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Stefano Cecchini, l'amatore che sogna il professionismo
#1
Stefano Cecchini, l'amatore che sogna il professionismo
Grande Granfondista, a 38 anni potrebbe passare

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È un po’ che si parla di lui, ed è un po’ che lui, Stefano Cecchini, ci sta pensando. Di lui si parla e si narra come di un fenomeno scopertosi tale troppo tardi, in età avanzata. Delle sue “performance” si sprecano aneddoti e narrazioni. Sono storie che si autoalimentano, tanto da divenire leggende. Di Stefano Cecchini se ne occupa questa mattina «La Gazzetta dello Sport». Claudio Ghisalberti traccia un profilo di questo uomo di 38 anni, figlio di uno dei medici più conosciuti nel mondo del ciclismo, che in età avanzata ha conosciuto il fascino della bicicletta. L’amore è stato a prima vista, e da quel momento non si sono più lasciati. Stefano fa il ciclista per diletto ma lo fa con lo spirito e le modalità del professionista. Ma questo potrebbe anche non bastare, quanti si impegnano ma con scarsi risultati? Ad accrescere il mito di questo amatore sono invece le sue prestazioni fuori dall’ordinario. Le sue vittorie, i suoi tempi che lasciano davvero a bocca aperta. Chi lo conosce non ha dubbi: questo è un talento. Il fratello, Ansano, ne parla con ammirazione: «Va davvero forte, molto più forte di certi professionisti». Papà Luigi sorride compiaciuto: «Il ragazzo ha talento. L’ha scoperto tardi e ad una età che è più consona a scendere di bicicletta che a salirci…».

Stefano è contento, ma nella sua testa frulla anche il desiderio di coronare un sogno, che potrebbe condurlo ad un record: passare professionista. Quest’anno ha vinto tre granfondo, Sportful, Stelvio-Santini e Fizik. «E altre cinque le ho regalate ai miei compagni – racconta Stefano a Ghisalberti —. Negli ultimi tre anni ne ho vinte dieci, tutte le più importanti».

«Mai in bici prima del 2011 – scrive Ghisalberti-  solo corsa a piedi e sci agonistico a livello giovanile, e tanta bella vita… Una vacanza a Gran Canaria, con la Bike Academy del c.t. Cassani, nel febbraio 2011 gli cambia la vita. Conosce Chiara, una folgorazione: si sposa e questa primavera nasce Oscar. Assieme all’amore per Chiara nasce l’amore per la bici. Ora Stefano pedala per 20 ore di media la settimana, 32-33mila chilometri l’anno».

E il professionismo? «Tutto è nato questa estate a Livigno – spiega sempre Stefano Cecchini -. Mi ha cercato una squadra di World Tour, una delle più forti, dopo che ha visto che sul Giau, il mercoledì in allenamento prima della Maratona delle Dolomiti, ho impiegato solo un minuto più di Nibali al Giro (solo 24” più di Jungels, ndr). Mi hanno chiesto di fare tre salite che mi hanno indicato e di inviargli i file. Abbiamo parlato un po’ e poi sono spariti per paura del nome che porto. Recentemente sono ricomparsi e ne stiamo parlando. Non mi nascondo. E a chi non crede nei miei tempi gli dico di controllare qui: strava.com/athlets/7926905».

a cura della redazione di tuttobiciweb.it
 
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#2
Papà Luigi è il Luigi Cecchini che conosciamo?
 
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#3
E il nonno è il maresciallo Cecchini di Don Matteo.
 
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#4
Tu ci scherzi, ma se Luigi Cecchini è suo padre ti credo che questo vince tutte le GF.

E da pro non combinerebbe nulla.
 
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#5
Comunque si, ho trovato un articolo del 1996 in cui si parla di Luigi Cecchini e viene detto che suo figlio Stefano all'epoca aveva 18 anni quindi le età corrispondono.

Questo è il link: http://www.tuttobiciweb.it/index.php?pag...det&id=795
Consiglio la lettura perchè è illuminante leggerlo a distanza di 20 anni.
 
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#6
Da altre parti si dice che lo sta per ingaggiare una World Tour importante, sarebbe un duro colpo per il movimento.
 
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#7
ma veramente una world tour ingaggia un 38enne che non ha mai fatto il professionista? a me sembra una cosa da fuori di testa. sarebbe stratno/assurdo anche se ne avesse 10 in meno
 
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#8
Non capisco l'ostruzionismo a prescindere. Uno può salire su una bici e andare molto più forte di bidoni che "gareggiano" dall'età di sei anni e che finiscono nelle famigerate Continental di nuova generazione salvo poi non finire mezza corsa.
 
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#9
Beh questo è figlio dell'ex preparatore atletico di Riis, Ullrich, Hamilton e tanti altri, allievo di Conconi e rivale di Ferrari.

Che si scopra fenomeno a 38 anni mi pare stranissimo.
 
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#10
no ma io non ce l'ho con lui. Mi sorprende che qualcuno in ambito WT sia interessato ad ingaggiarlo
 
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#11
No vabbe, spero sia un pesce d'aprile con molto anticipo...
 
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#12
Nome a parte, MAI prenderei un 38enne granfondista "potenzialmente fenomeno". Ma proprio MAI.

Non ne capisco veramente il senso poi: se ovviamente escludiamo euro, dollari ecc Money. Eheh

ps: ovviamente la Gazzetta non si è tirata indietro per fare una brutta pubblicità al ciclismo Facepalm
 
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#13
Il cicloamatore medio rosicherebbe come una bestia se tutto ciò avvenisse. Come disse Zelk i watt sono watt, se fosse tutta roba sua io non ci vedrei assolutamente nulla di male, questo è il punto fondamentale però.
 
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#14
non ci credo finchè non lo vedo in una WT, specie perchè ha già una certa età (ciclisticamente parlando)
 
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#15
(06-12-2016, 09:28 PM)Danilo Ha scritto: se fosse tutta roba sua io non ci vedrei assolutamente nulla di male, questo è il punto fondamentale però.

Hai detto tutto te. :-/ Asd Asd
 
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#16
(06-12-2016, 09:28 PM)Danilo Ha scritto: Il cicloamatore medio rosicherebbe come una bestia se tutto ciò avvenisse. Come disse Zelk i watt sono watt, se fosse tutta roba sua io non ci vedrei assolutamente nulla di male, questo è il punto fondamentale però.

infatti. anche a livello WT perché no... anzi proprio perché ha 38 anni di sicuro l'ingaggio non sarebbe da top rider ma se poi i suoi dati e i suoi risultati lo fossero hai fatto un colpo a basso rischio

il grosso dubbio è il SE Asd grande come una casa

la vicenda per come l'ho capita io però è tutta una pubblicità da parte dei Cecchini... vedremo

PS: Visconti e Malacarne fra gli altri si sono subito schierati contro
 
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#17
Eh bhè la casta è contraria, quelli del pane e acqua....
 
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#18
Dui lascia perdere sta battaglia va.

Questo più sta distante dai pro e meglio è.
 
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[+] A 1 utente piace il post di Luciano Pagliarini
#19
Sì.
Un peccato però perché sarebbe stato interessante come "esperimento". Ma tanto sappiamo già come andrebbe a finire...
 
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