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Milano-Sanremo, la zampata di John Degenkolb toglie il bis a Kristoff. Bonifazio e Cimolai chiudono nella top ten.
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Milano-Sanremo, la zampata di John Degenkolb toglie il bis a Kristoff. Solo quarto Sagan, mentre Bonifazio e Cimolai chiudono nella top ten.

[Immagine: 2_0202488_1_thumb2.jpg]
L'esultanza del tedesco John Degenkolb - © Bettiniphoto

La 106a edizione della Milano-Sanremo è del tedesco John Degenkolb, bravo ad interpretare al meglio il 'nuovo' traguardo di Via Roma e a beffare il campione uscente Alexander Kristoff proprio ad una manciata di metri dalla linea di arrivo.

Una Sanremo dai corsi e ricorsi storici, che alla fine non sono riusciti completamente a chiudersi. La partenza grigia e piovosa faceva pensare a Sanremo tempestose come quella di anno scorso o - peggio ancora - quella da tregenda del 2013: ma, alla fine, spunterà addirittura il sole. Se mettiamo da parte il cambio di location - da Lungomare Calvino a Via Roma -, la volata finale sembrava il remake di quella del 2014, con un superbo Luca Paolini che pilotava magistralmente Alexander Kristoff nel rettilineo finale: stavolta però il velocista norvegese non è riuscito a resistere al ritorno degli avversari, e in particolare quello di John Degenkolb. Infine proprio Degenkolb, nel 2012, aveva già vinto una Sanremo: o meglio, era stato protagonista di uno svarione del telecronista Rai che, per una decina di secondi, fece credere a tutta Italia che fosse il possente tedesco il vincitore di quella edizione, e non Simon Gerrans (quest'oggi appiedato da una frattura al gomito: no problem, quindi..!).

Stavolta invece per Degenkolb il sogno è diventato realtà, dopo esser già salito sul podio di una classica monumento lo scorso anno, quando chiuse la Parigi-Roubaix al secondo posto. Riavvolgendo il nastro della corsa, Degenkolb è stato quello che, tra i velocisti, meglio si è comportato in questo finale: ha tenuto senza difficoltà alla caotica Cipressa, con gli attacchi di squadra di Sky prima e BMC Racing Team poi; sul Poggio ha approfittato del lavoro di una ottima Katusha, scollinando in testa con Sagan e Matthews ed evitando quindi gli impicci che potevano causargli la scivolata di Philippe Gilbert (che si è portato con sé Stybar, Ciolek e l'iridato Kwiatkowski) in discesa. Infine allo sprint, nonostante fosse spalleggiato dal solo Dumoulin, è riuscito a muoversi con grande forza ed intelligenza, sfruttando il più possibile le scie degli avversari - ultima quella di Michael Matthews, terzo al traguardo - e fulminando Alexander Kristoff proprio negli ultimi 50 metri.

Solamente quarto Peter Sagan, dato tra i grandi favoriti di giornata ed autore di un finale, se non sbagliato (sta ad altri giudicare...), quantomeno dispendioso: prima sul Poggio, quando si è messo a rispondere in prima persona all'attacco di Greg Van Avermaet, e poi a meno di due chilometri dal traguardo, quando si è trovato addirittura in testa alla corsa. In volata infine una qualche incomprensione con il compagno di squadra Matti Breschel, una posizione troppo arretrata ed uno spunto veloce un po' meno veloce di un paio di anni fa hanno fatto il resto, relegando lo slovacco fuori dal podio per il secondo anno di fila.

Al quinto posto la grande sorpresa e soddisfazione nazionale: Niccolò Bonifazio. In questo inizio di stagione già aveva fatto vedere di che pasta era fatto, ma in pochi lo credevano già maturo per poter arrivare brillante e competitivo sul rettilineo di Via Roma, dopo poco meno di 300 chilometri di corsa. Eppure Bonifazio era lì, proprio alla ruota di Kristoff: mai è stato in grado di saltarlo (alla fine solo un corridore ben più scafato c'è riuscito), ma il podio non è neanche rimasto così lontano dalle sue mani. Qualche metro in meno da percorrere, o una gamba che durasse qualche metro di più, e sarebbe stato realtà. Ma per un ragazzo di 21 anni va già benissimo così. Come anche per l'altro ragazzo Lampre, Davide Cimolai: un po' più 'vecchio' del suo compagno (è un classe '89), potremmo giurare che ad inizio stagione avrebbe messo la firma su questo ottavo posto alla Classicissima.

La top ten della Milano-Sanremo si completa con la presenza di Nacer Bouhanni al sesto posto e di Fabian Cancellara, fuori dal podio dopo quattro edizioni consecutive (2° nel 2011, 2° nel 2012, 3° nel 2013 e 2° nel 2014), al settimo, mentre Tony Gallopin e Edvald Boasson Hagen giungono nono e decimo.


 
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