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Le grandi scalate - Il Mortirolo
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Le grandi scalate - Il Mortirolo

<img src="http://www.bettiniphoto.net/image/2_0007625_1_thumb2.jpg" title="Monumento "Pantani" sul Mortirolo - © bettiniphoto.net" alt="Monumento "Pantani" sul Mortirolo - © bettiniphoto.net"></img>
Monumento "Pantani" sul Mortirolo - © bettiniphoto.net


Il Mortirolo (1852 metri s.l.m.) è una salita al confine tra la provincia di Brescia e quella di Sondrio. La sua comparsa nel mondo del ciclismo è relativamente recente, infatti è stato scalato per la prima volta nel Giro d’Italia del 1990, ma ben presto è diventato una salita simbolo.
Il Mortirolo ha tre versanti, quello più noto e affrontato più volte durante la corsa rosa parte da Mazzo di Valtellina: 12,5 km di durissima salita con pendenza media superiore al 10% e punte massime che arrivano anche al 20%. Durante il Giro 2012 è stato affrontato da un percorso differente dello stesso versante nord, che presenta addirittura un tratto cementato negli ultimi km.
E’ considerata una delle salite più dure d’Europa ed è meta di molti cicloamatori (almeno di quelli più preparati!) che vogliono testarsi in un luogo “di culto” per ciclismo.


FRANCO CHIOCCIOLI – 1991
15° tappa del Giro d’Italia 1991, Morbegno-Aprica. Si affronta per la seconda volta nella storia il Mortirolo (per la prima volta dal versante di Mazzo), Franco Chioccioli è in maglia rosa, i favoritissimi della vigilia Bugno e Chiappucci sono più indietro in classifica. Il Mortirolo fa una spietata selezione naturale e quando mancano pochi km alla vetta rimangono in tre al comando: Chioccioli, Chiappucci e Lelli. La maglia rosa, non intimorita dai 70km che mancano al traguardo, parte e fa subito il vuoto e in cima alla salita ha più di un minuto di vantaggio. Vantaggio sugli inseguitori che aumenta in discesa e che il coppino (soprannominato così per l’incredibile somiglianza con Fausto Coppi) saprà gestire nel lungo falsopiano che porta ad Aprica. Vittoria di tappa e una bella ipoteca sul Giro.


MARCO PANTANI – 1994
15° tappa del Giro d’Italia 1994, Merano-Aprica. Una tappa spaccagambe che prevede Stelvio, Mortirolo e Santa Cristina prima del consueto arrivo all’Aprica. Sul terribile Mortirolo Marco Pantani, giovane scalatore romagnolo, che già il giorno prima a Merano aveva mostrato le sue qualità, stacca via via tutti i suoi rivali e anche la maglia rosa Berzin. In discesa il Pirata si fa raggiungere da Indurain e da Cacaito Rodriguez, ma sul Santa Cristina forza il ritmo di nuovo e nessuno può più resistergli. La tappa del Mortirolo consacra un giovane campione.


MIGUEL INDURAIN – 1994
L’altra faccia della medaglia: mentre davanti c’è il giovane Pantani che vola, dietro c’è il vecchio campione, vincitore (fino a quel momento) di tre Tour de France, che non ci sta a perdere. Indurain non riesce a tenere il ritmo forsennato di Pantani sul Mortirolo e decide intelligentemente di salire col suo passo. Supera coloro che avevano provato a resistere alla ruota dello scalatore romagnolo (Berzin e De Las Cuevas su tutti) e quasi in vetta raggiunge il fuggitivo Rodriguez. In discesa il navarro si lancia all’inseguimento di Pantani e il ricongiungimento gli riesce nel primo tratto in pianura, ma sul Santa Cristina deve arrendersi allo strapotere del Pirata. Perde la tappa e perde il Giro, ma questo non cancella la prova maiuscola di Indurain sul Mortirolo.


IVAN GOTTI E PAVEL TONKOV – 1996
21° tappa del Giro d’Italia 1996, Cavalese-Aprica. Penultima e decisiva frazione del Giro, in maglia rosa c’è Abraham Olano. La corsa si accende sul Mortirolo, Zaina fa il ritmo e il campione del Mondo di Duitama è costretto ad abbandonare la compagnia di Tonkov, Ugrumov, Gotti e dello stesso Zaina. A 3km dal GPM scatta prepotentemente Gotti, al quale riesce a rispondere solo Tonkov. I due fuggitivi vanno di comune accordo fino al traguardo: al bergamasco la tappa, al russo il Giro, come nel più classico degli epiloghi ciclistici. In questa tappa Ivan Gotti ha fatto segnare il miglior tempo di scalata del Mortirolo: 42’40”, record tuttora imbattuto.


IVAN BASSO E GILBERTO SIMONI – 2006
20° tappa del Giro d’Italia 2006, Trento-Aprica. Sulle prime rampe del Mortirolo la forte CSC di Basso fa subito un ritmo indiavolato e ben presto in testa rimangono solo in tre: Simoni, Piepoli e appunto la maglia rosa Basso. Lo scalatore pugliese alza bandiera bianca, è in giornata no, mentre il vecchio Gibo sta benissimo e per la prima volta in quel Giro riesce a tenere saldamente le ruote del dominatore varesino. La coppia fa il vuoto sul Mortirolo e si gestisce bene in discesa, ma nella dolce salita che porta al traguardo Basso accelera e per lo stremato Simoni non c’è niente da fare. Basso vince la tappa e la dedica al figlio Santiago, Simoni arriva sconsolato al traguardo e accusa la maglia rosa di avergli chiesto dei soldi per lasciarlo vincere. Una coda velenosa che si trascinerà per settimane.
 
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Messaggi in questa discussione
Le grandi scalate - Il Mortirolo - da Hiko - 03-10-2013, 07:03 PM
RE: Le grandi scalate - Mortirolo - da Gershwin - 03-10-2013, 07:27 PM
RE: Le grandi scalate - Mortirolo - da Gershwin - 03-10-2013, 07:34 PM
RE: Le grandi scalate - Mortirolo - da Danilo M. - 03-10-2013, 08:46 PM

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