Nuova caduta per Buitrago, costretto al ritiro. Ottima gamba e gara comunque notevole per il colombiano. La stessa caduta coinvolge anche Bernal, che rientra ma ne risente e non terrà poi le ruote dei migliori, salvo apparire meno sofferente nel finale.
Il lavoro in discesa di Pedersen prima della Còte de Peille (6,3 km. al 7%) seleziona un gruppetto con Evenepoel, Roglic, Vlasov, McNulty, Grosschartner, Jorgenson, Skjelmose, Plapp, Kelderman, Harper e un volitivo Scaroni (a caccia della maglia GPM).
Sulla salita ci prova ripetutamente Evenepoel, il gruppetto si ricompatta nei primi due tentativi ma alla terza botta solo Jorgenson tiene la ruota di Remco. Roglic non ne ha e Vlasov scatta per rientrare sui primi due. Pochi secondi per il trio di testa su Skjelmose, McNulty, Plapp, Roglic e un bravissimo Scaroni, il vantaggio però inizia a crescere nettamente sotto l'azione, palesemente più energica, di Evenepoel e Jorgenson.
Sulle rampe del Col des Quatre-Chemins (3,6 km. al 9%) Remco va in progressione con un ritmo molto elevato, Vlasov cede ma Jorgenson tiene benissimo, servono le analisi al microscopio per individuare forse lievissimi cenni di affanno sull'ultima parte in doppia cifra. Corsa decisa, i due vanno d'amore e d'accordo fino all'arrivo, tappa a Evenepoel e Parigi - Nizza al giovane americano che fatica a contenere la gioia. Incredibile doppio brindisi per la Visma.