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Giro d'Italia 2014 | 12^ Tappa: Barbaresco - Barolo (Cronometro)
#22
Giro d'Italia 2014: Tutti pronti al faccia a faccia?
Domani la "cronometro dei vini" darà un'altra forma alla classifica

Con la tappa di oggi ci siamo messi alle spalle la prima metà di questo Giro d'Italia, ma nonostante il gran numero di chilometri già coperto dai corridori solo ora ci troviamo alla vigilia della prima vera tappa decisiva, la cronometro tra Barbaresco e Barolo. In un Giro pieno zeppo di montagne e di arrivi in salita, una tappa contro il tempo non eccessivamente lunga e soprattutto con un percorso che non si adatta al meglio ai grandi interpreti della specialità potrebbe anche non incidere in modo così decisivo sulla classifica: magari sarà così anche domani, ma dopo 11 tappe in cui ha prevalso soprattutto l'attendismo stavolta i favoriti per la maglia rosa di Trieste saranno per forza di cose costretti ad esporsi e capiremo chi fino ad oggi s'è nascosto o chi invece ha ben mascherano le difficoltà.

Andando più nel dettaglio dei 41.9 chilometri della "cronometro dei vini" scopriamo tantissime insidie nel percorso. I primi 9 sono sostanzialmente di falsopiano in salita con alcuni brevi tratti un po' più impegnativi: importante quindi prendere il ritmo fin da subito anche perché poi la strada si farà più tosta con 3 chilometri di ascesa al 6% che porteranno al Gpm di terza categoria di Boscasso. Non stiamo parlando di tratti proibitivi per i corridori, ma anche chi non è uno specialista può difendersi bene se è in forma. In discesa sarà molto importante essere precisi nei tornanti senza però lasciare troppa velocità perché ci sarà poi da affrontare un lungo tratto in pianura attraverso Alba. Negli ultimi 8 chilometri non ci sarà più un metro di pianura: prima un tratto di salita dolce verso Castiglione Falletto, poi una discesa abbastanza ripida e quindi la strada che salirà nuovamente verso il traguardo di Barolo.

A rendere il tutto più difficile ci potrebbe anche essere la pioggia con scrosci che potranno condizionare soprattutto le prove degli ultimi a partire: bisognerà anche avere la fortuna di trovare la strada asciutta, specialmente nei due tratti in discesa, per non perdere o per guadagnare terreno sugli altri. Uno che partendo presto avrebbe più chance di salvarsi è il nostro Adriano Malori che da tempo ha puntato in modo particolare questa tappa: il tracciato non è forse il massimo per uno come lui ma su tratti al 4% la sua potenza può fare comunque la differenza; il grosso problema per il parmense della Movistar è che oggi è finito rovinosamente a terra nella discesa del Passo Cento Croci riportando diverse abrasioni e contusioni soprattutto sul fianco destro del corpo. Condizione quindi tutta da valutare.

Proprio per le caratteristiche del percorso, però, non ci stupiremmo affatto se nelle prime posizioni della classifica di giornata ci saranno tutti i grandi favoriti per la vittoria finale del Giro: più che da specialisti sarà infatti una cronometro da uomini completi e con un'ottima gamba che possa permette di spingere a tutta in salita, in pianura ed in discesa. Per quanto visto da Belfast a Savona il primo uomo che viene in mente è senza dubbio la maglia rosa Cadel Evans, prototipo del corridore perfetto per un tracciato simile: l'australiano è forte sul passo, sa spingere bei rapporti sia in salita che in pianura, sa guidare molto bene la bici in discesa, è in condizioni di forma stellari, ha l'esperienza giusta per gestirsi al meglio e soprattutto ha quel surplus di energie e motivazione che solo chi indossa la maglia rosa può avere.

Domani sera Evans potrebbe ritrovarsi ancora più saldamente in testa alla classifica generale ma anche facesse una grande impresa non si potrà di certo parlare di Giro chiuso visto che tutte le salite più impegnative sono ancora da scalare e che l'australiano della BMC qualche dubbio sulla resa in alta montagna ancora se lo sta portando dietro. Un altro corridore di classifica da cui ci aspettiamo un recupero in termini di tempo nella tappa di domani è il giovane olandese Wilco Kelderman, attualmente 7° a 1'44" da Evans e sempre molto brillante nelle prime 11 tappe: il 23enne della Belkin impressionò tutti nella crono del Delfinato 2012 arrivando 4° (7" meglio di Froome, 17" meglio di Evans tanto per citarne un paio), nelle ultime due stagioni è cresciuto moltissimo in salita e meno nelle prove contro il tempo, ma domani sarà un bel punto di riferimento e potrà guadagnare posizioni importanti.

Per tutti gli altri uomini di classifica, almeno sulla carta, l'obiettivo principale sarà di perdere il meno possibile dai due già citati ma al tempo stesso ogni secondo guadagnato un altro rivale potrà essere importante. I due colombiani Rigoberto Urán e Nairo Quintana fino ad oggi si sono esposti molto poco e finalmente potremo capire le loro reali condizioni di forma: attualmente Urán è il più vicino ad Evans in classifica (57"), ritrovarlo ancora domani sera al secondo posto della generale sarebbe un sinonimo di ottima prestazione, ancora di più se riuscisse a riproporsi ai livelli dell'ultima cronometro del Giro di Romandia; Quintana invece ha meno margini di errore perché da un lato è vero che in salita ha le potenzialità per togliersi tutti di ruota, ma da un altro va considerato che il distacco è già di 1'45" e se aumentasse a circa tre minuti non sarebbe un gran bel segnale per il futuro.

La curiosità maggiore forse la desta il lucano Domenico Pozzovivo perché alla Vuelta 2013, su un percorso anche abbastanza simile, riuscì clamorosamente a chiudere la cronometro in terza posizione battuto solamente da Fabian Cancellara e Tony Martin; una performance simile a quella magari sarà irripetibile, ma bisogna considerare che nonostante il fisico minuto Pozzovivo è sempre riuscito a non naufragare in queste prove. A 31 anni il corridore dell'AG2R si trova ad andare forte come mai prima, è l'unico che è stato capace di guadagnare in salita a questo Giro (30" a Sestola) ed attualmente è 4° a 1'20" da Evans: nell'arco delle tre settimane di solito incappa sempre in una giornata storta, ma se domani saprà superarsi allora un posto sul podio a Trieste non sarà irraggiungibile.

Discorso diverso per Fabio Aru e Ivan Basso. Il sardo dell'Astana è candidato ad essere una delle rivelazioni di questa corsa rosa, s'è allenato molto per farsi trovare pronto e per questo motivo ha corso poco: il problema è che quest'anno, avendo disputato solo Catalogna e Trentino prima del Giro, non ha alcun riferimento su cronometro individuali in gara; nonostante questa mancanza di riferimenti è difficile aspettarsi un Aru sui livelli dei migliori, qualcosa probabilmente perderà ma l'anno scorso a Saltare fece una prova più che dignitosa. Per Basso invece sappiamo già che la tappa di domani sarà forse quella più difficile di tutto il Giro: la cronometro del Romandia risale a meno di tre settimane fa e in quell'occasione perse 2'14" da Urán su appena 18.5 chilometri; se il varesino della Cannondale vuole sperare ancora nel podio o nella top5 non può assolutamente permettersi una prestazione come quella in terra elvetica.

Scendendo di un gradino nella scala dei valori teorici a cronometro troviamo il polacco Rafal Majka che l'anno scorso a Saltara finì col perdere ben tre minuti da Vincenzo Nibali: anche lui domani saprà molto sulle proprie ambizioni di podio. Il croato Robert Kiserlovski ed il francese Pierre Rolland dovranno cercare di limitare i danni il più possibile ma non sarà semplice per le loro caratteristiche e siamo curiosi di vedere cosa combinerà anche il canadese Ryder Hesjedal che dopo la sfortunata cronosquadre di Belfast ha recuperato posizioni su posizioni: ha sempre 4'30" e difficilmente guadagnerà su Evans, ma domani potrebbe fare un passo importante nella sua risalita verso la top10.

Sebastiano Cipriani per cicloweb.it
http://www.cicloweb.it/articolo/2014/05/...o-dei-vini
 
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RE: 12^ Tappa: Barbaresco - Barolo (Cronometro) - da SarriTheBest - 21-05-2014, 10:24 PM

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