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Tour, ecco le quindici frecce tricolori
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Tour, ecco le quindici frecce tricolori
L’ultima vittoria ha la data del 7 luglio 2010, Alessandro Petacchi in una volata da bollicine nella Reims dello champagne. L’ultimo a salire sul podio degli Champs Elysées sempre lui, lo spezzino dal mugugno facile che al Tour chiamano Petacchì: in maglia verde, onore a chi vince e si piazza di più. Si possono aggiungere, per il 2010, una tappa con Daniel Oss che si conquista il «numero rosso», premio al combattente di giornata. O il bis dell’anno scorso di Marco Marcato.

Miserello il bottino degli ultimi due anni, per l’ItalTour. Bisognerebbe tornare indietro di parecchio, a Mario Cipollini, a Marco Pantani, dimenticando Riccardo Riccò, passato in un paio d’ore dal bacio della miss alla cella di sicurezza. Quest’anno sono in quindici, gli italiani. Due le squadre, sempre le solite, Liquigas e Lampre, che ne hanno portati dieci su diciannove. Uno, Manuel Quinziato, è nella Bmc di Evans. Marcato con gli olandesi di Vacansoleil. Davide Malacarne con i francesi di Europcar. Giampaolo Caruso e Luca Paolini con i russi della Katusha.

Liquigas scommette su Vincenzo Nibali e come polizza sul Tour si è portata Ivan Basso, con Cadel Evans e Bradley Wiggins uno dei pochi a credere in questa corsa. Dovesse saltare Nibali che punta al podio, chissà, per la classifica potrebbe spuntare proprio Basso. Il gioiellino slovacco Peter Sagan da proteggere per la maglia verde impegnerà il trentino Daniel Oss, il rokkettaro che corre con la bandiera del Tibet sotto il sellino e ha tifosi anche in Giappone. Federico Canuti e Alessandro Vanotti a faticare per tutti.

Lampre si porta Michele Scarponi per le montagne e Petacchì per le volate. Il primo è qui per vincere un tappone, scortato da Marco Marzano e Simone Stortoni. Davide Viganò dovrà pilotare Petacchì, ormai arrivato ai 38 anni, un grande passato e un presente incerto, forse al Tour dell’addio. Quest’anno ha vinto tre tappe al Bayern Rundfarth, i migliori erano altrove. Dovrà dimostrare se è qui per contratto o perché ne ha ancora voglia. Si affida all’esperienza, sua e del suo compagno di squadra più giovane di un giorno, il tedescone Danilo Hondo. Due vecchietti che vorrebbero essere ancora terribili.

E poi c’è Marco Marcato, veneziano di San Donà, 28 anni, «Calimero». Uno che cinque anni fa si è trovato senza squadra e si è inventato emigrante per necessità e passione, in Belgio con la bici. È uno che sarebbe piaciuto ad Adriano de Zan, la voce storica del ciclismo in tv. E infine Manuel Quinziato, il bolzanino a un passo dalla laurea in giurisprudenza, una certezza per Cadel Evans che l’ha voluto al Tour.

Agli ordini del russo Denis Menchov, Maglia Rosa nel 2009, il siciliano Giampaolo Caruso per le salite e il veterano Luca Paolini per evitar le trappole della pianura. Davide Malacarne, 24 anni, il più giovane dell’ItalTour, avrà le sue rogne, arruolato nel più scalmanato team francese, Europcar, schiavizzato dalle bizze di Thomas Voeckler e Pierre Rolland. In quindici per almeno una vittoria, si spera. O nemmeno questo sarà un Tour per italiani.

da Liegi, Giovanni Cerruti per tuttobiciweb.it
 
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Tour, ecco le quindici frecce tricolori - da SarriTheBest - 30-06-2012, 02:27 PM

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