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Vincenzo Nibali
Lessi che ha una capacità di consumo lipidico oltre un tot di ore che è superiore a tutti ed in effetti quando si superano un tot di ore emerge sempre.
 
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Probabilmente non è mai stato il più forte nei Grandi Giri e non è mai stato il più forte nelle Classiche ma facendo una media tra le due cose a quel punto la conclusione è quella del tuo tweet.

Froome e Quintana sono superiori nei GT, con Contador il confronto è già più equilibrato per me, ma nelle corse di un giorno il paragone non inizia neanche.
Stessa cosa con Valverde nelle classiche, per non parlare dei vari Gilbert, Cancellara, corridori indubbiamente più competitivi nelle corse di un giorno ma che ovviamente coi GT non c'entrano nulla.

Intanto aumenta la striscia di stagioni consecutive con una vittoria di spessore, ora siamo a 6.
 
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Poi sta tenendo livelli top anche ad oltre 33 anni. Io che dopo il mediocre 2015 pensavo potesse iniziare un fisiologico calo per un atleta professionista (ai tempi) ormai da 10 anni.

Non è facile parlare di atleti migliori nel XXI secolo. Abbiamo valverde, contador, froome e nibali che sono simili ma diversi al tempo stesso ed ognuno con delle peculiarità che ne fanno una super eccellenza. Ovviamente possiamo pensare di aggiungere anche un Sagan (immaginando che ancora nei prox 4/5 anni vincerà sanremo e roubaix). Non aggiungo Cancellara e Boonen x via della loro specializzazione estrema (in particolare boonen).
 
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Per me sono ben più specialisti Contador e Froome di Cancellara e Boonen.

Cancellara era anche un top cronoman e Boonen un super sprinter.

Gli altri due fuori dalle corse a tappe sono nulla o quasi.

Da questo punto di vista almeno Froome è uno da medaglia a Mondiali e Olimpiadi a crono.

Contador è stato un uomo da corse a tappe bravo in tutto quello che serviva per vincerle.....e basta.
 
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[Immagine: DYjWOQ0WkAAQGw4.jpg:large]

Certo che l'utenza media di Facebook è da brividi,che celebrolesi...
 
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[+] A 1 utente piace il post di Italbici
Tra le considerazioni tecniche considererei anche il fatto che ha una capacita di guida del mezzo superiore alla media. I suoi avversari da GT partono già battuti in una Sanremo anche solo per il semplice fatto che non riuscirebbero a imboccare il Poggio nelle prime 10 posizioni contro 150 avversari, facendo a spallate con tutto ciò che gli capita a tiro come ha fatto Vincenzo ieri.

E poi a margine delle giuste analisi tecniche fatte, mi va di aggiungere un fattore mentale: vince perché le vuole vincere e ci mette tutto quello che ha per compiere la sua missione. Una spiegazione forse troppo sentimentale e poco razionale, ma d'altronde non c'era nulla di razionale in un Nibali che vincesse la Milano Sanremo prima di ieri pomeriggio...
Non è un caso secondo me che ha vinto le due Monumento italiane, sono anni che le insegue, ci teneva tanto nel vincerle e lo si è visto sul palco ieri quando era realmente commosso. Questa cultura e questa passione per ciò che fa e per queste corse non ce l'hanno un britannico, un americano, uno spagnolo o un colombiano, ma ce l'ha un siciliano che da piccolo guardava in TV Bugno, Chiappucci, Pantani e Bartoli e sognava di emularli. Poi certo devi essere Vincenzo Nibali per poterti permettere di conquistare tutto questo.
 
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[+] A 1 utente piace il post di Hiko
(03-04-2013, 09:15 AM)Hiko Ha scritto: Nibali non è un campione e a questo punto non lo diventerà mai.

Fa un po' ridere rileggere adesso queste parole Asd

Niente di personale con Hiko ovviamente, anzi visto che siamo in tema aggiungo questa mia perla

(11-01-2017, 03:08 PM)Paruzzo Ha scritto: Si, l'aveva già detto qualche giorno fa. Giusto così, alla Sanremo ha fatto fin troppo per il tipo di corridore che é
 
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Minchia sul serio che discorsi del cazzo però Asd

Aveva da poco compiuto 28 anni, ovvero stava entrando nel prime della carriera di un corridore. Penso che in molti pagherebbero per arrivare a quell'età con una Vuelta, una Tirreno, due podi al Giro e uno al Tour in palmares.

Poi, come vado dicendo da molto tempo, era comunque molto difficile se non impossibile pensare che sarebbe diventato questo...anche perché ha continuato a crescere anno dopo anno fino ai 30 anni.

Ricordo il Tour 2009: Contador e Schleck erano i fenomeni dell'oggi e del domani, lui quello solo "bravo", che poteva pensare di vincere magari un Giro in carriera, magari di fare un podio al Tour, ma che avrebbe sempre dovuto guardare gli altri due dal basso verso l'alto. E invece, ad oggi, non solo si mette in tasca Schleck, ma pure Contador.
 
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Ci è arrivato a fari spenti e ha fatto un capolavoro, ho ammirato la sua azione rivalutandolo anche per tutto ciò che ha fatto in passato.

Ricordo tra l'altro qualche anno fa mentre ero in allenamento mi passó vicino ai 50 orari con una facilità tale che pareva non toccasse il suolo con le ruote...mai visto nulla di simile.
 
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(18-03-2018, 07:51 PM)Luciano Pagliarini Ha scritto: Minchia sul serio che discorsi del cazzo però Asd

Aveva da poco compiuto 28 anni, ovvero stava entrando nel prime della carriera di un corridore. Penso che in molti pagherebbero per arrivare a quell'età con una Vuelta, una Tirreno, due podi al Giro e uno al Tour in palmares.

Poi, come vado dicendo da molto tempo, era comunque molto difficile se non impossibile pensare che sarebbe diventato questo...anche perché ha continuato a crescere anno dopo anno fino ai 30 anni.

Ricordo il Tour 2009: Contador e Schleck erano i fenomeni dell'oggi e del domani, lui quello solo "bravo", che poteva pensare di vincere magari un Giro in carriera, magari di fare un podio al Tour, ma che avrebbe sempre dovuto guardare gli altri due dal basso verso l'alto. E invece, ad oggi, non solo si mette in tasca Schleck, ma pure Contador.

Diciamo che forse solo Slongo poteva immaginare il crescendo rossiniano del suo corridore
 
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Bisogna contestualizzare anche quel messaggio. Lo scrivevo dopo il primo podio al Tour e con quel messaggio lo stavo anche difendendo da molti detrattori dicendo che era un signor corridore.

Campione forse non era il termine più azzeccato perchè limitativo, bisogna sempre capire cosa si intende con una certa categoria. Ricordo perfettamente che prendevo come punto di riferimento Contador, che in quel periodo aveva 7 GT(?? non sono sicuro di dir giusto?) e volevo far intendere che non poteva diventare un corridore così. Poi Contador l'ha eguagliato e anche superato sotto molti aspetti e infatti non mi aspettavo di certo una crescita così di Nibali.
 
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(18-03-2018, 12:49 AM)Luciano Pagliarini Ha scritto: Come picco per me siamo là: l'Hautacam di Nibali non vale tanto meno dell'Alpe di Quintana o della Pierre St.Martin di Froome.....e francamente non sarei così sicuro di mettergli Verbier di Contador davanti.

Per me Contador e Froome gli sono stati superiori per quanto concerne il livello medio invece.

Comunque Armstrong anche nella sua seconda vita ciclistica qualcosa nelle corse di un giorno aveva combinato...un paio di podi all'Amstel, uno a Zurigo; Contador e Froome manco quello (almeno lo spagnolo ha un podio alla Freccia, Froome è proprio zero nello classiche).

Nibali non ha né lo spunto veloce di Valverde né l'esplosività di Rodriguez, eppure riesce ad essere competitivo nelle corse di un giorno come pochissimi uomini da corse a tappe dal 1990 ad oggi.

Il motivo per me è presto detto: Nibali ha un motore della madonna, dopo i 220/230 km di gara è il migliore al mondo...toh, forse se la gioca con Quintana, il quale però essendo uno scalatore puro ha dei limiti fisici che non gli permettono di essere competitivo nelle corse di un giorno, al contrario dello squalo che è forte sia sul passo che in discesa.

Froome e Contador sono fortissimi uomini da corse a tappe, adatti specialmente alle corse a tappe abuliche degli ultimi anni, in cui hanno dimostrato di avere qualcosa in più di Nibali. Però Nibali, nel complesso, sta dimostrando di essere un'altra cosa.

Ora negli ultimi mesi ha inanellato due monumento di fila e si è consacrato definitivamente, però già prima aveva dimostrato ampiamente il suo valore, vedi Liegi 2012, Firenze 2013, Rio 2016, il Lombardia 2011 con quell'attacco sul Ghisallo e via dicendo.

Questo è arrivato due volte sul podio alla Milano - Sanremo; sapete chi è stato l'ultimo corridore da corse a tappe ad arrivare due volte sul podio alla Classicissima? Laurent Fignon...forse uno dei pochi nella storia in possesso di doti di fondo superiori a quelle di Nibali.

Se dovessi fare una mio top-10 dei più grandi corridori italiani della storia al momento sarebbe così:
1) Gino Bartali
2) Fausto Coppi
3) Alfredo Binda
4) Felice Gimondi
5) Vincenzo Nibali
6) Francesco Moser
7) Costante Girardengo
8) Fiorenzo Magni
9) Marco Pantani
10) Giuseppe Saronni (qua ero indeciso tra lui e Argentin)

Certamente i nomi sono più o meno questi. Saronni alla fine meglio di Argentin, al quale preferisco Bugno, poi diventa difficile paragonare Nibali a Girardengo oppure a Magni.
Piuttosto è un pò off-topic, ma mi giustifichi come mai, al contrario della quasi totalità degli storici del ciclismo (o per lo meno così credo) metti Bartali davanti a Coppi
 
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Perché se non ci fosse stata la Guerra, Bartali avrebbe vinto il triplo di quello che ha vinto.
 
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Già, ma non solo.

Lo avevo scritto anche da altre parti in giro per il forum: andate a vedere come ha perso Bartali il Giro del '47 o il Tour del '49.
 
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Mi stavo rivedendo nel dettaglio il palmares di Gimondi e Nibali nelle monumento e nei grandi giri...quasi sovrapponibili...Gimondi 12 podi totali e 5 vittorie nei grandi giri,Nibali 10 e 4 vittorie...4 monumento per il bergamasco(2 Lombardia,San Remo e Roubaix) e tre per il siciliano;considerando che la lo squalo ancora non chiude bottega direi che ci siamo.
 
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Se gli danno la Vuelta di Froome siamo là.

Vuelta che non vale certo meno del Giro '69 di Gimondi.
 
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Gimondi ha anche un mondiale. Nibali potrebbe fare suo quello di Innsbruck, ora come ora metto davanti Felice. non di tanto, ma sta davanti senza pensarci.
 
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SLONGO:

"Pagavamo un po’ dazio per ciò che gli era successo in Argentina, dove è stato un po’ male e abbiamo perso 10 giorni di allenamento. Abbiamo cercato di arrivare in condizione accettabile alla Tirreno-Adriatico e sono rimasto stupito per quanto è stato competitivo in salita. Alla Sanremo così è riuscito a fare una grande prestazione".

Sullo scatto decisivo alla Milano-Sanremo
"In squadra avevamo Nibali e Colbrelli per un eventuale arrivo in volata. Vincenzo era libero di muoversi se si muovevano corridori di alto livello. Alla fine del Poggio si è mosso, si sentiva bene. Ha capito poco dopo che poteva ottenere qualcosa d’importante e ha continuato a testa bassa fino alla fine".

Altro obiettivo il Giro delle Fiandre
"E’ la prima volta che la fa e l’ha chiesto lui. Proveremo materiali utili anche per il Tour, dove incontreremo il pavè. L’altro obiettivo poi sarà la Liegi-Bastogne-Liegi, dove arriverà senza avere troppa pressione. E speriamo che sia di buon auspicio come con la Milano-Sanremo. Speranze di vittoria già al Fiandre? Ci andiamo con i piedi per terra, senza grosse aspettative. Uno come lui però, così completo, fa sempre paura. Argentin ci ha fatto i complimenti e mi ha detto che punta su di lui anche per le prossime classiche. Ma non vogliamo avere pressioni".

Parigi-Roubaix?
"Bisognerebbe cambiare il fisico di Nibali, sono avvantaggiati corridori con più prestanza fisica su quei percorsi. Proudhomme, l’organizzatore, ci ha chiesto di partecipare, a Vincenzo stuzzica l’idea, credo che prima di chiudere la carriera ci proverà".

Dopo la Liegi stop?
"Sì, sarà il primo stacco della stagione. Faremo uno stage in altura di due settimane per poi fare il Delfinato e poi altro stage in altura, prima di arrivare al Tour".
 
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A mio parere a Nibali manca ancora qualcosa per eguagliare Gimondi, sia a livello qualitativo sia quantitativo, probabilmente 'Cenzino deve fare altre 2-3 stagioni ai recenti livelli. Ecco, diciamo che vestirsi coi colori dell'arcobaleno gli farebbe fare un ulteriore passo nella leggenda come ha fatto Gimondi al Montjuic nel 73.

Comunque penso sia più difficile essere un Nibali al giorno d'oggi che un Gimondi negli anni '60-'70. Non è un modo per sminuire il Felice nazionale, che è stato un fuoriclasse epocale e nessuno lo potrà mai negare, ma la vedo così: tra globalizzazione reale e una specializzazione sicuramente più marcata.
Poi certo Gimondi c'aveva contro l'alieno Merckx, ma vale fino a un certo punto perchè quelli forti ci sono anche oggi e soprattutto ha perso delle corse contro gente del suo livello o inferiore, come accade a tutti e come è accaduto anche Nibali (ad esempio Liegi con Iglinsky o Vuelta con Horner...)
 
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«Non ho mai visto un percorso così duro per un campionato del mondo - spiega Nibali a tuttobiciweb - il dislivello complessivo arriva ai 5000 metri, e vi posso anticipare che su un tracciato del genere sarà anche difficile alimentarsi perché non ci sono momenti di pausa. Quando anche altri atleti lo proveranno, penso che resteranno impressionati anche loro. È un percorso degno di un tappone alpino, davvero molto molto duro. Talmente duro da rendere diffiicle anche il lavoro di squadra: per far bene qui servirà una grandissima condizione».
 
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