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Chaves: «Nel mirino Giro, Vuelta e la mia scuola di ciclismo»
Lo scalatore colombiano aiuta anche i bambini del suo Paese
Esteban Chaves è pronto per una grande stagione. Il colombiano della Orica GreenEDGE, classe 1990, insegue l'obiettivo di una maggior regolarità e punta ad un ruolo da protagonista al Giro d'Italia e alla Vuelta a España, che sarà il suo grande obiettivo.
«Sono partito più lentamente che in passato proprio perché ho questi due grandi obiettivi: ho lavorato ad Alicante in gennaio e in Sudafrica il mese scorso e nell'ultimo weekend ho finalmente attaccato il numero sulla maglia disputando Sud Ardéche e La Drome: ho sofferto il freddo, non erano nemmeno corse adattissime a me, ma mi sono servite ugualmente. Ora il mio calendario prevede Strade Bianche, GP Nobili, Volta Catalunya, País Vasco e spero anche la Liegi prima del Giro. Poi correrò il Giro di Svizzera prima di tornare in Colombia per preparare la Vuelta di Spagna, che sarà il mio grande obiettivo. Però già in Catalogna voglio provare a fare bene. Sono però molto curioso di scoprire il Giro d'Italia, del quale molti mi dicono che è il più duro tra i grandi giri».
Nonostante la giovane età, Chaves è già impegnato in prima persona per il futuro del ciclismo: «In Colombia ho un club con 90 bambini iscritti, lo segue mio padre in prima persona. Avremo presto a disposizione un velodromo per farli allenare in totale sicurezza. Il nostro obiettivo è quello di far innamorare del ciclismo questi bambini, cercando di aiutarli a vedere la vita in maniera diversa, insegnando loro la responsabilità e la disciplina. Ai bambini noi insegniamo a salire in bici, a pedalare, a divertirsi. Abbiamo al nostro fianco alcune fondazioni statunitensi che ci mandano magliette e gadget che noi regaliamo ai bambini con la speranza di aiutarli a costruirsi un futuro migliore».
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Orica, Chaves rinnova fino al 2018
Il colombiano ha già vinto due tappe della Vuelta
Il colombiano Esteban Chaves e la Orica GreenEDGE hanno rinnovato il contratto che li unisce prolungandolo fino al 2018. L'annuncio arriva mentre i corridore sta disputando un'ottima Vuelta nella quale ha ottenuto due vittorie di tappa e occupa attualmente il sesto posto della classifica generale.
«Sono molto felice di questa opportunità - spiega Chaves -: questa squadra mi ha aiutato in un momento difficile della mia vita, sento una grande fiducia attornia me e voglio fare di tutto per ripagare chi ha reso possibile tutto questo».
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Uno dei "vincitori" di questa Vuelta. Due tappe magnifiche nella prima settimana, poi una prestazione regolare intorno al quinto posto. Ha sorpreso anche a cronometro, andando meglio di Rodriguez, Pozzovivo, Nieve e Moreno, che erano diretti rivali per le posizioni della generale. Invece deludente la prestazione di Andorra, che in prospettiva lo limita un po', ma può migliorare ovviamente. Con un po' di supporto in più si prendeva anche la classifica a punti.
Prima grande prestazione di un corridore che prometteva almeno quanto Uran, ma per alcuni poteva anche essere al livello di Quintana (con caratteristiche un po' diverse), però quell'incidente l'ha frenato pesantemente. Passando con l'Orica poi si è anche frenato da solo, ma è riuscito comunque a emergere.
Futuro nei grandi giri ma anche nelle classiche, la Freccia può vincerla già l'anno prossimo, invece le Monumento hanno altri ostacoli e non so se può superarli subito. Intanto immagino che lo vedremo al Lombardia, già lì potrebbe essere uno dei favoriti se tiene la condizione
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Esteban Chaves: «Giro e Vuelta nel mirino»
Il colombiano protagonista di un bel finale di stagione
Esteban Chaves si sta godendo il meritato riposo dopo essere stato protagonista di un grande finale di stagione che lo ha visto quinto alla Vuelta con due vittorie di tappa, protagonista al Lombardia e vincitore del primo Tour di Abu Dhabi. Questo dopo aver corso, e bene, anche il Giro d'Italia con tanto di maglia rosa indossata.
Il venticinquenne colombiano approfitta dei giorni di riposo che sta trascorrendo ad Andorra - rientrerà in Colombia solo nella prima settimana di dicembre - per stilare un bilancio del suo 2015 e gettare uno sguardo alla prossima stagione nella quale metterà nel mirino Giro d'Italia e Vuelta España.
Qual è il tuo bilancio e come mai sei andato meglio nella seconda parte della stagione?
«Sono molto contento, perché ho visto premiare la mia costanza, la mia disciplina ed il grande lavoro svolto. Non so perché, ma nella seconda parte della stagione vado sempre meglio e raccolto i risultati migliori. Forse dipende dal clima, perché il freddo proprio non mi piace. Ma spero di poter invertire la tendenza».
Cos'è cambiato per te dal Giro alla Vuelta?
«Sono riuscito a trovare dentro di me le giuste motivazioni, ho svolto un lavoro formidabile in Colombia, in altura a 2600 metri sul livello dello mare con salite che arrivano a 3500 metri. E si può pedalare anche per 200 chilometri a quel livello, è un vantaggio importante. Anche Quintana e Uran hanno raccolto i risultati migliori dopo aver lavorato sulle strade di casa».
Torniamo alla Vuelta: che peso dai a bocce ferme al tuo quinto posto?
«Non è un piazzamento arrivato per cos, ma ottenuto lottando giorno dopo giorno. Se siamo arrivati a questo, possiamo puntare anche da altri traguardi importanti. Ed è questo l'obiettivo da inseguire».
Il finale di stagione è stato davvero ricco di soddisfazioni.
«Finire l'anno con una vittoria è davvero un'ottima iniezione di fiducia, anche perché l'Abu Dhabi Tour è stata la mia prima vittoria in carriera in una corsa a tappe. Il Lombardia invece è una corsa che mi piace che si disputa su strade che conosco visto che nei primi anni di carriera ho vissuto a Bergamo: l'ottavo posto finale è un bel segnale. Anche perché sappiamo di aver sbagliato qualcosa nella preparazione e quindi ci tornerò con ancora maggiore determinazione».
Ed ora riposo…
«Quando si tratta di lavorare, si lavora duro, ma quando si tratta di riposare… si riposa duro. Ad Andorra mi trovo molto bene, è un posto tranquillo, c'è la possibilità di fare tante camminate e poi qui vivono Tuft, Gerrans, Verona. Ci sto bene».
Il tuo direttore sportivo Matt White ha anticipato che il prossimo anno disputerai Giro e Vuelta. Confermi?
«Ho letto l'intervista, ho capito che Matt vuol puntare su di me per Giro e Vuelta e sugli Yates per il Tour. I programmi definitivi li stileremo però soltanto a gennaio».
Ti piace il Giro 2016?
«Sì, soprattutto perché non ci sono molti trasferimenti. Il Giro per il resto è una corsa dura, con salite che toccano i 2500 metri e a maggio bisogna fare i conti col freddo. Mi piace la corno del Chianti perché non ha un metro di pianura e poi c'è la cronoscalata che è adattissima a me. Ho lavorato tanto per migliorare a cronometro, ho ottenuto buoni risultati ma posso migliorare ancora».
Il tuo sogno è vincere il Tour ma non lo hai mai corso…
«Se i programmi saranno confermati, esordirò nel 2017 a 27 anni. C'è tempo e voglio migliorare ancora prima di andare in Francia».
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11-09-2016, 11:52 AM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 08-01-2017, 08:04 PM da Luciano Pagliarini.)
Secondo al Giro e terzo alla Vuelta, battuto solo da: Nibali, Quintana e Froome, non proprio tre scarsi.
Dall'anno scorso è cresciuto tantissimo e pare finalmente aver risolto il problema della tenuta nella terza settimana. Nonostante il bruttissimo infortunio del 2013 è riuscito a realizzare tutto il suo enorme potenziale.
L'anno prossimo giustamente farà il Tour, ma spero mettano in programma anche la Vuelta, onde evitare una stagione à la Aru.
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Secondo me ha poco senso portare Chaves al Tour dove (salvo morte del Team Nero) sarà praticamente impossibilitato a scattare e limitato dai km a cronometro. Avendo già gli Yates al Tour, continuerei a portare Chaves a Giro e vuelta
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È Chaves il primo che vuole fare il Tour.
E il Tour è una corsa a sé, che devi imparare a conoscere, dove i ritmi sono più schizofrenici, dove muoversi in gruppo è più difficile. O fa esperienza ora o non la fa più.
Poi appunto con la Vuelta come eventuale esame di riparazione si può rischiare.
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Deve per forza di cose andare al Tour e completare il percorso che sta facendo,magari con un altro podio...e poi dal 2018 dovrebbe competere per le vittorie....il coraggio e la fantasia non gli manca,oltre al talento.
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Esteban Chaves e Orica, arriva il rinnovo triennale
Il suo contratto prevedeva un’ulteriore stagione ma le parti, forti di una comunanza di idee totale, hanno deciso di anticipare i discorsi per il rinnovo: il colombiano Esteban Chaves ha firmato un nuovo contratto con la Orica-BikeExchange fino al termine del 2019. Il recente vincitore de Il Lombardia ha dichiarato: «Ogni anno ci siamo dati degli obiettivi e li abbiamo sempre raggiunti, aggiungendo anche altre gioie in ogni stagione. Sono stati tre anni speciali e voglio continuare a lungo in questo team pieno di giovani e che è come una famiglia. Voglio rimanere con le persone che mi hanno dato l’opportunità quando nessun altro credeva in me»
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Dopo la mononucleosi, Chavito vorrebbe cominciare la sua stagione in casa alla Oro y Paz
http://www.cyclingnews.com/news/chaves-e...-february/
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Oggi m'è piaciuto anche come atteggiamento.
Ha fatto lavorare la squadra ed è stato l'unico, Remco a parte, a provare ad attaccare.
C'è da dire, ad ogni modo, che i lampi li ha sempre avuti anche in questi anni neri, ciò che manca è la costanza.
Dovrebbe fare il Tour, non la gara più adatta per ritrovarsi, ma con Giro e Vuelta ci ha già provato, dunque tanto vale vedere se riesce a combinare qualcosa in Francia. Poi il percorso è adatto e, ad ogni modo, se va male può comunque presentarsi a uno degli altri due grand tours.
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La gestione di Chaves è la cartina tornasole di come lavorino male in Mitchelton-Scott.
Sono quattro anni che nei GT puntualmente esce di classifica dopo dieci giorni. Ma continuano a dargli chance mentre uno come Lucas Hamilton deve fare da schiavetto a Simon Yates.
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Anche lo stesso Chaves però dovrebbe capire la sua situazione, fare un passo indietro e puntare sin da subito alle tappe, che si toglierebbe maggiori soddisfazioni.
Anche perchè in giornata singola rimane un corridore competitivo.
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