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Sì la Us Postal, l'Orica Greenedge, la Sky sono i mezzi di Usa, Australia e Gran Bretagna per conquistare il mondo attraverso il ciclismo. Quali sono sti frutti sotto gli occhi di tutti? Ci sono più corse, decine di squadre in più, tecnologia più avanzata in tutti i campi, è stato messo un grosso freno al doping. Se vuoi guardarti mezzi dilettanti fare sport con i sani valori di una volta vai sotto casa e ci trovi i vecchietti che giocano a bocce. A meno che un giorno lo Zio Sam non decida di esportare la sua cultura pure nelle bocce per fare dispetto a te
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GIORNALISTA MALGIOGLIO
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Ooooooooohhhhh Gersh si sta scaldando dopo che Tomze lo ha riempito di papocchie.
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In questo messaggio non c'è una sola cosa che abbia senso quindi non rispondo
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Gersh alza bandiera bianca, the winner is TOMZE30 al quale piace la polenta.
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Se pensi che dietro lo sport non ci siano non solo grossi interessi industriali ma anche politici (le grosse industrie fanno LOBBY ed anche pesante, la Gran Bretagna stanzia soldi perchè lobbisti premono in questo senso) e che
dietro questi mutamenti non ci siano logiche molto ma molto distanti dalla competizione pura, sei tu ad essere senza senso, amico mio...
Speriamo solo che Dio ci salvi dalla Cina, ecco.
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Ma allora? Anche se dietro l'Orica Greenedge o il Tour Down Under ci fosse un interesse politico (che ancora non ho capito a cosa dovrebbe portare)? Poi non ho neanche capito bene perché era meglio trent'anni fa. Cioè proprio non ho capito cosa vuoi. Se vuoi la competizione pure sei nato in ritardo di almeno duemila anni, se vuoi che nel ciclismo ci siano solo sponsor e interessi italiani, belgi e francesi come una volta è un problema tuo, se vuoi solo lamentarti e scrivere parole che nessuno capisce fai pure
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06-12-2014, 06:40 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 06-12-2014, 06:42 PM da Tomze30.)
Senti ti sta partendo la brocca e la chiudo qui.
Il bisticciare per il bisticciare a me non frega nulla.
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Prima di chiudere dicci cosa vuoi però. Vuoi che il ciclismo ritorni quello di 50 anni fa? Va bene, ma dev'essere tutto come 50 anni fa. Niente dirette, niente internet, niente controlli. Prenditi i tuoi 70 corridori, vedili passare sotto casa una volta nella vita e leggiti i resoconti sulla Gazzetta. Altrimenti se vuoi un ciclismo ideale che hai nella tua mente prendi l'editor di Pro Cycling Manager, cancelli Ji Cheng e Tsgabu Grmay e fai correre all'infinito quelli che rimangono in un giochino senza direzione
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Voglio la Parigi-Rouen.
E godermi lo spettacolo dei fessi che applaudono al tempo presente.
ESILARANTE
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Il ciclismo non poteva rimanere confinato nell'orticello dell'Europa, era naturale che un giorno saremmo arrivati ad una globalizzazione vera e adesso bisogna accettarla. Poi dove attecchirà veramente non lo so, può darsi che in alcune zone del Mondo tra 10 anni non ci saranno più corse perchè non gli interesserà a nessuno vedere quattro imbecilli che pedalano, mentre altre Nazioni, adesso "sconosciute", diventeranno centrali per tutto il movimento. Dietro è ovvio ci siano spinte politiche, ma altrimenti come fa a diffondersi una sport?
Le corse italiane hanno subito la concorrenza delle corse esotiche, però lo sport, proprio per sua definizione, esiste a tutti i livelli, anche se prima a Laigueglia si sfidavano Merckx e Maertens ed ora Antonio Nibali e Delle Stelle riamne una corsa con una sua dignità, anche se molto meno interessante. Chi non c'è l'ha fatta ha chiuso i battenti, chi invece riesce a continuare fa bene a farlo, magari le condizioni cambieranno tra qualche anno...
Comunque nessuno lo dice, ma la colpa vera non è di quei cattivoni degli sceicchi e neanche dell'UCI, ma di un movimento che non è gestito bene. Vent'anni fa non esisteva il World Tour, ma se ci fosse stato le squadre italiane in quella categoria sarebbero state almeno dieci, ora c'è a malapena la Lampre (che non è propriamente italiana, ma sorvoliamo) e non si può pretendere che questo non abbia un impatto devastante sulle corse italiane.
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Beh nessuno lo dice, io dico solo questo. Non è neanche una colpa, semplicemente se una corsa la organizza uno di 80 anni lui fa quello che ha fatto sempre. Ci sono corse italiane che non hanno il sito internet o la pagina facebook, come fai a promuoverla oggi senza queste cose? La pagina facebook del Tour Down Under ha 57867 Mi Piace, quella del Gs Emilia ne ha 697, ci rendiamo conto? Vai da quelli del ciclocross e gli chiedi perché non cercano di ispirarsi un po' di più al Belgio e ti rispondono che il ciclocross vero è quello italiano (forse l'assenza di pubblico è una caratteristica del ciclocross vero, non lo so). Certe squadre hanno degli addetti stampa allucinanti. Ma poi cristo santo, abbiamo la base di amatori più ampia del mondo probabilmente, possibile che non si riesce ad associare le gran fondo alle corse dei professionisti?
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L'ultimo punto stanno provando a farlo e rappresenta sicuramente il futuro, ma io non sono affatto convinto sia una cosa giusta. Vedremo...
Sul resto sì, siamo indietro, non mi piace generalizzare (anche perchè qualcuno che organizza bene c'è), però mediamente è così. Il fatto è che l'insuccesso delle corse italiane non dipende solo da quello, ci sarebbero problemi anche se si organizzasse come Dio comanda.
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(06-12-2014, 10:11 PM)Zelk Ha scritto: (06-12-2014, 07:01 PM)Gershwin Ha scritto: Prima di chiudere dicci cosa vuoi però. Vuoi che il ciclismo ritorni quello di 50 anni fa? Va bene, ma dev'essere tutto come 50 anni fa. Niente dirette, niente internet, niente controlli. Prenditi i tuoi 70 corridori, vedili passare sotto casa una volta nella vita e leggiti i resoconti sulla Gazzetta. Altrimenti se vuoi un ciclismo ideale che hai nella tua mente prendi l'editor di Pro Cycling Manager, cancelli Ji Cheng e Tsgabu Grmay e fai correre all'infinito quelli che rimangono in un giochino senza direzione
e dove sta scritto?!? io voglio le corse di oggi coi corridori di oggi (con un calendario più completo es. i Nibali, Contador alle classiche MAGARI) salvaguardando le corse del passato e la storia del ciclismo
con la tecnologia di oggi.
perché non sarebbero compatibili?
Non farmi ripartire da capo...
Far partecipare tutti a tutte le gare dovrebbe essere una cosa imposta dall'alto e comunque molto difficilmente funzionerebbe, sarebbe solo un pasticcio con un mare di DNF. Le corse di oggi e salvaguardare le corse del passato come può funzionare? Già non va bene con squadre di 30 corridori, figuriamoci se vuoi che tutti i migliori partecipino a tutte le gare, significherebbe arrivare a 200 giorni di corsa minimo
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Foto dell'arrivo della 10° edizione del Trofeo Laigueglia 18 febbraio 1973, prima vittoria di uno straniero e non poteva che essere l'immenso Eddy Merckx ............. -74 giorni alla 52° edizione
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