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Wada: bene i controlli al Tour ma... meglio farli di notte!
#1
Wada: bene i controlli al Tour ma... meglio farli di notte!
Gli osservatori della Wada al Tour, erano sei gli incaricati di sorvegliare i controlli antidoping, hanno reso noto oggi il loro rapporto. Nell'elaborato - 50 pagine - si legge che «il programma antidoping del Tour 2010 era di buona qualità. Ma è evidente la necessità per l'Uci di variare il piano di attuazione dei controlli al fine di rendere il meno prevedibile possibile la successione degli stessi».
I controlli a sorpresa, secondo gli ispettori, si ripetono sempre prima delle tappe più impegnative in montagna o in occasione dei giorni di riposo e alla fine i corridori fini scono per attendersi il controllo, quindi addio effetto a sorpresa.
Gli ispettori della Wada suggeriscono quindi un «atteggiamento più aggressivo da parte dell'Uci. Invitiamo la stessa Uci a considerare seriamente di mettere fine alla regola non scritta di evitare i controlli nel mezzo della notte».

tuttobiciweb.it
 
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#2
Wada, l'Uci non esce bene dal rapporto sui controlli al Tour
Leggendo qua e la tra le 50 pagine del rapporto stilato dagli ispettori della Wada in occasione del Tour de France, si scoprono alcune chicche davvero interessanti. Per esempio, si parla chiaramente di quattro corridori altamente sospettati che non sono stati controllati, o lo sono stati in maniera insufficiente, controllati prima del Tour. E anche durante la corsa sono passati molti giorni prima che gli ispettori dell'Uci si interessassero di loro. Ma i controlli dell'Uci non avrebbero dovuto essere mirati?
Il rapporto suggerisce poi che gli ispettori non arrivino più negli alberghi con la macchina dell'Uci e la camicia con il logo sul petto, ma che vestano in maniera anonima e viaggino con automobili non riconoscibili. «Almeno due volte - si legge nel rapporto - sono state viste persone nascoste dietro le tende alle finestre che si attaccavano al cellulare non appena vedevano arrivare gli ispettori nei parcheggi degli hotel». Un suggerimento viene spontaneo: perché non annunciarsi direttamente alla hall, avvertendo "tra mezz'ora siamo lì?"
Lo scorso anno l'Uci aveva reagito violentemente contro il rapporto degli ispettori dell'AFLD, come si comporteranno stavolta con la Wada?

tuttobiciweb.it
 
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#3
«Test di notte? Se vogliono, dormano pure con noi»
«Controlli nel cuore della notte? Beh, se gli ispettori vogliono pure dormire in camera con noi, non c’è problema...». Vincenzo Nibali prova a scherzare, mac’è il rischio che venga preso sul serio. Perché l’ultima proposta della Wada (l’Agenzia mondiale antidoping) non pone limiti all’intrusione nella privacy dei corridori. Basta leggere il rapporto dei sei ispettori che hanno vigilato quest’anno sul Tour de France. Il loro giudizio sull’operato dell’Uci è lusinghiero («poche federazioni praticano una politica antidoping così intensa come nel ciclismo»), mala postilla è preoccupante. C’è infatti l’invito a tenere «un approccio più aggressivo», variando la distribuzione dei controlli «per renderli meno prevedibili», usando «più discrezione» all’arrivo negli hotel delle squadre e «considerando seriamente di porre fine alla regola di comodità che vuole che i corridori non siano controllati nella notte». Finestra Attualmente i corridori possono essere controllati fino alle 22 di sera e a partire dalle 6 del mattino. Resta una finestra, che a ragion di logica dovrebbe essere destinata al riposo. Evidentemente la Wada sospetta che possa essere invece utilizzata per pratiche illecite. «Nel rapporto degli ispettori non c’è spiegazione scientifica del perché un controllo alle 2 di notte o alle 5 del mattino dovrebbe dare risultati diversi rispetto alle 22 o alle 6— ribatte Roberto Corsetti, presidente dei medici di ciclismo italiani —. Inoltre posso certificare che i controlli a sorpresa sono veramente a sorpresa. Per esperienza sono capitati prima delle tappe di montagna e nei giorni di riposo, ma anche dopo tappe difficili e la mattina di tappe poco importanti. Un corridore che vince un grande giro viene controllato in pratica ogni giorno: maglia di leader, vittorie di tappa, passaporto biologico e altri tre controlli a sorpresa verso la fine. In totale una ventina». Racconta Nibali: «Il giorno della vittoria di Asolo al Giro sono stato controllato a fine tappa e un’ora dopo in albergo. Oppure mi è capitato di essere controllato la sera e la mattina seguente. In tutta la stagione avrò fatto una settantina di controlli, tra sangue e urine. Svegliare i corridori anche di notte mi sembra folle». Pozzato «Che differenza c’è tra fare i controlli alle undici di sera o alle tre di notte?— si chiede Filippo Pozzato —. Non vedo che cosa possa cambiare. Mi sembra esagerato. Bisognerebbe discuterne a livello di associazione corridori». Ride amaro anche il tricolore Giovanni Visconti: «Ormai non mi stupisco più. Abbiamo accettato tutto e probabilmente accetteremo anche questo. Con rassegnazione. Siamo una categoria di atleti diversi rispetto agli altri sport. Provate a svegliare i calciatori prima di una finale di Champions! Il doping esiste, ma i controlli già sono efficaci e molto severi. Non farci dormire di notte mi sembra accanimento».

da «La Gazzetta dello Sport» del 30 ottobre 2010 a firma Luigi Perna
 
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#4
bravo Visconti
 
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#5
Io sono stra-d'accordo con i controlli a sorpresa, è l'arma in più per beccare i furbi. Ma non fino a certi livelli: come fanno poi a riposarsi gli atleti se alle 2 di notte vengono svegliati per far i controlli?! Non mi stupirei se poi qualche ds con degli "agganci" non dicesse agli ispettori "andate un po' stanotte da tizio" all'indomani di una tappa importante o decisiva.
 
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#6
La Wada smentisce: non ci saranno controlli in piena notte
Diciamo che anche stavolta hanno sbagliato i giornalisti, che magari hanno letto e tradotto male, così tutti stanno tranquilli. «Non ci sarà alcun controllo notturno a sorpresa»: le parole di David Howman, direttore generale della Wada, sgombrano definitivamente il campo da qualsiasi equivoco. Anche se la questione aveva allarmato i corridori e i loro rappresentanti un po’ in tutto il mondo dopo la pubblicazione del rapporto degli ispettori della Wada sull’operato dell’Uci al Tour de France in materia di lotta al doping.
«Purtroppo le reazioni sono fondate su informazioni sbagliate - ha spiegato Howman -: la Wada non è un’agenzia incaricata dei controlli ma un ente super partes che ha fatto alcune raccomandazioni dopo aver seguito gli ispettori Uci al Tour. Nel nostro rapporto si raccomanda appunto di effettuare controlli a sorpresa ad orari meno prevedibili e non in piena notte, come è stato scritto».
Quindi i controlli a sorpresa si svolgeranno sempre fra le 6.30 del mattino e le 23 e non in piena notte. (da L’Equipe)

tuttobiciweb.it
 
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