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Le grandi scalate - Il Passo dello Stelvio
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Le grandi scalate - Il Passo dello Stelvio


I tornanti dello Stelvio - © suedtirorerland.it


Il Passo dello Stelvio (2758 metri s.l.m.) è il valico automobilistico più alto d’Italia e il secondo più alto d’Europa. Si trova all’interno al parco Nazionale dello Stelvio al confine tra Lombardia e Alto Adige, nelle Alpi Retiche.
I quarantotto tornanti dello Stelvio hanno caratterizzato la storia del Giro d’Italia sin dal loro avvento, nel 1953, facendola divenire una sorta di Montagna Sacra. Essendo il punto più alto mai raggiunto durante la corsa rosa, il passo dello Stelvio è sempre stato Cima Coppi nelle edizioni in cui è stato scalato, in onore del campionissimo che per primo riuscì a “domarlo”.
Le difficoltà dello Stelvio risiedono nella sua lunghezza (sfiora i 30 km nel versante di Prato allo Stelvio) e nella sua altitudine, che crea qualche difficoltà respiratoria. Molte volte in questi sessant'anni ci sono stati problemi meteorologici, dovuti proprio all'altitudine dello Stelvio, che non hanno permesso il transito ai corridori e hanno costretto gli organizzatori a virare su percorsi alternativi.


FAUSTO COPPI – 1953
20° tappa del Giro d’Italia 1953, Bolzano-Bormio. Koblet è saldamente al comando della classifica, il giorno precedente Coppi ha provato a farlo saltare nel tappone di Bolzano, ma si è dovuto accontentare della vittoria parziale e sembra ormai rassegnato al secondo posto finale. Alla partenza della tappa Koblet nasconde la fatica con gli occhiali scuri d’ordinanza, ma con uno stratagemma Ettore Milano, fidatissimo gregario di Coppi, capisce le sue difficoltà e questo rincuora il campionissimo di Castellania sul possibile buon esito della giornata.
La Bianchi aggredisce i primi tornanti dello Stelvio, a 12 km dalla vetta scatta Defilippis (la leggenda narra che sia stato lo stesso Fausto ad averlo spronato), a cui risponde prontamente Coppi, troppo forte per tutta la concorrenza: inizia il volo dell’Airone, un uomo solo al comando come nella migliore tradizione coppiana. In cima allo Stelvio Coppi ha due minuti sul primo inseguitore e oltre quattro sulla maglia rosa e questo gli consente di affrontare la discesa con la dovuta cautela, mentre l’avversario svizzero cade ben due volte. Il campionissimo arriva a Bormio precedendo di due minuti Fornara e e il vecchio Bartali. Lo sconfitto Koblet giunge addirittura a 3’28”. Un’altra impresa da aggiungere al campionario di Fausto Coppi che sigilla il suo quinto Giro d’Italia.


CHARLY GAUL – 1961
20° tappa del Giro d’Italia 1961, Trento-Bormio. La tappa originaria prevedeva la scalata ai due giganti del Giro, Gavia e Stelvio, ma il Gavia fu impraticabile per neve, mentre sullo Stelvio si lavorò tutta notte per permettere il transito dei corridori. Un’accoppiata che sembra stregata, dacché ad oggi non sono mai state affrontate nella stessa tappa queste due salite mitiche, ma è ambizione della corsa rosa riuscirci nel 2014.
Arnaldo Pambianco è in maglia rosa e una folta legione straniera vuole rubargli lo scettro: Anquetil, Suarez, Van Tongerloo, Junkermann, Van Looy e Gaul. E’ proprio Rik Van Looy (per la prima volta competitivo in un Grand Tour) ad andare in fuga fin dal Passo del Giovo e ad un certo punto dello Stelvio è pure maglia rosa virtuale. Qui però inizia lo show di Charly Gaul che distanzia il gruppo maglia rosa e raggiunge ad uno ad uno i fuggitivi, compreso il campione del Mondo. Pambianco, inizialmente in difficoltà, sale con il suo passo e riacciuffa tutti eccetto quell’Angelo della Montagna, che tra due muri di neve vola veloce verso il traguardo. Nella picchiata verso Bormio la maglia rosa recupera qualche secondo, ma il campione lussemburghese è ormai imprendibile e vince con più di due minuti di vantaggio su Pambianco.


FAUSTO BERTOGLIO – 1975
21° tappa del Giro d’Italia 1980, Alleghe-Passo dello Stelvio. Ultimissima tappa, c’è la sfida per il primato tra la maglia rosa Bertoglio e lo spagnolo Galdos: a dividerli solo una quarantina di secondi e lo Stelvio come giudice supremo. Sulle prime rampe gli scalatori della KAS impongono un ritmo sostenuto, ma la maglia rosa è ben protetta dai compagni di squadra. Nel tratto più duro è proprio Galdos a prendere in mano le operazioni, ma Bertoglio non molla la sua ruota di un centimetro per tutti i tornanti dello Stelvio, addobbati a bordo strada da cumuli di neve e da una folla oceanica. Lo spagnolo conquista la tappa, ma è Bertoglio ad alzare le braccia al cielo in segno di vittoria.


BERNARD HINAULT – 1980
20° tappa del Giro d’Italia 1980, Cles-Sondrio. Alla vigilia della corsa si prevedeva una sfida tra il nuovo dominatore del ciclismo, Bernard Hinault, e i due idoli dell’Italia che pedala, Moser e Saronni, ma a sorpresa, a sole tre tappe dal termine, in maglia rosa c’è Vladimiro Panizza, gregario storico del Beppe nazionale.
La tattica di Hinault è chiara: manda tre suoi compagni di squadra in avanscoperta dal mattino, tra cui il suo luogotenente Jean-René Bernadeau (che sta costantemente a ruota per conservare energie), in vista di un suo attacco sullo Stelvio. Al dodicesimo tornante della salita scatta e demolisce la resistenza di Prim, Battaglin, Beccia e soprattutto della maglia rosa Panizza. Raggiunto il suo gregario quasi in vetta, la coppia Renault scollina con due minuti di vantaggio sugli inseguitori e si lancia verso il traguardo. A Sondrio Hinault lascia cavallerescamente la vittoria a Bernadeau e, giungendo con un vantaggio di quattro minuti e mezzo su Panizza, ipoteca il suo primo Giro d’Italia.


THOMAS DE GENDT – 2012
20° tappa del Giro d’Italia 2012, Caldes-Passo dello Stelvio. Penultima frazione e resa dei conti tra lo spagnolo Rodriguez, in maglia rosa, e il canadese Hesjedal. Sul Mortirolo Purito saggia le forze degli avversari, ma è Thomas De Gendt (ottavo della generale) a scattare negli ultimi metri della salita, aiutato dal compagno di squadra Carrara. Dopo la discesa in testa alla corsa si forma un gruppetto comprendente il fiammingo, che guadagna molti minuti su un gruppo maglia rosa quasi fermo e può approcciare lo Stelvio con quattro minuti di vantaggio. In salita arriva il forcing di De Gendt, che stacca tutti i suoi compagni di fuga (gli ultimi a resistergli sono Cunego e Nieve) e continua a guadagnare sul plotone, fino a sfiorare la maglia rosa virtuale. Nel finale il gruppo dei big riesce a limitare i danni grazie alle tirate di Hesjedal e agli scatti di Scarponi e Rodriguez, così da escludere di fatto il belga dalla lotta per il primo posto in classifica generale. Svanisce il sogno in rosa di De Gendt, ma il suo bottino è ampiamente positivo tra podio e vittoria sulla Montagna Sacra.


Simone Bulgarelli (Hiko)
 
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Le grandi scalate - Il Passo dello Stelvio - da Hiko - 14-10-2013, 10:33 PM

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