@ilnuovociclismo
ilnuovociclismo
25-11-2016, 02:50 AM
Di certo non parliamo di una classe di rookie fenomenale come quella dell'anno scorso, ma - in realtà non so neanche io bene il perché - quella di quest'anno mi stuzzica comunque. Sicuramente mi sento di dire che non sarà pessima come sembrava prima del draft e come sembra ora e poi comunque c'è da aggiungere che la presunta punta di diamante - ovvero Ben Simmons - deve ancora esordire.
Ovviamente il ROY è già in mano a Joel Embiid il cui esordio roboante, dopo due anni passati in infermeria, ha scosso tutta la lega.
Sul centro camerunense c'è ben poco da dire, un pivot completissimo con un potenziale illimitato, forte dal post, con range di tiro superiore ai sette metri(tira col 46% da tre su oltre due tentativi dall'arco a partita) e dotato di un fisico che gli permetterà di essere devastante anche in difesa.
A livello statistico parliamo di un giocatore da 18 punti, 7,5 rimbalzi e 2,5 stoppate in soli 22 MINUTI(ha i minuti limitati per quest'anno). L'unico problema ad oggi sono le palle perse, ben 4,2 a partita, ma sono abbastanza sicuro che col tempo imparerà a limitarle.
Un po' più difficile l'inizio di stagione dell'altro rookie di Phila Dario Saric che ha alternato ottime prestazioni ad altre meno buone e che con l'arrivo del veterano Ilyasova ha perso - anche giustamente - il posto da starter. Il croato resta comunque un talento che ha tutto per fare strada in NBA, al momento la nota positiva è che sta tirando quasi col 40% da tre, quella negativa è che nel complesso dal campo tira peggio che da dietro l'arco.
Passiamo ora ai giocatori scelti al draft del 2016(Sia Saric che Embiid sono stanti scelti due anni fa, ma - per motivi diversi - hanno esordito in questa stagione), oggi come oggi il migliore è assolutamente il ragazzo nel mio avatar: Jamal Murray, settima scelta da Kentucky. John Calipari - suo coach al college - lo definì il più forte giocatore del draft, migliore anche di Simmons. Sicuramente che sia finito alla sette dietro anche a: Hield, Brown e Dunn sembra abbastanza scandaloso al momento.The Blue Arrow(soprannominato così perché mima il gesto di scoccare una freccia quando segna una tripla) non è solamente uno strepitoso tiratore(45% da dietro l'arco su 4 tentativi a partita, serve commentare?), ma è un attaccante a 360°. Fortissimo off the ball in uscita dai blocchi, è bravo anche a costruirsi il tiro dal palleggio, sa finire al ferro in svariati modi ed è dotato di un buonissimo ball-handling, il tutto a soli 19 anni; è destinato a diventare un assoluto clinic offensivo. Se a questo aggiungiamo che in difesa non è il casellante che si diceva(per carità nulla di trascendentale, ma è bravo nelle letture, ha istinto per la rubata e tiene discretamente l'uomo), certamente una settima chiamata in questo draft sembra stargli stretta, anche se io ritengo che sia stata una fortuna che l'abbiano fatto arrivare fin là
Su di lui non metto video perché ne trovate già a palate in questo topic.
Hield, Dunn e Brown li ho citati insieme, ma mi sembra giusto ora fare un distinguo.
Jaylen Brown, terza pick da California, è un torello da domare, l'atletismo e la garra ci sono, il tiro va e viene, ma tutto il resto manca. Il ragazzo deve ancora imparare a giocare bene a pallacanestro, sicuramente si farà, ma viene da chiedersi se sarà mai un fattore.
Buddy Hield e Kris Dunn al contrario di Brown invece non sono dei giocatori da formare avendo rispettivamente tre e due anni in più dell'ala piccola dei Celtics, anzi sono stati scelti dalle loro squadre(Pelicans e T-Wolves) proprio perché considerati in grado di dare già da ora un apporto concreto. Ecco al momento le cose non stanno andando proprio come sperato.
Hield - complice lo scarso ball-handling e il livello difensivo differente tra NBA e NCAA - sta facendo molta più fatica a costruirsi i tiri rispetto a quando giocava con gli Oklahoma Sooners, lo strepitoso 45% dall'arco che aveva al college ha finito col tramutarsi in un orrendo 23%(e ho arrotondato per eccesso) al piano di sopra. Di certo salirà di colpi, ma un inizio di stagione da incubo come questo se lo immaginavano in pochi per uno che era dato dai più(tra cui ci sono anch'io) come il favorito per il ROY.
Ma se Hield qualche prestazioncina discreta qua e là l'ha fatta, lo stesso non si può dire di Kris Dunn. Il prodotto di Providence è arrivato nel Minnesota in pompa magna con l'intento di scalzare Ricky Rubio dal ruolo di PG titolare, ma per ora ha miseramente fallito. 32% dal campo, 27% da tre e soprattutto solo 1,5 assist in 20 minuti di impiego. Non sembra avere il playmaking per fare la PG titolare in NBA, il tiro è difettoso e sta provando sulla sua pelle quanto sia più difficile andare al ferro qua rispetto al college. Il suo punto forte era considerato dai più la difesa però; ebbene in realtà eccelle solo nell'uno contro uno, ma sul P&R fa decisamente fatica. La comparison con John Wall fatta dal mitico NBADraft.net direi che la bocciamo.
Altri tre giocatori sono stati scelti davanti a Murray, ovvero: Simmons, Ingram e Bender. Ma il primo era il next big thing del draft e okay(però prima voglio vederlo in NBA per dare la cosa per assodata) mentre gli altri due sono dei "progettoni" veramente interessanti e non trovo scandaloso che siano andati via prima del nostro.
Su Ingram c'è veramente poco da dire, il ragazzo ha tutto per diventare performante in entrambe le metà-campo: Q.I., wingspan, piedi veloci. E' già un signor scorer in ISO e ha un fade-away da
Dragan Bender, nato il 17 novembre 1997, è in assoluto il più giovane tra i giocatore scelti al draft del 2016. Il ragazzo è un ala grande di due metri e sedici con un mix di wingspan, mobilità e istinti che potrebbero permettergli di diventare un giorno un difensore cinque stelle lusso. In attacco mette palla a terra come un ala piccola e sta tirando da tre col 39%. Insomma in uno dei due lati del campo può diventare Bargnani, per sua fortuna è il lato in cui il romano era/è forte.
Phoenix ha scelto un altro progetto interessante, ovvero Marquese Chriss da Washington, pickato alla 8. Qua se avete letto il topic del draft dell'anno scorso sapete che il Marchese mi piace, ha un atletismo notevole, garra e pure un discreto tiro dall'arco. Ha più o meno gli stessi pregi e gli stessi difetti di Jaylen Brown, con la differenza che è sette centimetri più alto, il che ovviamente gioca a suo favore. Tuttavia ho pochi dubbi che se lavoreranno bene sia con lui che con Bender quello da scegliere sarà il croato che è potenzialmente davvero tanta roba.
Sugli altri rookie non c'è moltissimo da dire, spendo le ultime righe per i molti europei arrivati in NBA in questa stagione che si stanno dimostrando validi.
Domantas Sabonis era sicuramente dopo Bender il più pompato tra i prospetti europei(anche perché arrivava dalla NCAA) e a OKC parte già titolare. Sicuramente non sta facendo le onde e verosimilmente non le farà mai in carriera, ma sorprende come sia passato da non tirare da tre a un ottimo 39% su 2.7 tentativi di media a partita da dietro l'arco.
I fratelli Willy e Juancho Hernangomez, rispettivamente in forza ai Knicks e ai Nuggets, si sono guadagnati sul campo minuti di qualità con le loro squadre. Il primo è pivot puro sangue in grado di dare già oggi un ottimo apporto in entrambe le metà campo, il secondo, più giovane e acerbo, un ala grande moderna che ha tutto per sfondare in NBA: tiro a fuori, passing skills, capacità di mettere palla a terra, atletismo notevole per un bianco.
Mindaugas Kuzminskas e Thomas Satoransky sono gli altri due rookie provenienti dal vecchio continente che stanno ben comportandosi in questo inizio di stagione, la differenza tra loro e gli altri è che questi due erano già dei top player in Europa. Il lituano sta dando un ottimo contributo dalla panca alla causa dei Knicks, mentre il ceco è uno dei pochi giocatori dei Wizards a non aver sfigurato fin qui.
Ovviamente il ROY è già in mano a Joel Embiid il cui esordio roboante, dopo due anni passati in infermeria, ha scosso tutta la lega.
Sul centro camerunense c'è ben poco da dire, un pivot completissimo con un potenziale illimitato, forte dal post, con range di tiro superiore ai sette metri(tira col 46% da tre su oltre due tentativi dall'arco a partita) e dotato di un fisico che gli permetterà di essere devastante anche in difesa.
A livello statistico parliamo di un giocatore da 18 punti, 7,5 rimbalzi e 2,5 stoppate in soli 22 MINUTI(ha i minuti limitati per quest'anno). L'unico problema ad oggi sono le palle perse, ben 4,2 a partita, ma sono abbastanza sicuro che col tempo imparerà a limitarle.
Un po' più difficile l'inizio di stagione dell'altro rookie di Phila Dario Saric che ha alternato ottime prestazioni ad altre meno buone e che con l'arrivo del veterano Ilyasova ha perso - anche giustamente - il posto da starter. Il croato resta comunque un talento che ha tutto per fare strada in NBA, al momento la nota positiva è che sta tirando quasi col 40% da tre, quella negativa è che nel complesso dal campo tira peggio che da dietro l'arco.
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SpoilerPassiamo ora ai giocatori scelti al draft del 2016(Sia Saric che Embiid sono stanti scelti due anni fa, ma - per motivi diversi - hanno esordito in questa stagione), oggi come oggi il migliore è assolutamente il ragazzo nel mio avatar: Jamal Murray, settima scelta da Kentucky. John Calipari - suo coach al college - lo definì il più forte giocatore del draft, migliore anche di Simmons. Sicuramente che sia finito alla sette dietro anche a: Hield, Brown e Dunn sembra abbastanza scandaloso al momento.The Blue Arrow(soprannominato così perché mima il gesto di scoccare una freccia quando segna una tripla) non è solamente uno strepitoso tiratore(45% da dietro l'arco su 4 tentativi a partita, serve commentare?), ma è un attaccante a 360°. Fortissimo off the ball in uscita dai blocchi, è bravo anche a costruirsi il tiro dal palleggio, sa finire al ferro in svariati modi ed è dotato di un buonissimo ball-handling, il tutto a soli 19 anni; è destinato a diventare un assoluto clinic offensivo. Se a questo aggiungiamo che in difesa non è il casellante che si diceva(per carità nulla di trascendentale, ma è bravo nelle letture, ha istinto per la rubata e tiene discretamente l'uomo), certamente una settima chiamata in questo draft sembra stargli stretta, anche se io ritengo che sia stata una fortuna che l'abbiano fatto arrivare fin là
Su di lui non metto video perché ne trovate già a palate in questo topic.
Hield, Dunn e Brown li ho citati insieme, ma mi sembra giusto ora fare un distinguo.
Jaylen Brown, terza pick da California, è un torello da domare, l'atletismo e la garra ci sono, il tiro va e viene, ma tutto il resto manca. Il ragazzo deve ancora imparare a giocare bene a pallacanestro, sicuramente si farà, ma viene da chiedersi se sarà mai un fattore.
Buddy Hield e Kris Dunn al contrario di Brown invece non sono dei giocatori da formare avendo rispettivamente tre e due anni in più dell'ala piccola dei Celtics, anzi sono stati scelti dalle loro squadre(Pelicans e T-Wolves) proprio perché considerati in grado di dare già da ora un apporto concreto. Ecco al momento le cose non stanno andando proprio come sperato.
Hield - complice lo scarso ball-handling e il livello difensivo differente tra NBA e NCAA - sta facendo molta più fatica a costruirsi i tiri rispetto a quando giocava con gli Oklahoma Sooners, lo strepitoso 45% dall'arco che aveva al college ha finito col tramutarsi in un orrendo 23%(e ho arrotondato per eccesso) al piano di sopra. Di certo salirà di colpi, ma un inizio di stagione da incubo come questo se lo immaginavano in pochi per uno che era dato dai più(tra cui ci sono anch'io) come il favorito per il ROY.
Ma se Hield qualche prestazioncina discreta qua e là l'ha fatta, lo stesso non si può dire di Kris Dunn. Il prodotto di Providence è arrivato nel Minnesota in pompa magna con l'intento di scalzare Ricky Rubio dal ruolo di PG titolare, ma per ora ha miseramente fallito. 32% dal campo, 27% da tre e soprattutto solo 1,5 assist in 20 minuti di impiego. Non sembra avere il playmaking per fare la PG titolare in NBA, il tiro è difettoso e sta provando sulla sua pelle quanto sia più difficile andare al ferro qua rispetto al college. Il suo punto forte era considerato dai più la difesa però; ebbene in realtà eccelle solo nell'uno contro uno, ma sul P&R fa decisamente fatica. La comparison con John Wall fatta dal mitico NBADraft.net direi che la bocciamo.
Altri tre giocatori sono stati scelti davanti a Murray, ovvero: Simmons, Ingram e Bender. Ma il primo era il next big thing del draft e okay(però prima voglio vederlo in NBA per dare la cosa per assodata) mentre gli altri due sono dei "progettoni" veramente interessanti e non trovo scandaloso che siano andati via prima del nostro.
Su Ingram c'è veramente poco da dire, il ragazzo ha tutto per diventare performante in entrambe le metà-campo: Q.I., wingspan, piedi veloci. E' già un signor scorer in ISO e ha un fade-away da
Dragan Bender, nato il 17 novembre 1997, è in assoluto il più giovane tra i giocatore scelti al draft del 2016. Il ragazzo è un ala grande di due metri e sedici con un mix di wingspan, mobilità e istinti che potrebbero permettergli di diventare un giorno un difensore cinque stelle lusso. In attacco mette palla a terra come un ala piccola e sta tirando da tre col 39%. Insomma in uno dei due lati del campo può diventare Bargnani, per sua fortuna è il lato in cui il romano era/è forte.
Phoenix ha scelto un altro progetto interessante, ovvero Marquese Chriss da Washington, pickato alla 8. Qua se avete letto il topic del draft dell'anno scorso sapete che il Marchese mi piace, ha un atletismo notevole, garra e pure un discreto tiro dall'arco. Ha più o meno gli stessi pregi e gli stessi difetti di Jaylen Brown, con la differenza che è sette centimetri più alto, il che ovviamente gioca a suo favore. Tuttavia ho pochi dubbi che se lavoreranno bene sia con lui che con Bender quello da scegliere sarà il croato che è potenzialmente davvero tanta roba.
Sugli altri rookie non c'è moltissimo da dire, spendo le ultime righe per i molti europei arrivati in NBA in questa stagione che si stanno dimostrando validi.
Domantas Sabonis era sicuramente dopo Bender il più pompato tra i prospetti europei(anche perché arrivava dalla NCAA) e a OKC parte già titolare. Sicuramente non sta facendo le onde e verosimilmente non le farà mai in carriera, ma sorprende come sia passato da non tirare da tre a un ottimo 39% su 2.7 tentativi di media a partita da dietro l'arco.
I fratelli Willy e Juancho Hernangomez, rispettivamente in forza ai Knicks e ai Nuggets, si sono guadagnati sul campo minuti di qualità con le loro squadre. Il primo è pivot puro sangue in grado di dare già oggi un ottimo apporto in entrambe le metà campo, il secondo, più giovane e acerbo, un ala grande moderna che ha tutto per sfondare in NBA: tiro a fuori, passing skills, capacità di mettere palla a terra, atletismo notevole per un bianco.
Mindaugas Kuzminskas e Thomas Satoransky sono gli altri due rookie provenienti dal vecchio continente che stanno ben comportandosi in questo inizio di stagione, la differenza tra loro e gli altri è che questi due erano già dei top player in Europa. Il lituano sta dando un ottimo contributo dalla panca alla causa dei Knicks, mentre il ceco è uno dei pochi giocatori dei Wizards a non aver sfigurato fin qui.
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