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Il grande torneo dei crossisti - FINALISSIMA: Mathieu van der Poel vs Roland Liboton
#2
GIRONE A
Albert Zweifel +7
Miloš Fišera
Marc Janssens
Arne Daelmans
Lars Boom
Toon Aerts +1
Mario De Clercq +3
Hennie Stamsnijder +5
Amerigo Severini
Laurens Sweeck

+7 che non può non andare a Zweifel. Cinque Mondiali vinti con largo margine e altri cinque podi perdendo, in due occasioni, solo in volata da Libton. Sbocciato tardi, ha avuto un prime di oltre dieci anni. Unico nella storia a vincere due Mondiali a un decennio di distanza l'uno dall'altro. Ha vinto anche 9 campionati nazionali svizzeri nel periodo di massimo splendore del cross elvetico. Su percorsi duri è stato probabilmente il migliore di sempre insieme a Renato Longo (anche se MvdP, verosimilmente, è destinato a diventare il primo anche là).

Scegliere tra Stamsnijder e De Clerq mi risulta davvero difficile, poiché sono proprio l'uno il contrario dell'altro come crossista.

Stamsnijder dei fab 4 dell'epoca d'oro del ciclocross (lui, Zweifel, Liboton e Thaler) è l'unico a non aver vinto quattro o più Mondiali, ma, anzi, si è fermato a uno. Però ha comunque sei podi in tutto. La sua forza è stata, più che altro, la continuità di rendimento che lo ha portato a vincere ben quattro Superprestige (meglio di lui solo Nys).

De Clerq, arrivato tardi al cross dopo una carriera su strada, ha vinto tre Mondiali e conquistato sette podi consecutivi nella rassegna iridata. Ha vinto anche due campionati nazionali, ma era uno da gara secca, tanto che nelle Challenge ha conquistato giusto una CDM di appena sei tappe. Poi era uno che poteva vincere su qualsiasi tipo di circuito e se fosse passato prima al cross ora avrebbe un palmares anche migliore. Ciò, però, sarebbe dovuto pure al fatto che non ha affrontato i rivali di Stamsnijder.

E Stamsijnder ha comunque 9 titoli nazionali e ha avuto in patria rivali più che dignitosi.

Premio il neerlandese, perché quel palmares è super se vediamo di chi è stato contemporaneo.

Interessante la lotta per il +1. Sicuramente non è Sweeck. Miloš Fišera è stato un grande dilettante, due volte iridato di categoria contro rivali di livello, ma in entrambi i casi ha vinto in volata.

Severini ha fatto svariati podi Mondiali, vinto tre titoli italiani, il Martini. Lo riprendo dopo.

Boom è durato pochissimo, anche se in quel poco ha vinto roba pesante. Viene da chiedersi, dunque, se quel poco che abbiamo visto di Boom basta per permettergli di trionfare su rivali di livello come Janssens, Daelmans e Aerts. Direi di no.

Janssens e Daelmans erano contemporanei, hanno vinto due DVV a testa, ma Janssens ha anche tre campionati nazionali vinti contro gente come Nys, De Clercq e Vervecken. Dati anche i podi nella generale di CDM e Superprestige direi che il primo è abbastanza chiaramente il migliore tra i due.

Aerts ha una gara per nazionali in palmares che Janssens non ha. Ma il secondo, avendo già concluso la carriera da un pezzo, ha chiaramente, nel complesso, il palmares migliore. Però sicuramente Toon potrebbe, quantomeno, eguagliarlo e ha anche un podio mondiale, mentre Janssens non si è nemmeno mai avvicinato.

Dunque mi prendo Aerts su Janssens e mi chiedo se a fine carriera Toon potrà essere universalmente riconosciuto come un crossista migliore di Severini. La risposta che mi do è no (Aerts è un po' il Severini di quest'era), ma l'aver vinto una challenge contro Van Aert nel prime mi fa leggermente preferire Toon. Via, do a lui il +1.
 
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RE: Il grande torneo dei crossisti - Chi è stato il numero nella storia del ciclocross... - da Luciano Pagliarini - 29-11-2019, 10:04 PM

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