28-07-2013, 05:46 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 28-07-2013, 05:46 PM da Gallagher.)
Controllo antidoping inconsueto per Daniel Martin
Come noto, tutti i ciclisti professionisti hanno l'obbligo di essere rintracciabili per poter effettuare dei controlli antidoping. Stamattina è toccato a Daniel Martin, recente vincitore della tappa pirenaica di Bagnères de Bigorre al Tour de France, che di primo mattino ha ricevuto la visita dei funzionari dell'UCI. Fin qui nulla di strano, ma quel che ha infastidito l'irlandese della Garmin - Sharp è stato l'atteggiamento degli ispettori: "Sono stato svegliato presto a causa di un controllo per il passaporto biologico, - ha affermato Martin sul proprio profilo Twitter, - Mi ha sorpreso il fatto che quest'uomo ha voluto che facessi la pipì nudo. Era davvero necessario? Ti è piaciuto lo spettacolo?".
Negli ultimi anni spesso e volentieri i ciclisti si sono lamentati dell'atteggiamento tenuto in casa loro dagli ispettori antidoping, impegnati a svolgere la loro funzione nell'arco di tutto l'anno nel tentativo di garantire la pulizia dell'ambiente in termini di doping. L'intento è sicuramente meritorio, ma, riguardo ai modi, non bisogna scordare che i corridori sono uomini come noi che meritano il rispetto dovuto, non delinquenti da condannare a priori.
spaziociclismo
Come noto, tutti i ciclisti professionisti hanno l'obbligo di essere rintracciabili per poter effettuare dei controlli antidoping. Stamattina è toccato a Daniel Martin, recente vincitore della tappa pirenaica di Bagnères de Bigorre al Tour de France, che di primo mattino ha ricevuto la visita dei funzionari dell'UCI. Fin qui nulla di strano, ma quel che ha infastidito l'irlandese della Garmin - Sharp è stato l'atteggiamento degli ispettori: "Sono stato svegliato presto a causa di un controllo per il passaporto biologico, - ha affermato Martin sul proprio profilo Twitter, - Mi ha sorpreso il fatto che quest'uomo ha voluto che facessi la pipì nudo. Era davvero necessario? Ti è piaciuto lo spettacolo?".
Negli ultimi anni spesso e volentieri i ciclisti si sono lamentati dell'atteggiamento tenuto in casa loro dagli ispettori antidoping, impegnati a svolgere la loro funzione nell'arco di tutto l'anno nel tentativo di garantire la pulizia dell'ambiente in termini di doping. L'intento è sicuramente meritorio, ma, riguardo ai modi, non bisogna scordare che i corridori sono uomini come noi che meritano il rispetto dovuto, non delinquenti da condannare a priori.
spaziociclismo