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L'importanza del Giro d'Italia
#1
Partendo anche dal topic "sagre paesane" mi piacerebbe sapere, da chi ne sa di più (Paglia, Morris, ecc), l'evoluzione dell'importanza del Giro (anche tramite startlist) a confronto col Tour dal dopoguerra in poi.

Il tutto, analizzando la situazione decennio per decennio fino al giorno d'oggi.
 
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#2
Primi anni '50 più o meno pari.

Seconda metà anni '50 fino ai primissimi anni '60 sorpasso del Giro.

Poi il Tour torna alla formula per club e c'è il controsorpasso.

Dalla seconda metà degli anni '70 c'è una spaccatura netta, col Tour che diventa pian piano sempre più internazionale, mentre l'Italia ciclistica, che cresce a dismisura, si chiude più in sé stessa. Negli anni '80 il Tour è a un livello superiore, anche se, quantomeno per quanto riguarda i percorsi, dal 1987 in poi il Giro pareggia la controparte francese in quanto a esigenza dei tracciati.

Fino al '99 il Giro resta subordinato, ma con un gap non abnorme. Poi c'è un ulteriore calo progressivo, anche se con Zomegnan il Giro riprende a ingranare.

Poi dalla svolta "globale" del 2012 il Giro accetta, una volta e per tutte, il suo ruolo di numero 2 e da lì il prestigio della corsa inizia la sua picchiata.
 
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[+] A 4 utenti piace il post di Luciano Pagliarini
#3
Anche anni 90 era nettamente inferiore.......dal 95 inizio ad esserci un bel divario,dove i corridori migliori puntavano solo al Tour.
Attualmente non sarebbe neanche essere il secondo GT per importanza,ma non diventare il terzo,perche' la Vuelta sta diventando sempre piu' importante,anche se sara' difficile come storia arrivare al risultato del Giro.
In questo 2023,come presenze non eravamo neanche messi poi cosi male,certo il mese di maggio aiuta da un verso ma non aiuta da tanti altri.....dorlo corre prima del Tour sarà sempre una cosa negativa
 
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#4
Il Giro nasce sull'onda del successo del Tour ,6 anni più tardi ,nel 1909 .
Inizialmente è terreno per il movimento italiano ,e inizia a far parlare di sé all'estero dopo la prima guerra mondiale con la partecipazione di corridori internazionali come lucien Buysse ,Alavoine. Il movimento italiano era molto forte ,e il Giro non si è mai posto il problema dell'appeal all'estero fino al secondo dopoguerra .
Con il Tour che continuava ad essere per squadre nazionali ,il Giro acquisì sempre più importanza , soprattutto quando gli sponsor fuori dal ciclismo iniziarono ad investire in questo sport. Uno dei primi fu Magni con la Nivea. Il Giro era diventato la vetrina dove fare vedere la maglia ,e godette di grande partecipazione dalla metà degli anni 50 fino al 1962 quando il Tour diventò per club.
Se guardiamo la classifica o i corridori stranieri nel 1958 o 1959 e lo compariamo al 1963 vediamo una differenza sostanziale nei partecipanti.
Addirittura nel 65 furono tutti italiani tranne una Flandria che non portava uomini da classifica , Ci furono solo due tappe vinte da stranieri .
Certo ,gli italiani erano forti e vinsero il Tour ,ma la situazione era quella .
Torriani ,anche se da fastidio dirlo ,si inventò i cachet per i campioni , e questo divenne una costante ,anche se negli anni 70,gli spagnoli reduci dalla Vuelta sceglievano il Giro e Merckx correva con sponsor Italiani , ma il belga aveva una marcia in più ,anche per rispetto della storia del ciclismo. Lui riportò il Giro al livello del Tour .
In seguito ci fu l'autarchia italiana , con ciclisti che potevano vincerlo che non vennero mai , Zoetemelk su tutti ,che aveva tutti i numeri per vincere edizioni come 75 77 78 ecc. Torriani fece parlare di sé con la crono a Venezia e il corteggiamento a Hinault ,che il cachet lo prendeva ,e addirittura Guimard dava il placet al percorso
Dopo l'86 ,la generazione anti Tour stava finendo , e Torriani ripropose un Giro vero ,anzi bellissimo , nell'87.
L'internazionalizzazione riportò il Giro a buoni livelli ,anche perché la Vuelta cominciava a patire la sua collocazione , troppo anticipata e ormai obsoleta .
Ciò continuò fino al 1995 , quando l'Uci collocò la Vuelta a settembre ,dopo il rifiuto del giro .
La corsa spagnola acquisì rilevanza , come preparazione per i mondiali e riparazione del Tour .
Il Giro venne sempre più anticipato e il ciclismo stava cambiando . Il Tour veniva visto in tutto il mondo ,complici anche sponsor d'oltreoceano .
E il Giro ? Sempre più giù , anche se il World Tour impose la partecipazione alle squadre , permettendo quindi agli organizzatori un margine di negoziazione sulla lista partenti..
Alcune trovate di Zomegnan e percorsi divertenti diedero al Giro edizioni molto belle ,ma con l'avvento della nuova gestione e proprietà RCS e la crisi grave del movimento italiano ,che ha sempre tenuto in piedi la corsa il declino ora è tangibile e necessità provvedimenti.
 
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