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Caso "Radioline" - Versione stampabile

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Caso "Radioline" - Francesco G. - 18-01-2011

Ecco cosa era successo gli scorsi anni http://ilnuovociclismo.forumfree.it/?t=42946216


RE: Divieto delle radio in corsa - Francesco G. - 18-01-2011

Bugno: «Le radioline pericolose: e le ammiraglie in gruppo?»
I corridori vogliono le radioline, l’Uci non ci sente. «Noi non vogliamo imporre niente a nessuno – replica pacato Gianni Bugno, presidente del sindacato mondiale dei corridori a tuttibiciweb.it -: ci piacerebbe solo che ci fosse più flessibilità e buon senso. Porto sul tavolo della discussione due riflessioni: da una parte si vietano le radioline e dall’altra si consente ai tecnici sulle ammiraglie di guardare la televisione in piena corsa. Da una parte si vieta l’utilizzo delle radioline e dall’altra si consentirà alle ammiraglie di “entrare” in gruppo. In una gara ogni squadra avvicina i corridori mediamente quattro/cinque volte, visto che le squadre sono almeno venti se non di più, per cento volte i corridori dovranno vivere questo via vai di macchine all’interno del gruppo: cosa è più pericoloso per loro? Mi limito a porre all’Uci queste semplici domande e fiducioso attendo una risposta».

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RE: Divieto delle radio in corsa - Francesco G. - 18-01-2011

L'AIGCP scrive all'Uci: continueremo a usare le radioline
Lettera aperta al Comitato Direttivo dell'Uci e al presidente dell'Uci Pat McQuaid

Signori,
dopo la recente riunione del 7 gennaio a Ginevra, riguardante il divieto di utilizzare i collegamenti radio in gruppo, la AIGCP vuole chiarire la propria posizione quanto al modo di utilizzo dei radio trasmettitori-ricevitori nel ciclismo professionistico e i nuovi regolamenti riguardo il loro utilizzo.

Nel dettaglio le nostre ragioni (che non si limitano a queste) perché le radioline continuino ad essere utilizzate sono:

* Confusione ridotta e sicurezza accresciuta in carovana alle spalle del gruppo.
Con la comunicazione ai corridori, i direttori sportivi vengono immediatamente a conoscenza della necessità di interventi per una foratura, di rifornimento o di coinvolgimentlo in un incidente. Allo stesso modo, i diesse stessi non hanno più la necessità di risalire il gruppo per comunicare con i corridori e possono restare, senza pericoli, in coda al gruppo.

* La possibilità di avvertire immediatamente i corridori di pericoli e ostacoli e delle condizioni di corsa (come la presenza di macchie d'olio sull'asfalto, veicoli che procedono in senso contrario alla corsa ecc).
I direttori sportivi hanno la possibilità di informare i corridori in tempo reale di quanto succede davanti alla corsa.

* Massimo valore sportivo per ogni corsa. Quando corridori intelligenti ricevono tutte le informazioni necessarie, possono prendere decisioni tattiche migliori. Ed il discorso vale anche per le squadre.
Una squadra può lavorare con maggiore precisione quando le informazioni sono disponibili e la comunicazione è buona. Il corridore e la squadra più intelligenti possono solo trarre beneficio da un grande flusso di informazioni. Questo fa sì che il vincitore di ogni corsa sia veramente autore di una prestazione di grande valore e non solo il fortunato finalizzatore di una corsa alla cieca.
I tifosi non vogliono vincitori fortunati ma vincitori veri.


Tenendo conto del ragionamento e della logica delle squadre, la AIGCP - forte del mandato della maggioranza dei suoi membri - chiede che le comunicazioni audio rimangano in essere in tutte le prove di categoria 1 e HC.

Noi squadre siamo decisamente ansiose di iniziare la nuova stagione, ma al tempo stesso riteniamo che sia rischioso e sbagliato schierarci al via senza poter contare sulla miglior tecnologia oggi disponibile.
Noi squadre non possiamo accettare e non accetteremo il divieto di utilizzare le radioline nelle gare 1 e HC nel 2011 né quello riguardante le prove di World Tour per il 2012.

Alla luce di tutto questo, confidiamo che sia interesse di tutto lo sport del ciclismo professionistico continuare ad utilizzare di sistemi di comunicazione e per questo noi continueremo a farlo.

AIGCP

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RE: Divieto delle radio in corsa - Francesco G. - 18-01-2011

Radioline. E la Liquigas restò ai box
Basso e gli altri Liquigas in corsa senza ammiraglia. La quinta edizione del Tour de San Luis scatta con un giallo. Il team numero 1, la spagnola Movistar e la francese Ag2R, cioè le uniche tre formazioni World Tour (ex ProTour) iscritte, si sono presentate con le radioline al via della prima tappa, in forma di protesta contro il nuovo regolamento Uci che ne consente l’utilizzo solo nelle corse di maggior prestigio, come Giro, Tour, Sanremo o Liegi.

Si è cosi assistito alla ridicola scena dei commissari che al foglio di via si sono trasformati in otorino per controllare le orecchie dei corridori, che mestamente hanno dovuto obbedire. La protesta, con l’appoggio dei team, è stata guidata dai direttori sportivi, Stefano Zanatta in primis, che ha preso la decisione di non seguire la corsa, portando l’ammiraglia fuori corsa all’arrivo.

«Questa regola è un sopruso— spiega il tecnico — che lede il nostro diritto al lavoro. Una regola umiliante» . Spagnoli e francesi, invece, hanno seguito la gara. La scelta dei tecnici è stata appoggiata dai corridori, rappresentati sul posto da Gianni Bugno, il presidente del sindacato mondiale: «Un’altra scelta dell’Uci che fa fare un passo indietro al ciclismo. Oltre che per la gestione tattica, le radio sono fondamentali per la sicurezza, tanto che la giuria segnala sempre i pericoli. Ma avvisare i d. s., che non lo possono riferire ai corridori, a cosa serve?» . Una protesta giusta, ma fatta nei tempi sbagliati. Ci sono stati mesi di tempo per discutere, ma sono trascorsi invano. Intanto anche l’Associazione internazionale gruppi sportivi (Aigcp) ha confermato il rifiuto di aderire alla nuova norma, inviando una lettera aperta all’Uci, che però ha ribadito il divieto degli auricolari.

da «La Gazzetta dello Sport» del 18 gennaio 2011
a firma Claudio Ghisalberti



RE: Divieto delle radio in corsa - Francesco G. - 19-01-2011

Adispro: sulle radioline compatti con AIGCP e CCP
L’Adispro ribadisce la propria posizione sul discusso tema delle “radioline” in corsa e lo fa appoggiando con decisione l’Associazione internazionale gruppi sportivi (Aigcp) che ha detto “no” al divieto imposto dall’UCI sull’impiego dei dispositivi nelle competizioni di classe 1 e Hc già nel 2011 ed esteso alle prove World Tour nel 2012.
«Sono trascorsi ormai due anni da quando sollecitammo un dialogo sulla questione - sottolinea Luca Guercilena, presidente dell’Asssociazione direttori sportivi -. Appelli accorati, lanciati con modalità e tempistiche opportune, portati avanti nelle sedi preposte ma puntualmente ignorati dalle istituzioni».
Proprio un anno fa l’ADISPRO commissionò uno studio su base scientifica a dimostrazione dell’importanza dell’utilizzo dei dispositivi in corsa: «Attraverso un’analisi quanto più oggettiva e propositiva possibile – ricorda Guercilena – riuscimmo a provare che il collegamento radio è determinante in termini di sicurezza e di corretto sviluppo delle dinamiche di corsa senza incidere in modo significativo sull’andamento tattico delle gare. Un contributo che scardina totalmente il teorema sposato ed oggi imposto dall’Unione Ciclistica Internazionale».
Ed un’idea che va controcorrente rispetto ai principi cardine sostenuti dagli altri sport professionistici, in cui in tempi moderni il rapporto tecnico-atleta si sta sempre più sviluppando all’insegna dell’evoluzione tecnologica: «Non è nostra intenzione sconvolgere le radici storiche su cui si fonda il ciclismo - conclude Guercilena - bensì evolvere su più fronti, a tutela e nell’interesse dell’intero movimento ciclistico».

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RE: Divieto delle radio in corsa - SarriTheBest - 28-01-2011

L'Uci conferma il divieto progressivo per le radioline
Cambia nome il governo del ciclismo: al posto del Consiglio dell'Uci Pro Tour viene istituito il Consiglio del Ciclismo Professionistico (CCP). A deciderlo è stato il Comitato Direttivo dell'Uci che ha confermato il divieto progressivo di utilizzare le radioline, «nell'interesse della qualità dello spettacolo sportivo» recita il comunicato ufficiale. «Gli effetti di tale misura - si legge ancora - saranno monitorati con continuità ed attenzione».

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RE: Divieto delle radio in corsa - SarriTheBest - 07-02-2011

Mallorca, in scena la protesta contro il "veto auricolari"
La Challenge Mallorca si è aperta con la protesta della AIGCP e di molti corridori, in particolare delle formazioni ProTour, che si sono presentati alla partenza con le auricolari nelle orecchie, in segno di protesta contro il divieto imposto dall'Uci.
La partenza della gara è stata ritardata di venti minuti e i direttori sportivi hanno letto davanti alla giuria un manifesto che contesta la decisione dell'Uci.
Alla fine, non tutti i corridori hanno tolto le radioline (tra coloro che le hannoindossate in corsa, Freire e i fratelli Schleck), ma le squadre hanno assicurato che nei prossimi giorni la protesta non si ripeterà: i commissari hanno deciso di non seguire la corsa invalidando di fatto il risultato odierno, che non è stato omologato.
"Il divieto all'utilizzo delle radio è una regola che contestiamo, ma è solo parte di un problema più grande" hanno spiegato i membri dell'AIGCP.

Radioline, domani in Qatar si replica con lo sciopero
Dopo la protesta di oggi a Mallorca, ci sarà il bis domani in Qatar. Lo ha spiegato lo stesso vincitore di oggi, Lars Boom : «Certamente manifesteremo anche noi, eccome se lo faremo». L'organizzatore del Tour du Qatar, Thierry Gouvenou ha spiegato a VeloNews di non essere al corrente di alcuna manifestazione: «Vedremo cosa succederà domani. Da parte nostra faremo di tutto per evitare di rovinare la partenza della corsa, ma consentiremo ai corridori di protestare, se lo vogliono».

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RE: Divieto delle radio in corsa - Akr - 07-02-2011

Finalmente una protesta concreta.Sarà certamente,opera dei Ds e non delle amebe col casco ma almeno,hanno cominciato a reagire alle imposizioni dei politici di Aigle.Sia ben chiaro,non so sinceramente,quanto possa influire,correre con o senza auricolare ma di certo prima di prendere una decisione,devono essere interppellate tutte le parti.Siccome cosi non è stato,la protesta è assolutamente condivisibile.


RE: Divieto delle radio in corsa - SarriTheBest - 07-02-2011

Di tutta 'sta vicenda, quello che mi fa più ridere è questo:
http://www.ilnuovociclismo.it/forum/showthread.php?tid=744

Cioè, ma all'UCI son schizofrenici o cosa??! Asd


RE: Divieto delle radio in corsa - steerforth - 07-02-2011

L'unica radio ammessa in corsa sarà... Nuova Spazio Radio! Ahah

(So che è orrenda come battuta, ma mi è scappata)Asd


RE: Divieto delle radio in corsa - SarriTheBest - 17-02-2011

CPA, i corridori pronti a lottare per le radioline
L’ 8 febbraio 2011 si è tenuta a Maiorca una riunione a cui hanno partecipato corridori in rappresentanza di 21 squadre professionistiche. Motivo dell’incontro la determinazione a reagire contro le modalità in cui è intervenuta la decisione dell’UCI di vietare l’uso degli auricolari durante le corse.
Ecco i punti fondamentali che sono emersi:
l’UCI deve prestare maggiore attenzione alle istanze e ai diritti dei corridori che sono e devono essere considerati l’elemento primario ed essenziale di tutto il movimento.
i corridori chiedono che l’UCI consideri il CPA ed il suo presidente Gianni Bugno quale interlocutore primario per la categoria dei corridori in relazione alle problematiche delle corse su strada. La Commissione Atleti (di recente varata dall’UCI) non può in alcun modo sostituire la funzione del CPA. Al CPA deve essere garantito il diritto di partecipazione e voto, attraverso propri rappresentanti, nel Professional Cycling Council, nella UCI Road Commission e nella Anti-Doping Commission;
I corridori chiedono che sul tema auricolari l’UCI apra un vero tavolo di dialogo e discussione affinché sia trovato un giusto punto d’incontro tra le diverse esigenze manifestate, da un lato, da alcuni mass media e, dall’altro, dai Team, dai direttori sportivi e, non da ultimo, dai corridori. L’utilizzo degli auricolari rappresenta infatti un fondamentale dispositivo per garantire la sicurezza in corsa. Non è ammissibile che la decisione dell’UCI di vietarne l’utilizzo sia stata assunta senza tenere in minima considerazione le comuni istanze dei Team, dei direttori sportivi e dei corridori e senza una preventiva consultazione del CPA, unico ente capace di rappresentare le complessive istanze dei corridori.
I corridori infine comunicano che, nella denegata ipotesi in cui l’UCI non dovesse accogliere le predette istanze, adotteranno (anche in accordo con i Team e i direttori sportivi) le iniziative di protesta ritenute più valide ed incisive per tutelare le proprie ragioni ed i propri diritti.

Il presidente del CPA Gianni Bugno si unisce alla rivendicazione dei corridori, aggiungendo che chiederà ai gruppi sportivi di consegnare ai commissari UCI, prima di ogni corsa, una dichiarazione con la quale si attribuirà a quest’ultimi e alla stessa UCI la responsabilità civile e penale di ogni eventuale danno o infortunio dovesse derivare dal mancato utilizzo degli auricolari, strumento di prevenzione e sicurezza in corsa.

Prima di passare a forti azioni di protesta il CPA auspica che l’UCI voglia accettare la proposta di aprire un vero tavolo di dialogo sul tema auricolari in tempi brevissimi con tutte le associazioni internazionali di categoria.
Sottoscrivono tale documento numerosi corridori professionisti di differenti squadre e nazionalità.

Fin qui il comunicato del CPA, ma già oggi succederà qualcosa: in Oman, infatti, è atterrato il presidente del'UCI Pat McQuaid che ha in agenda proprio un incontro con i corridori sull'argomento delle radioline.

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RE: Divieto delle radio in corsa - SarriTheBest - 04-03-2011

McQuaid all'AIGCP: sulle radioline non si torna indietro
Pat McQuaid ha incontrato oggi ad Aigle una delegazione della AIGCP composta da Harold Knebel, Patrick Lefevere e Bjarne Riis. Oggetto dell'incontro: il divieto progressivo di utilizzo delle radioline.
In un comunicato ufficiale, l'Uci rende noto che la riunione si è svolta in un clima di cooperazione e che il presidente ha preso atto delle motivazioni prodotte dall'Associazione dei Gruppi Sportivi e ha rassicurato gli interlocutori in tema di sicurezza, recependo le richieste in materia.
McQuaid chiederà da subito ad organizzatori e commissari di attivarsi affinché la sicurezza dei corridori diventi elemento assolutamente prioritario delle corse.
Detto questo, McQuaid ha confermato come il principio di divieto progressivo di utilizzo delle radioline resterà in vigore come previsto, pur confermando che la situazione sarà costantemente monitorata.
Il presidente ha anche sottolineato come le recenti rivendicazioni della AIGCP in termini di presenza all'interno della famiglia ciclismo siano immotivate: due membri liberamente eletti dall'associazione fanno parte del CCP, organismo che dibatte tutti i temi del ciclismo professionistico.

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RE: Caso "Radioline" - I team pensano al boicottaggio del Giro di Pechino - SarriTheBest - 11-03-2011

Radioline, i team pensano al boicottaggio del Giro di Pechino
Si va inasprendo la lotta tra l'UCI da una parte e tutti coloro che chiedono una retromarcia sul divieto di uso delle radioline dall'altra. I gruppi sportivi, in particolare, stanno alzando il tiro e una delle prossime mosse - scrive oggi L'Equipe - potrebbe essere il boicottaggio del Giro di Pechino, in programma dal 5 al 9 ottobre, considerato dal'Uci come il fiore all'occhiello del progetto di globalizzazione del ciclismo.

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RE: Caso "Radioline" - I team pensano al boicottaggio del Giro di Pechino - Francesco G. - 11-03-2011

che perdita Asd


RE: Caso "Radioline" - I team pensano al boicottaggio del Giro di Pechino - AlexXx 94 - 11-03-2011

Ma ne vale la pena???

Ma che gente c'è all'UCI?! Doh


RE: Caso "Radioline" - I team pensano al boicottaggio del Giro di Pechino - lo squalo 94 - 11-03-2011

comunque l'uci ha ragione a vietare le radioline, così la corsa la faranno finalmente i ciclisti e non i vari direttori sportivi


RE: Caso "Radioline" - I team pensano al boicottaggio del Giro di Pechino - SarriTheBest - 17-03-2011

AIGCP: l'Uci ci esclude, non andremo a Pechino
AIGCP (Gruppi Sportivi) e CPA (corridori) sono stati informati dall'UCI del fatto che non potranno partecipare oggi alla riunione del CCP.
Immediata la reazione dell'AIGCP con il comunicato che vi proponiamo
«Uno dei nostri desideri è aiutare il governo del ciclismo. Ma non possiamo farlo se ci si vieta di partecipare a questi incontri. Essere prima invitati e poi esclusi nel giro di pochi giorni, secondo i capricci dell'UCI, è inaccettabile.Per essere chiari, le squadre rimangono unite sulle loro posizioni in merito all'utilizzo delle radioline. Il ciclismo è uno sport di squadra nel quale la comunicazione vitale per i corridori e i tecnici.
Annunciamo che se entro il 1° maggio non ci sarà concesso di tornare ad utilizzarle, ttte le squadre hanno firmato un accordo per non partecipare al Giro di Pechino, scelto perché è l'unico avvenimento che l'UCI non solo gestisce, ma pure promuove. In questo modo eviteremo che le nostre azioni di protesta possano danneggiare altri organizzatori che non hanno né voce né voto nel governo del ciclismo.
L'obiettivo di questa azione è far sì che tutte le entità che compongono la famiglia del ciclismo possano avere voce in capitolo. Vogliamo un accordo sui regolamenti. Speriamo di poter camminare insieme all'UCI per raggiungere questo obiettivo».

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RE: Caso "Radioline" - I team pensano al boicottaggio del Giro di Pechino - SarriTheBest - 17-03-2011

UCI: la protesta di squadre e corridori non ci smuove
Il CCP, organismo che ha preso il posto del Consiglio dell'UCI ProTour - si è riunito per la prima volta a Milano.
Dopo aver condiviso con il consiglio le felicitazioni giunte dal direttore della Wada per la qualità della lotta al doping portata avanti dall'UCI, il presidente dell’UCI Pat McQuaid ha aperto i lavori informando i membri sui motivi dell'assenza di Jonathan Vaughters e Gianni Bugno, che erano stati formalmente invitati a scegliere tra il mantenere le forme di protesta annunciate da AIGCP e CPA riguardo le radioline e la loro partecipazione ai lavori.
Criticando la loro decisione di non intervenire alla discussione costruttiva - in particolare sul tema della sicurezza - McQuaid non ha potuto che prendere atto di questo nuovo elemento di tensione che scuote il mondo del ciclismo. Questa decisione, comunque, non cambierà la posizione dell'UCI sull'argomento.
Nella prima parte della riunione, il CCP ha operato una profonda riflessione sui temi della lotta al doping, in particolare sulla durata delle sanzioni per infrazioni gravi.
Dopo un'analisi dettagliata del quadro giuridico in vigore, il CCP si è espresso a favore dell'aumento da 2 a 4 anni della sanzione in caso di positività a prodotti dopanti gravi.
Il CCP ha chiesto all'UCIdi studiare la possibilità di introdurre un sistema di «malus» per le squadre che ingaggeranno corridori che tornano alle corse dopo aver scontato una squalifica per doping.
Dopo aver passato in rassegna il calendario 2012, il CCP si è impegnato proseguire la valutazione di fattibilità del progetto «Challenge Sprint» nel quadro dei GP de Québec e de Montréal – già effettuata a titolo dimostrativo nel 2010 – con la collaborazione degli UCI ProTeams.

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RE: Caso "Radioline" - I team pensano al boicottaggio del Giro di Pechino - SarriTheBest - 25-09-2015

UCI, TORNANO LE RADIOLINE
Si utilizzeranno in tutte le gare professionistiche

Dopo essere state messe al bando per anni, permesse solo nelle gare di WorldTour, le radioline tornano ad essere protagoniste a tutti gli effetti.
Il Comitato Direttivo dell'Uci ha votato nella notte a Richmond una modifica all'articolo 2.2.024 che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2016: «L'articolo autorizza l'uso di radio e di altri mezzi di comunicazione nelle gare di WorldTour, di Hors Categorie e di categoria .1 per i profesionisti, per le prove di WWT e di categoria 1 per le donne e durante le cronometro.
- Mini telecamere di ripresa potranno essere posizionate sulle biciclette senza più dover chiedere l'autorizzazione all'Uci.
- Viene definitivamente recepito nel Regolamento Uci il nuovo protocollo che riguarda le condizioni di meteo estreme».

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