01-11-2013, 04:50 PM
Astana, Scarponi: pronto per un nuova avventura
«Non vedo l'ora di lavorare con Martinelli e Nibali»
Da ieri sera è ufficiale: Michele Scarponi vestirà il prossimo anno la maglia della Astana. Un accordo che dà grande motivazione al corridore marchigiano: «Mi aspetta una nuova avventura, ho nuovi obiettivi e soprattutto nuovi stimoli da mettere al servizio della Astana - spiega a tuttobiciweb Scarponi -: sono davvero molto motivato, so di avere tanta esperienza da portare in dote al team, soprattutto per affrontare i grandi giri. Sono pronto a lavorare per un capitano come Nibali ma anche ad assumere le mie responsabilità in prima persona, quando mi sarà chiesto di farlo, per giocare le mie carte».
E poi aggiunge: «Mi piace l’idea di lavorare con un direttore sportivo come Martinelli che ha sempre fatto bene nei grandi giri, cono curioso di vedere cosa potremo fare insieme a Vincenzo Nibali. Vinokourov? Lo conosco bene perché siamo stati anche compagni di squadra. Gli ho detto una sola cosa: “non chiedermi di imparare il kazako...”».
tuttobiciweb.it
«Non vedo l'ora di lavorare con Martinelli e Nibali»
Da ieri sera è ufficiale: Michele Scarponi vestirà il prossimo anno la maglia della Astana. Un accordo che dà grande motivazione al corridore marchigiano: «Mi aspetta una nuova avventura, ho nuovi obiettivi e soprattutto nuovi stimoli da mettere al servizio della Astana - spiega a tuttobiciweb Scarponi -: sono davvero molto motivato, so di avere tanta esperienza da portare in dote al team, soprattutto per affrontare i grandi giri. Sono pronto a lavorare per un capitano come Nibali ma anche ad assumere le mie responsabilità in prima persona, quando mi sarà chiesto di farlo, per giocare le mie carte».
E poi aggiunge: «Mi piace l’idea di lavorare con un direttore sportivo come Martinelli che ha sempre fatto bene nei grandi giri, cono curioso di vedere cosa potremo fare insieme a Vincenzo Nibali. Vinokourov? Lo conosco bene perché siamo stati anche compagni di squadra. Gli ho detto una sola cosa: “non chiedermi di imparare il kazako...”».
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