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Marco Pantani
#1
in arrivo
 
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#2
RICORDANDO PANTANI. Alle 23.55 su Raisport 2 «L'ultimo scatto»
Sette anni sono passati dalla tragica morte di Marco Pantani, uno dei più grandi e amati campioni della storia del ciclismo mondiale. Alle 23.55, su Raisport2, andrà in onda «L'ultimo scatto», a cura di Alessandra De Stefano. Un film documentario che condensa tutta la carriera del campione romagnolo, con i suoi successi pià belli e le imprese che restano indelebilmente nella memoria di qaunti amano il nostro sport.

tuttobiciweb.it
 
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#3
MORTE PANTANI - Settimo anniversario: un cuore di rose sulla tomba
Cesenatico (Forlì Cesena) - lunedì 14 febbraio 2011 - La città di Cesenatico e i tifosi hanno ricordato Marco Pantani a sette anni dalla sua prematura e tragica fine. Le iniziative si sono sviluppate in tre giorni: sabato sera una trentina di appartenenti al gruppo 'I Pirati sempre uniti x un unico capitano...Marco Pantani', si sono ritrovati al Circolo Tennis di via Cesare Abba, assieme a mamma Tonina e papà Paolo Pantani.
La famiglia Pantani ha fatto celebrare una messa ieri mattina nella chiesa di San Giacomo: vi hanno partecipato i genitori del campione, i familiari e tanti appassionati di ciclismo che poi sono andati al cimitero di Cesenatico dov'à sepolto il pirata nella tomba mausoleo.
In mattinata, alle 7.30 è stata celebrata una messa nella cappella del piccolo convento delle suore di via Mazzini, alle 10 poi alcuni tifosi, si sono ritrovati allo Spazio Pantani dove hanno portato un cuore di rose gialle e rosa, per poi raggiungere la tomba nel vicino cimitero.
"Il Cesena - si legge - ricorda Marco Pantani, campione di classe purissima, romagnolo Doc e grande appassionato del cavalluccio capace di portare i colori della Romagna sul tetto del mondo. Ci uniamo alla Curva Mare nel suo dolce ricordo". I tifosi bianconeri ieri in occasione della partita contro l'Udinese avevano ricordato Pantani dedicando al Pirata uno striscione. E Vittorio Savini, presidente del club, ha ringraziato i tifosi della Curva Mare.

ciclonews.it
 
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#4
Pantani in croce. Quadro choc in una chiesa di Ravenna.
Marco Pantani in croce in una chiesa sconsacrata di Ravenna. Ce lo ha messo l'artista Giuseppe Tamburro, già noto nel mondo del ciclismo per avere disegnato il logo della maglia rosa del Giro d'Italia del 2006 e il manifesto dei campionati del mondo di Varese.

L'opera, un acrilico su tela di due metri per due, sarà visibile per la prima volta a partire da sabato mattina nella chiesa sconsacrata di San Domenico a Ravenna, nell'ambito della mostra che il Comune della città romagnola ha organizzato in occasione dell'arrivo di tappa del Giro, previsto per giovedì 19.

In "Atto d'amore" - questo il titolo del quadro di Tamburro - l'immagine di Pantani a braccia larghe su un traguardo è sovrapposta a una croce. Tra i colori cupi spiccano due macchie di giallo e rosa, riferimenti al Tour de France e al Giro d'Italia conquistati nel 1998 dallo scalatore di Cesenatico (Forlì-Cesena). Tamburro, 63 anni di Isernia, ha spiegato alla stampa locale che si tratta "di un omaggio che ho fatto al suo sacrificio. Pantani dava fastidio ed è stato condannato ingiustamente".

skysport.it
 
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#5
Sul Galibier un monumento ricorderà il Pirata
Il 19 giugno, sulla strada che sale al Galibier, nel punto esatto da cui Marco spiccò il volo verso la conquista del Tour de France, verrà inaugurato un monumento che renderà perenne il ricordo di quell’impresa del 1998. Era il 27 luglio, ma ormai è storia.
Si tratta di una statua del Pirata, realizzata con la pietra piemontese di Luserna San Giovanni da Massimo Salvagno, che verrà collocata sul Galibier dopo una cerimonia cui prenderanno parte, oltre a tutto il mondo istituzionale della comunità dell'Alta Savoia, quanti continuano a voler bene al campione romagnolo.
«Quella statua – ha spiegato il signor Sergio Piumetto, ideatore dell’iniziativa - sarà un monito. Chi transiterà da lì sarà chiamato a confrontarsi con il mito, dovrà moltiplicare le forze. Non saranno ammesse le debolezze e si innalzerà fatalmente la soglia del sacrificio. Così è, se si vuole fare ingresso nella storia. Per questo motivo, nel centesimo anniversario del primo incontro tra Le Col du Galibier ed il Tour de France, ho fortemente voluto concretizzare la mia ammirazione verso il Pirata mediante la realizzazione del sommo dei riconoscimenti: un monumento nel punto esatto dove egli diede il primo colpo di pennello al quadro più bello di tutta la sua collezione.
«Quel giorno "Le Pirate" – precisa ancora Piumetto nel comunicato stampa che annuncia la creazione del monumento - trasformò quella fuga nel più Sublime e Dignitoso gesto che ogni uomo deve avere il coraggio di compiere almeno una volta sola nella propria vita: seguire a qualsiasi costo il proprio cuore: quella magica cassaforte di sogni impossibili che solo I Grandi sono in grado di aprire».
A rendere concretamente attuabile il progetto hanno pensato le Autorità locali, in particolare il Sindaco di Valloire-Galibier, Christian Grange, ed il Direttore Generale dei Servizi della Comunità stessa, Laurent Cadar, a cui va, ovviamente, il nostro riconoscimento.
Il monumento avrà un nome, si chiamerà “Pantani Forever”, Pantani per sempre. Un’espressione che rimanda sicuramente all’eternità il ricordo del campione e che, contemporaneamente, sembrerebbe riprendere il nome con cui Sergio Piumetto si è fatto conoscere in passato in relazione ad alcune iniziative legate alla figura di Pantani.
In quest’epoca dominata dagli interessi e dal denaro, in cui spesso, dietro l’apparenza di nobilissime iniziative si nascondono basse speculazioni, l’ideazione e la realizzazione disinteressata di questo monumento, non contaminate da grette logiche commerciali e di tornaconto personale, ma ispirate unicamente dal desiderio di rendere perenne il ricordo di quel mitico evento, non possono che essere accolte positivamente.
Un’iniziativa, quindi, disinteressata e tanto più apprezzabile alla luce della circostanza che Sergio Piumetto non ha mai conosciuto Marco Pantani, il compianto campione romagnolo, che nella sua breve vita ha costantemente dimostrato, pagandone a caro prezzo le conseguenze, di non poter consentire che interessi economici di variegata natura in qualche modo intaccassero la genuinità e la purezza di un’idea, di un sentimento, di un ricordo…
Appuntamento dunque domenica 19 giugno alle 11,30 sul Col du Galibier. In quel punto magico, da cui il nostro Marco spiccò il volo per entrare definitivamente nella storia di quel magico sport che è il ciclismo.

La Fondazione Marco Pantani
comunicato stampa
 
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#6
(10-06-2011, 03:23 PM)SarriTheBest Ha scritto: Sul Galibier un monumento ricorderà il Pirata

Chapeau!
Vive la France!
 
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#7
Chi lo ha sulla coscenza?
 
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#8
Che intendi dire?
 
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#9
Per malinconia (e anche perchè non ho mai visto delle sue tappe in diretta) giravo su youtube per rivedere qualche sua impresa (non è la prima volta) e per ascoltare qualche sua intervista, sopratutto quella con Gianni Minà, e sia dall'intervista, sia da alcuni commenti letti sotto in particolare :
Citazione:Savoldelli e Reverberi su quel controllo,dissero che i valori riscontrati erano diversi da quelli reali,e Savoldelli ritiratosi,disse che forse avrebbe dovuto contestare il controllo quel giorno ,anche se risulto di pochissimo entro il limite...

Citazione:(utente A) :VI VORREI RICORDARE LA LETTERA CHE VALLANZASCA SPEDI' ALLA MADRE DI PANTANI!!!!

(utente B):Esatto ! ne avevo sentito parlare! non sò bene come sono andate le cose,ma Valanzasca aveva in qualche maniera denunciato,che sarebbe accaduto qualcosa a Pantani un pò di giorni prima di Madonna di Campiglio. Per potere arrivare ad inquinare una provetta per un prelievo,perchè; a questo punto...forse di questo si trattapolitico , od alta imprenditoria, è possibile corrompere medici sportivi e giurati...ma non lo sapremo mai.

sembra che sia stato un complotto, e ci sono anche dei video su un'inchiesta di LA7 abbastanza interessanti
 
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#10
C'è pure un tipo che dice che gli avevano consigliato in prigione di scommettere su uno tra Gotti e Jalabert, perchè Pantani non avrebbe mai vinto il Giro del 99, comunque Madonna Di Campiglio è la più grande truffa della storia del ciclismo...
 
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#11
O dello sport, quindi sei d'accordo con me che qualcuno lo ha sulla coscenza?
 
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#12
Più di qualcuno, è stato ucciso dalla gente non dalla coca, molti di quelli che si fingevano suoi amici quando vinceva, l'hanno poi pugnalato alle spalle, appena è successo il casino...
 
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#13
Maradona disse una frase molto emblematica il giorno dopo la sua morte : "Lo abbiamo ucciso tutti. Io, te (riferito all'intervistatore), tutti quelli che lo hanno prima osannato e poi deriso".
 
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#14
(23-07-2011, 10:05 PM)ManuelDevolder Ha scritto: Maradona disse una frase molto emblematica il giorno dopo la sua morte : "Lo abbiamo ucciso tutti. Io, te (riferito all'intervistatore), tutti quelli che lo hanno prima osannato e poi deriso".

Ho visto il video, e c'è un idiota che dietro ride....che mi ha fatto incazzare, per essere poco volgare:P
 
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#15
Marco Pantani: troppo grande e pericoloso, perchè stava portando il ciclismo ad oscurare il nido del cuculo. Perciò ucciso due volte, a Campiglio e Rimini. Ma il suo mito è immortale e continua ad intenerire i cuori degli sportivi veri di ogni latitudine e rendere sempre più mefitici e criminali i suoi carnefici: quelli volontariamente tali e quelli che, per QI o per quieto vivere, lo sono stati senza decidere.
 
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#16
Io credo che i veri amici di Pantani fossero i tifosi quelli che non hanno mai smesso di credere in lui anche dopo la truffa di Madonna di Campiglio quelli erano i veri amici di Marco...ma la gente è troppo superficiale e chi dice il giorno prima :"Quello è un campione,il mio corridore preferito" e il giorno dopo :"Schifoso!!Dopato che non sei altro".Ecco quelli non meritano neanche di essere chiamati tifosi
 
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#17

Ho trovato 'sto video...commovente
 
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#18
PANTANI. Otto anni fa se ne andava il Pirata
Otto anni fa, al residence Le Rose di Rimini, veniva trovato senza vita Marco Pantani, stroncato dalle conseguenze dell'assunzione di cocaina. Aveva 34 anni ed era stato uno dei più grandi campioni del ciclismo moderno.
Alle 20.30 a Cesenatico nella Chiesa S. Giacomo sul porto canale sarà celebrata una Messa in suffragio di Pantani.
Domenica 26 febbraio al Teatro Comunale di Cesenatico andrà in scena "Marco Pantani, il campione fuori norma" per la regia di Alessandro Albertin. Uno spettacolo teatrale per ricordare Marco Pantani. Lo spettacolo è ad offerta libera e il ricavato andrà alla Fondazione Marco Pantani Onlus.
Sui social network sin dalle prime luci dell'alba i corridori, i tifosi, gli addetti ai lavori, gli amici che non hanno dimenticato Marco e che gli vogliono mandare un saluto, magari un semplice "ciao Marco" che contine mille pensieri e vale più di ogni altra parola. Anche per noi oggi è un giorno speciale: "CIAO MARCO".

tuttobiciweb.it
 
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#19
IL RICORDO. Zaina: Marco fu trattato come il peggior delinquente
Intervenuto nel corso della trasmissione “Ultimo Chilometro” in onda su Radio Manà Manà Sport, Enrico Zaina, ex gregario di Marco Pantani, ha voluto ricordare così il campione romagnolo scomparso otto anni fa: “Avevo già corso con Marco nel 1996, quando eravamo insieme alla Carrera. Nel 1999, quando dovevo decidere se diventare capitano o essere un gregario, decisi di intraprendere quest’ultima strada. Nel 1999, l’anno in cui sono arrivato alla Mercatone Uno, c’era una pressione non indifferente su Marco, ma noi eravamo un grande gruppo molto affiatato e siamo sempre stati al suo fianco, anche quando ci sono stati gli avvenimenti di Madonna di Campiglio. In quel momento, devo dire la verità, noi come squadra ci siamo sentiti morire, perché tutte le nostre energie erano tutte dedicate a lui”.
Zaina ha corso con Pantani gli anni più difficili, il 1999 e il 2000: “Nell’inverno tra questi due anni Marco voleva tornare a tutti i costi quello che è stato fino a pochi mesi prima, ma purtroppo ogni mese arrivava una procura a ricordargli tutto quello che era successo a Madonna di Campiglio. Purtroppo quella di Pantani non è una bella storia per lo sport italiano perché non si è mai guardato il lato umano: io credo che neanche il più pericoloso dei delinquenti sia stato trattato come Pantani in quegli anni. Io stesso, ad esempio, quando ho subìto una perquisizione da parte dei Nas mi sono sentito trattato come un delinquente, figuriamoci come può essersi sentito lui con tutto quello che gli succedeva. Purtroppo noi corridori negli anni abbiamo subìto questa immagine che in altri sport non c’è. Faccio un esempio: io non ce l’ho con Fabio Cannavaro, ma poco prima del mondiale di calcio è stato ripreso con una flebo al braccio; se fosse successo a un ciclista immagino già cosa sarebbe successo”.
Infine, Zaina ha dichiarato che il ricordo più bello che ha di Marco “è il sorriso con il quale mi ha salutato nel 2003, un anno prima della sua morte: in quel sorriso avevo visto della speranza, ma poi purtroppo sappiamo tutti come è andata a finire”.
Tuttobiciweb.it
 
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#20
Oggi, come ogni anno oggi è un giorno speciale. Il compleanno di mia nonna e la morte di Pantani sono le due uniche cose che ricordo e commemoro. Riposa, DAVVERO, in pace, Pirata.
 
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