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Qualche zoom sui ciclisti nati oggi 6 febbraio
#1
Gianfranco Bianchin
[Immagine: 152045653118495Bianchin,Gianfranco.jpg]
Nato a Nogazze di Crocetta (TV) il 6 febbraio 1947. Deceduto in circostanze tragiche per congestione nel mare di Pescara, alla vigilia del Trofeo Matteotti l'1 agosto 1970. Passista veloce, alto m. 1,70 per kg. 67/68. Professionista dal 1969 al 1970, ha ottenuto 1 vittoria.
Un talento naturalmente proiettato verso le gare di un giorno che, per le sue caratteristiche, avrebbe potuto raggiungere copiose. Passò professionista con l'intera squadra della Gris 2000, una formazione che fece il grande salto dai dilettanti, convinta nel valore di quei giovani, ma la sua esperienza nell'elite durò un solo anno.
Bianchin, nella stagione d'esordio, pur senza vincere, lasciò intravedere più che buone qualità, con una serie di ottimi piazzamenti, tra i quali, il 2° posto nella Coppa Sabatini e nel Trofeo Cougnet, il 3° nella Coppa Placci e nel Gp Campagnolo, il 4° nel Giro delle Tre Province e l'8° nel Giro di Campania. Finì 13° nella classifica finale della Tirreno Adriatico e chiuse il Giro d'Italia al 71° posto.
Nel 1970, Giorgio Albani lo volle nella già blasonata Molteni e il 5 aprile ottenne la sua prima vittoria da professionista nel Giro di Toscana. Successivamente, prese parte al suo secondo Giro d'Italia concludendolo all'85° posto. Di nota anche i suoi secondi posti nel Giro di Campania e nel GP di Monaco, nonché significativa la quarta piazza nel GP Col San Martino, vinto da Merckx, dopo un gran duello con Motta. Poi la tragedia. Il primo agosto, in attesa della punzonatura del Trofeo Matteotti, la voglia di un bagno al mare, gli fu fatale: morì annegato lasciando nello sconforto tutto il mondo del pedale. Oggi, per ricordarlo, si corre un GP dilettantistico.

Eric Demunster (Bel)
[Immagine: 16705344661325Demunster,Eric.jpg]
Nato il 6 febbraio 1942 a Poperinge nelle Fiandre occidentali. Passista. Professionista, con la prima parte fra gli indipendenti, dal 1963 al 1970 con 16 vittorie.
Da dilettante, anche lui al pari tanti altri (su tutti Frans Verbeek) si trovò chiuso dal coetaneo ed autentico fenomeno Jos Wouters. Poi al passaggio di questi fra i professionisti, quando non era ancora ventenne, Eric Demunster si trovò a fare i conti con l’imperiosa e storica nuova generazione belga, che aveva un certo Eddy Merckx in testa. Eppure, questo ragazzo di Poperinge, trovò modo di farsi notare a certo livelli e si guadagnò la maglia della nazionale per il Tour de l’Avenir 1963. Qui, seppe lavorare per i compagni e chiuse 55°. Nella seconda parte di quell’anno corse fra gli indipendenti, vincendo il GP Jabbeke e una tappa del Giro delle Fiandre per la categoria passepartout fra dilettanti e professionisti. Col 1965 il passaggio fra i prof fu concreto. Nell’élite rimarrà fino al 1970. In quel lasso vestì le maglie della Flandria, della Groene Leeuw e della Geens Watney. Fra le sue vittorie, spiccano una tappa del Giro di Catalogna ’66, la doppietta (’66 e ’67) nel Giro delle Ardenne Sud-Occidentali, il Grand Prix d'Orchies ’68 e la Textielprijs nel 1970. Fra i piazzamenti ottenuto il più importante è il secondo posto nella Kuurne-Bruxelles-Kuurne ‘67. Nel 1966 partecipò alla Vuelra di Spagna che chiuse al 51° posto. Eric un paio di anni fa, in una intervista, si giudicò un atleta leale, benvoluto dai suoi capitani che temevano lasciasse anzitempo il ciclismo. Cosa che poi avvenne, a causa di una serie di incidenti che incisero notevolmente sui suoi ultimi due anni di attività e lo consigliarono appunto di lasciare a soli 28 anni.

Mathieu Gerrits (Hol)
[Immagine: 16649876261325Gerrits,Matje.jpg]
Nato ad Oploo il 6 febbraio 1944. Passista. Professionista dal 1969 al 1972 con 4 vittorie. Un buon dilettante cresciuto con la speranza di poter correre alle Olimpiadi di Città del Messico e, per questo, restò nella categoria oltre misura. L’obiettivo fu fallito ma è pur vero che l’Olanda possedeva diversi corridori più forti di Gerrits. Ed infatti, lo stesso passaggio nell’élite di questo discreto passista di Oploo, avvenne solo a fine ’69, grazie alla Batavus, ma giust in tempo per vincere praticamente al debutto il Gp del suo paese. Nel 197° arrivarno diversi piazzamenti ma niente di trascendentale. Molto meglio il 1971, quando passò alla Gazelle e poté correre all’estero. In Spagna colse piazzamenti alla Ruta del Sol e alla Vuelta a Cantabria e vinse la seconda tappa e la Classifica finale del Trofeo Famosa Onil. In Belgio chiuse 3° il Giro delle Fiandre Orientali, mentre in patria colse il suo quarto successo professionistico aggiudicandosi il Gran Premio Geleen. Poi dopo aver stretto contratto con la Goudsmit Hoff per la stagione 1972, le sue condizioni di salute lo spinsero ad abbandonare anzitempo le competizioni.  

Guido Van Calster (Bel)
[Immagine: 15291689861325VanCalster,Guido.jpg]
Nato a Scherpenheuvel il 6 febbraio 1956. Completo, alto 1,77 per 70kg. Professionista dal 1978 al 1988 con 32 vittorie.
Fu un ottimo dilettante, che sapeva andare dappertutto con tante vittorie di peso. Da citare l’Het Volk della categoria e 4 tappe del Tour de l’Avenir 1977, gara nella quale chiuse 4°. Sempre nel ’77 partecipò ai Mondiali di San Cristobal dove si classificò 8°.
Con queste ottime premesse passò professionista nel ’78, nelle file della belga C & A, la formazione di Eddy Merckx. Si dimostrò subito per quello che poi sarà la sua carriera: grande spalla, discreto vincente e tanti buoni piazzamenti. Insomma uno che non passava inosservato. Si potrebbe aggiungere che le tante squadre cambiate (a parte la parentesi lunga tre anni al servizio di Beppe Saronni alla Del Tongo) rappresentavano una congruenza con la sua volontà di trovare spazi e la richiesta di diversi leader di averlo come spalla. Nell’anno d’esordio, ottenne subito numerosi piazzamenti, tra i quali il terzo posto nella Parigi-Tours e, fra le vittorie, due furono di un certo peso: il Giro delle Fiandre occidentali ed una tappa del Giro del Mediterraneo. L’anno successivo, aldilà delle vittorie in un paio di Gp belgi, fu terzo nella Tre Giorni di La Panne, nono al Giro delle Fiandre e partecipò al Tour de France che chiuse 58°. Nel 1980 colse la vittoria più importante in una tappa del Critérium du Dauphiné Libéré, mentre fra i tanti piazzamenti significativi furono il 4° alla Freccia Vallone, l’8° nella Liegi-Bastogne-Liegi, il 10° alla Het Volk ed il 6° nella Classifica Generale della Vuelta di Spagna (2° nella Classifica a punti). Al Tour de France chiuse 39°.
L’anno seguente fu ottimo in primavera, quando, in ordine temporale, finì 6° alla Milano-Sanremo, 4° alla Parigi-Roubaix, 3° alla Freccia Vallone e 2° alla Freccia del Brabante. Fra le vittorie colse una tappa al Giro del Belgio e una al Giro dei Paesi Baschi. Nel 1982 fu 4° nel campionato belga e al Tour de Suisse, vinse due tappe consecutive, concludendo poi la principale corsa svizzera, al 3° posto. Dopo un ’83 interlocutorio, con molto gregariato, tornò in grande evidenza nel 1984, vincendo due tappe e la Classifica a punti alla Vuelta di Spagna, ed una frazione alla Ruta del Sol. Buoni come sempre i piazzamenti, soprattutto nelle classiche italiane. Nel 1985, fra le tante piazze, fu secondo nel Trofeo Pantalica e sesto alla Liegi-Bastogne-Liegi. Anche il suo 1986 si mantenne sulla medesima falsariga, ma fu impreziosito dal successo in una frazione della Vuelta Castilla y Leon. Al Tour de France chiuse 72°. L’anno seguente, vinse una tappa della Vuelta d’Aragona ed una alla Vuelta Castilla y Leon. Chiuse la Grande Boucle al 31° posto. Un brusco calo delle prestazioni nel 1988 (al Tour si ritirò), lo spinsero ad appendere la bici al chiodo a fine stagione. Nel dopo carriera agonistica fu per nove anni diesse della TVM, indi divenne operatore in moto, al servizio delle corse più importanti.

Maurizio Ricci detto Morris
 
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[+] A 4 utenti piace il post di Morris
#2
Non ti ho ancora fatto i complimenti, bellissima questa "serie" sui ritratti di alcuni corridori il giorno del loro compleanno, tra l'altro la maggior parte sconosciuti a me.
 
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[+] A 1 utente piace il post di cigolains
#3
Grazie!
 
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