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Qualche zoom sui ciclisti nati oggi 20 marzo
#1
Henri Paul Fin (Fra)
[Immagine: 15296921701325Fin,Henri-Paul.jpg]
Nato il 20 marzo 1950 a Wambrechies (Dipartimento del Nord). Passista. Professionista dall'ottobre 1972 al 1976, con una vittoria. Era molto atteso, perché da dilettante le sue doti sul passo l'avevano reso evidente. Un perticone adatto al crono, più quello di squadra che individuale. Arrivò alla Nazionale e fu uno dei quattro componenti il quartetto francese in gara nella Cento Chilometri a Squadre alle Olimpiadi di Monaco. Poi la gara olimpica non portò medaglie, ma l'osservatorio mantenne alta l'attesa per il passaggio di Fin fra i professionisti. Il salto si concretizzò ad ottobre nelle file della Sonolor. La prima stagione, soprattutto su strada fu deludente, un 2° posto a Langermark  ed un 3° a Joyeuse. Meglio su pista, dove fu battuto dall’olimpionico Rebillard nella finalissima dell’inseguimento ai Campionati di Francia. Non migliore l’anno seguente quando al 2° posto di Gistel su strada, accostò il 3° ai Campionati francesi su pista nell’amico inseguimento. Ruppe il ghiaccio con la vittoria nel 1975, vincendo il Gp Wattrelos, ma sul resto della stagione solo due terzi posti ad Aartrijke e ad Orchies. Nel 1976 ebbe finalmente l’occasione di partecipare al Tour de France, ma già dal prologo, che chiuse al 33° posto davvero deludente per uno come lui, si capì che erra inutile attendersi qualcosa di luminoso. Ed infatti si ritirò nel corso della decima tappa. A fine stagione, abbandonò l’agonismo. Insomma, una delusione

Gaston Plaud (Fra)
[Immagine: 10498.jpg]
Nato a Saint Savin (Vienne) il 20 marzo 1920. Pistard e stradista. Prof nel 1954, senza vittorie. Ha pressappoco l'età di Coppi ed è di 5 anni più anziano di Luison Bobet, due grandi coi quali era diventato amico. E' oggi un quasi centenario arzillo, coi medesimi tratti da gentiluomo che lo hanno sempre contraddistinto, pieno di ricordi indelebili e di un passato sul quale può dire di aver recitato tratti nobili. Ci si chiederà: "ma come corridore, non lo conosce nessuno?!". È vero, il suo passato atletico è nascosto da quello che ha fatto dopo, ma c'è stato, anche se pochi glielo chiedono. Gaston nacque in un villaggio, Saint Savin, nel Dipartimento della Vienne, figlio di un fabbro che s'era distinto nella resistenza durante la prima guerra mondiale e che gli aveva trasmesso la passione per il modellamento delle moto e delle biciclette. Un padre, che nella sua bottega faceva di tutto, compresa la costruzione di cerchi in legno: un tuttofare. Il piccolo Plaud, visse un'infanzia costruttiva e con un'apertura "socialisteggiante" evidente, degna di quanto il genitore gli trasmetteva, al punto di non subire come imposizione, il dover imparare un mestiere assai diverso, come il macellaio. Per trasferirsi ogni giorno verso la nuova bottega, conobbe le possibilità del ciclismo come sport. Crescendo, iniziò a cimentarsi soprattutto su pista, approfittando del trasferimento della famiglia a Tours, con l'abitazione vicinissima a quel velodromo che poi diverrà dapprima la sua casa sportiva e, da anziano, la sua dimora. Il Plaud ciclista si proiettò soprattutto lì, con un'attività che potremmo definire regionale con qualche punta nazionale, grazie soprattutto al richiamo di quell'impianto. Era un duttile Gaston, discretamente veloce per la velocità, buon inseguitore, ottimo nelle gare intermedie, dall'americana, all'eliminazione, all'omnium di quei tempi. Discreto pure come stayer. Vinse molto con lo status di dilettante, che era reale, perché continuava a lavorare come macellaio. Poi, allo scoppio della guerra, l'occupazione tedesca lo portò alla prigionia, ma riuscì a sfuggire al trasferimento nei campi di concentramento. Lavorò facendo di tutto, si sposò con Raimonda nel '41 (oltre 70 anni di matrimonio, i due!) e trovò pure modo, nel '42, di vincere l'inseguimento in una specie di campionato francese riservato a squadre delle zone non occupate. A fine conflitto, iniziò a commerciare carni e a correre per diletto. In seguito aprì un hotel a Touraine e, assieme alla moglie, un bar a Bourges. Un tuttofare vincente, che lavorò per la ristrutturazione del velodromo di Tours, dove tornarono a correre quei grandi che, a volte, riusciva a battere, diversi dei quali diventarono suoi amici. Poi, nel 1954, già 34enne, passò prof e corse con la Terrot, senza risultati di pregio, ma tanti corridori conosciuti, in primis un giovane scalatore in ascesa: Charly Gaul. Tre anni dopo fu chiamato a dirigere la Royal-Fabric-Enform, una squadra prof. Fu così bravo col poco che aveva, che la Peugeot a fine anno, decise di affidarsi a lui. Fu l'inizio della leggenda delle maglie bianche, con fascia a scacchi neri.

Johnny Weltz (Den)
[Immagine: 16399195421325Weltz,Johnny.jpg]
Nato il 20 marzo 1962 a Kobenhavn. Passista scalatore alto 1,75 m. per 75 kg. Professionista dal 1987 al 1995 con 12 vittorie.
Un buon corridore, che ha lavorato tanto per i suoi capitani, e che s’è guadagnato un punto luminoso di storia vincendo la 19esima tappa del Tour de France 1988, che si concludeva sul leggendario Puy de Dome. Quella fu l’ultima volta che il vulcano spento più alto del Massiccio Centrale di Francia ospitò la Grande Boucle. Per rivedere il Tour lassù dovremo aspettare il 9 luglio prossimo venturo che si annuncia appuntamento tra i più suggestivi ed attesa della stagione 2023. Weltz dunque, per quella vittoria, sarà ricordato per decenni e decenni e continuerà a far parte del giardino del ciclismo. Ma questo danese dalle buone qualità, si è guadagnato quella radiosa giornata, con una condotta di carriera meritevole, per la solidità con la quale ha vorato per i capitani di Fagor, Once (soprattutto), Artiach e Motorola, le sue quattro squadre professionistiche. Per la capacità di giocarsi al meglio la libertà di rado ricevuta e per il sorriso poco nordico che lo ha sempre accompagnato negli anni di carriera.
Johnny fu un dilettante d’evidenza internazionale che conquistò l’Argento ai Mondiali di Giavera del Montello nel 1985. Fra i professionisti, nel 1988, oltre al successo sul Puy de Dome conquistò la 15a tappa della Vuelta di Spagna a Sant Quirze del Vallés. Vinse poi frazioni di diverse corse a tappe di una settimana. Di seguito il suo ruolino.
Vittorie.
1987 (2): GP Plumelec, GP La Marseillaise. 1988 (4): 19a tappa del Tour de France con arrivo sul Puy de Dome, 15a tappa Vuelta di Spagna a Sant Quirze del Vallés, Critérium cycliste international de Quillan, Gp Angers. 1989 (2): Campionato Nazionale su Strada, Tappa di Lazcano Giro dei Paesi Baschi. 1991 (1): 6a tappa Vuelta delle Asturie). 1992 (1): 1a tappa Vuelta a Mallorca. 1993 (2): Trofeo Comunidad Foral de Navarra, Tappa Roanne (cronosquadre) della Parigi Nizza.
I migliori piazzamenti.
1987: 2° tappa Laudun dell’Etoile de Bessèges, 2° tappa a Saint Etienne del Critérium du Dauphiné,  
3° tappa Killarney al Tour of Ireland, 13° nella Parigi Tours. 1988: 3° nella Classifica Generale Tour du Limousin, 3° Gp Lamballe, 3° Gp Monein. 1989: 2° tappa Zumarraga della Bicicletta Basca. 1990: 2° nel Grand Prix de la Libération, 14° nel Campionato di Zurigo. 1991: 2° nel Grand Prix de la Libération, 2a tappa Pertuis del Criterium International, 9° nella Milano Sanremo 16° nel Giro di Lombardia. 1992: 2° tappa Vitrolles Giro del Mediterraneo, 2° tappa Saint Etienne del Critérium du Dauphiné Libéré. 1994: 2° tappa San Luis Potosí della Ruta de Mexico, 2° tappa Leon della Ruta de Mexico. 1995: 3° tappa Sète del GP du Midi-Libre.
Finita la carriera sulla bicicletta, è salito sull’ammiraglia, ed ha lavorato a vario titolo per la Motorola, US Postal Service, CSC e Slipstream.

Johannes Zagers (Bel)
[Immagine: 1225214325jan_zagers.jpg]
Nato il 20 marzo 1931 a Meer (Anversa), deceduto il 19 gennaio 1922 a Gooreind (Anversa. Passista veloce. Professionista dal 1952 al 1962 con 25 vittorie.
Un corridore forte, adatto alle classiche, col temperamento fiammingo, capace di produrre una serie impressionante di protagonismi, ma non vincente nella gara che può cambiare una carriera, che può fare di un ottimo ciclista, un campione. Zagers ci andò per tre volte molto vicino nella Liegi Bastogne Liegi, la grande corsa che preferiva. Volendo disaminare per bene di Johannes emergino belle facoltà e buona completezza, ma il “di tutto un bel po’”, non era suffragato da quegli acuti fondamentali per raggiungere certe vette. Era veloce, ma non velocissimo, scattista ma non finisseur e nei muri della sua terra, qualcosa gli mancava. Un gran bel corridore dunque, un evidente di peso nelle corse medie e nei criterium o kermesse, con un ruolino che ne traduce perfettamente qualità, caratteristiche e quelle piccole lacune che, quasi sempre, fanno le differenze. 
Tutte le sue vittorie.
1952 (1): Gp Duffel.  1954 (5): Cras-Avernas-Remouchamps-Cras Avernas, Nokere Koerse, Tappa Cangas de Narcea della Vueta delle Asturie, Tappa Nieres della Vuekta delle Asturie, Gp Brasschaat-Maria-ter-Heide. 1955 (2): Gp Berlare, Gp Borgerhout. 1956 (4): Putte-Mechelen, 1a tappa Attraverso il Belgio, Gp Bierbeek, Gp Belsele. 1957 (1): Gp Machelen. 1958 (3): Kessel-Lier, 1a tappa 3 Giorni di Anversa, GP Wilrijk Derny. 1959 (3): Gp Soignies, Gp Heule, Gp Kumtich. 1960 (2): Gp Schelle, Gp Machelen. 1961 (3): Gp Belsele, Gp Boulogne-sur-Mer, Gp Saint-Omer. 1962 (1): Gp Wavre.
I principali piazzamenti.
1952: 2° Cras-Avernas-Remouchamps-Cras Avernas, 2° Gp Meerhout, 2° Gp Steenhuize-Wijnhuize, 3° Gp Welle, 5° nella Liegi Bastogne Liegi. 1953: 2° Gp Bierbeek. 1954: 2° 3a frazione "3 Giorni di Anversa, 2° 1a tappa Giro Lussemburgo, 2° Gp Polder-Kempen, 3° 2a frazione Giro Lussemburgo, 5° nella Schelda-Dender-Leie. 1955: 2° Antwerpen – Herselt, 2° 1a tappa Attraverso il Belgio, 2° 3a tappa 3 Giorni di Anversa, 2° Gp Brasschaat, 3° 4a tappa Giro del Belgio, 3° Gp Grobbendonk, 3° Criterium di Aalst. 1956: 2° Schelda-Dender-Leie, 2° Omloop van de Gete, 2° Gp Vorselaar, 3° Gp Nederbrakel, 3° Gp Schilde. 1957: 2° Flèche Hesbignonne, 2° 1a tappa 3 Giorni di Anversa, 2° Omloop van de Rupelstreek, 2° Gp Attenhoven, 2° Gp Strijpen, 2° Gp Mechelen, 3° Anversa-Liegi-Anversa, 3° Putte-Mechelen, 3° Gp Kwaadmechelen, 3° Gp Schilde. 1958: 2° nella Liegi Bastogne Liegi, 2° 1a tappa del Giro di Lussemburgo, 2° Gp Bierbeek, 2° Gp Meerhout, 2° Gp Vijfbergenomloop, 3° nel Giro del Belgio, 3° nella Eizer-Overijse, 3° nel GP Frans Melckenbeeck, 3° nella Tienen-Potterie, 3° nel GP del Brabante Vallone. 1959: 2° nella E3 Prijs Harelbeke, 2° nella Coppa Sels, 2° nell'Omloop van het Houtland, 2° nella Baarle-Hertog, 2° Gp Baasrode, 2° Gp Vijfbergenomloop, 2° Gp Lokeren, 2° nel Gp Beerse, 2° nel Gp Zingem, 3° nel Gp Oostende, 3° nel Gp Zeebrugge, 6° nella Liegi Bastogne Liegi. 1960: 2° Gp Kontich,2° Gp Haacht, 3° Gp Charleroi, 3° nella Putte-Kapellan, 3° Gp Houthulst, 3° nella Antwerpen-Ougrée, 3° nella 2a tappa del Giro d’Olanda, 3° nel Gp Denderleeuw, 3° nel Gp Zandhoven, 3° nel Gp Maldegem. 1961: 2° nella Anversa-Liegi-Anversa, 2° nella Ransart-Beaumont-Ransart, 2° nell'Omloop Mandel-Leie-Schelde, 2° nel GP Stad Antwerpen, 2° nel Gp Rillaar, 2° nel Gp Soignies, 2° nel Criterium Lommel, 3° nella Ronde van Haspengouw, 3° nel Gp Heule, 3° nel Gp Kwaadmechelen. 1962: 3° Gp Strijpen, 3° Gp Zandhoven.

Maurizio Ricci detto Morris
 
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