Le chiacchiere pre - Giro sono sì un esercizio da bar dello sport (e non c'è niente di male) ma, in questo contesto di osservatori abbastanza attenti al ciclismo, anche un modo di leggere la corsa e il futuro probabile / possibile, se vogliamo un modo ulteriore di "degustare" la gara e le prestazioni, sempre da applausi, dei corridori.
Questi aspetti rendono estremamente interessanti diversi thread o interventi di questi giorni, dai Manurankings ai neo pro agli under 23.
Basandosi sui grandi giri degli ultimi anni, un ranking di partenza potrebbe essere così (vado al volo, con la mia memoria grovierosa e solo per fare un esempio, ovvio che anche su questo ci possono essere analisi migliori):
1) Quintana 2) Nibali 3) A. Yates 4) Landa 5) Kruijswijk 6) Pinot ecc. ecc.
Poi entrano in gioco le nostre attese, le osservazioni sulle prestazioni degli ultimi mesi dei corridori, le analisi del percorso di carriera. Se Kruijswijk diventasse di colpo un nuovo Rominger, dando minuti a Quintana a cronometro e senza concedere nulla sulle montagne... O se Adam Yates sbocciasse in un corridore di primissimo piano, ancora oltre il livello mostrato al Tour lo scorso anno... Questo non possiamo saperlo, magari qualche sospetto, ma ci sorprenderebbero comunque, e si guarda il Giro vero anche per questo!
Ci limitiamo a ipotesi plausibili, legate a quanto osservato in passato. In generale condivido molto le analisi di Pagliarini, citando un passo in particolare:
Citazione:[font=Verdana, sans-serif]Per vedere un bel Giro c'è bisogno del miglior Nibali, perché gli altri sono tutti corridori che non vedo sacrificare una buona posizione in classifica al Giro per provare ad attaccare a fondo la maglia rosa. Pure Landa e Pinot che sono gli unici oltre ai due big ad avere un podio nei GT si terrebbero ben stretto un terzo posto viste le stagioni da cui arrivano.[/font]
E' un punto da tenere in forte considerazione per leggere la corsa che vedremo. Con la probabile eccezione di Nibali, tutti i vari protagonisti hanno in mente più un buon risultato che la vittoria se Quintana sarà Quintana (e lo sarà, salvo malanni). Poi, ovviamente, se la strada mostrasse condizioni diverse ognuno si orienterebbe sulla nuova situazione, ma nelle premesse quanto scritto da Paglia non fa una piega.
Da qui le attenzioni a Nibali, dalla modesta impressione destata al Croazia (lui dice il contrario....) alle domande sul suo livello di "usura". E le crisi degli ultimi due anni fanno anche temere che possa incontrare difficoltà e uscire dalla zona podio. Un grande Nibali è nelle premesse l'unico che possa infiammare la corsa contendendo il successo a Quintana, a parte le ragioni del tifo. E difficile immaginare un Nibali a livello 2014 però, tuttavia pronti a entusiasmarci.