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Certo che se c'erano Marini e Mareczko al posto di Consonni e Moscon ora staremmo festeggiando l'oro, avrebbero messo sul campo l'esperienza maturata al Tour of Qinghai Lake (anzi, maturata rispettivamente nelle 3 e 5 tappe (su 13) che hanno concluso). Questa corsa è la dimostrazione che le nostre squadre dilettantistiche sono ancora decisamente all'altezza della situazione. Certo, ci sono dei problemi da risolvere, specialmente per quanto riguarda il calendario, ma quando dalla Zalf e dalla Colpack passano dei fenomeni le squadre riescono a fare un ottimo lavoro.
Turgis e Ledanois sono due professionisti a tutti gli effetti, hanno un anno di più dei nostri, quindi non hanno fatto nulla di diverso rispetto a Consonni e Moscon, 3 anni da dilettanti e poi sono passati. Ovviamente questa regola dei Professional al Mondiale Under 23 continua a non avere molto senso, però in una decina d'anni Ledanois è il terzo Professional a vincere il Mondiale dopo Ciolek e Velits, quindi non è così tragico. Poi parliamo comunque di corridori che sono quasi dilettanti, Ledanois ha fatto un calendario con tutte corse aperte anche alle Continental, solo una gara WT e lo stesso vale per Turgis.
1 Kevin Ledanois PROFESSIONAL
2 Simone Consonni DILETTANTE "CLASSICO"
3 Anthony Turgis PROFESSIONAL
4 Gianni Moscon DILETTANTE "CLASSICO"
5 Alexander Kamp Egested CONTINENTAL
6 Fabian Lienhard DILETTANTE "CLASSICO"
7 Michal Schlegel CONTINENTAL
8 Lucas Gaday Orozco CONTINENTAL
9 Adam De Vos CIRCUITO USA
10 Lennard Kamna CONTINENTAL
Come potete vedere, nei 10 c'è di tutto, quindi fare un ragionamento generale è impossibile. Semplicemente servono tecnici buoni e gambe buone.
Cosa manca al dilettantismo italiano? Le corse a tappe, è evidente. Colpack e Zalf, le squadre con i mezzi per andare all'estero, non possono partecipare alle gare dei professionisti, ma allo stesso tempo diventare Continental non garantisce che potranno fare un calendario adeguato, basta guardare la Trevigiani, che di corse vere ne ha fatte ben poche, hanno corso in Marocco, Slovenia, Croazia, Romania e solo una corsa in Francia (vinta, tra l'altro). Vanno lì perché le trasferte costano meno o semplicemente sono rimborsate. Metti 2-3 corse a tappe in Italia (2.1 o 2.2) e diventare Continental ha senso, così no. Meglio un calendario tranquillo, con obiettivi mirati (le corse della Coppa delle Nazioni). Certo, farsi una mezza campagna del nord in primavera sarebbe utile a tanti corridori, anche semplicemente per emergere (non sono nati altri Ballan e Pozzato negli ultimi anni? No, chi l'ha detto, semplicemente in Italia non ci sono corse così e non si riesce a vederli emergere, ma porta 20-30 corridori a fare le corse minori di marzo e aprile e vediamo chi esce fuori, però la nazionale può portarne massimo 6 e solo a Fiandre e ZLM, lì servirebbero le Continental)
Invece considerazioni sulla corsa di ieri è complicato, a parte la sconfitta, causata da sfortuna, qualche errorino e bravura altrui, basta guardare l'ordine d'arrivo per capire che la corsa è stata molto dura ma non c'è un tipo di corridore che è emerso. Ha vinto un "puncheur" davanti a un velocista puro. Poi nei 10 altri puncheur, passisti, velocisti, addirittura due scalatori subito fuori dalla top ten. In ottica gara di domenica, questa ha detto pochissimo secondo me, gruppo sfilacciato nel finale, ma nei professionisti nessuno farà il vuoto sul primo strappo né tantomeno sul secondo. Se proprio qualcuno prendesse il largo, possono andare a riprenderlo sacrificando gente buona. Di certo non si possono fare treni o robe del genere, questo potrebbe anche favorire l'Italia perché Kristoff e Matthews dovranno sacrificare tutta la squadra, noi no e avere un gregario a lanciare il velocista (Viviani o Trentin) può fare la differenza. Credo che finirà in volata, ma non è detto che sarà una volata prevedibile