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Qualche zoom sui ciclisti nati oggi 10 febbraio
#1
Kim Andersen (Dan)
[Immagine: 16477843061325Andersen,Kim.jpg]
Nato a Malling il 10 febbraio 1958. Professionista dal 1980 al 1992 con 43 vittorie.
Corridore generoso e solido deve i suoi migliori risultati a particolari azioni offensive, come quella che lo portò in testa alla classifica del Tour de France del 1983 e gli consentì di mantenere per sei giorni la maglia gialla; o quella, in occasione della Freccia Vallone 1984, che vinse alla grande, con 3'39" di vantaggio sul secondo, William Tackaert.
La sua carriera è stata macchiata da ripetute positività ai controlli antidoping (7): la prima volta al Giro del Lazio '85 (si era classificato 2° dopo Fausto Leali), la seconda nella Freccia Vallone '86 (dove si era finito 4°) e dovette rimanere fermo per quattro mesi. Successivamente nel Tour du Limousin del 1987, si fece di nuovo "pescare" rischiando il definitivo ritiro della tessera. Invece, è rimasto inattivo per squalifica per tutto il 1988, tornando poi a correre nel 1989 e chiudere la carriera nel 1992. Insomma, un corridore secondo alcuni anche troppo contraddittorio, sicuramente forte, pur col difetto di quella discontinuità che gli ha precluso traguardi ancor più tangibili. Finita la carriera agonistica è passato sull’ammiraglia, portandosi presso i non pochi brusii di coloro che non hanno dimenticato le sue positività. È stato diesse alla Faxta, alla CSC, alla Saxo Bank, alla Radio Shack e alla Trek.  

Jacky Durand (Fra)
[Immagine: 15456517191325Durand,Jacky.jpg]
Nato a Laval il 10 febbraio 1967, professionista dal 1990 al 2004 con 35 vittorie su strada. Un corridore battagliero, buono sul passo, ottimo in caso di sprint a ranghi ristrettissimi, nonché vero salvatore dell'onore francese, per aver tolto il ciclismo transalpino dall'impaccio di tabù umilianti. Certo, perché Jacky Durand, cavallo un po' pazzo che si compiaceva di esserlo, riuscì nell'impresa di vincere il Giro delle Fiandre, nel '92, trentasei anni dopo l'ultimo galletto, Jean Forestier. Ancora più bravo nel '98, quando, quarantadue anni dopo Albert Bouvet, riuscì a trionfare nella Parigi Tours. Con questi primati, era fin troppo naturale la sua popolarità in terra transalpina. Come atleta, diciamolo, è stato solo un buon corridore, non certamente un campione, ma il fatto di esser stato capace di inventarsi dei numeri, rende la sua carriera migliore e, come detto, relativamente alla Francia, indimenticabile. Nel suo palmares ci sono pure due vittorie ai Campionati Francesi su strada '93 e '94, il G.P. d'Isbergues '91, la Bordeaux-Cauderan '93, Ronde Aix-en-Provence '99 e tappe al Tour de France (3, dove è stato anche maglia gialla), al Giro di Lussemburgo, del Delfinato e alla Parigi Nizza.

Paolo Marcotti
Nato a Saliceto di Cadeo (PC) il 10 febbraio 1912, deceduto a Piacenza il 27 agosto 1977. Passista. Professionista dal 1937 al 1939, senza vittorie.
Un onesto pedalatore senza infamia e senza lode che ha comunque il merito, come altri senza palmares di nota, di aver contribuito alla ramificazione e alla penetrazione dello sport del pedale in zone non corposamente presenti quando il velocipede fu sostituito dalla bicicletta. Fra i piazzamenti ottenuti nei suoi tre anni nella massima categoria, da segnalare, il 5° posto nel Circuito Val d'Arda nel 1937, ed il 65°, alla Milano-Sanremo dell'anno successivo.

Romain Van Wijnsberghe (Bel)
[Immagine: 166750523813251960VanWynsberghe,Romain.jpg]
Nato a Moorsele il 10 febbraio 1937. Passista veloce. Professionista dal 1959 al 1966 con 5 vittorie. La vittoria di Romain nella Gand Wevelgem riservata agli indipendenti, convinse Pinella De Grandi, nocchiero della Bianchi, ad assumere questo giovanissimo belga, poco prima del Giro d'Italia 1959, e di schierarlo alla grande corsa. Ad animare Pinella, anche l'esigenza commerciale della grande casa di biciclette, di avere una piazzola autoctona in terra belga. La risposta del giovane fiammingo fu buona, perché si ritirò solo a ridosso del finale sulle Dolomiti, ma prima si piazzò ben quattro volte nei dieci di tappa. Ed il ragazzo tornato in patria, vinse subito due tappe al Giro del Belgio per indipendenti. L'anno dopo però, per il passaggio in pianta stabile fra i professionisti, Van Wynsberghe scelse il sodalizio francese della St Raphael Geminiani. Nel 1960 vinse a Poperinge ed a Westrozebeke, si laureò Campione delle Fiandre Occidentali e finì 4° nel GP dio Fourmies. Non riuscendo a decollare come era nelle sue ambizioni, Romain cambiò nel 1961 ancora una volta squadra, approdando alla belga Wiel's Flandria, ma durante la stagione non andò oltre al 2° posto nell'Attraverso il Belgio. Ancora un cambio nel '62, con relativo ritorno in Francia, alla Bertin-Porter, e lungo quella stagione tornò alla vittoria a Moorsele, fu 2° nei Campionati delle Fiandre, 3° nelle Kuurne-Bruxelles-Kuurne, 15° nelle Freccia Vallone. Nel 1964 approdò alla Pelforth Sauvage, ed iniziò a fare il gregario in pianta stabile. Nell'anno, solo un 9° posto nell'Het Volk. Sempre con la Pelforth, nel 1964 fu capace, da spalla di Jan Janssen, di chiudere 3° la Coppa Sels, 4° l'Attraverso il Belgio, 4° il Giro delle Regioni Fiamminghe, 9° la Liegi-Bastogne-Liegi e 9° la Quattro Giorni di Dunkerque. Nel 1965 passò alla Flandria Romeo: fu 5° nell'Attraverso il Belgio, 15° nella Classifica Finale del Giro di Svizzera e 68° al Giro d'Italia. Tornato in Wiel's nel 1966, chiuse la carriera il 15 marzo, in seguito ad una caduta.

Maurizio Ricci detto Morris
 
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