuola italiana sui velodromi. Sconosciuto ai tritasassi dell’osservatorio ciclistico, ma nobile in chi ha avuto la fortuna di respirare quel pedale. Rancati, milanese doc anche nell’appartenenza: nei dieci anni professionistici, ha militato in un unico sodalizio, quella GBC che, di milanese aveva scarpe e corpo, divenuta grande, grazie al genio imprenditoriale di Jacopo Castelfranchi, grande sportivo e tifoso, nonché ammiratore di quell’onesto e brillante corridore di nome Carlo.
La carriera giovanile di Rancati fu davvero brillante. Passista veloce su strada, specialista dei circuiti, grande talento su pista dove sapeva far bene di tutto. Da dilettante fu un amico dei Titoli Tricolori. Cominciò nel 1960, quando vinse il Campionato Italiano nell’Inseguimento a Squadre (assieme ad Arienti, Officio e Vigna), proseguì nella medesima specialità l’anno seguente (con Belloni, Cerato e Macchi), indi nel ’62 (con Belloni, Officio e Zuccotti) e nel ’64 (con Roncaglia, Re e Vincenzo Mantovani). Nel 1963, vinse il Tricolore nell’Inseguimento Individuale. Fu azzurro nell’Inseguimento a Squadre ai Mondiali di Parigi e con Mantovani, Benfatto e Testa conquistò l’Argento. Titolare anche alle Olimpiadi di Tokyo, dove assieme a Roncaglia, Mantovani e Testa conquistò la Medaglia d’Argento. All’indomani di Tokyo, divenne professionista con le maglie bianconere della GBC. Anche da professionista vinse un Titolo Italiano. Avvenne nel 1970, fra gli Stayer a livello Indoor, mentre a livello Out-indoor, fu 2° dietro De Lillo. L’anno successivo fu 3° dietro De Lillo e Della Torre nella medesima specialità, idem nel 1972. Altro podio tricolore lo conquistò nel 1966 nell’Inseguimento Individuale. Furono comunque diverse le soddisfazioni sulle piste internazionali sia come stayer, che inseguitore e seigiornista. Nel “carosello seigiornistico” fu 3° (in coppia con Alain Van Lancker) nella Seigiorni di Milano del ’72

Willy Vekemans (Bel)
[Immagine: 15297790511325Vekemans,Willy.jpg]
Nato a Putte (Belgio) il 28 aprile 1945. Passista veloce. Professionista dal 1967 al 1972 con 14 vittorie. Un corridore dalla carriera brevissima, ma che in quel tratto, riuscì ugualmente a lasciare una sufficiente traccia. Temuto dagli avversari per le sue doti velocistiche, più di quanto non dica il suo scarno palmares. Coetaneo di Merckx, fu un dilettante di gran pregio, razziatore di traguardi, soprattutto dopo il passaggio di Eddy, Godefroot e Willy Planckaert al professionismo. All'esordio professionistico, il 4 marzo 1967, Vekemans si impose con una regale volata nell'Het Volk. Fu un bel botto, anche perché fra i battuti in quel drappello di fuggitivi che si giocarono il successo, c'era l'accreditato ed ormai esperto Ward Sels. Dopo quella vittoria, Willy non combinò granché per tutta la stagione. C'è chi diceva che il problema era legato alle incertezze se portare o meno gli occhiali in corsa (era miope, in particolare nell'occhio destro). Nel 1968, fu autore di una stagione altalenate, ma qualche bel successo, tenne alto il suo blasone. Nel 1969, invece, Vekemans giunse all'esplosione, col successo nella Gand Wevelgem, il terzo posto nella Parigi Roubaix, ed il quinto nell'Amstel Gold Race, impreziositi da altre belle vittorie nel Giro del Limburgo, nella Hoeilaart-Diest-Hoeilaart e nella Wezembeek-Oppem. Notevole anche il terzo posto nella Harelbeke-Anversa-Harelbeke. Nel 1970, fece una capatina in Italia, alla Tirreno Adriatico, dove vinse la seconda tappa e si piazzò in un'altra, mentre in Belgio, per poco, non doppiò la Gand Wevelgem, classica nella quale finì secondo, anticipato dalla fuga nel finale di un certo Merckx. Tornò in Italia per il Giro, ma abbandonò presto. Convinto di essere entrato nella fase calante dopo sole tre stagioni di professionismo, attese il 1971 come anno di verifiche e quando vide che c'era del vero nelle sue sensazioni staccò la licenza e l'ingaggio per un paio di mesi nel '72, ma a giugno annunciò il suo ritiro. Per taluni aspetti un corridore misterioso, di buon livello, ma certamente non un campione di spessore.
Le sue vittorie ed i migliori piazzamenti, anno per anno.

1967: Het Volk. 1968: G.P Kanton Aarau Gippingen; Pamel-Roosdaal; Campionato provinciale club. Piazzamenti importanti: 2° nei Campionati del Brabante. 1969: Gand-Wevelgem; Giro del Limburgo; Hoeilaart-Diest-Hoeilaart; Wezembeek-Oppem; Criterium di De Panne. Piazzamenti importanti: 3° nella Parigi Roubaix; 3° nella Harelbeke-Anversa-Harelbeke; 5° nell'Amstel Gold Race. 1970: 2a Tappa della Tirreno Adriatico; Giro della Costa dell'Ovest a De Panne; Criterium di Noorderwijk e di Kortrijk. Piazzamenti importanti: 2° nella Gand Wevelgem. 1971: Campionato provinciale club.

Maurizio Ricci detto Morris