28-08-2014, 03:41 AM
Vuelta a España: dov'è il limite contro il caldo?
Cancellara e Rodriguez alzano la voce
Aria pesante alla Vuelta. Nel senso di caldo insopportabile e di vento di polemica in gruppo. Se ne parla da giorni: correre a più di 40 gradi può nuocere gravemente alla salute. I ciclocomputer degli atleti registrano temperature percepite che si avvicinano ai 46 gradi; nella tappa di ieri la Garmin Sharp ha utilizzato, per esempio, 200 borracce senza contare i rifornimenti d'acqua volanti e quelli delle moto dell'organizzazione; l'olandese De Kort spiegava di aver bevuto, nella tappa di ieri, sei borracce nella sola prima ora di corsa e via elencando.
Ad alzare il tono della polemica sono due "vecchi" del gruppo come Cancellara e Rodriguez.
«Nella tappa di lunedì - spiega lo svizzero della Trek - ho perso 4 chili e mezzo, ho bevuto moltissimo e ho corso con il motore surriscaldato, al limite dell'ebollizione. Il ciclismo non ha limiti contro il caldo o il fddo, ma così non va. L'Uci pone continue nuove regole sull'equipaggiamento, ma non fa nulla per salvaguardare la salute dei corridori».
E lo spagnolo della Katusha aggiunge: «È una pazzia correre ad oltre 40 gradi, è un danno sicuro per la salute. E lo stesso vale per quando dobbiamo pedalare a 0 gradi. Possibile che non ci siano dei limiti? Possibile che l'uCi non intervenga?».
Oggi, per la cronaca, è attesa un'altra giornata molto calda...
tuttobiciweb.it
Cancellara e Rodriguez alzano la voce
Aria pesante alla Vuelta. Nel senso di caldo insopportabile e di vento di polemica in gruppo. Se ne parla da giorni: correre a più di 40 gradi può nuocere gravemente alla salute. I ciclocomputer degli atleti registrano temperature percepite che si avvicinano ai 46 gradi; nella tappa di ieri la Garmin Sharp ha utilizzato, per esempio, 200 borracce senza contare i rifornimenti d'acqua volanti e quelli delle moto dell'organizzazione; l'olandese De Kort spiegava di aver bevuto, nella tappa di ieri, sei borracce nella sola prima ora di corsa e via elencando.
Ad alzare il tono della polemica sono due "vecchi" del gruppo come Cancellara e Rodriguez.
«Nella tappa di lunedì - spiega lo svizzero della Trek - ho perso 4 chili e mezzo, ho bevuto moltissimo e ho corso con il motore surriscaldato, al limite dell'ebollizione. Il ciclismo non ha limiti contro il caldo o il fddo, ma così non va. L'Uci pone continue nuove regole sull'equipaggiamento, ma non fa nulla per salvaguardare la salute dei corridori».
E lo spagnolo della Katusha aggiunge: «È una pazzia correre ad oltre 40 gradi, è un danno sicuro per la salute. E lo stesso vale per quando dobbiamo pedalare a 0 gradi. Possibile che non ci siano dei limiti? Possibile che l'uCi non intervenga?».
Oggi, per la cronaca, è attesa un'altra giornata molto calda...
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