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Sostanze Eccitanti o Stimolanti
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Sostanze Eccitanti o Stimolanti

Normalmente, in chi si prepara ad affrontare un esercizio fisico, aumentano la vigilanza e la capacità di concentrazione; aumentano il flusso di sangue nei muscoli,
la forza contrattile del cuore, la profondità degli atti respiratori. Queste reazioni sono mediate dal sistema nervoso simpatico, prevalentemente attraverso l'azione della adrenalina. Esistono sostanze che esplicano le stesse azioni dell'adrenalina, dette "amine simpaticomimetiche". Queste sostanze sono presenti in molte specialità medicinali in commercio, come preparati contro la tosse e il raffreddore, antiasmatici, farmaci che riducono l'appetito ecc. Anche per queste sostanze sono state effettuate delle prove per dimostrarne l'efficacia nel migliorare la prestazione
fisica. In effetti è stato notato un piccolo miglioramento nella corsa, nel nuoto, nel lancio del peso.
Assumendo questi farmaci, gli atleti hanno comunque l'impressione di stare effettuando una prestazione eccezionale, ma ciò in seguito si rivela una illusione;
questo effetto è legato all'aumento del tono dell'umore e all'euforia indotte da questi farmaci nella fase acuta (dopo qualche ora compare invece una profonda depressione reattiva).

Sostanze eccitatorie indirette
Tra queste la stricnina, estratta dalla nux vomica, che blocca a livello spinale l'inibizione del muscolo, aumentando il tono muscolare. Si tratta di un tipo di doping piuttosto demodè, decisamente primitivo, dato che la dose di solito impiegata era
di 10 mg, da assumere ripetutamente, dato che il farmaco viene metabolizzato molto rapidamente, ed effetti tossici si hanno già con l'assunzione simultanea di 30 mg (la dose letale, poi, con soli 50 mg!).
Il superdosaggio può portare convulsioni, e dopo 3-4 crisi convulsive, durante le quali il soggetto è sempre allertato e supercosciente, sopraggiunge la morte per mancanza di ossigeno a livello del bulbo (una parte dell'encefalo). In Europa non si usa praticamente più, ma ricordo che fino a 10 anni fa compresse di stricnina erano in vendita libera nell'Africa francofona (mi pare in Costa d'Avorio), con una confezione in cui compariva una specie di Maciste che fermava un bufalo per le corna. Mi chiedo quanti ragazzetti africani può aver inguaiato una "bufala" del genere…

Sostanze eccitatorie dirette
Tra queste il pentametilentetrazolo (Cardiazolo), l'aminofenazolo (Micoren, Coramina), l'epazolo.
Il meccanismo con cui agiscono non è noto, ma possiedono un effetto analettico (ossia energetico, di aumento di forza) trascurabile se ingeriti, ma più marcato per via endovenosa, anche se poi gli effetti sulla performance non sono gestibili.
Anche qui il rischio è di scatenare convulsioni cloniche e toniche (ossia dapprima movimenti incontrollati, poi irrigidimento generalizzato). Anche questo è un tipo di doping passato di moda, ma piuttosto in voga decenni fa.
Gli stimolanti, (detti anche psicostimolanti o simpaticomimetici) sono sostanze eccitanti che nel breve periodo comportano un miglioramento delle prestazioni e elevano il morale. La struttura chimica dei tipici stimolanti come anfetamina o efedrina è simile a quella degli ormoni naturalmente presenti nel corpo (endogeni)
come l’adrenalina e la noradrenalina (agenti adrenergici). Essi hanno pertanto un effetto simile sull’organismo.
L'adrenalina (o epinefrina) e la noradrenalina (o norepineferina) sono due dei molti ormoni del nostro organismo. L'adrenalina viene secretta dalla ghiandola surrenale. Se siamo colti da una paura improvvisa la ghiandola surrenale secerne immediatamente una quantità in tracce di adrenalina che produce vari effetti tra cui un aumento della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa e la liberazione di glucosio nel torrente circolatorio dal sito di riserva: tutte queste risposte rendono l' organismo pronto a reagire ad una minaccia.
La noradrenalina ha effetti simili. Poichè i due ormoni vengono secreti dalla ghiandola surrenale,sono detti agenti adrenergici (il termine "adrenergico"deriva dal grego ad "presso"e ren,renis "rene" e dal greco érgon "azione").

Effetti principali
Gli stimolanti agiscono sul sistema nervoso, consentono all’organismo un rendimento più elevato e allontanano la soglia della stanchezza. Innalzano la temperatura corporea e aumentano battito cardiaco e pressione sanguigna. Alzano notevolmente il morale (euforia).

Effetti collaterali
Gli stimolanti comportano sintomi da stress, agitazione, aggressività, e disturbi psicologici come depressione e effetti di dipendenza. A causa della maggiore temperatura corporea e della frequenza cardiaca più elevata si possono avere problemi cardiocircolatori causati dall’eccessivo sforzo. Se presi in dosi elevate viene attivato il sistema naturale di allarme e si utilizzano le cosiddette riserve protette di energia. Ciò può portare a seri stati di spossamento e in casi estremi alla morte.

Utilizzazione in medicina
Gli stimolanti che agiscono a livello centrale (come ad es. l’anfetamina) non hanno praticamente indicazioni in medicina. Alcuni (ad es. fentermina) vengono utilizzati per inibire l’appetito, anche se l’azione terapeutica è comunque contestata. Stimolanti ad azione indiretta come l’efedrina hanno effetti sulle vie respiratorie (dilatano i bronchi e riducono il gonfiore delle mucose nasali) e possono essere rinvenuti in numerosi prodotti usati nelle malattie da raffreddamento.

Utilizzazione nello sport
Gli stimolanti sono droghe molto efficaci in gara, utilizzate soprattutto negli anni '70. Si sono verificati vari decessi nel mondo dello sport, riconducibili all’uso di stimolanti. Pertanto essi sono stati inseriti nel 1967 nella lista del doping. Grazie a efficaci controlli antidoping durante le gare, attualmente si utilizzano meno frequentemente.

Particolarità
In seguito al divieto delle anfetamine nello sport, spesso si utilizzò come stimolante caffeina in dosi massicce; pertanto ora anche la caffeina ad elevati dosaggi è proibita. Il limite di tolleranza è infatti di 12 mg di caffeina per litro di urina. Va detto in proposito che il normale consumo di bevande contenenti caffeina non viene neanche rilevato dagli esami di laboratorio.
Bisogna invece fare attenzione con l’assunzione di elevate dosi di caffeina poco prima o durante la gara.
Alcuni farmaci contro le malattie da raffreddamento contengono principi attivi simili alle efedrine (come efedrina, pseudoefedrina, norefedrina, fenilefedrina) vietate in dose elevate come stimolanti. Medicinali del genere non dovrebbero pertanto essere ingeriti nelle 48 ore precedenti la gara e vanno sostituiti con altri medicinali consentiti. Bisogna fare attenzione anche con i campioni gratuiti; la Commissione per la lotta contro il doping dell’AOS ha stilato una lista di farmaci permessi, ottenibili senza ricetta medica, per le malattie di lieve importanza.
In caso di dubbio possono dare informazioni il medico o il farmacista. Attenzione anche con le sostanze che inibiscono l’appetito, che spesso contengono stimolanti.
 
#2
  • Le Anfetamine

    Le anfetamine sono una famigliadi b-feniletilammine checomprende la Dexedrine (destroanfetamina solfato) gergalmente detta speed, "velocità".I farmaci appartenenti a questa famiglia vengono prescritti legalmente come stimolanti eantidepressivi e talvolta nei programmi dietetici per il controllo del peso corporeo. Elenchiamo le amfetamine di uso più comune: Destro-amfetamina Metil-amfetamina ,Dimetil-amfetamina,Etilam-fetamina,Fenmetrazina (Preludin,)Fendimetrazina ,(Plegine),Propil-esedrina (Benzedrex) ,Ciclopentamina Già tra questi farmaci probabilmente qualche nome non risulterà sconosciuto agli amici sportivi: chi non ha mai sentito di qualche amico che ha impiegato qualcuno di questi prodotti? negli adulti le anfetamine aumentano la vigilanza, migliorano l’umore e diminuiscono l’affaticamento; spesso, tuttavia, rendono chi li assume più irritabile e loquace.L'amfetamina è un eccitante centrale (a dosi 5-20 mg; gli effetti si protraggono per lungo tempo). Possiede una potente azione antifatica, aumenta la concentrazione, non migliora la potenza aerobica e anaerobica, migliora la resistenza e la tolleranza allo sforzo.

    Meccanismo d' azione

    Le amfetamine sono classificate farmacologicamentecome agonisti catecolaminergici indiretti ed esercitano le loro azioni periferiche e centrali provocando la li berazione di noradrenalina e dopamina dalle terminazioni presinaptiche.Le sostanze amfetamino-simili stimolano il rilascio da queste vescicole delle sostanze suddette, per cui all'esame antidoping si rinvengono nelle urine sia la sostanza assunta (amfetamina) che quelle liberate, o i loro derivati ( acido vanilmandelico, metanefrina, normetanefrina) in quantità superiori a quelle fisiologiche. Tutti gli effetti fisici e comportamentali delle amfetamine derivano da questa azione. Va rilevato che la liberazione di dopamina provoca l' aumento della quantità di dopamina disponibile sui recettori postsinaptici,in gran parte come fa la cocaina che blocca la ricaptazione presinaptica di dopamina.Perciò, poiché entrambi i farmaci hanno l' effetto di aumentre la quantità di dopamina disponibiloe, gli effetti dei due farmaci sono piuttosto simili. . L'efedrina, contenuta in molti prodotti da banco per il raffreddore, se assunta per bocca ha una lunga durata d'azione e produce effetti sul sistema nervoso centrale (ossia sul cervello) praticamente simili. Il nocciolo dell'azione di questi farmaci, quello che viene ricercato da dopati e dopatori, è la liberazione in circolo della dopamina, che possiede fortissimi effetti psicotici, ossia di alterazione dell'umore, della personalità e delle capacità di relazione con l'ambiente, al punto da essere chiamata "l'amina della follia". Il che significa che possono produrre ( e producono…) stati allucinatori con comportamento schizofrenico.

    Le dosi e gli effetti

    Si pensi che le dosi terapeutiche (in passato, dato che al giorno d'oggi in neuropsichiatria le amfetamine sono sostituite da farmaci più affidabili) sono di 5-10 mg, in soggetti con il tono dell'umore depresso. Per un effetto dopante occorrono dosi 10-20 volte maggiori (fino a 100 mg), su soggetti con tono dell'umore, di partenza, niente affatto depresso. Le risposte farmacologiche all' amfetamina variano con la dose del farmaco, con il metododisomministrazione e con lacronicità o meno dell' assunzione.In generale, si può fare una distinzione tra gli effetti indotti da dosi basse o moderate (5-50 mg),di solito somministrate per via orale ,e quelli indotti da altre dosi (piu' di 100 mg ),che vengono spesso somministrate per via endovenosa. Questi intervalli di dosi non sono gli stessi per tutte le amfetamine. Per esempio, la destroamfetamina é 3-4 volte più potente dell' amfetamina. Le dosi bassi o moderate vanno da 2,5 a 20 mg, mentre le dosi alti sono 50 mg o più. Poiché la metamfetamina("speed") è ancora più potente, gli intervalli di dose devono esseree ri dotti ancora di più. Con dosi basse per via orale, tutte le amfetamine inducono un aumento significativo della pressione sanguina, con riflesso che rallenta la frequenza cardiaca,un rilassamento dei muscoli bronchiali e una varietà di altre risposte che derivano dalla preparazine chimica dell' organismo alla reazione di attacco/fuga /spavento. Nel SNC, l' amfetamina é un potente stimolante psicomotorio che provoca aumento dello stato di vigilanza, euforia, eccitazione, insonnia, riduzione del senso di fatica, perdita dell'appetito, elevazione dell' umore, aumento dell' attività motoria e della parlantina e un senso di potere. Con dosi moderate gli ulteriori effetti dell' amfetamina coprendono stimolazione respiratoria, lievi tremori, irrequietezza, un grande aumento dell'attività motoria e agitazione. Inoltre, l' amfetamina previene la fatica, sopprime l'appetito, stimola la veglia e provoca deprivazioni di sonno.Il sonno é dilazionato e non ristoratore, perché manca la fase REM (come noto, il sonno è composto dall'alternarsi di fasi REM e Non-REM, ossia fasi in cui c'è una attività cerebrale viva, perché si sogna, e fasi di rilassamento più profondo). Poichè la necessità fisiologica di sonno non può essere rimandata all' infinito, quando si interrompe l' assunzione di amfetamina si ha un sonno profondo. Il completo recupero dell^andamento normale del sonno richiede parecchie settimane. Infatti, sia l'uso prolungato di dosi basse sia l' us occasionale di una dose alta sono seguiti in modo caratteristico da un intensa depressione mentale e senso di fatica che controbilanciano la stimolazione comportamentale e l' euforia prodotte dal farmaco. I soggetti che usano per lungo tempo dosi elevatedi amfetamina accusano un insieme diverso di effetti farmacologici. I comportamenti stereotipati comprendono mocimenti ripetitivi e continui privi di scopo, improvvisi scatti di aggresivita e violenza, idee deliranti paranoidi e grave anoressia. Si può determinare uno stato di psicosi da amfetamina, che può essere indistinguibile da un attacco acuto di scizofrenia. Negli animali, la somministrazione cronica di amfetamina si associa con deplezioni persistente di dopamina dell' enzima tirosina idrossilasi, che è necessario per la sintesi di dopamina. Cio suggerisce che l' amfetamina può essere potenzialmente tossica per i neuroni dopaminergici. Alla fine, questi neuroni perdono la loro sensibilità alla dopamina endogena, cossiche si può sviluppare una perdita indotta dall' amfetamina della capacità di rispondere ai "rinforzatori naturali". In altre parole, l' unico modo per ottenere un rinforzo positivo può essere con l' uso del farmaco (amfetamina o cocaina) mentre l' attività chimica naturale può essere inafficace. Nei consumatori di dosi alte in stato di deterioramento si osservano altri effetti nocivi. Si verificano psicosi e condizzioni mentali anomale,perditadi peso, piaghe cutanee, infezzioni dovute alle carenti condizioni igeniche e una serie di altre conseguenze a causa dell' azione stessa del farmaco o della scarsa alimentazione, della mancanza di sonno o dell' uso di siringhe non sterili per le iniezioni endovenose. La dose tossica di amfetamina é molto variabile. Reazioni gravi possono verificarsi anche con dosi basse (20-30 mg). D'altra parte, soggetti che non avevano tolleranza del farmaco sono sopravissuti adosi di 400-500 mg. I consumatori cronici tollerano dosi ancora superiori.

    Uso nello sport
    Si cominciò ad impiegarla perché produceva uno stati di iperattività, con aumento delle capacità ideative, miglioramento del tono dell'umore, riduzione della percezione della stanchezza (pericolosissimo!): il soggetto diviene capace di un lavoro quantitativamente molto maggiore, anche se spesso questo lavoro qualitativamente è più scadente. Ma questo al soggetto non importa, dato che è di ottimo umore (all'inizio), ed è quindi soddisfatto anche di risultati mediocri. Sebbene migliori la capacita di svolgere compiti la destrezza può peggiorare.Quando é necessario uno sforzo intenso ée di breve durata, come nelle competizioni atletiche,l' amfetamina può migliorare la prestazione, nonostante il possibile peggioramento della destrezza e della capacità motoria fine

    Effetti collaterali in breve
    aumento della frequenza cardiaca, con possibili aritmie aumento del tono vescicale aumento dello stato di vigilanza, minor senso della fatica, maggior sicurezza, euforia che però può sconfinare in stati di panico aumento della temperatura corporea per liberazione di ormone tiroideo diminuzione drastica dell'appetito aumento (transitorio) delle prestazioni sessuali, poi impotenza suicidio,bellicosità,paranoia e allucinazioni deprivazioni di sonno Una intossicazione acuta causa aggressività, panico, spinte suicide, fibrillazione ventricolare (mortale, per chi non lo sapesse …), emorragie cerebrali da aumento della pressione arteriosa, con conseguenze letali, ma anche invalidità permanenti (paralisi).

    Rilevazione

    Le amfetamine vengono escrete nelle urine e sono fclmente rinvenibili anche 48 ore dopo l' assunzione.

    Dipendenza e tolleranza
    Ma le amfetamine causano anche dipendenza, e si può giungere all'intossicazione cronica, divenendo paranoici, con uno stato psicotico simil-schizofrenico. Si muore per mancanza di sonno, denutrizione, con sintomi opposti a quelli provocati in un primo momento dal farmaco: depressione, astenia, impotenza sessuale, inappetenza. Essendo un potente stimolante psicomotorio e un agente rinforzante del comportamento, l' anfetamina é passibile di abuso compulsivo ( induce dipendenza psicologica ). Induce rapidamente dipendenza sia nel uomo sia negli animali da laboratorio e segue un classico modello di condizionamento positivo (il rinforzo positivo porta a ulteriore uso del farmaco ). La tolleranza si sviluppa rapidamente ed è accompagnata da disforia, sedazione, apatia e bramosità del farmaco. La soluzione di questo stato é l' ulteriorer assunzione di amfetamina in dosi sempre piu alte, e cio instaura un circolo vizioso di uso del farmaco e astinenza. A questo punto, si sviluppa tolleranza agli effetti euforizzanti e iniziana periodi di prolungato tran tran. Questa tolleranza, combinatra con il ricordo degli stati di eccitazione indotti dal farmaco, porta ad assumere ulteriore farmaco, a isolamento sociale e a concentrare l' attenzione su come procurarsi il farmaco.

    Uso in medicina
    Le anfetamine furono introdotte negli anni ’30 come terapia della rinite e del raffreddore da fieno; successivamente vennero impiegate per la loro capacità di influire sul sistema nervoso. Per un certo periodo furono anche usate come anoressizzanti, cioè per ridurre l’appetito nelle persone che cercavano di dimagrire. Per la loro pericolosità , e per la dipendenza che producono, alcune sono state ritirate dal commercio. Altre le troviamo associate a farmaci contro il raffreddore, per contrastare l'effetto sedativo degli antistaminici o per dare vasocostrizione locale. Attenti, perciò, perché ci si può dopare inconsapevolmente, anche prendendo per il raffreddore un farmaco per bambini. Vediamone alcuni: Fenfluramina (Ponderal), Norfenfluramina Benzfetamina (Didrex) Metossifenamina (Orthoxine) Fentermina (Adipex) Mefentermina (Wyamina) Efedrina Norefedrina (Baby-rinolo, Triaminic),Benzefedrina (Novafed) Vengono usati nel trattamento della narcolessia, un disturbo caratterizzato da improvvisi attacchi di sonno durante il giorno Per capire la potenza di tali farmaci, che per lungo tempo sono stati assunti in modo incredibilmente incosciente, basti dire che una "sniffata" di 16 mg di cocaina cloridrato produce un effetto dell'ordine di durata di minuti; 10 mg di amfetamina danno gli stessi effetti per ore!!! propietà fisico chimiche formula C9H13N p.m.=135,2 E un liquido dall’odore amminico, acre, di sapore caustico.Volatizza a temperatura ambiente, densita (25°)= 0,913. Punto di ebollizion‌e = 200-203° scarsamente solubile in acqua;solubile in alcool e in etere e nei acidi. Le soluzioni aquose presentano una reazione alcalina al tornasole. Sintesi riduzione dall’ ossima del benzilmetilchetone o per reazionedi questo chetone con la formammide La sintesi industriale dell’ amf. parte dal fenilacetone ottenuto per acetilazione termica e decarbossilazione dell’ acido fenilacetico.Il fenilacetone viene in seguito sottoposto alla reazione di Leukart, una amminazione riduttiva con ammine formica, formiato di ammonio ed acido formico. Il formilderivato da questa reazione viene infine idrolizzato con un acido forte.

  • Cocaina

    La Cocaina é un alcoide presente in natura che si ottiene dalle foglie di Erythroxylon coca,un albero indigeno in Perù, Colombia e Bolivia. Storia In questi paesi, le foglie di E. coca erano usate da secoli per scopi religiosi, mistici, social, stimolanti e per scopi medici vari, segnatamente per aumentare la resistenza alla fatica, promuovere un senso di benessere e alleviare la fame. La dose usuale giornaliera era fino a 200 mg.Oggi, ”gli aspetti rilevanti connessi con la storia della cocaina hanno a ch fare ampiamente con i cambiamenti nel corso del tempo del dosaggio, della via di somministrazione, dei modelli d’ uso e della tecnologia della produzione della cocaina”. Diversi tipi Ogni foglia di E. coca contiene circa 0,5-1% di cocaina. Quando le foglie sono macerate e spremute, la cocaina viene estratta in forma di pasta di coca (60-80% di cocaina). Le persone che fumano pasta di coca possono accusare la comparsa di stati psicopatologici,estrema tossicità e grave dipendenza.La pasta di coca, perciò, viene di solito trattata per ottenere un sale cloridrato (“neve” o “crystal”). Inalata(“sniffata”)in questa forma, una “riga” di cocaina cloridrato fornisce una dose di circa 10-25 mg per ogni narice; perciò , un consumatore di cocaina può fiutare circa 20-50 mg per volta.Fino a poco tempo addietro, la preparazione diluita del sale cloridrato era la forma di cocaina più comune.Si è però sviluppato il desiderio di effetti maggiori e più potenti con un inizio dell’ azione più rapido. Di solito in farmacologia, questi effetti più elevati si ottengono con l’ iniezione parentale (di solito endovenosa). Per molte persone, però l’uso endovenoso di un farmaco voluttuario è sgradito e cosi ne è stata sviluppata una forma fumabile.La forma del sale cloridrato non è adatta ad essere fumata, perché il farmaco in questa forma si decompone alla temperatura necessaria per vaporizzarlo.Per risolvere questo problema, la forma cloridrato viene modificata chimicamente alla forma base, che viene poi concentrata per estrazione.Cio viene ottenuto mediante estrazione in etere (per ottenere la cocaina “free base”, cioè base libera) o, oggi più comunemente, bollendo il farmaco in una soluzione di bicarbonato di sodio finche tutta l’ acqua è evaporata. Il residuo di quest’ ultimo metodo è una forma di cocaina base che viene comunemente chiamata “crack”, per il rumore di crepito che fa quando viene riscaldata. Questa forma di cocaina base vaporizza a bassa temperatura e può essere inalata usando una cannuccia riscaldata. Oggi il “crack” è la preparazione usata dalla gran parte dei tossicodipendenti da cocaina. Questo metodo fornisce dosi medie dell’ ordine da 250 mg a 1 g. Poiché i numerosi effetti della cocaina sono correlati con la dose, le conseguenze di queste dosi più elevate sono gravi, come sarà evidente tra poco.

    Farmacocinetica della Cocaina

    La cocaina è assorbita rapidamente da tutti i siti di applicazione comprese le mucose, il tratto gastrointestinale e i polmoni.E’ inattivata sia nel plasma sia nel fegato.Solo piccole quantità sono escrete immodificate. Assorbimento Le vie principali attraverso le quali la cocaina viene assunta sono quella orale, nasale, endovenosa e inalatoria. Presa per via orale la cocaina cloridrato è assorbita lentamente e in misura incompleta.L’assorbimento si ha in un periodo di circa un ora e circa il 75% del farmaco è metabolizzato rapidamente nel fegato al primo passaggio.Perciò solo il 25% del farmaco assunto per via orale raggiunge l’encefalo e ciò avviene inun periodo di tempo lungo, venendo quindi meno la sensazione di “rush” che si ha per altre vie di somministrazione. Fiutata nel naso(“sniffata”), la cocaina cloridrato attraversa scarsamente le mucose.Inoltre la poiché la cocaina determina costrizione dei vasi sanguini, questa vasocostrizione fa si che la cocaina limiti il suo stesso assorbimento. Tuttavia, circa il 20-30%del farmaco viene assorbito e i livelli plasmatici raggiungeranno il massimo entro 30-60 minuti. Gli effetti farmacologici durano solo 30-60 min , sebbene la quantita totale assorbita declini lungo un periodo di circa 6 ore. Quando la cocaina base viene vaporizzata e fumata, alcune particelle vengono probabilmente intrappolate nel naso, mentre altre passano attraverso il nasofaringe nella trachea e giungon sulla superficie degli alveoli polmonari, da cui l’ assorbimento è rapido e pressoché completo. L’ inizio degli effetti si ha nell’ ordine dei secondi e questi persistono per 5-10 minuti. Soltanto il 6-32% circa della quantità iniziale raggiunge il plasma, il resto va incontro a pirolisi prima dell’inalazione. Ovviamente con l’iniezione endovenosa la cocaina salta tutte queste barriere e il farmaco entra subito in circolo. Il ritardo di 30-60 sec nell’ inizio dell’ azione rispecchia semplicemente il tempo necessario perché dalla sede dell’ iniezione il farmaco raggiunge l’ encefalo.

    Distribuzione

    La cocaina penetra nell’ encefalo rapidamente; le concentrazioni iniziali nell’ encefalo superano rapidamente quelle plasmatiche. Dopo essere penetrata nell’ encefalo, la cocaina si ridistribuisce rapidamente agli altri tessuti. Attraversa liberamente la barriera placentare e raggiunge nel feto livelli ugual a quelli della madre.

    Eliminazione della Cocaina

    La cocaina ha un emivita biologica di 30-90 minuti ed quasi completamente metabolizzata da enzimi presenti sia nel plasma sia nel plasma sia nel fegato. Il metabolica principale è il composto inattivo benzoilecgonina,che puo essere ritrovato nell’ urina per circa 3 giorni e molto a lungo (15-22 giorni) nei consumatori cronici. Una piccola quantità di cocaina è metabolizzata a un intermedio attivo (norcocaina). La rivelazione di benzoilecolina nell’ urina costituisce la base per l’ accertamento dell’ utilizzo di cocaina. La persistenza del metabolica nell’ urina implica che i consumatori cronici di dosi elevate possono accumulare il farmaco nei tessuti,da dove esso, in un secondo momento, passa nuovamente nel plasma, viene metabolizzato ed escreto. In alcuni soggetti che sono privi geneticamente dell’ enzima plasmatici che metabolizza la cocaina la durata dell’ azione puo aumentare.E ancora da chiarir se i metabolici della cocaina possano essere tossici per il fegato in certe circostanze

    La cocaina ha tre azioni rilevanti.
    1 é un potente anestetico locale
    2 é un potente vasocostrittore
    3 é un potente psicostimolante che ha forti qualità di rinforzo
    La cocaina potenzia le azioni sinaptiche della dopamina, della noradrenalina e della serotonina. queste azzioni dipendono dalla capacita della cocaina di bloccare la ricaptazione attiva di questi neurotrasmettitori nelle terminazioni presinaptiche dalle quali sono stati liberati.dalla fine degli anni ottanta é noto che l'azione della cocaina sul sistema dopaminenergico é cruciale per le sue propietà di rinforzo del comportamento e psicostimolanti. Il blocco della ricaptazione della dopamina ne fa aumentare la concentrazione extracellulare(sinaptica) potenziando la sua azione inibitoria sull' area tegmentale ventrale e nel nucleus accumbens.La proteina presinaptica trasportatrice della dopamina che viene bloccata dalla cocaina é composta da 619 amminoacidi, con 12 possibili punti di attacco alla membrana.Entrambi i terminali della proteina sono localizzati nel citoplasma intracellulare dei neuroni presinaptici.Probabilmente, il legame della cocaina a queste proteine induce un cambiamento di conformazione del sito di riconiscimento ( di legame) della dopamina che provoca una diminuzione dell' affinità della dopamina per il suo recettore. In effetti,è attraverso questa azione che la cocaina induce l' aumento della risposta inibitoria, che èmediata dall'area tegmentale ventrale e del nucleus accumbens.In vivo questa risposta si traduce, in qualche modo, negli effetti comportamentali della cocoaina.Almeno 2 dei 5 ( o piu )tipi di recettore della dopamina sono coinvolti in questa azione della cocaina. sembra che i recettori della dopamina siano la base degli effetti positivi sul comportamento degli effetti di rinforzo e gli effetti sulla locomozione e sul comportamento stereotipato osservabili sugli animale dopo somministrazione di cocaina i recettori D1sono meno conosciuti ma sembrano che abbiano un effetto"permissivo" nell'espressione e i comportamenti della dopamina, sebbene rimanga molto da spiegare è chiaro che l'esposizione cronica dei recettori postinaptici alle maggiori quantità di dopamina che sono disponibili produce sia una diminuzione di recettori, sia un aumento della quantità della proteina traspotatrice della dopamina.

    Effetti della Cocaina
    Come parte della sindrome lotta/fuga/spavento indotta dalla cocaina le risposte fisiologiche non tossiche sono rappresentate dall'aumento dello stato di vigilanza, e per attività motorie tacchicardia, vaso costrizione, ipertenzione, bronco dilatazione, aumento della temperatura corporea, mintereasi,aumento della disponibilità di glucosio,spostamento del flusso ematico dagli organi interni ai muscoli. Gli effetti piacevoli di dosi basse o medie 25-150 mg inizia non appena la cocaina raggiunge il cervello; gli effetti precisi variano in funzione della dose, del livello di tolleranza e della via di somministrazione. Le principali funzioni fisiologiche influenzate dalla cocaina sono l' umore, i processi cognitivi, funzioni vitali come la fame, il sesso la sete e la coscienza. Con l'assunzione di cocaina si ottiene un immediata e intensa euforia che puo durare secondi o spesso minuti.Successivamente si ha uno stato di euforia con ansia che puo durare 60-90 min, seguito da uno stato ansioso che puo durare ore. L'appetito é marcatamente sopresso ma in seguito si ha un rimbalzo. Anche il sonno e la stanchezza sono rinviati ma, anche qui, in seguito si ha un rimbalzo. Lo stato di coscienza e l' acuità mentale aumentano, ma sono seguite da depressione. Aumenta l'attività motoria, con agitazione, irrequietezza e una sensazione di moto costante. La cocaina é un potente rinforzatore del comportamento.Un soggetto che la sta usando ne vuole ancora, persino al posto di rinforzatori come il cibo. Quando l'effetto termina seguono ansia, depressione e paranoia. Con dosi superiori questi effetti si intensificano. Si verifica una progressiva perdita di coordinazione, seguita da tremori e, alla fine, da convulsioni. La stimolazione del SNC é seguita da depressione,disforia,ansia, sonnolenza e bramosità del farmaco. Nonostante la cocaina sembra meno efficace per doparsi perche gli effetti rispetto alle anfetamine sono piu brevi, spesso qualche atleta viene testato positivo alla cocaina, anche in sport di resistenza come il ciclismo.
 
  


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