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Qualche zoom sui ciclisti nati oggi 17 febbraio
#1
Ezio Cortesia
Nato il 17 febbraio 1893 a La Spezia ed ivi deceduto il 5 agosto 1966. Stradista e pistard. Professionista dal 1912 al 1929 con 12 vittorie. Una carriera lunghissima chiusa a 36 anni dopo aver provato del ciclismo ogni versante. Uno che verso questo sport usò sempre Cortesia, proprio come il suo agnomen. Davvero sovente spettacolare ed onesto nel proporsi. Soprattutto uno che quando c'era quasi sempre si piazzava e, sovente, vinceva. Su diciotto anni di professionismo solo 4 volte fu accasato: nell'anno d'esordio 1912 alla Fiat, indi nel '15 nella stagione su pista alla Dei, nel '26 e '27 alla Ganna. Nella sua carriera la fase non brillante nei risultati, fu quella degli anni di Guerra ed i primi seguenti, quando non aveva ancora deciso se insistere con lo sport, o pensare ad un lavoro più remunerativo. Due soli Giri d'Italia svolti da ultratrentenne, il primo concluso al 10° posto e l'altro costretto al ritiro da caduta.
Comunque, per Ezio Cortesia, parla il bel ruolino che segue. 1912: 3° nella Coppa Val Senio. 1913: 1° nella Classifica finale del Giro del Sannio più 2 tappe dello stesso, 1° nella Coppa Frattamaggiore, 1° nella Vezzano-Viareggio-Vezzano; 2° in due tappe del Giro di Campania e nella Classifica fonale del Giro. 1914: 1° nel Giro delle Due Province, 1° nella Coppa Gerbi. 1917: 9° nella Milano La Spezia. 1920: 2° nel Giro della Lunigiana. 1922: 1° nel GP Fortitudo, 2° nel Giro di Toscana (seconda categoria), 5° Genova-Ventimiglia, 27° nel Giro di Lombardia. 1923: 20° Milano Sanremo. 1924: 1° nella Corsa Nazionale (Firenze), 2° Coppa d'Inverno, 3° nella Coppa Cavaciocchi, 5° nel Giro di Lombardia, 44° nel Campionato Italiano a punti. 1925: 1° nella Coppa Caivano, 1° nella Coppa Celena, 1° nella seconda tappa del Giro della Capitanata e 3° nella Classifica finale, 3° nel Campionato Italiano Professionisti juniores, 3° nella Coppa Sangiorgio, 4° nella Coppa Maradei, 5° nella Milano Sanremo, 10° nella Coppa Morgagni-Ridolfi, 10° nella Coppa Bernocchi. 1926: 5° nella Coppa d'Inverno, 5° nella Coppa Industriali, 9° nella Coppa Cavaciocchi, 10° al Giro d'Italia, 11° al Giro di Lombardia, 18° al Giro di Toscana. 1927: 3° alla Coppa d'Inverno, 7° nella Coppa Caivano, 13° nel Giro di Toscana, 23° al "Lombardia" ritirato al Giro d'Italia. 1928: 13° alla Milano Sanremo.

Frans Cools (Bel)
[Immagine: 16284248841325Cools,Frans.jpg]
Nato a Crayford (Regno Unito) il 17 febbraio 1918, deceduto a Aartselaar (Regione di Anversa) il 3 settembre 1999. Velocista su strada e sprinter su pista. Professionista dal 1938 al 1949 con sei vittorie su strada di valore internazionale (soprattutto per quei tempi di guerra) ed una decina di kermesse, una trentina su pista di cui 4 di valore superiore ai confini nazionali. Nato in Terra di Albione per il trasferimento della famiglia per sfuggire alla guerra, ma belga a tutto tondo, per lingua e cultura ciclistica ha il pregio di essere stato il belga che per primo belga e con una certa tangibilità a battere nella velocità su pista, uno dei più grandi sprinter della storia, Jef  Scherens. Cools era un corridore molto versatile e più completo di quanto superficialmente fu considerato nell’osservatorio. Basti citare che da giovanissimo dilettante partecipò alle Olimpiadi di Berlino dove gareggiò nel tandem (5° in coppia con Pirotte), nell’inseguimento a squadre (6°) e nel Km con partenza da fermo (12°). Divenuto professionista nel 1938, grazie al suo spinto veloce e alla sua abilità tattica fu, come già detto, il primo belga a piegare Scherens nel Campionato nazionale (1940), e seppe vincere numerose corse su strada nonché quelle kermesse che, pur in tempo di guerra, radunavano il meglio del ciclismo possibile del Belgio. Nel 1936 e ’37 fu Campione Nazionale della velocità fra i dilettanti, mentre fra i professionisti vinse il medesimo Titolo nel 1938 e nel ’40. Nel 1942 e ’43 vinse il Titolo Belga nell’Omnium, battendo fra gli altri il famoso Karel Kaers. Su strada vanno segnalati i successi nei Gp di Sint-Niklaas nel ’40, il Gp di Bruxelles e il Gp di Sleidinge nel ’41, il Gp di Emelgem ’42, il Gp di Ninove nel ’43 e il Gp di Hombeek nel ’45. Numerosi anche i piazzamenti, sia su pista che su strada. Dopo la sua carriera attiva, ne apri un’altra come pilota di derny, soprattutto alla Bordeaux-Parigi (nella foto sotto mentre pilota Van Springel) e come direttore sportivo.  
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Jozef “Jef” Scherens (Bel)
[Immagine: Scherens1.jpg]
Nato a Werchter il 17 febbraio 1909, de-ceduto a Louvain il 9 agosto 1986. Velocista, pistard. Professionista dal 1929 al 1951, con oltre 100 vittorie su pista.
Lo chiamavano “Poeske”, piccolo gatto. Di lui si rammenta, appunto, lo scatto felino negli ultimi metri, una sorta di "balzo", che gli consentiva di saltare qualunque avversario E' stato uno dei più leggendari sprinter di tutti i tempi, per il valore dei successi, il modo autorevole di conquistarli, ed una longevità semplicemente straordinaria. Sette volte Iridato nella velocità e 23 volte campione nazionale, ha vinto tutte le più grandi competizioni su pista. È stato il primo belga a conquistare il prestigioso Gran Premio di Parigi. Dopo le prime sei vittorie mondiali, consecutive ('32 a Roma, '33 a Parigi, '34 a Lipsia, '35 a Bruxelles, '36 a Zurigo, '37 a Copenaghen), venne battuto nel '39 ad Amsterdam da Arie Van Vliet, anche per gli effetti di una brutta caduta durante il GP di Parigi. L'anno successivo avrebbe potuto tentare di prendersi la rivincita, ma la finale non venne disputata per il precipitare degli eventi bellici. Dovette così accontentarsi di riconquistare la maglia iridata a 38 anni, nel '47 a Parigi, su Leo Gerardin (una delle sue "vittime", assieme all'altro francese Michard), a ben 15 anni dalla prima vittoria. Una performance straordinaria.

Jurgen Tschan (Ger)
[Immagine: 1221915747Tschan%20Jurgen.jpg]
Nato a Mannheim il 17 febbraio 1947. Passista. Professionista dall'ottobre 1969 al 1978 con 4 successi su strada e 6 Sei Giorni su pista.
Gran dilettante, in particolare nella pienezza della tradizione del pedale tedesco, che privilegiava il corridore forte sul passo con la tendenza a cimentarsi nelle lunghe cronometro a squadre (quartetto della 100 km) o addirittura di coppia. Jurgen, dopo aver vinto un paio di Titoli Nazionali nella cronosquadre ed il Titolo della Corsa a Punti su pista, partecipò, nel 1968 ai Giochi Olimpici di Città del Messico, sia nella corsa su strada (dove chiuse 45°) che nella cronosquadre (8°). L'anno successivo, ancora dilettante vinse il Giro di Colonia. Passò professionista in ottobre, in tempo di giungere 4° nel Campionato d'Europa dell'americana (in coppia con Roggendorf). Nel 1970, in seno alla Peugeot BP di Gaston Plaud, che sarà il suo unico team professionistico per l'intera carriera, fece il botto, andando a vincere col piglio del corridore di razza e primo tedesco a riuscirvi, la Paris-Tours. Il grande successo nella "Classica dei Castelli della Loira", non venne isolato nei comportamenti perché lungo la stagione, Tschan, s'era messo in luce con vari piazzamenti. Su tutti il 4° posto al Tour del Nord e il 5° al GP d'Argovia. Fu 19° ai Mondiali su strada e vinse 2 Seigiorni: a Berlino con Bugdahl e a Francoforte con Schulze. Nel 1971 si laureò Campione di Germania nella prova su strada e vinse il GP Aachen, fu 3° mella Quattro Giorni di Dunkerque e al GP d'Aix, 7° nell'Henninger Turm, 9° nell'Het Volk. L'anno seguente, vinse la Seigiorni di Francoforte con Duyndam, colse tanti piazzamenti in corse d'ottimo livello e concluse il suo primo Tour de Suisse al 25° posto e, soprattutto, il primo Tour de France al 45° posto. Sempre più gran gregario nonché seigiornista di pregio, tornò al successo su strada nel 1973, quando vinse il GP Siegburg e finì 2° nella classica Henninger Turm e 6° nella leggendario Bordeaux-Parigi. Passò poi i suoi ultimi anni di carriera, completamente votato al ruolo di spalla, mentre continuò a svolgere un ruolo faro nelle Seigiorni. Primi di chiudere col ciclismo pedalato l'11 gennaio 1978, ne rivinse altre tre: nel 1974, quella di Monaco in coppia con Schulze e, nel 1977, quella di Dortmund e quella di Francoforte, entrambe in coppia con l'astro nascente Didì Thurau.

Maurizio Ricci detto Morris
 
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