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Qualche zoom sui ciclisti nati oggi 18 febbraio
#1
Roger Chaussabel (Fra)
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Nato il 18 febbraio 1932 a Marsiglia. Passista scalatore. Professionista dal 1954 al 1961, con 6 vittorie. Un discreto corridore, onesto e simpatico, che ha recitato una carriera con poche luci negli ordini d’arrivo, ma tanti significati per chi intendeva quel ciclismo sì tanto faticoso, ma pure sempre pronto a far intendere di possedere le gioie della vita. Chaussabel veniva da una famiglia di sportivi ed essendo cresciuto in mezzo a tanti italiani che eran venuti oltralpe per vivere decorosamente, concepiva lo sport come una parentesi per arricchirsi culturalmente e far di sé stesso un testimonial del buon umore, dell’allegria, della filosofia dell’accontentarsi, perché negli intorni, tanta gente provava una fatica più cruenta di una scalata all’Izoard. Ed il piccolo Roger, era così divenuto il migliore degli uomini squadra possibili. Agonisticamente un piazzato che sapeva lavorare per chi i numeri ciclistici li possedeva veramente. Uno che divenne professionista a fine 1954, che vinse l’anno dopo, la prima e l’ottava tappa del Giro di Tunisia (alla faccia della mondializzazione del ciclismo che per tanti giornalisti d’oggi, è un fatto recente!). Uno che sulle sue tre partecipazioni al Tour de France, due volte fu convocato all'ultimo minuto per completare una squadra regionale, ciononostante le portò a termine tutte e tre e solo in quella del ’56 (dove fu 5° nella terza tappa), conquistò la Lanterna Rossa. Nel 1958 vinse il Gp Lesneven e, soprattutto, fece sua in solitudine la tappa di Beziers al GP du Midi-Libre, una corsa a quei tempi molto popolare. Nel 1959 partecipò alla Vuelta di Spagna, vincendo con la Saint Raphael Geminiani, la prima e la tredicesima frazione, entrambe crono squadre. Nel ruolino di Chaussabel, ci sono anche diversi piazzamenti in brevi corse a tappe come il Tour de l’Aude. Chiusa la carriera divenne vigile del fuoco, poi capo della stazione di Cadarache. Inoltre si guadagnò molta fama nell'ambiente venatorio, perché sapeva tutto sui cinghiali. È ancora vivente.

Raymond Riotte (Fra)
[Immagine: 15406242731325Riotte,Raymond.jpg]
Nato il 18 febbraio 1940 a Sarry (Yonne). Passista. Professionista dall’agosto 1966 al 1974 con 22 vittorie. Un corridore che pur non lasciando solchi nel suo cammino ciclistico, fu ugualmente uno dei francesi più popolari a cavallo degli anni settanta. Era un passista, discretamente veloce e pure in grado di tenere sulle salite a non forte pendenza. Divenne per questi motivi un ottimo elemento per capitani di peso, ed una garanzia nel poter essere vincente nei pochi giorni liberi da impegni di squadra. In carriera è stato spalla di capitani come Jacques Anquetil, Raymond Poulidor, Bernard Thévenet, Lucien Van Impe e Lucien Aimar ed ha corso per importanti sodalizi come la Bic, la Mercier, la Sonolor e la Peugeot.
Da dilettante è stato nel 1966 un cardine della nazionale, dopo soli due anni di ciclismo vero. Prima era un semi-amatore molto giovane, ma solo nel 1964 a 24 anni, iniziò a correre con la volontà di diventare qualcuno.  
L’esordio professionistico avvenne nelle file della Bic, poche settimane dopo la Corsa della Pace, dove si era comportato molto bene e da professionista ha partecipato ad otto Tour de France col miglior piazzamento nel 1971, 34°. Nella Grande Boucle del 1967 al suo primo start con la Nazionale A, vinse la dodicesima frazione Digne – Marsiglia, dopo essere stato per un giorno in Maglia Gialla cinque giorni prima a Strasburgo. È stato membro della Nazionale francese al citato Tour e a quello del 1968, indi ai Mondiali di Herleen ’67 (18°), Leicester ’70 (33°), Mendrisio ’71 (ritirato) e Gap ’72 (17°). Nel 1967 ha partecipato alla Vuelta di Spagna chiudendola 53°.
Fra le sue 22 vittorie, vanno citate, oltre alla tappa del Tour de France a Marsiglia, la Bordeaux-Saintes e la Ronde de Seignelay nel ‘1967 (e ’74), la Parigi-Camembert, la Flèche Auxerroise e il GP di Saint-Tropez nel 1969, nonché tappe al Midi libre, Tour del Nord, Parigi Nizza, Settimana Catalana.

Hector Tiberghien (Fra)
[Immagine: f1.highres]
Nato il 18 febbraio 1890 a Wattrelos (Francia), deceduto il 16 agosto 1951 a Neuilly-sur-Seine. Fondista. Professionista dal 1912 al 1924 con una vittoria. Tanti piazzamenti anche di prestigio, soprattutto nelle tappe del Tour de France, ma la luce della vittoria, per questo corridore che fu fatto prigioniero durante la Prima Guerra Mondiale, sta tutta nella Parigi Tours del 1919. Ciononostante Tiberghien, proprio per le sua presenza alle grandi corse e quel protagonismo che fu tale anche se non si dischiuse in vittorie, fu uno dei corridori più popolari a cavallo degli anni '20. Ed è pur vero che lo scampato triste destino che pareva divenuto suo durante conflitto, gli fece ereditare una filosofia di vita diversa, più sollecitata dalle bellezze del corso d'esistenza. In altre parole, pur nell'era che fece nascere l'abbinamento fra ciclismo e forzati della strada, questo belga, molto francese nei portamenti e nelle condotte, non lesinò divertimenti e spinte attrazioni, verso l'universo femminile. Una figura di nota, il buon Tiberghien.

Joseph “Jef” Wauters
[Immagine: 16405204601325Wauters,Jeff2.jpg]
Nato a Huizingen il 18 febbraio 1906, deceduto ad Alsemberg l'8 agosto 1975. Professionista dal 1926 al 1932 con 27 vittorie su strada.
Imponente figura del ciclismo belga a cavallo degli anni trenta. Un corridore veloce, resistente, con un grande piglio agonistico, ma pure una grande razionalità nel cercare solo certi traguardi, soprattutto quelli che non distavano troppo dalla sua area di vita, prima ancora che di sport. Non amava le trasferte, anche se ci sono state, e lo stesso ciclismo non lo ha mai vissuto come un mestiere. Di qui, una carriera più corta di quello che poteva essere (abbandonò di fatto alla fine del 1931 a soli 25 anni) e, presumibilmente, anche tanti successi gettati. Due volte Campione del Belgio, la gara che sentiva di più e vincente in una miriade di corse che, nella sua epoca, potevano considerarsi senza esagerazione delle classiche. Era fortissimo anche su pista.
Tutte le sue vittorie su strada: 1926: GP di Mezieres; Criterium di Amiens. 1927: 1a Tappa del Giro del Belgio; GP di Hoboken. 1928: GP Halle; GP Favor; Circuit de la Vallee; Criterium di Nazareth, Jodoigne, Ninove. 1929: Campionato del Belgio; GP de l'Escaut; Parigi-Lille; Parigi-Avion; Parigi-Henin-Lietard; Parigi-Montigny; Criterium di Aiglons, Wanze, Daume e Haasdonk. 1930: Campionato del Belgio; Parigi-Henin-Lietard; Criterium di Lille, Kontich. 1931: 1a e 3a Tappa Giro di Germania; Criterium di Hemiksem.

Maurizio Ricci detto Morris
 
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