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Ecco il Giro d'Italia 2011!
#21
e noi che ci lamentiamo quando non va l'audio in corsa per la pioggia, oggi non andava dentro un teatro :D
 
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#22
(23-10-2010, 08:35 PM)Zelk Ha scritto: mi sembra un gran bel Giro!

Molto molto duro, tanti arrivi in salita: a naso direi che ricorda un po' quello del 2006. Per una ultima settimana così tosta non mi viene proprio in mente, non ci sarà neanche un giorno di respiro...

(23-10-2010, 08:35 PM)Zelk Ha scritto: a proposito di trasferimenti...ma invece di partire da Maddaloni e fare 100 km di tappa e 100 di trasferimento non si poteva partire in Lazio..bah

Mah, mi sa che non avevan voglia di scucire i soldi. Insomma, penso che sia vergognoso che non sia stato fatto neanche un passaggio da Roma, probabilmente proprio perchè non c'era la voglia d'investire più di tanto...

(23-10-2010, 09:43 PM)Zelk Ha scritto: se si è avuto in tutta Italia ennesima figuraccia della Rai :mah:

A quanto pare, sì.

Ma poi il bello è che quel dirigente (?) Rai ad inizio presentazione parlava addirittura di HD: ma se non sanno fare neanche un cavolo di collegamento da un teatro..!
 
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#23
era il direttore della rai quello :D
 
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#24
E' un giro per Franck Schleck! Asd (lo ripeterò finchè non verrà a correrlo e poi vincerlo)
 
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#25
Ah ecco, è che non l'avevo capito perchè, in quel momento, c'era un ritorno pazzesco. Non è andata bene una a questa presentazione: almeno gli altri anni non c'erano stati problemi dal punto di vista tecnico...

Anche il modo di presentare le tappe, tutto d'un botto, non è che mi sia garbato un granchè: non ci si capiva nulla (audio permettendo)...
 
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#26
Ovviamente in home c'è il nostro articolo

http://www.ilnuovociclismo.it
http://www.ilnuovociclismo.it/?p=50

Occhiolino
 
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#27
E' un Giro a cui darei questo aggettivo "traducibile", sopprattutto nelle prime due settimane. Traducibile nel senso che, le tappe che sembrerebbero parlare la lingua dei velocisti, potrebbero trasformarsi (e quindi tradursi) in tappe insidiose persino per il Giro. Analizzando le altimetrie, noto la mancanza di una tappa completamente pianeggiante (se non Tropea e Ravenna), quindi con la buona volontà di qualche squadra, la corsa puo diventare dura e per la vittoria di tappa, e per la classifica. Chissà....
 
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#28
molto duro e quindi si potrebbe asserire spettacolare
ma per sapere questo bisognerà aspettare
 
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#29
è un bel giro...ultima settimana spettacolare, per me la tappa regina è quella con il colle delle finestre,non capisco xche la tappa di montevergine sia di 100Km potevano farla passare per la penisola sorrentina Arrabbiato ,ma il Glossokner(o come si scrive) è quella affrontata , quest'anno dal giro d'austria con Vittoria di Riccò?
 
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#30
Giro d'Italia 2011: Voto unanime: «9 in pagella»
Le dichiarazioni dei protagonisti dopo la presentazione

Ecco le dichiarazioni dei corridori e dei team manager dopo la presentazione ufficiale del Tour de France 2011.

Vincenzo Nibali da Rai Sport
«L'ultima settimana è veramente dura. Qualche salita la conosco, qualche altra dovrò andarla a visionare. Come voto generale darei un bel 9, soprattutto perché l'ultima cronometro è lunga 32 km e ci sarà battaglia vera tra gli uomini di classifica, anche se magari qualcuno avrebbe preferito la passerella dopo tante fatiche in salita».

Stefano Garzelli da Rai Sport
«Credo che la tappa con l'arrivo a Gardeccia sarà lo snodo fondamentale della corsa. Le Dolomiti sono sempre adatte ad attacchi da lontano e di terreno per provarci ce n'è. È un Giro che mi piace molto e credo sia vincente la decisione di riproporre quelle che sono state le peculiarità dello scorso anno, come lo sterrato. Spero che anche il risultato finale sia incerto fino all'ultima tappa come successo nel 2010».

Giovanni Visconti da Rai Sport
«La tappa con l'arrivo sull'Etna è troppo dura per le mie caratteristiche, quindi credo che cercherò la fuga dal mattino per farmi vedere. A detta di tanti, una tappa al Giro è quello che mi manca per fare il vero salto di qualità... io ambisco anche a qualcosa di più, ma certamente il Giro d'Italia è sempre una festa e quindi è sempre bello: voto 10»

Alessandro Petacchi da Rai Sport
«C'è poco da commentare, il Giro è questo... Sarà sicuramente un bello sforzo, anche perché col passare degli anni io faccio sempre più fatica rispetto agli uomini di classifica. I tratti in sterrato sono belli non solo alla televisione da guardare, ma anche in corsa può succedere sempre un imprevisto che può cambiare lo svolgimento della stessa, come ad esempio una foratura. Per fortuna attualmente possiamo sfruttare tantissimi materiali... tecnici... per facilitarci le cose. Come voto do un 8 e mezzo tendente al 9, anche se i trasferimenti sono davvero tanti, anche se ne capisco la finalità».

Alessandro Ballan da Rai Sport
«Spero finalmente di riuscire a correre il primo Giro d'Italia e sicuramente sarò atteso sulle tappe in sterrato, anche se ovviamente il Colle delle Finestre è troppo duro per me. Ci sono comunque tante tappe miste, terreno adatto per tutti, così spero di poter essere al via al 100% della condizione per lasciare un segno».

Michele Scarponi da Rai Sport
«Un Giro d'Italia davvero durissimo. Il Colle delle Finestre è affascinante, ma anche prima si farà fatica. A me comunque piace, visto che in salita penso di andare benino».

Damiano Cunego da Rai Sport
«È un Giro molto duro e soltanto tra qualche tempo deciderò se farlo o meno perché non ho ancora pianificato la prossima stagione. Come ogni Giro, le insidie nasceranno strada facendo».

Silvio Martinello (commentatore Rai) da Rai Sport
«Se Cunego farà il Giro, il passaggio di Michele Scarponi alla Lampre sarà sicuramente un tema affascinante dal punto di vista tattico, visto che potremmo vedere una doppia sfida Basso-Nibali contro Scarponi-Cunego tra le due più forti squadre italiane».

Sacha Modolo da Rai Sport
«Mi piace il percorso? No, troppa fatica!... A parte gli scherzi, correre il Giro d'Italia è un onore. I corridori di classifica si divertiranno, io un po' meno, però va benissimo così».

Felice Gimondi da Rai Sport
«È un bellissimo Giro con dei week-end "prolungati" che faranno appassionare i tifosi. Se devo esprimermi con dei voti darei un 8 all'aspetto tecnico e un 10 all'aspetto sociale, visto che in questo momento si sente forte il bisogno di un'Italia più coerente».

cicloweb.it
 
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#31
L'arrivoall'Etna secondo me sarà l'arrivo in salita più bello di tutto il Giro, sarà una gara imperdibile ed io ovviamente PRESENTE :)
 
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#32
(24-10-2010, 11:48 AM)King_88 Ha scritto: L'arrivoall'Etna secondo me sarà l'arrivo in salita più bello di tutto il Giro, sarà una gara imperdibile ed io ovviamente PRESENTE :)

C'è lo Zoncolan.....L'Etna poi ho sentito che viene scalato nel versante piu facile, quindi mi aspetto un vesuvio 2. Tutti e due Vulcani :exclamation:
 
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#33
a me sembra di aver capito che sia il versante più difficile invece... boh! Se comunque sull'Etna ci sarà la stessa gente che c'era sul Vesuvio sarà uno spettacolo fantastico indipendentemente da tutto.
 
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#34
secondo salite.ch il versante più duro di Rifugio Sapienza - Etna è quello da Pedara (difficoltà 133)
al Giro del prossimo anno verrà affrontato in discesa il secondo versante più difficile e in salita quello da Nicolosi 19 km, 1.223 m di dislivello, 6,40% pendenza media (difficoltà 108,81)
 
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#35
Io sò che è il versante più difficile quello che si affronterà nel Giro del 2011!

Per quanto riguarda il fattore gente prevedo una tappa con almeno 1 milione di gente nelle strade, una robba mai vista!!!
 
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#36
bum! seee 1 milione...
l'anno scorso sullo Zoncolan erano 150000...
 
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#37
si sa qualcosa sui big stranieri che vengono al giro? forse hanno paura del percorso troppo duroHuh
 
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#38
Sono contento per il ritorno in Calabria, ma a me sarebbe piaciuta la tappa in Sila se il Giro fosse ripartito da Marsala. Ma va bene lo stesso.
 
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#39
Vince Riccò. Che sfrutterà meglio gli abbuoni rispetto al rivale Scarponi. Sempre che il "Cobra" lo facciano correre...
 
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#40
Presentazione Giro in TV: l'audio è pessimo e ... gli ascolti anche
Ancora una volta, come avevamo previsto, gli ascolti del ciclismo in televisione sono stati molto bassi. La presentazione del Giro d’Italia, in onda su Rai Tre dalle 17 alle 18, ha totalizzato 516.000 spettatori con uno share del 4,66%. L’anno scorso la presentazione del Giro fu il programma meno visto del pomeriggio e quest’anno sono riusciti a fare addirittura peggio, perdendo, rispetto all’anno scorso, 65.000 spettatori e l’1,26 % di share.

Per avere un ordine di grandezza, paragoniamo l’ascolto della presentazione del Giro d’Italia con quello ottenuto dal telefilm Perry Mason, in onda su Rete Quattro, 1.175.000 con uno share del 9,54 % e da Superman IV, in onda su Italia Uno, 1.458.000 con uno share del 9,43 %. TvTalk, programma di RaiEdu, in onda su Rai Tre poco prima della trasmissione sul Giro d’Italia, ha raggiunto 1.014.000 con uno share del 7,25 %.

Dimostrato con i numeri l’ennesimo flop del ciclismo targato RAI, non ci stupiamo più di nulla se non della manifesta ottusità creativa dei vertici di Rai Sport che dimostrano di non riuscire a vedere più in là del loro naso. Auro Bulbarelli, soporifero da commentatore, non ha abbandonato questa sua caratteristica ed ha proposto, in qualità di coordinatore, un programma d’altri tempi. La televisione del 2010 propone scenografie dai colori sgargianti, per questa presentazione si è scelto il nero, da molto tempo in televisione non si vedeva una scenografia così brutta. Stendiamo un velo pietoso sul look di Alessandra De Stefano, sempre peggio nel ruolo di conduttrice, soporifera e mai attenta alle dinamiche dello show, quando riuscirà ad abbandonare l’auricolare con il quale viene telecomandata sarà già un grande successo. A proposito, per il futuro, proponiamo una colletta per acquistarle una cartelletta come ogni presentatore serio. Un’altra “bulbarellica” creatura è Beppe Conti, ottimo giornalista, ma che con il suo “bianco e nero” non può sperare di alzare gli ascolti, o, quanto meno. interessare al pubblico di una trasmissione del 2010. Gli opinionisti sono stati tutti incolori, dai corridori, sempre scontati, agli opinionisti tecnici. Forse qualcuno ieri ha capito perché i corridori non vengono mai intervistati in trasmissioni extraciclistiche. Nessuno di loro ha dato uno spunto interessante che andasse oltre a “E’ un Giro bellissimo”. Nell’unico momento in cui si sarebbe potuto accendere qualcosa, Alessandra De Stefano ha subito fatto da pompiere spegnendo la sottile fiammella che aveva acceso Silvio Martinello provocando i corridori, in particolare i velocisti. Questa presentazione ci è sembrata più autocelebrativa che mai, con l’intervento del Direttore di RaiSport De Paoli, con il discorso del Direttore de “La Gazzetta dello Sport”, con la solita presentazione di Zomegnan e per finire con il servizio promozionale su RaiTrade.

Anche i mezzi tecnici hanno lasciato a desiderare, dal momento che per quasi metà trasmissione l’audio ha funzionato a singhiozzo, rendendo praticamente incomprensibile buona parte dell’analisi delle tappe di Francesco Pancani e Angelo Zomegnan.

L’anno scorso ci chiedemmo se gli autori di questa trasmissione seguano con regolarità la televisione, quest’anno potremmo farci nuovamente la stessa domanda e darci anche la stessa risposta. A noi, e forse a tanti altri, sarebbe piaciuto uno show, come avveniva qualche anno fa, con stacchi musicali, colori, ritmo, e po’ di verve da parte degli opinionisti. Una delle regole fondamentali della televisione contemporanea è quella di ospitare persone che sostengono tesi contrapposte, in modo tale che lo spettatore possa riconoscersi in una delle due parti e di seguire così con maggiore interesse il programma.

In questo caso sia gli opinionisti sia i corridori erano concordi nel dire che “E’ un Giro bellissimo”, perché seguire, o perché fare, un programma televisivo in cui tutti sono concordi su un’unica tesi ?

Questi sono i misteri della RAI, se questo è il ciclismo in Tv, comprendiamo sempre di più perché a Mediaset il Ciclismo, neppure il Giro d’Italia, non interessa, così come a Sky. Queste due emittenti devono produrre utili attraverso le trasmissioni e così non possono permettersi il lusso di avere una trasmissione in diretta e in esterna che non raggiunge neppure l’audience di Perry Mason o Superman IV.

Il ciclismo è uno sport in difficoltà, a causa dei suoi mali, ma dalla televisione di stato è arrivato fino ad ora solo un salvagente, utile a non affogare, ma inadatto a metterlo in salvo. Fino a che il ciclismo non la smetterà di trasformare ogni flop in un successo, non potrà mai migliorarsi e non potrà capire cosa vuole il pubblico.

Uno sport, come un’emittente televisiva, che non sa andare verso il pubblico è uno sport morto.

ciclismo-online.it
 
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