25-06-2013, 08:59 PM
Credo che scriverò molto spesso su questo topic, quando ancora non ero iscritto ho avuto modo di leggere gli altri messaggi e per ognuno avrei da raccontare altre cento storie. Ne sciverò un po' alla volta, cercando di descrivere le sensazioni che ogni volta provai.
Comincerei con un messaggio dedicato tutto a Pantani, mettendo in luce tre delle sue imprese più belle, tra le tante:
1) Oropa 1999. Questa fu quella che mi emozionò di più, ancora di più dei nove minuti ad Ullrich a Les Deux Alpes. La catena rotta ai piedi della salita, lui che non si perde d'animo e va a riprendere gli avversari, uno ad uno, li stacca tutti e vince in solitaria. La faccia di Jalabert (suo degnissimo avversario in quel Giro) quando se lo vede alle spalle e poi quando viene superato vale per mille.
2) Les Deux Alpes 1998, per motivi ovvii: una cavalcata leggendaria, la speranza che cresceva km dopo km, il brivido quando Pantani scese dalla bici per indossare la mantellina (a De Zan e Cassani sembrò che fosse caduto, per fortuna non era così), il traguardi tagliato a braccia alzate. Impareggiabile.
3) Courchevel 2000. Lo preferisco al trionfo sul Ventoux perchè quello fu uno sprint seguito da mille polemiche, qui no: sì, anche in questo caso Marco aveva messo la sua ruota davanti a tutti, e li aveva lasciati tutti dietro, ma li aveva staccati tutti, Armstrong compreso. Insomma, una vittoria alla Pantani. Un particolare curioso che per i misteri della mente ricordo perfettamente è che nel finale della tappa sul percorso fecero invasione due-tre panzuti tifosi spagnoli in bicicletta, e tutti e tre avevano la divisa della Kelme, e appena ne inquadrarono uno ebbi il timore che uno di quella squadra lo avesse raggiunto...
Comincerei con un messaggio dedicato tutto a Pantani, mettendo in luce tre delle sue imprese più belle, tra le tante:
1) Oropa 1999. Questa fu quella che mi emozionò di più, ancora di più dei nove minuti ad Ullrich a Les Deux Alpes. La catena rotta ai piedi della salita, lui che non si perde d'animo e va a riprendere gli avversari, uno ad uno, li stacca tutti e vince in solitaria. La faccia di Jalabert (suo degnissimo avversario in quel Giro) quando se lo vede alle spalle e poi quando viene superato vale per mille.
2) Les Deux Alpes 1998, per motivi ovvii: una cavalcata leggendaria, la speranza che cresceva km dopo km, il brivido quando Pantani scese dalla bici per indossare la mantellina (a De Zan e Cassani sembrò che fosse caduto, per fortuna non era così), il traguardi tagliato a braccia alzate. Impareggiabile.
3) Courchevel 2000. Lo preferisco al trionfo sul Ventoux perchè quello fu uno sprint seguito da mille polemiche, qui no: sì, anche in questo caso Marco aveva messo la sua ruota davanti a tutti, e li aveva lasciati tutti dietro, ma li aveva staccati tutti, Armstrong compreso. Insomma, una vittoria alla Pantani. Un particolare curioso che per i misteri della mente ricordo perfettamente è che nel finale della tappa sul percorso fecero invasione due-tre panzuti tifosi spagnoli in bicicletta, e tutti e tre avevano la divisa della Kelme, e appena ne inquadrarono uno ebbi il timore che uno di quella squadra lo avesse raggiunto...