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Verbruggen ammette: abbiamo avvertito Armstrong e non solo
#1
Verbruggen ammette: abbiamo avvertito Armstrong e non solo
L'intervista concessa a AD.nl

DOPING | Non è come il crollo del muro di Berlino, ma è sicuramente una crepa che minaccia la stabilità della diga dell'Uci. L'ex presidente e attuale presidente onorario della Federazione internazionale, Hein Verbruggen, ha ammesso ufficialmente in una intervista concessa a AD.nl che alcuni corridori, tra i quali Lance Armstrong e Karsten Kroon, sono stati avvisati dall'Uci della presenza di anomalie o valori sospetti nei loro esami antidoping. Verbruggen lo ha detto in risposta ad una domanda sull'ormai famoso controllo del Giro di Svizzera 2001 ed il giornale olandese cita, come detto, anche il caso di una convocazione di Kroon nel 2004.
«I corridori hanno parlato con il dottor Zorzoli e con il dottor Schattenberg. In quel momento ritenevamo che un avvertimento potesse consigliare loro un comportamento più corretto. Non posso entrare nei dettagli, di più non posso dire».

http://www.ad.nl/ad/nl/1021/Meer-sport/a...ners.dhtml

tuttobiciweb.it
 
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#2
Verbruggen: l'Uci scelse di avvertire i corridori a rischio
Nuova intervista alla Associated Press

Verbruggen non smentisce, anzi raddoppia. Dopo aver dichiarato al sito AD.nl che l’Uci ha avvertito parecchi corridori del fatto che erano a rischio positività, l’ex presidente e oggi presidente onorario dell’Uci ribadisce il concetto in una intervista rilasciata alla Associated Press
«La politica nostra e quella di altre federazioni era quella di discutere direttamente la cosa con i corridori che mostravano valori prossimi alla positività nei loro controlli. Li abbiamo avveriti, ne abbiamo parlato con loro, il nostro obiettivo era quello di fermare il doping. Serviva anche da prevenzione, perché invitavamo i corridori a sottoporsi a controllo medico».
E aggiunge: «Non è stato Hein Verbruggen che ha contattato i corridori, lo hanno fatto i consulenti medici dell’Uci. Questa scelta è stata presa dopo un lungo dibattito e aveva lo scopo di proteggere i ciclisti puliti. Il nostro obiettivo era un attacco su due fronti contro il doping: prevenzione da una parte, dissuasione e repressione dall’altra».

tuttobiciweb.it
 
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