09-04-2014, 03:41 PM
La regola del peso minimo delle bici di 6,8 kg sarà rottamata?
Per l'UCI le bici da corsa potrebbero pesare meno di 6,8 kg
Dimitris Katsanis, scelto dall’UCI come consulente tecnico all'inizio del 2014, ha dichiarato al sito BikeRadar che il noto regolamento che prevede che le bici da corsa utilizzate in gara debbano pesare almeno 6,8 kg (1.3.019 del regolamento UCI, in vigore dal 2000, ndr) potrebbe essere sostituito da uno standard ISO che permetta a telai e componenti di soddisfare comunque i requisiti minimi di sicurezza.
Se così fosse i progettisti sarebbero liberi di sviluppare telai ancora più leggeri di quelli attualmente in commercio e di integrare la tecnologia degli impianti frenanti a disco, al momento non autorizzati dall’UCI in competizioni quali il Tour de France e il Giro d'Italia. Di fatto i professionisti utilizzano già mezzi che pesano meno di quanto consentito, tanto che i meccanici sono spesso costretti ad aggiungere dei pesi supplementari per evitare sanzioni da parte dei commissari di gara.
Katsanis al riguardo a spiegato: «Questo norma all’epoca in cui è stata adottata è stata un’ottima idea per evitare l’utilizzo di telai troppo fragili e conseguenti rischi per la sicurezza degli atleti. La tecnologia da allora ha però fatto passi da gigante, per questo le nostre normative devono essere aggiornate ai tempi».
Il prossimo 20 maggio un comitato ISO composto da rappresentanti delle agenzie nazionali di normalizzazione come BSI del Regno Unito e ANSI dell’America voterà nuovi standard e criteri di valutazione per le biciclette e i loro principali componenti. Questi nuovi parametri - che dovrebbero essere adottati a tutti gli effetti nel corso dell'estate - potrebbero portare ad eventuali modifiche nelle normative UCI. Katsanis non ha indicato un lasso di tempo preciso per il pensionamento della regola dei 6,8 kg: «L’attuazione di una revisione della norma richiede del tempo perché i produttori dovranno testare i loro prodotti e produrre un certificato che dimostri che rispettano gli standard stabiliti. Potrebbero servirci solo 6 mesi o 2 anni, dipende dalla risposta che avremo dalle case costruttrici».
tuttobiciweb.it
Per l'UCI le bici da corsa potrebbero pesare meno di 6,8 kg
Dimitris Katsanis, scelto dall’UCI come consulente tecnico all'inizio del 2014, ha dichiarato al sito BikeRadar che il noto regolamento che prevede che le bici da corsa utilizzate in gara debbano pesare almeno 6,8 kg (1.3.019 del regolamento UCI, in vigore dal 2000, ndr) potrebbe essere sostituito da uno standard ISO che permetta a telai e componenti di soddisfare comunque i requisiti minimi di sicurezza.
Se così fosse i progettisti sarebbero liberi di sviluppare telai ancora più leggeri di quelli attualmente in commercio e di integrare la tecnologia degli impianti frenanti a disco, al momento non autorizzati dall’UCI in competizioni quali il Tour de France e il Giro d'Italia. Di fatto i professionisti utilizzano già mezzi che pesano meno di quanto consentito, tanto che i meccanici sono spesso costretti ad aggiungere dei pesi supplementari per evitare sanzioni da parte dei commissari di gara.
Katsanis al riguardo a spiegato: «Questo norma all’epoca in cui è stata adottata è stata un’ottima idea per evitare l’utilizzo di telai troppo fragili e conseguenti rischi per la sicurezza degli atleti. La tecnologia da allora ha però fatto passi da gigante, per questo le nostre normative devono essere aggiornate ai tempi».
Il prossimo 20 maggio un comitato ISO composto da rappresentanti delle agenzie nazionali di normalizzazione come BSI del Regno Unito e ANSI dell’America voterà nuovi standard e criteri di valutazione per le biciclette e i loro principali componenti. Questi nuovi parametri - che dovrebbero essere adottati a tutti gli effetti nel corso dell'estate - potrebbero portare ad eventuali modifiche nelle normative UCI. Katsanis non ha indicato un lasso di tempo preciso per il pensionamento della regola dei 6,8 kg: «L’attuazione di una revisione della norma richiede del tempo perché i produttori dovranno testare i loro prodotti e produrre un certificato che dimostri che rispettano gli standard stabiliti. Potrebbero servirci solo 6 mesi o 2 anni, dipende dalla risposta che avremo dalle case costruttrici».
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