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Il Tour de France 2013 in 21 foto - Versione stampabile

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Il Tour de France 2013 in 21 foto - lordkelvin - 22-07-2013

Il Tour de France 2013 in 21 foto

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Chris Froome sul podio di Parigi ©BettiniPhoto

-Tappa 1: Porto Vecchio - Bastia.
La Grand Depart 2013 è in Corsica. Nella prima frazione si percorre lo splendido lungomare da sud a nord dell’isola, per un totale di 212 km. Ai meno 15 km l’arrivo rischia di essere spostato a causa del pullman dell’Orica-GreenEdge, che rimane incastrato cercando di passare sotto lo striscione del traguardo. A condizionare ulteriormente la tappa ci pensano le cadute. Una, ai meno 12 km, vede coinvolto Hesjedal. L’altra, ai meno 5 km, causata da Tony Martin e Gert Steegmans, spezza il gruppo in due tronconi, impedendo di fatto a Greipel, Sagan e Cavendish di fare la volata. Marcel Kittel può così dominare il primo sprint, imponendosi su Kristoff e sul giovanissimo Danny Van Poppel, conquistando la maglia gialla.

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Prima volata e prima maglia gialla per Kittel a Bastia ©BettiniPhoto


-Tappa 2: Bastia - Ajaccio.
Si torna verso sud, passando per l’altrettanto splendido entroterra. 156 km, da Bastia ad Ajaccio. Le squadre che non hanno velocisti tentano di far selezione, con la Cannondale in prima linea per Peter Sagan, favorito di giornata. Sulla Cote du Salario si scatena la bagare, con Chris Froome che addirittura si muove in prima persona. Qui nasce l’azione buona per la vittoria. Un gruppetto, fra i quali anche Bakelandts e Chavanel, se ne va sull’ultima asperità. Quando manca 1 km il gruppo sembra annullare l’attacco, ma il belga di Oudenaarde, con un’azione fantastica, riesce a trionfare sul traguardo di Ajaccio con 1” di vantaggio, e a strappare la maglia gialla a Kittel. A completare il podio Sagan e Kwiatkowski.

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Ad Ajaccio si impone Bakelandts ©BettiniPhoto


-Tappa 3: Ajaccio - Calvi.
Si percorre verso sud la costa occidentale, per un totale di 145,5 km. Anche l’ultima tappa in Corsica vede un profilo mosso. Sul Col de Marsolino Chavanel, Rolland, Nieve e Nordaugh tentano un’azione simile al giorno precedente, ma vengono ripreso dal ritmo di Cannondale e Orica. La vittoria di Sagan sembra ormai scontata, ma uno spunto di Impey permette a Simon Gerrans di disputare una volata perfetta, e di battere al fotofinish il campione slovacco. Terzo Josè Joaquin Rojas.

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Gerrans si prende la vittoria a Calvi ©BettiniPhoto


-Tappa 4: Nice - Nice.
Cronosquadre di 25 km. Tutti aspettano la vittoria dei campioni del mondo dell’Omega Pharma-Quick Step, ma i belgi vengono battuti da una sempre più protagonista Orica-GreenEdge per meno di 1”. Il primo posto degli australiani consente a Simon Gerrans di strappare la maglia gialla dalle spalle di Bakelandts. Il terzo gradino del podio è occupato dagli Sky, a 2”. Ottima la prova della Saxo-Tinkoff che accusa solo 8” di ritardo dai vincitori, mentre ci si aspettava una crono migliore dai Movistar, solo settimi a 18”.

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Una sorprente Orica-GreenEdge vince la cronosquadre di Nizza ©BettiniPhoto


-Tappa 5: Cagnes-sur-Mer - Marseille.
228,5 km che portano nella bellissima città della Costa Azzurra. Il profilo mosso sembra adatto ad una fuga. Dopo 2 km escono infatti sei uomini: Rezà, Arashiro, Lutsenko, Sicard, Delaplace e De Gendt. Dietro però le numerose squadre dei velocisti tirano per giocarsi la volata, annullando il tentativo quando mancano 5 km. Una caduta sul rettilineo finale mette fuori gioco la prima maglia gialla Kittel. La vittoria va a Mark Cavendish, che regola allo sprint Boasson Hagen e il sempre piazzato Sagan. Quarto Greipel, che ancora deve trovare lo spunto giusto.

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A Marsiglia è Mark Cavendish ad imporsi ©BettiniPhoto


-Tappa 6: Aix-en-Provence - Montpellier.
Altra tappa lungo la costa mediterannea di 176,5 km. Mate prova la fuga ma viene raggiunto quando mancano ancora 132 km al traguardo. Da li il gruppo conduce l’andatura fino allo sprint finale. Oggi è finalmente il giorno del Gorilla. Andrè Greipel batte sontuosamente allo sprint Kittel e Sagan. Quarto Mark Cavendish, la cui prestazione è stata forse condizionata da una caduta ai meno 35 km. Impey, arrivando prima del compagna Gerrans, è la prima storica maglia gialla africana del Tour de France.

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Greipel nel suo primo e unico assolo a Montpellier ©BettiniPhoto


-Tappa 7: Motpellier - Albi.
Si va verso i Pirenei, si arriva nella bellissima Albi. 205,5 km, tappa mossa che potrebbe riservare delle sorprese. Il profilo altimetrico non sembra proibitivo per i velocisti, ma lo è il ritmo Cannondale. La squadra di Sagan lavora senza tregua per 115 km riuscendo a staccare Cavendish, Kittel e Greipel sulla Croix de Mounis, impedendo anche loro di rientrare nei tratti più facili. Il velocista slovacco può così finalmente vincere la sua prima tappa del Tour numero 100, precedendo sul traguardo John Degenkolb e Daniele Bennati.

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Ad Albi prima vittoria per Peter Sagan in questo Tour ©BettiniPhoto


-Tappa 8: Castres - Ax 3 Domaines.
195 km per arrivare ai Pirenei, con il primo arrivo in salita ad Ax 3 Domaines. Va subito via la fuga, composta da Riblon, Hoogerland, Molard e Marino. La prima asperità di giornata è il Col de Pailheres (HC), dove Nairo Quintana mette in luce le sue doti con un attacco che lo porta a scollinare con 1’ sul gruppo, e 30” sull’altro attaccante Rolland. La Sky rientra parzialmente in discesa grazie al ritmo di Kennaugh, discesa dove si stacca Thibaut Pinot. Quando la strada sale nuovamente è Porte a mietere vittime con il suo ritmo. Si staccano Evans, Schleck, Rodriguez e Contador. L’unico a resistere è Valverde. Ripreso Quintana, scatta Froome facendo il vuoto, mettendo in chiaro chi è il più forte fin da subito. Alle sue spalle Porte a 51” e Valverde a 1’09”. Il kenyano si prende anche la maglia gialla.

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Froome fa il vuoto ad Ax 3 Domaines ©BettiniPhoto


-Tappa 9: Saint-Girons - Bagnères-de-Bigore.

Portet d’Aspet, Col de Mentè, Peyresourde, Col de Val Louron-Azet, Hourquette d’Ancizan. Cinque cime da scalare, 168,5 km. Questo è il tappone pirenaico, qui può saltare qualcuno. Subito la Garmin prova a far esplodere la corsa inserendo vari uomini in fuga, ed imprimendo un ritmo folle. Subito si ha anche il primo colpo di scena: Kennaugh cade in un burrone sul Portet d’Aspet. Sul Col de Mentè si ha il vero colpo di scena. Forcing della Movistar che costringe Froome senza compagni, con Richie Porte alla deriva che giungerà al traguardo con 18’ di ritardo. L’azione decisiva si ha sull’ultima asperità. Prova ad andarsene Quintana, per quattro volte, ma Froome e il gruppo chiudono. Se ne va invece Dan Martin, seguito poi da Fuglsang. I due scollinano con 40” di vantaggio, che conserveranno fino all’arrivo, dove l’irlandese conferma il suo ottimo anno vincendo la frazione. Terzo Kwiatkowski che regola il gruppo a 20”.

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Dan Martin batte Fuglsang nel tappone pirenaico ©BettiniPhoto


-Tappa 10: Saint-Gildas-des-Bois - Saint-Malo.
Dopo il giorno di riposo si parte da nord. Tappa pianeggiante di 197 km dove la volata sembra scontatta. Qui, la prima maglia rosa Marcel Kittel si impone per la seconda volta in questo Tour, precedendo Greipel e Cavendish. Quarto Sagan, che con i continui piazzamenti sta ipotecando ogni giorno di più la maglia verde. La volata è stata condizionata dalla caduta di Tom Veelers, compagno di Kittel, causata da una spallata del velocista dell’Isola di Man.

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Marcel Kittel vince la sua seconda tappa a Saint-Malo ©BettiniPhoto


-Tappa 11: Avranches - Mont-Saint-Michel
Cronometro individuale di 33 km. Il grande favorito è Tony Martin, che rispetta i favori del pronostico bissando il successo ottenuto nel 2011. Il tedesco arriva al traguardo in 36’29”, con una media di 54,27 km/h. Secondo Chris Froome a 11”, che negli intermedi precedenti era in testa, e terzo un altalenante Thomas De Gendt, che chiude a 1’01” dal vincitore. Distanti gli altri big, surclassati dalla maglia gialla. Il più vicino è Mollema a 1’53”.

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Tony Martin durante la cronometro di Mont-Saint-Michel ©BettiniPhoto


-Tappa 12: Fougères – Tours.
Continua la settimana per velocisti con la dodicesima frazione, 218 km, unica tappa senza GPM. In fuga Mori, Gavazzi, Sicard, Flecha e Delaplace. L’ultimo ad arrendersi al ritorno del gruppo è il portacolori della Vacansoleil. Ai meno 2,5 km si ha l’ennesima caduta, che vede coinvolto Greipel, impossibilitato a svolgere la volata. Volata che viene vinta ancora da Marcel Kittel, il quale batte Cavendish al fotofinish. Terzo, nuovamente, Peter Sagan. Si tratta del terzo successo del forte velocista tedesco, alla sua prima Grand Boucle.

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Marcel Kittel vittorioso a Tours ©BettiniPhoto


-Tappa 13: Tours – Saint-Armand-Montrond.
Altra tappa per ruote veloci. 173 km in cui l’unica difficoltà è una salitella ai meno 10 km dall’arrivo. In corsa bisogna però fare i conti con il vento. E colui che ne paga le conseguenze è Alejandro Valverde, capitano della Movistar. Fora ai meno 87 km, tutta la squadra eccetto Quintana viene fermata per farlo rientrare, arriva a 15” dal gruppo ma gli sforzi sono vani. Arriverà con 10’ di ritardo. C’è invece chi il vento lo sfrutta. Ai meno 31 km la Saxo con Bennati e Tosatto accelera, crea un ventaglio, e porta via fra i tanti Contador, Cavendish, Sagan, Mollema, Ten Dam e Fuglsang. Il gruppetto viene regolato da Cavendish, su Sagan e Mollema. A 1’09” il gruppo maglia Gialla con gli altri uomini di classifica.

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Cavendish la spunta nella tappa dei ventagli ©BettiniPhoto


-Tappa 14: Saint-Pourçain-sur-Sioule – Lyon

Dopo tredici frazioni nessuna fuga è arrivata. Il giorno buono però è questo. Si arriva a Lione dopo 191 km molto mossi, con 7 GPM (5 di quarta e 2 di terza). Pronti via e ci sono 18 uomini all’attacco: Bak, Burghardt, Van Garderen, Bakelandts, Voigt, Gautier, Vichot, Kadri, Brutt, Erviti, Rojas, Garcia, Trentin, Millar, Talansky, Albasini, Geschke e Simon. Su questi, senza successo, provano a rientrare Cunego e Hoogerland. Sulla penultima asperità di giornata è Julien Simon che prova da anticipare tutti, ma viene ripreso negli ultimi km. Allo sprint sembra avere la meglio Albasini, ma uno spunto regale di Matteo Trentin brucia lo svizzero sul traguardo, portando in alto i colori italiani al Tour dopo tre anni. Chiude il podio Andrew Talansky. Il gruppo giunge a Lione con 7’17” di ritardo, con la classifica che rimane invariata.

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Matteo Trentin incredulo a Lione ©BettiniPhoto


-Tappa 15: Givors – Mont Ventoux.

Secondo arrivo in salita, si arriva su una montagna storica, quel Monte Ventoso di cui già Petrarca parla nel 1336, là dove nel 1967 morì tragicamente Tom Simpson. Quel Mont Ventoux dove nel 2000 Pantani regalò una delle sue emozionanti vittorie ai propri tifosi. Tappa lunga, 236,5 km, con alcune asperità lungo il percorso. Anche oggi parte la fuga, con una decina di corridori fra i quali Sagan e Chavanel. Il francese è proprio l’ultimo ad arrendersi. Quando mancano 13 km scatta Nieve, che insieme a Bakelandts va a riprendere Chavanel. 1 km dopo è il turno della maglia bianca Nairo Quintana, che si ricongiunge a Nieve quando mancano 11 km circa. I due hanno 45” di vantaggio. Dietro nel frattempo Porte fa selezione: resistono solo Froome e Contador. Proprio il capitano Sky ai meno 7 km con una progressione impressionante stacca Contador e va a riprendere Quintana, che aveva in precedenza lasciato sul posto Nieve. I due procedono appaiati fino a 1,4 km dal traguardo, quando dopo dei ripetuti tentativi di progressione, Froome riesce a levarsi di ruota un Quintana forse partito troppo presto, e va a prendersi la seconda vittoria persona. Il colombiano giunge a 29”. Terzo un ottimo Nieve a 1’23”, appaiato a Joaquim Rodriguez, in risalita.

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Chris Froome fa suo anche il Mont Ventoux ©BettiniPhoto


-Tappa 16: Vaison-la-Romaine – Gap.
Dopo il secondo giorno di riposo si arriva, percorrendo 168 km, alla storica città di Gap, centro di importanti partenze e arrivi di tappa. Interessante il Col de Manse, GPM di seconda categoria che termina a 12 km dal traguardo. Il gruppo lascia andare la fuga anche oggi, composta da 26 elementi, che arrivano ad avere anche 12’ di vantaggio. Il primo attacco si ha quando mancano 34 km al traguardo con Kadri e Marino, che raggiungono un vantaggio massimo di 23” e vengono ripresi quando mancano 19 km all’arrivo. 1 km dopo l’attacco decisivo, con una bellissima azione Rui Alberto Faria da Costa se ne va, e scollina con 40” di vantaggio su Jeanneson, Kloeden, Riblon e Coppel. Dietro intanto il ritmo imposto da Katusha e Saxo-Tinkoff miete vittime, dove spicca il nome di Ten Dam. In discesa attacca Contador, ma scivola rischiando di coinvolgere anche Froome, i due, attardati, verranno aiutati da Porte a rientrare. Nel frattempo il portoghese trionfa sul traguardo, precedendo Riblon e Jeanneson di 42”. A oltre 11’ il gruppo, con Ten Dam che perde 1’ dai migliori.

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Rui Costa arriva in solitaria a Gap ©BettiniPhoto


-Tappa 17: Embrun – Chorges.
La seconda cronometro individuale di questo Tour, 32 km, è atipica. Non è per specialisti, percorso mosso con due GPM, dove gli scalatori possono dire la loro. Sulla Cote de Puy-Sanières il miglior tempo è di Contador, con 2” su Froome, il che lascia pensare ad una terza settimana in ripresa per il pistolero. Al secondo rilevamento, dopo circa 13 km, ancora Contador con il miglior tempo, secondo Kreuziger a 8”. Il primo posto è mantenuto anche al terzo rilevamento, sulla Cote de Rèallon, dove al secondo posto c’è un Purito in crescita con 6” di ritardo. La beffa avviene però non tratto finale, forse perché Contador non ha cambiato bici, forse perché Froome spinge di più, tanto che l’inglese porta a casa anche questa frazione con 9” sul Pistolero 10” su Rodriguez, aumentando il divario in generale.

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Chris Froome durante un tratto in salita della cronometro ©BettiniPhoto


-Tappa 18: Gap – Alpe-d’Huez.
La prima frazione del trittico alpino è forse, sulla carta, la più bella ed evocativa di questo Tour. 168 km, uno storico doppio passaggio sull’Alpe. In mezzo il Col de Sarenne con la sua pericolosa e discussa discesa. Prima Col de Manse, Rampe du Motty e Col d’Ornon. Va la fuga di nove, con Paulinho e Roche ad inseguire, ma senza risultati. Ai piedi della prima ascesa all’Alpe il vantaggio sul gruppo è di circa 8’. Il primo a partire è Van Garderen, al quale resiste solo Riblon, comunque staccato di 25”. Pian piano risale Moser che si riporta in testa insieme al francese, e va a transitare per primo al GPM. L’italiano si stacca poi nel km finale del Col de Sarenne, ma rientra in discesa, dove prima Van Garderen deve fare i conti con un salto di catena, poi RIblon va dritto in mezzo ad un prato. Sulla stessa discesa tentano l’attacco Contador e Kreuziger, ma si rialzano quando capiscono che il tentativo è vano. Nella seconda ascesa il copione si ripete. Van Garderen attacca, Moser cede, questa volta definitivamente, mentre RIblon resiste, seppur a distanza di 30” circa. Ai meno 3 km TeeJay va in crisi, e un km dopo viene ripreso e staccato dal portacolori dell’AG2R, che si invola verso la vittoria regalando il primo successo di questo Tour ai francesi. Secondo Van Garderen a 59”, terzo uno splendido Moreno Moser a 1’27”. Dietro si stacca Contador, e Froome accusa, quando mancano 4 km, una crisi di zuccheri, e sale scortato da Porte. Più avanti Purito e Quintana che guadagnano 1’ sull’inglese e 2’ sul duo Saxo-Tinkoff.

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La felicità di Riblon sull'Alpe d'Huez ©BettiniPhoto


-Tappa 19: Bourg-d’Oisans – Le Grand-Bornand.

Il giro della morte dura 204,5 km. Si parte in salita con il Col du Glandon. Poi Madeleine, Col de Tamiè, Col de l’Epine e Col de la Coix-Fry. Subito parte la fuga di 40 uomini, e dall’andatura con cui il Team Sky amministra si capisce già che uno di loro arriverà. Degne di nota, ma sconsiderate, le azioni di Hesjedal prima, allo scoperto praticamente da solo per 100 km, e di Rolland poi, che cercava punti per la maglia a Pois. Lo scatto decisivo si ha sulla Croix-Fry. Ancora Rui Costa, vincitore a Gap, parte con un’azione delle sue quando mancano 20 km all’arrivo. Si leva tutti di ruota e supera a doppia velocità Rolland. Scollina con 1’ di vantaggio su Kloeden, Bakelandts, Daniel Navarro, Geniez e De Clerq. Basta e avanza al corridore portoghese, che può esultare per la seconda volta in questa Grand Boucle, precedendo Kloeden di 46” e Bakelandts di 1’44”. Nel gruppo maglia gialla non si hanno azioni degne di nota. Arriveranno al traguardo con 8’40” di ritardo.

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Due, come le vittorie di Rui Costa, qui a Le Grand-Bornand ©BettiniPhoto


-Tappa 20: Annecy – Annecy-Semnoz.

L’ultima fatica prima della passerella finale. 125 km attorno al lago di Annecy, con un arrivo in salita inedito. Prima altri 5 GPM, fra i quali spicca il Mont Revard, penultima asperità di giornata. Va la fuga anche oggi, ma il gruppo la tiene sotto controllo: i big vogliono giocarsi la tappa. I più attivi sono sicuramente Rolland, che cerca punti per la Pois, e Voigt, ultimo ad essere ripreso quando mancano 9 km alla fine. Quando mancano 8 km un attacco senza uno scopo preciso di Froome manda subito in crisi Alberto Contador. A lui resistono solo Rodriguez e Quintana. Quando manca 1 km scatta ancora Froome, ma il giovane colombiano scatta in contropiede e va a prendersi tappa e maglia a Pois. Secondo Joaquim Rodriguez a 18”, sorpreso al momento dello scatto di Froome, e terzo proprio l’inglese a 29”. Purito va a prendersi anche la terza piazza del podio, scalzando il connazionale Contador, che paga 2’28” da Quintana. In ripresa Valverde, quarto di giornata, e Talansky che riesce a piazzarsi in decima posizione nella generale.

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Nairo Quintana trionfa a Semnoz ©BettiniPhoto


-Tappa 21: Versailles – Paris Champs-Elysees.

Per la prima volta l’arrivo di sera, con una splendida Parigi illuminata ad accogliere gli eroi di queste tre settimane. Si parte dalla magnifica Versailles e, dopo 50 km in mezzo alle ville nella periferia di Parigi, si arriva nella capitale, dove si percorre un circuito di 7 km per 10 volte, passando attorno all’Arco di Trionfo. Ci provano prima Millar insieme a Flecha, poi Valverde e Quinziato. Le squadre dei velocisti chiudono tutte le azioni, e si arriva allo sprint, dove ad imporsi è per la quarta volta Marcel Kittel, che batte Greipel, condizionato dalla foratura di Roelandt, e Cavendish, il cui treno si sfalda per l’inserimento di Sabatini fra Trentin e Steegmans. Quarta la maglia verde Sagan. Seguono i bellissimi festeggiamenti, accompagnati da una coreografia impressionante. La centesima edizione si chiude qui, il resto è storia.

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La quarta sinfonia di Marcel Kittel a Parigi ©BettiniPhoto


Igor